Mese: Giugno 2023 Pagina 12 di 96

Con progetto Blu Mater Salerno e Goro modello per Italia

 

Con progetto Blu Mater Salerno e Goro modello per Italia – “Con il progetto Blu Mater i pescatori sono protagonisti del disinquinamento del mare. Lo liberano dai rifiuti, che in gran parte provengono da terra. Ma allo stesso tempo compiono un atto di responsabilità, occupandosi della raccolta di reti e attrezzi danneggiati che finiscono nelle acque, con il rischio di diventare strumenti di pesca fantasma”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci Agro Alimentare, in merito al progetto Blu Mater, realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara, con i fondi Feamp 2014-2020, per il quale si è svolto a Salerno un convegno di verifica intermedia dei risultati, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

“In una fase così delicata per le prospettive della filiera ittica – ha proseguito il dirgente dell’associazione di settore della cooperazione – la nostra iniziativa che coinvolge imprese mutualistiche e lavoratori del Golfo di Salerno e dell’Alto Adriatico, in particolare di Goro, è una risposta costruttiva a cui guardare, che potrà essere adottata a largo raggio, sulla scorta di riscontri oggettivi e scientifici. I pescatori sono amici del mare, lo conoscono da sempre e lo rispettano. Negli ultimi anni c’è stata un’ampia e continua azione di sensibilizzazione degli operatori, ma anche dei cittadini, da parte delle associazioni di categoria come la nostra, sui temi della protezione dell’ecosistema e sulla necessità di preservare la biodiversità”. “Insieme alle cooperative – ha sottolineato Scognamiglio – abbiamo introdotto progressivamente soluzioni e nuovi sistemi di pesca sostenibile. Ma oltre alla sostenibilità ambientale, c’è anche quella sociale ed economica, di cui tener conto, per tutelare lavoratori e comunità locali costiere. Soltanto attraverso politiche armoniche, che non ignorino la complessità dei problemi in campo, sarà possibile garantire un futuro al mare e all’economia blu”.

Dalle relazioni sulle attività svolte sinora sono emersi elementi e primi spunti di analisi di particolare interesse, che saranno utili alla definizione di una metodica organica, per la raccolta dei rifiuti in mare, rispondente ai criteri della legge “Salvamare”, durante le attività di pesca professionale, adottabile in tutto il Paese.

Alla costruzione del quadro complessivo, durante il convegno, hanno contribuito Ivo Gentile Pellegrino, in rappresentanza dei pescatori e della flotta impegnata nel Golfo di Salerno, Francesco Paesanti e Mauro Gennari, in rappresentanza della cooperativa di pescatori di Goro, in provincia di Ferrara, Michele Mistri, docente dell’Università di Ferrara, che si è concentrato sull’analisi delle tipologie di rifiuti nelle due aree oggetto degli interventi, con l’osservazione di tutti i fattori in gioco, Loretta Malvarosa e Maria Cozzolino della cooperativa Nisea, che ha sviluppato l’applicazione digitale per la raccolta dati, che si sono concentrate sulla definizione di parametri per la costruzione di buone pratiche, anche attraverso l’innovazione tecnologica, che possano essere utilizzate in diversi contesti.

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Con progetto Blu Mater Salerno e Goro modello per Italia

 

Con progetto Blu Mater Salerno e Goro modello per Italia – “Con il progetto Blu Mater i pescatori sono protagonisti del disinquinamento del mare. Lo liberano dai rifiuti, che in gran parte provengono da terra. Ma allo stesso tempo compiono un atto di responsabilità, occupandosi della raccolta di reti e attrezzi danneggiati che finiscono nelle acque, con il rischio di diventare strumenti di pesca fantasma”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci Agro Alimentare, in merito al progetto Blu Mater, realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara, con i fondi Feamp 2014-2020, per il quale si è svolto a Salerno un convegno di verifica intermedia dei risultati, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

“In una fase così delicata per le prospettive della filiera ittica – ha proseguito il dirgente dell’associazione di settore della cooperazione – la nostra iniziativa che coinvolge imprese mutualistiche e lavoratori del Golfo di Salerno e dell’Alto Adriatico, in particolare di Goro, è una risposta costruttiva a cui guardare, che potrà essere adottata a largo raggio, sulla scorta di riscontri oggettivi e scientifici. I pescatori sono amici del mare, lo conoscono da sempre e lo rispettano. Negli ultimi anni c’è stata un’ampia e continua azione di sensibilizzazione degli operatori, ma anche dei cittadini, da parte delle associazioni di categoria come la nostra, sui temi della protezione dell’ecosistema e sulla necessità di preservare la biodiversità”. “Insieme alle cooperative – ha sottolineato Scognamiglio – abbiamo introdotto progressivamente soluzioni e nuovi sistemi di pesca sostenibile. Ma oltre alla sostenibilità ambientale, c’è anche quella sociale ed economica, di cui tener conto, per tutelare lavoratori e comunità locali costiere. Soltanto attraverso politiche armoniche, che non ignorino la complessità dei problemi in campo, sarà possibile garantire un futuro al mare e all’economia blu”.

Dalle relazioni sulle attività svolte sinora sono emersi elementi e primi spunti di analisi di particolare interesse, che saranno utili alla definizione di una metodica organica, per la raccolta dei rifiuti in mare, rispondente ai criteri della legge “Salvamare”, durante le attività di pesca professionale, adottabile in tutto il Paese.

Alla costruzione del quadro complessivo, durante il convegno, hanno contribuito Ivo Gentile Pellegrino, in rappresentanza dei pescatori e della flotta impegnata nel Golfo di Salerno, Francesco Paesanti e Mauro Gennari, in rappresentanza della cooperativa di pescatori di Goro, in provincia di Ferrara, Michele Mistri, docente dell’Università di Ferrara, che si è concentrato sull’analisi delle tipologie di rifiuti nelle due aree oggetto degli interventi, con l’osservazione di tutti i fattori in gioco, Loretta Malvarosa e Maria Cozzolino della cooperativa Nisea, che ha sviluppato l’applicazione digitale per la raccolta dati, che si sono concentrate sulla definizione di parametri per la costruzione di buone pratiche, anche attraverso l’innovazione tecnologica, che possano essere utilizzate in diversi contesti.

Con progetto Blu Mater Salerno e Goro modello per Italia

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Blu Mater: i pescatori protagonisti del disinquinamento del mare

Blu Mater: i pescatori protagonisti del disinquinamento del mare

Con il progetto Blu Mater i pescatori sono protagonisti del disinquinamento del mare. Lo liberano dai rifiuti, che in gran parte provengono da terra. Ma allo stesso tempo compiono un atto di responsabilità, occupandosi della raccolta di reti e attrezzi danneggiati che finiscono nelle acque, con il rischio di diventare strumenti di pesca fantasma”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, in merito al progetto Blu Mater, realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara, con i fondi Feamp 2014-2020, per il quale si è svolto a Salerno un convegno di verifica intermedia dei risultati, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

“In una fase così delicata per le prospettive della filiera ittica – ha proseguito il dirigente dell’associazione di settore della cooperazione – la nostra iniziativa che coinvolge imprese mutualistiche e lavoratori del Golfo di Salerno e dell’Alto Adriatico, in particolare di Goro, è una risposta costruttiva a cui guardare, che potrà essere adottata a largo raggio, sulla scorta di riscontri oggettivi e scientifici. I pescatori sono amici del mare, lo conoscono da sempre e lo rispettano. Negli ultimi anni c’è stata un’ampia e continua azione di sensibilizzazione degli operatori, ma anche dei cittadini, da parte delle associazioni di categoria come la nostra, sui temi della protezione dell’ecosistema e sulla necessità di preservare la biodiversità”. “Insieme alle cooperative – ha sottolineato Scognamiglio – abbiamo introdotto progressivamente soluzioni e nuovi sistemi di pesca sostenibile. Ma oltre alla sostenibilità ambientale, c’è anche quella sociale ed economica, di cui tener conto, per tutelare lavoratori e comunità locali costiere. Soltanto attraverso politiche armoniche, che non ignorino la complessità dei problemi in campo, sarà possibile garantire un futuro al mare e all’economia blu”.

Dalle relazioni sulle attività svolte sinora sono emersi elementi e primi spunti di analisi di particolare interesse, che saranno utili alla definizione di una metodica organica, per la raccolta dei rifiuti in mare, rispondente ai criteri della legge “Salvamare”, durante le attività di pesca professionale, adottabile in tutto il Paese.

Alla costruzione del quadro complessivo, durante il convegno, hanno contribuito Ivo Gentile Pellegrino, in rappresentanza dei pescatori e della flotta impegnata nel Golfo di Salerno, Francesco Paesanti e Mauro Gennari, in rappresentanza della cooperativa di pescatori di Goro, in provincia di Ferrara, Michele Mistri, docente dell’Università di Ferrara, che si è concentrato sull’analisi delle tipologie di rifiuti nelle due aree oggetto degli interventi, con l’osservazione di tutti i fattori in gioco, Loretta Malvarosa e Maria Cozzolino della cooperativa Nisea, che ha sviluppato l’applicazione digitale per la raccolta dati, che si sono concentrate sulla definizione di parametri per la costruzione di buone pratiche, anche attraverso l’innovazione tecnologica, che possano essere utilizzate in diversi contesti.

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Attenti al pesce scorpione: avvistamenti in Calabria

Attenti al pesce scorpione: avvistamenti in Calabria

Avvistati nelle acque calabresi due esemplari di pesce scorpione Pterois miles, specie aliena originaria del Mar Rosso, il primo catturato pochi giorni fa in località ‘Le Castella’ (KR) da pescatori professionisti alla profondità di circa 24 metri, il secondo avvistato e fotografato in data 25 giugno durante un’immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica (RC), da un subacqueo a circa 12 metri di profondità. 

Gli avvistamenti sono stati prontamente segnalati a ISPRA, alla Capitaneria di Porto di Crotone e al progetto AlienFish dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, coinvolti insieme al CNR-IRBIM (Istituto per le Risorse Biologiche e le biotecnologie Marine) nella campagna di allerta denominata Attenti a quei 4!

Entrato dal Canale di Suez, Il pesce scorpione ha già colonizzato con abbondanti popolazioni i settori più orientali del Mediterraneo e si sta velocemente espandendo verso ovest, favorito dall’aumento delle temperature. La specie è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2016 nella Sicilia sud-orientale ed è una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver invaso gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. 

La specie è commestibile e possiede carni pregiate ma è pericoloso maneggiarla perché sulle pinne dorsale, anale e pelviche presenta spine velenose, molto lunghe e sottili. La puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore, quindi riscontrabili anche sul mercato. 

Il pesce scorpione, insieme al pesce palla maculato e ai pesci coniglio, è oggetto della  campagna  ‘Attenti a quei 4!’ patrocinata dai Ministeri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Salute e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – con la collaborazione di ISPRA, CNR ed il progetto AlienFish.

I ricercatori dell’ISPRA, del CNR-IRBIM e di Ente Fauna Marina Mediterranea (Progetto AlienFish) invitano chiunque abbia osservato o catturato uno di questi pesci in acque italiane ad inviare eventuali foto/video via WhatsApp al numero dedicato +320 4365210 o attraverso il gruppo Facebook Oddfish – https://www.facebook.com/groups/1714585748824288/

utilizzando l’hashtag: #Attenti4

Credits foto: Associazione Isola Ambiente Apnea – Ernesto Azzurro

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Lega Pe: bene Italia su pacchetto pesca Ue, difendere nostri pescatori

 

Lega Pe: bene Italia su pacchetto pesca Ue, difendere nostri pescatori – “Bene l’Italia che si oppone al pacchetto della Commissione europea per la sostenibilità e la resilienza del settore della pesca e dell’acquacoltura dell’Ue, come annunciato oggi dal sottosegretario D’Eramo nel consiglio agricoltura Ue e pesca. La Lega è stata la prima che sin dal principio si è opposta alle proposte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio in materia di pesca, schierandosi sempre in prima linea per difendere i pescatori italiani, messi in pericolo da scelte miopi e dannose da parte di Bruxelles come l’aumento della tassazione dei combustibili fossili e la limitazione della pesca a strascico. Esprimiamo soddisfazione che ora anche il Ministero, grazie anche al nostro input, abbia fatto propria questa battaglia: quello lanciato oggi è un segnale positivo. Continueremo a portare avanti le istanze a difesa dei nostri pescatori, chiedendo a gran voce in tutte le sedi che vengano attuate politiche Ue più concrete e meno ideologiche”.

Così la Lega al Parlamento Europeo.

Lega Pe: bene Italia su pacchetto pesca Ue, difendere nostri pescatori

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