Mese: Giugno 2023 Pagina 21 di 96

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: Piano di azione Ue è la morte della pesca a strascico in Italia. Oggi protesteremo lavorando

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: Piano di azione Ue è la morte della pesca a strascico in Italia. Oggi protesteremo lavorando

“Il Piano d’azione della Pesca dell’Unione europea non tiene in alcun conto la sostenibilità sociale ed economica dei lavoratori, delle imprese del comparto e delle comunità locali delle zone costiere, che vivono delle attività del mare, che da questo provvedimento verrebbero completamente sconvolte”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“L’unico obiettivo di Bruxelles – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore della cooperazione – è dare risposte estremistiche e persino non scientificamente fondate, per soddisfare una parte dell’opinione pubblica, che chiede interventi a favore della sostenibilità ambientale, senza alcuna attenzione per il contesto sociale e lavorativo. La protezione dell’ecosistema marino e della biodiversità, insieme alla salvaguardia delle risorse ittiche, sono una priorità anche e soprattutto per i pescatori e per le associazioni di categoria che li rappresentano, a cominciare dall’Unci AgroAlimentare, che da anni accolgono e condividono iniziative tese alla protezione dell’ambiente marino, al recupero dei rifiuti scaricati nelle acque e alla riduzione dell’impatto delle attività di pesca, con l’introduzione di pratiche e soluzioni più sostenibili e attraverso una continua sensibilizzazione degli operatori. Vietare progressivamente le tecniche di pesca con attrezzi mobili di fondo in tutte le aree e le zone marine sottoposte a tutela entro il 2030 e aumentare la percentuale di zone protette almeno al 20% delle acque marine nazionali, come impone l’Ue, significa condannare definitivamente il segmento dello strascico italiano, e non solo, ed infliggere un colpo letale all’intera filiera della Pesca e soprattutto alle tante piccole attività del settore, tanto più in una lunga fase di difficoltà, come quella che i pescatori stanno affrontando. Decine di migliaia di addetti e le loro famiglie sono state esasperate e portate allo stremo, a causa di una crisi senza fine e dalla sordità delle istituzioni sovranazionali, come la Commissione Ue, che con la loro indisponibilità al dialogo hanno determinato un clima ancora più negativo e l’indignazione dei lavoratori, che si vedono calpestati nei propri diritti fondamentali, come la tutela del lavoro e la sopravvivenza. Una situazione che penalizza anche i consumatori italiani, privandoli di un prodotto ittico fresco e adegutamente controllato”.

“La mobilitazione del settore della Pesca – ha concluso Scognamiglio –, già avviata da tempo, deve essere compatta ed efficace. La forma di protesta scelta da Unci AgroAlimentare per il 23 giugno e per le date successive è la non astensione dal lavoro. “Andare a pescare” è la parola d’ordine della nostra protesta, delle cooperative e dei soci lavoratori, che non si lasceranno fermare da chi vuol cancellare le loro attività. I pescatori dell’Unci AgroAlimentare faranno sentire la propria voce attraverso le sirene delle imbarcazioni. L’associazione auspica il massimo impegno del governo nazionale sulla questione, nell’intento di trovare una soluzione idonea nelle sedi preposte, a cominciare dal Consiglio Agrifish, previsto per la fine del mese di giugno”.

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Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed

 

Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed  – Simply Blue Group e Arctic Seaweed hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) che li vedrà esplorare soluzioni per la co-localizzazione di allevamenti di alghe marine tra parchi eolici offshore.

Con sede a Cork, in Irlanda, Simply Blue Group è uno dei principali sviluppatori dell’economia blu con un focus sullo sviluppo di progetti di energia rinnovabile offshore, parchi energetici e progetti di acquacoltura a basso impatto, compresi gli allevamenti di alghe.

Con allevamenti installati intorno a Bergen, Ålesund e Groenlandia, Arctic Seaweed è un’azienda norvegese di allevamento di alghe marine, che ha sviluppato un metodo di allevamento unico che consente una coltivazione e raccolta di alghe economicamente sostenibili e con un impatto minimo sull’ambiente.

Le alghe marine hanno recentemente iniziato a suscitare interesse in Europa come coltura che potrebbe sostituire prodotti ad alta intensità di risorse come carne, plastica, combustibili fossili o fertilizzanti convenzionali. Le alghe hanno bisogno solo di nutrienti dall’oceano e della luce solare per crescere, senza bisogno di fertilizzanti o acqua dolce.

Simply Blue Group sta cercando di sviluppare prototipi di allevamenti di alghe marine, come precursore dell’esplorazione di soluzioni su larga scala all’interno di parchi eolici offshore. Ciò richiederà processi di semina e raccolta che consentano operazioni critiche e sicure in mare aperto.

La partnership sbloccherà la tecnologia di Arctic Seaweed che offre una linea di produzione all’avanguardia dalla semina diretta alla raccolta e alla lavorazione, che può essere installata su navi di supporto offshore attualmente utilizzate nei parchi eolici.

Sam Roch Perks, co-fondatore e CEO del gruppo Simply Blue Group, ha dichiarato: “In Simply Blue Group ci impegniamo a lavorare con gli oceani per aiutare ad affrontare il cambiamento climatico e crediamo che la coltivazione di alghe su larga scala abbia un ruolo importante da svolgere. In Europa, la coltivazione di alghe non è stato sviluppato al massimo delle sue potenzialità, a causa delle dimensioni ridotte delle imprese, del numero limitato di specie di alghe e delle tecniche di coltivazione tradizionali, tuttavia riconosciamo il potenziale per una forte crescita della produzione di alghe. Siamo lieti di collaborare con Arctic Seaweed per aiutare a far progredire questa opportunità”.

Kim Kristensen, CEO di Arctic Seaweed AS, ha dichiarato: “Fin dall’inizio, Arctic Seaweed si è concentrata sulla costruzione di una piattaforma tecnologica con l’obiettivo di industrializzare la coltivazione di alghe, sia dal punto di vista hardware che operativo. Questa strategia ci consente di soddisfare in modo specifico l’integrazione di parchi eolici offshore e di alghe marine in varie località in tutto il mondo. Con Simply Blue Group, abbiamo trovato un partner eccellente per esplorare i passaggi necessari per combinare queste promettenti tecnologie per un futuro più sostenibile. Siamo molto felici di aver firmato un protocollo d’intesa con SBG e non vediamo l’ora di collaborare strettamente con loro su questo progetto specifico e, si spera, su molteplici sviluppi futuri”.

Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed 

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La sostenibilità della pesca: intervista a David Parreno Duque di MSC

La sostenibilità della pesca: intervista a David Parreno Duque di MSC

 

La sostenibilità della pesca: intervista a David Parreno Duque di MSC – La sostenibilità della pesca è diventata una tematica di fondamentale importanza nel settore ittico. Con la crescente consapevolezza sull’impatto delle attività umane sugli ecosistemi marini, è essenziale adottare pratiche di pesca sostenibili e promuovere la gestione responsabile delle risorse ittiche.

In questo scenario, con un’intervista a David Parreno Duque, biologo marino e Fishery Manager per Marine Stewardship Council (MSC) in Italia,  cerchiamo di comprendere quale è il ruolo delle certificazioni.

Oggi, come non mai, è necessario preservare l’equilibrio tra la capacità di pesca e la capacità di riproduzione degli stock, e dunqu prevenire la pesca eccessiva.

Stiamo affrontando una pressione senza precedenti sui sistemi di produzione alimentare del mondo, con una popolazione globale destinata a raggiungere più di 8 miliardi di persone entro il 2030, oltre agli impatti potenzialmente catastrofici del cambiamento climatico che potrebbero modificare in modo potenzialmente importante il sistema alimentare.

Una soluzione a portata di mano per affrontare questa sfida però c’è, ed è data dalla gestione sostenibile delle risorse ittiche pescate. Il pesce ha un ruolo fondamentale perché fornisce proteine a miliardi di persone e offre una forma di produzione alimentare naturale e a basse emissioni di carbonio. Secondo una recente ricerca, la gestione sostenibile della pesca potrebbe quindi garantire 16 milioni di pescato in più ogni anno e quindi fornire una quantità maggiore di nutrimento necessario per sfamare una popolazione in crescita. Affrontare la sfida della pesca eccessiva, significa contribuire alla lotta contro l’insicurezza alimentare; consumatori, pescatori e imprese nel mondo stanno dimostrando una sempre maggiore sensibilità verso prodotti ittici sostenibili, ma è necessario che i governi facciano di più, stabiliscano le regole che consentano di riconoscere, consultare e sostenere i pescatori che gestiscono l’oceano in modo sostenibile. Non si tratta solo di costruire progressi, ma di assicurare che non vengano fatti passi indietro rispetto alle conquiste già ottenute.

Quali sono le pratiche di pesca responsabili che contribuiscono alla sostenibilità della pesca? Concentriamoci su una delle seguenti e spieghiamo perché non è possibile una risposta a priori: la riduzione degli scarti di pesca, l’utilizzo di attrezzi selettivi, il rispetto delle taglie minime di cattura, l’adozione di zone di protezione marina e la gestione basata sugli ecosistemi.

Ognuna di queste pratiche può avere un impatto positivo sulla sostenibilità della pesca, ma è importante notare che la sostenibilità complessiva dipende dall’adozione di un approccio olistico che tenga conto di tutti gli aspetti rilevanti. Prendiamo ad esempio la riduzione del bycatch. Questa pratica mira a minimizzare catture non desiderate durante le operazioni di pesca. Riducendo gli scarti, si evita lo spreco di risorse marine e si contribuisce alla conservazione degli stock ittici. Tuttavia, sebbene la riduzione degli scarti possa essere una pratica positiva, da sola non garantisce la sostenibilità della pesca. Altri aspetti come la gestione degli stock, l’impatto sugli ecosistemi marini e il rispetto delle taglie minime di cattura devono essere considerati per valutare l’effettiva sostenibilità dell’attività di pesca.

Questo è il motivo per cui lo Standard MSC per la pesca sostenibile è così complesso e tiene conto di molteplici aspetti. La sostenibilità della pesca non può essere determinata basandosi su un singolo aspetto, ma richiede una valutazione complessiva che tenga conto di diversi fattori. La pesca sostenibile è un obiettivo complesso che richiede l’adozione di pratiche responsabili in vari ambiti, dalla gestione degli stock alla conservazione degli ecosistemi marini. Lo Standard MSC per la pesca sostenibile si impegna ad affrontare questa complessità attraverso una valutazione completa e rigorosa delle attività di pesca, fornendo un quadro affidabile per l’identificazione dei prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile.

Una gestione responsabile delle risorse ittiche è fondamentale per garantire la loro disponibilità a lungo termine. Quali sono i vantaggi di una gestione basata su dati scientifici, della collaborazione tra pescatori, scienziati e autorità di gestione e dell’importanza del coinvolgimento delle comunità locali nella gestione delle risorse?

Pescare in maniera sostenibile significa lasciare abbastanza pesce negli oceani e proteggere gli habitat e le specie minacciate; e l’unico modo per sapere se si sta operando nel modo giusto è basarsi su dati scientifici e quindi oggettivi. I dati scientifici sono anche alla base dei miglioramenti che le attività di pesca apportano come condizioni della certificazione MSC, che hanno l’obiettivo di guidare le attività di pesca nell’implementare continui miglioramenti del proprio operato.
Il coinvolgimento di diversi stakeholders, rappresentanti di tutte le istanze della pesca, è fondamentale nel programma MSC, e non solo per quanto riguarda la certificazione in senso stretto. Un esempio: con il progetto BluFish in Puglia lavoriamo per migliorare la sostenibilità della pesca al gambero bianco a Molfetta guidati dal Gruppo di Azione Locale (GAL) Ponte Lama e dall’istituto di ricerca COISPA. Il coinvolgimento dei pescatori e il supporto delle istituzioni locali è stato fondamentale per iniziare a lavorare sull’implementazione di un Piano d’Azione che aiuterà a migliorare alcuni aspetti della pesca.

Un momento fondamentale di questo lavoro è rappresentato dall’incontro organizzato il 9 Maggio 2023 a Roma dai pescatori di Molfetta (rappresentati dal GAL Ponte Lama, Assopesca Molfetta e Federpesca) dove sono state invitate la Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CFCM) e le delegazioni della Croazia, dell’Albania e del Montenegro per discutere degli ultimi aggiornamenti sullo stato della risorsa del gambero bianco nel Mare Adriatico e agire di conseguenza. In questo spazio di discussione internazionale sono stati affrontati diversi argomenti per la gestione sostenibile del gambero bianco nel mar Adriatico, incluse le condizioni necessarie per l’elaborazione di un piano di gestione condiviso di questa importante risorsa, di cui l’Italia rappresenta lo sforzo maggiore di pesca.
In questa riunione sono stati presentati diversi scenari di gestione sostenibile del gambero bianco entro il 2026 in base al piano di gestione attuale promosso dalla GFCM, che prevede una riduzione progressiva dello sforzo di pesca nei prossimi anni per raggiungere il livello MSY desiderato. In questi scenari è stata presa anche in considerazione la configurazione socioeconomica nei vari modelli, compresi i prezzi del prodotto sbarcato e dei carburanti.

Quali sono i criteri che devono essere soddisfatti per ottenere la certificazione MSC? Come questa certificazione può aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli nel momento dell’acquisto di prodotti ittici?

Per ottenere la certificazione MSC, un’attività di pesca deve essere conforme allo Standard MSC. Esso è composto da 3 Principi, a loro volta composti da una serie di indicatori specifici che vanno a valutare la salute dello stock oggetto di pesca (Principio 1), l’impatto della flotta navale e degli attrezzi utilizzati per pescare lo stock (Principio 2) e il sistema di gestione specifico dell’attività di pesca, incluso il coinvolgimento delle parti interessate nei processi decisionali (Principio 3).
Se tutti questi Principi e gli indicatori sottostanti sono soddisfatti, allora il pesce può essere venduto con il marchio MSC, che è quindi la sintesi, facilmente comprensibile e identificabile, di un complesso sistema di valutazione di sostenibilità ambientale.

Quali sono i benefici della pesca sostenibile per l’ambiente, le comunità di pescatori e i consumatori?

La sostenibilità ha un’importanza a livello ambientale, ma anche economico e sociale. Ambientale, perché oceani in salute sono necessari per permetter alla vita sulla Terra di continuare (pensiamo ad esempio al loro ruolo nella produzione di ossigeno o nella regolazione climatica). Per illustrare la componente economico-sociale invece un episodio particolarmente calzante riguarda la nascita di MSC, fondata nata nel 1997 come no-profit attraverso una partnership tra l’azienda Unilever e il WWF, subito dopo il collasso dello stock di merluzzo in Canada, che ha causato il crollo dell’economia locale e la perdita di un mezzo di sussistenza per migliaia di famiglie.
Con la pesca sostenibile invece il beneficio per i consumatori riguarda il poter continuare a nutrirsi di prodotti ittici oggi, e nel futuro.

Perché un’attività di pesca dovrebbe essere interessata alla certificazione MSC?

Per i pescatori, la certificazione MSC è conveniente per diversi motivi. In primo luogo, la certificazione può garantire l’accesso a nuovi mercati sostenibili, aprendo la porta a un’eventuale opportunità di valore più elevato del prodotto. Con la certificazione i pescatori possono quindi assicurarsi un vantaggio competitivo sul mercato e beneficiarsi della crescente domanda di pesce sostenibile, infondendo allo stesso tempo fiducia nei consumatori. Ma direi che il vantaggio più importante della certificazione è che garantisce la salute delle popolazioni ittiche, contribuendo alla salute dei nostri oceani ma anche alla sopravvivenza a lungo termine di un settore essenziale in cui il ricambio generazionale è così scarso.

La sostenibilità della pesca: intervista a David Parreno Duque di MSC

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Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed

 

Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed  – Simply Blue Group e Arctic Seaweed hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) che li vedrà esplorare soluzioni per la co-localizzazione di allevamenti di alghe marine tra parchi eolici offshore.

Con sede a Cork, in Irlanda, Simply Blue Group è uno dei principali sviluppatori dell’economia blu con un focus sullo sviluppo di progetti di energia rinnovabile offshore, parchi energetici e progetti di acquacoltura a basso impatto, compresi gli allevamenti di alghe.

Con allevamenti installati intorno a Bergen, Ålesund e Groenlandia, Arctic Seaweed è un’azienda norvegese di allevamento di alghe marine, che ha sviluppato un metodo di allevamento unico che consente una coltivazione e raccolta di alghe economicamente sostenibili e con un impatto minimo sull’ambiente.

Le alghe marine hanno recentemente iniziato a suscitare interesse in Europa come coltura che potrebbe sostituire prodotti ad alta intensità di risorse come carne, plastica, combustibili fossili o fertilizzanti convenzionali. Le alghe hanno bisogno solo di nutrienti dall’oceano e della luce solare per crescere, senza bisogno di fertilizzanti o acqua dolce.

Simply Blue Group sta cercando di sviluppare prototipi di allevamenti di alghe marine, come precursore dell’esplorazione di soluzioni su larga scala all’interno di parchi eolici offshore. Ciò richiederà processi di semina e raccolta che consentano operazioni critiche e sicure in mare aperto.

La partnership sbloccherà la tecnologia di Arctic Seaweed che offre una linea di produzione all’avanguardia dalla semina diretta alla raccolta e alla lavorazione, che può essere installata su navi di supporto offshore attualmente utilizzate nei parchi eolici.

Sam Roch Perks, co-fondatore e CEO del gruppo Simply Blue Group, ha dichiarato: “In Simply Blue Group ci impegniamo a lavorare con gli oceani per aiutare ad affrontare il cambiamento climatico e crediamo che la coltivazione di alghe su larga scala abbia un ruolo importante da svolgere. In Europa, la coltivazione di alghe non è stato sviluppato al massimo delle sue potenzialità, a causa delle dimensioni ridotte delle imprese, del numero limitato di specie di alghe e delle tecniche di coltivazione tradizionali, tuttavia riconosciamo il potenziale per una forte crescita della produzione di alghe. Siamo lieti di collaborare con Arctic Seaweed per aiutare a far progredire questa opportunità”.

Kim Kristensen, CEO di Arctic Seaweed AS, ha dichiarato: “Fin dall’inizio, Arctic Seaweed si è concentrata sulla costruzione di una piattaforma tecnologica con l’obiettivo di industrializzare la coltivazione di alghe, sia dal punto di vista hardware che operativo. Questa strategia ci consente di soddisfare in modo specifico l’integrazione di parchi eolici offshore e di alghe marine in varie località in tutto il mondo. Con Simply Blue Group, abbiamo trovato un partner eccellente per esplorare i passaggi necessari per combinare queste promettenti tecnologie per un futuro più sostenibile. Siamo molto felici di aver firmato un protocollo d’intesa con SBG e non vediamo l’ora di collaborare strettamente con loro su questo progetto specifico e, si spera, su molteplici sviluppi futuri”.

Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed 

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Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed

 

Memorandum d’intesa per Simply Blue Group e Arctic Seaweed  – Simply Blue Group e Arctic Seaweed hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) che li vedrà esplorare soluzioni per la co-localizzazione di allevamenti di alghe marine tra parchi eolici offshore.

Con sede a Cork, in Irlanda, Simply Blue Group è uno dei principali sviluppatori dell’economia blu con un focus sullo sviluppo di progetti di energia rinnovabile offshore, parchi energetici e progetti di acquacoltura a basso impatto, compresi gli allevamenti di alghe.

Con allevamenti installati intorno a Bergen, Ålesund e Groenlandia, Arctic Seaweed è un’azienda norvegese di allevamento di alghe marine, che ha sviluppato un metodo di allevamento unico che consente una coltivazione e raccolta di alghe economicamente sostenibili e con un impatto minimo sull’ambiente.

Le alghe marine hanno recentemente iniziato a suscitare interesse in Europa come coltura che potrebbe sostituire prodotti ad alta intensità di risorse come carne, plastica, combustibili fossili o fertilizzanti convenzionali. Le alghe hanno bisogno solo di nutrienti dall’oceano e della luce solare per crescere, senza bisogno di fertilizzanti o acqua dolce.

Simply Blue Group sta cercando di sviluppare prototipi di allevamenti di alghe marine, come precursore dell’esplorazione di soluzioni su larga scala all’interno di parchi eolici offshore. Ciò richiederà processi di semina e raccolta che consentano operazioni critiche e sicure in mare aperto.

La partnership sbloccherà la tecnologia di Arctic Seaweed che offre una linea di produzione all’avanguardia dalla semina diretta alla raccolta e alla lavorazione, che può essere installata su navi di supporto offshore attualmente utilizzate nei parchi eolici.

Sam Roch Perks, co-fondatore e CEO del gruppo Simply Blue Group, ha dichiarato: “In Simply Blue Group ci impegniamo a lavorare con gli oceani per aiutare ad affrontare il cambiamento climatico e crediamo che la coltivazione di alghe su larga scala abbia un ruolo importante da svolgere. In Europa, la coltivazione di alghe non è stato sviluppato al massimo delle sue potenzialità, a causa delle dimensioni ridotte delle imprese, del numero limitato di specie di alghe e delle tecniche di coltivazione tradizionali, tuttavia riconosciamo il potenziale per una forte crescita della produzione di alghe. Siamo lieti di collaborare con Arctic Seaweed per aiutare a far progredire questa opportunità”.

Kim Kristensen, CEO di Arctic Seaweed AS, ha dichiarato: “Fin dall’inizio, Arctic Seaweed si è concentrata sulla costruzione di una piattaforma tecnologica con l’obiettivo di industrializzare la coltivazione di alghe, sia dal punto di vista hardware che operativo. Questa strategia ci consente di soddisfare in modo specifico l’integrazione di parchi eolici offshore e di alghe marine in varie località in tutto il mondo. Con Simply Blue Group, abbiamo trovato un partner eccellente per esplorare i passaggi necessari per combinare queste promettenti tecnologie per un futuro più sostenibile. Siamo molto felici di aver firmato un protocollo d’intesa con SBG e non vediamo l’ora di collaborare strettamente con loro su questo progetto specifico e, si spera, su molteplici sviluppi futuri”.

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