Mese: Agosto 2023 Pagina 33 di 74

In Usa granchio blu pescato in Emilia-Romagna e nel Delta del Po

 

In Usa granchio blu pescato in Emilia-Romagna e nel Delta del Po – Al via la commercializzazione negli Usa del granchio blu pescato in Emilia-Romagna. È infatti partito ed è attualmente in viaggio verso le coste della Florida, destinazione Miami, il primo container, carico di 15,75 tonnellate di crostacei semilavorati.

Pescati dalle imprese ittiche della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, potranno essere venduti nel Paese di cui è originaria – e molto richiesta dai consumatori – questa specie alloctona che tanti danni sta creando agli allevamenti di vongole e novellame, minando il delicato equilibrio ambientale dell’area del Delta.

Regista dell’operazione la società di Rimini Mariscadoras, una start up tutta al femminile, nata nel 2021 e ideatrice del progetto “Blueat – La Pescheria Sostenibile”, per promuovere l’utilizzo alimentare e gastronomico delle specie aliene marine invasive, a partire appunto dal granchio blu, tra le più dannose attualmente presenti nel Mediterraneo, a causa della sua voracità e assenza di predatori naturali.

Da qui l’accordo di collaborazione dell’azienda riminese con un’azienda di trasformazione di Mestre per la lavorazione e la trasformazione dei granchi in polpa e sughi, che stanno approdando sul mercato domestico ed estero.

“Questa prima spedizione di quasi 16 tonnellate di granchio blu, è la dimostrazione concreta che ci sono le condizioni per provare a creare una filiera in grado di fornire prodotto semilavorato di qualità e una redditività anche alle nostre imprese ittiche– ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca Alessio MammiÈ un obiettivo cui come Regione siamo fortemente impegnati: trasformare quella che attualmente è un’emergenza in una possibile opportunità. Per fare questo stiamo lavorando in più direzioni, in stretta collaborazione con il mondo della pesca e dell’acquacoltura. Un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta. Non tutto il prodotto ha le caratteristiche per essere venduto, mentre i danni che questa specie sta provocando a un intero settore pongono in primo piano il tema degli indennizzi, oltre a quello dello smaltimento del prodotto non adatto alla vendita. Ne parleremo proprio nei prossimi giorni con i pescatori e acquacoltori di Goro e Comacchio, assieme ai sindaci, per fare il punto della situazione.”

Mammi e Calvano incontrano i pescatori

Temi questi che saranno al centro dell’incontro in programma lunedì 21 agosto a Goro e a Comacchio. L’assessore Mammi e l’assessore al Bilancio Paolo Calvano incontreranno le associazioni della pesca e dell’acquacoltura per fare il punto sulle diverse questioni aperte e già oggetto di un documento, condiviso con Veneto e Friuli Venezia Giulia e inviato al Governo. Dalla richiesta di maggiori indennizzi al Governo in tempi rapidi, all’eventuale dichiarazione dello stato di calamità, passando per l’approvazione di un piano nazionale per il controllo e la riduzione numerica della specie aliena.

I possibili utilizzi in campo zootecnico e nutraceutico

Un carapace particolarmente ricco di calcio e magnesio. Per questo, oltre che in campo alimentare, il granchio blu potrebbe avere interessanti applicazioni come integratore di minerali per l’alimentazione animale. Solo uno dei filoni di ricerca su cui sta lavorando l’Università di Bologna, con il coordinamento del professore Alessio Bonaldo.

Oltre a studiare come i cambiamenti climatici abbiano influenzato l’aumento della popolazione del granchio blu nell’Adriatico e nel Mediterraneo, il gruppo di ricerca è anche impegnato nell’analisi dei possibili impieghi in campo nutraceutico, grazie all’estrazione di una molecola, la chitina, un polisaccaride che ha funzioni di protezione strutturale.

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In Usa granchio blu pescato in Emilia-Romagna e nel Delta del Po

 

In Usa granchio blu pescato in Emilia-Romagna e nel Delta del Po – Al via la commercializzazione negli Usa del granchio blu pescato in Emilia-Romagna. È infatti partito ed è attualmente in viaggio verso le coste della Florida, destinazione Miami, il primo container, carico di 15,75 tonnellate di crostacei semilavorati.

Pescati dalle imprese ittiche della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, potranno essere venduti nel Paese di cui è originaria – e molto richiesta dai consumatori – questa specie alloctona che tanti danni sta creando agli allevamenti di vongole e novellame, minando il delicato equilibrio ambientale dell’area del Delta.

Regista dell’operazione la società di Rimini Mariscadoras, una start up tutta al femminile, nata nel 2021 e ideatrice del progetto “Blueat – La Pescheria Sostenibile”, per promuovere l’utilizzo alimentare e gastronomico delle specie aliene marine invasive, a partire appunto dal granchio blu, tra le più dannose attualmente presenti nel Mediterraneo, a causa della sua voracità e assenza di predatori naturali.

Da qui l’accordo di collaborazione dell’azienda riminese con un’azienda di trasformazione di Mestre per la lavorazione e la trasformazione dei granchi in polpa e sughi, che stanno approdando sul mercato domestico ed estero.

“Questa prima spedizione di quasi 16 tonnellate di granchio blu, è la dimostrazione concreta che ci sono le condizioni per provare a creare una filiera in grado di fornire prodotto semilavorato di qualità e una redditività anche alle nostre imprese ittiche– ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca Alessio MammiÈ un obiettivo cui come Regione siamo fortemente impegnati: trasformare quella che attualmente è un’emergenza in una possibile opportunità. Per fare questo stiamo lavorando in più direzioni, in stretta collaborazione con il mondo della pesca e dell’acquacoltura. Un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta. Non tutto il prodotto ha le caratteristiche per essere venduto, mentre i danni che questa specie sta provocando a un intero settore pongono in primo piano il tema degli indennizzi, oltre a quello dello smaltimento del prodotto non adatto alla vendita. Ne parleremo proprio nei prossimi giorni con i pescatori e acquacoltori di Goro e Comacchio, assieme ai sindaci, per fare il punto della situazione.”

Mammi e Calvano incontrano i pescatori

Temi questi che saranno al centro dell’incontro in programma lunedì 21 agosto a Goro e a Comacchio. L’assessore Mammi e l’assessore al Bilancio Paolo Calvano incontreranno le associazioni della pesca e dell’acquacoltura per fare il punto sulle diverse questioni aperte e già oggetto di un documento, condiviso con Veneto e Friuli Venezia Giulia e inviato al Governo. Dalla richiesta di maggiori indennizzi al Governo in tempi rapidi, all’eventuale dichiarazione dello stato di calamità, passando per l’approvazione di un piano nazionale per il controllo e la riduzione numerica della specie aliena.

I possibili utilizzi in campo zootecnico e nutraceutico

Un carapace particolarmente ricco di calcio e magnesio. Per questo, oltre che in campo alimentare, il granchio blu potrebbe avere interessanti applicazioni come integratore di minerali per l’alimentazione animale. Solo uno dei filoni di ricerca su cui sta lavorando l’Università di Bologna, con il coordinamento del professore Alessio Bonaldo.

Oltre a studiare come i cambiamenti climatici abbiano influenzato l’aumento della popolazione del granchio blu nell’Adriatico e nel Mediterraneo, il gruppo di ricerca è anche impegnato nell’analisi dei possibili impieghi in campo nutraceutico, grazie all’estrazione di una molecola, la chitina, un polisaccaride che ha funzioni di protezione strutturale.

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Granchio blu. Da Masaf via libera a pesca straordinaria per frenare emergenza

 

Granchio blu. Da Masaf via libera a pesca straordinaria per frenare emergenza – Per frenare l’emergenza granchio blu il Ministero dell’agricoltura accoglie la proposta dell’Alleanza Coopoperative Pesca e Acquacoltura che prevede il rilascio di un’autorizzazione straordinaria per 3 mesi all’uso di “nasse/cestelli e reti da posta fissa” entro la fascia 0,3 miglia dalla costa
e, ove presenti, in prossimità della foce dei fiumi. È giunto infatti l’atteso via libera da Roma all’impiego di attrezzi da pesca per tutti coloro che ne faranno richiesta al fine di intensificare al massimo la raccolta di granchio blu, il killer che sta mettendo in ginocchio l’economia di intere comunità di pescatori in tutta l’area Nord Adriatica.

“Esprimiamo ancora una volta apprezzamento per la prontezza degli uffici ministeriali che pure in pieno agosto seguono con attenzione e puntualità di interventi questa piaga terribile!” dichiara Paolo Tiozzo co-presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca e Acquacoltura.

L’autorizzazione sarà rilasciata a tutte le imprese di pesca e/o acquacoltura che ne faranno richiesta e, oltre a contribuire a tenere sotto controllo questa vera e propria invasione, servirà a fornire informazioni utili per mettere a punto ulteriori piani di contenimento di questo predatore.I due attrezzi da pesca – si legge nel provvedimento ministeriale firmato poche ore dal dirigente Giovanni D’Onofrio – devono essere utilizzati esclusivamente per la cattura del “granchio blu”. Specie ittiche diverse dal “granchio blu”, ove catturate, devono essere rigettate in mare e non possono in alcun caso essere sbarcate.

L’autorizzazione presenta carattere di eccezionalità, è limitata a un periodo temporale di tre mesi e non costituisce titolo per il riconoscimento degli attrezzi sulla licenza, ove già non espressamente indicati.

Proseguono infine gli approfondimenti con i servizi della Commissione europea per approntare un piano di intervento che sia in grado di rispondere alle attese delle oltre 4000 persone il cui futuro dipende esclusivamente dalla capacità del sistema di reagire con efficacia e tempestività ad un vero e proprio flagello.

Granchio blu. Da Masaf via libera a pesca straordinaria per frenare emergenza

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Boom delle esportazioni di salmone norvegese in Cina

 

Boom delle esportazioni di salmone norvegese in Cina – Il Norwegian Seafood Council segnala, per il mese di luglio, un notevole aumento delle esportazioni di salmone norvegese verso la Cina. Le vendite di salmone sono rimaste solide, con la Cina come uno dei mercati più promettenti. Nel dettaglio, gli allevatori norvegesi hanno esportato 95.620 tonnellate di salmone, generando un valore di 9,6 miliardi di corone norvegesi (736 milioni di sterline). Questo rappresenta un aumento del 13% in valore e dell’1% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Principali mercati e crescita cinese

Polonia, Danimarca e Francia sono rimasti i principali mercati per il salmone norvegese. Tuttavia, è la Cina a registrare la crescita più significativa in valore, con esportazioni che hanno incrementato il loro valore di 230 milioni di corone norvegesi (17,6 milioni di sterline), pari al 90%, rispetto a luglio dell’anno precedente. Andreas Thorud, rappresentante del Seafood Council in Cina, ha evidenziato l’entusiasmante tendenza verso una maggiore presenza del salmone norvegese nei negozi di alimentari al di fuori delle grandi città, grazie alla crescente domanda sia dai ristoranti che dal settore dell’e-commerce.

Crescita delle esportazioni di trote e successo inaspettato

Le vendite di trote d’allevamento sono aumentate del 14% in termini di volume a 5.845 tonnellate, con un valore che è cresciuto dell’1% a 527 milioni di corone norvegesi (40,5 milioni di sterline). Sorprendentemente, l’Ucraina, nonostante le difficoltà legate al conflitto, è emersa come uno dei maggiori mercati in crescita per le trote d’allevamento, registrando un aumento di valore del 188% a 42 milioni di corone norvegesi (3,2 milioni di sterline).

Risultati complessivi e prospettive future

Complessivamente, le esportazioni totali di prodotti ittici norvegesi hanno raggiunto 12,4 miliardi di corone norvegesi (953 milioni di sterline) nel mese di luglio, segnando un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Il CEO del Seafood Council, Christian Chramer, ha attribuito questo aumento in parte alla debolezza della corona norvegese. Nonostante ciò, il mercato britannico rimane solido per il merluzzo congelato, con il Regno Unito che ha acquistato il 6% in più rispetto all’anno scorso.

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Boom delle esportazioni di salmone norvegese in Cina

 

Boom delle esportazioni di salmone norvegese in Cina – Il Norwegian Seafood Council segnala, per il mese di luglio, un notevole aumento delle esportazioni di salmone norvegese verso la Cina. Le vendite di salmone sono rimaste solide, con la Cina come uno dei mercati più promettenti. Nel dettaglio, gli allevatori norvegesi hanno esportato 95.620 tonnellate di salmone, generando un valore di 9,6 miliardi di corone norvegesi (736 milioni di sterline). Questo rappresenta un aumento del 13% in valore e dell’1% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Principali mercati e crescita cinese

Polonia, Danimarca e Francia sono rimasti i principali mercati per il salmone norvegese. Tuttavia, è la Cina a registrare la crescita più significativa in valore, con esportazioni che hanno incrementato il loro valore di 230 milioni di corone norvegesi (17,6 milioni di sterline), pari al 90%, rispetto a luglio dell’anno precedente. Andreas Thorud, rappresentante del Seafood Council in Cina, ha evidenziato l’entusiasmante tendenza verso una maggiore presenza del salmone norvegese nei negozi di alimentari al di fuori delle grandi città, grazie alla crescente domanda sia dai ristoranti che dal settore dell’e-commerce.

Crescita delle esportazioni di trote e successo inaspettato

Le vendite di trote d’allevamento sono aumentate del 14% in termini di volume a 5.845 tonnellate, con un valore che è cresciuto dell’1% a 527 milioni di corone norvegesi (40,5 milioni di sterline). Sorprendentemente, l’Ucraina, nonostante le difficoltà legate al conflitto, è emersa come uno dei maggiori mercati in crescita per le trote d’allevamento, registrando un aumento di valore del 188% a 42 milioni di corone norvegesi (3,2 milioni di sterline).

Risultati complessivi e prospettive future

Complessivamente, le esportazioni totali di prodotti ittici norvegesi hanno raggiunto 12,4 miliardi di corone norvegesi (953 milioni di sterline) nel mese di luglio, segnando un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Il CEO del Seafood Council, Christian Chramer, ha attribuito questo aumento in parte alla debolezza della corona norvegese. Nonostante ciò, il mercato britannico rimane solido per il merluzzo congelato, con il Regno Unito che ha acquistato il 6% in più rispetto all’anno scorso.

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