Mese: Agosto 2023 Pagina 7 di 74

Grano buono come il tonno

 

Grano buono come il tonno – Loryma, rinomato produttore tedesco di ingredienti a base di grano, ha messo a punto una serie di ricette innovative per il suo prototipo di prodotto a base vegetale che mira a replicare fedelmente la consistenza e le qualità sensoriali del tonno.

L’azienda offre una vasta gamma di possibilità per la creazione di prelibatezze gastronomiche altamente flessibili, personalizzabili e arricchite dalle aziende produttrici che ne prenderanno in carico la produzione.

Attraverso un recente comunicato stampa Loryma ha svelato il processo di produzione che sta alla base della sorprendente similitudine tra la consistenza dei suoi prodotti a base vegetale e quella del pesce reale.

Nell’esplicare il processo, hanno dichiarato: “Per ottenere una consistenza autentica, combiniamo le sottili fibre Lory Tex® con le fibre lunghe e fibrose Lory Tex®, che poi idratiamo con acqua. Questa miscela può essere ulteriormente arricchita con coloranti e aromi, dando vita a una varietà di prelibatezze, come polpette, insalate e condimenti per piatti surgelati.”

Questa alternativa al tonno, realizzata con ingredienti vegetali, può essere utilizzata con la stessa versatilità dell’originale, trovando impiego come condimento per la pizza o l’insalata. Questa versione a base vegetale vanta un contenuto proteico di circa 19 g ogni 100 g, grazie all’utilizzo delle innovative proteine del grano.

Norbert Klein, responsabile della ricerca e sviluppo di Loryma, ha condiviso le straordinarie potenzialità di questo prodotto nel corso dell’annuncio ufficiale dell’azienda.

Klein ha sottolineato: “Stiamo presentando un’alternativa sostenibile e autentica basata sul grano, che procuriamo principalmente da fonti regionali in Germania. Le proprietà sensoriali della nostra versione vegana sono equiparabili a quelle del tonno originale, offrendo un’esperienza degustativa eccezionale.”

Grano buono come il tonno

L’articolo Grano buono come il tonno proviene da Pesceinrete.

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Grano buono come il tonno

 

Grano buono come il tonno – Loryma, rinomato produttore tedesco di ingredienti a base di grano, ha messo a punto una serie di ricette innovative per il suo prototipo di prodotto a base vegetale che mira a replicare fedelmente la consistenza e le qualità sensoriali del tonno.

L’azienda offre una vasta gamma di possibilità per la creazione di prelibatezze gastronomiche altamente flessibili, personalizzabili e arricchite dalle aziende produttrici che ne prenderanno in carico la produzione.

Attraverso un recente comunicato stampa Loryma ha svelato il processo di produzione che sta alla base della sorprendente similitudine tra la consistenza dei suoi prodotti a base vegetale e quella del pesce reale.

Nell’esplicare il processo, hanno dichiarato: “Per ottenere una consistenza autentica, combiniamo le sottili fibre Lory Tex® con le fibre lunghe e fibrose Lory Tex®, che poi idratiamo con acqua. Questa miscela può essere ulteriormente arricchita con coloranti e aromi, dando vita a una varietà di prelibatezze, come polpette, insalate e condimenti per piatti surgelati.”

Questa alternativa al tonno, realizzata con ingredienti vegetali, può essere utilizzata con la stessa versatilità dell’originale, trovando impiego come condimento per la pizza o l’insalata. Questa versione a base vegetale vanta un contenuto proteico di circa 19 g ogni 100 g, grazie all’utilizzo delle innovative proteine del grano.

Norbert Klein, responsabile della ricerca e sviluppo di Loryma, ha condiviso le straordinarie potenzialità di questo prodotto nel corso dell’annuncio ufficiale dell’azienda.

Klein ha sottolineato: “Stiamo presentando un’alternativa sostenibile e autentica basata sul grano, che procuriamo principalmente da fonti regionali in Germania. Le proprietà sensoriali della nostra versione vegana sono equiparabili a quelle del tonno originale, offrendo un’esperienza degustativa eccezionale.”

Grano buono come il tonno

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Grano buono come il tonno

 

Grano buono come il tonno – Loryma, rinomato produttore tedesco di ingredienti a base di grano, ha messo a punto una serie di ricette innovative per il suo prototipo di prodotto a base vegetale che mira a replicare fedelmente la consistenza e le qualità sensoriali del tonno.

L’azienda offre una vasta gamma di possibilità per la creazione di prelibatezze gastronomiche altamente flessibili, personalizzabili e arricchite dalle aziende produttrici che ne prenderanno in carico la produzione.

Attraverso un recente comunicato stampa Loryma ha svelato il processo di produzione che sta alla base della sorprendente similitudine tra la consistenza dei suoi prodotti a base vegetale e quella del pesce reale.

Nell’esplicare il processo, hanno dichiarato: “Per ottenere una consistenza autentica, combiniamo le sottili fibre Lory Tex® con le fibre lunghe e fibrose Lory Tex®, che poi idratiamo con acqua. Questa miscela può essere ulteriormente arricchita con coloranti e aromi, dando vita a una varietà di prelibatezze, come polpette, insalate e condimenti per piatti surgelati.”

Questa alternativa al tonno, realizzata con ingredienti vegetali, può essere utilizzata con la stessa versatilità dell’originale, trovando impiego come condimento per la pizza o l’insalata. Questa versione a base vegetale vanta un contenuto proteico di circa 19 g ogni 100 g, grazie all’utilizzo delle innovative proteine del grano.

Norbert Klein, responsabile della ricerca e sviluppo di Loryma, ha condiviso le straordinarie potenzialità di questo prodotto nel corso dell’annuncio ufficiale dell’azienda.

Klein ha sottolineato: “Stiamo presentando un’alternativa sostenibile e autentica basata sul grano, che procuriamo principalmente da fonti regionali in Germania. Le proprietà sensoriali della nostra versione vegana sono equiparabili a quelle del tonno originale, offrendo un’esperienza degustativa eccezionale.”

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Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni

 

Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni  – L’incalzante sfida rappresentata dalla resistenza agli antibiotici nell’ambito dell’acquacoltura ha catalizzato la ricerca di nuove alternative antimicrobiche. In questo scenario, è emerso un habitat insolito come fonte di potenziali agenti antimicrobici: l’intestino delle api adulte Apis mellifera. Un gruppo di studiosi egiziani si è concentrato su questa inesplorata risorsa in cerca di soluzioni.

Un recente studio pubblicato su BMC Microbiology ha rivelato che i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Pesca (NIOF) e del Dipartimento di Botanica e Microbiologia dell’Università di Alessandria hanno isolato e purificato dodici ceppi di batteri lattici (LAB) presenti nell’intestino delle api adulte. L’obiettivo principale era valutare la produzione di esopolisaccaridi (EPS), molecole con potenziali proprietà antimicrobiche. Tra i ceppi isolati, uno in particolare, chiamato BE11, ha dimostrato un notevole potenziale. Attraverso analisi approfondite sia a livello biochimico che molecolare, il ceppo BE11 è stato identificato come appartenente al genere Enterococcus.

Una svolta su scala microscopica: produzione di EPS

BE11 si è contraddistinto non solo per l’identificazione, ma anche per la sua capacità di produrre quantità significative di EPS. Questi esopolisaccaridi sono noti per le loro straordinarie caratteristiche fisico-chimiche. L’analisi ha rivelato che il BE11-EPS contiene un sorprendente 87% di carboidrati, mentre ulteriori indagini hanno individuato la presenza di galattosio e residui di glucosio nella sua struttura. La combinazione eterogenea di monosaccaridi conferisce a queste molecole la loro distintiva peculiarità

Tuttavia, il vero punto di forza risiede nell’azione antimicrobica del BE11. Sia il surnatante privo di cellule (CFS) del BE11 che il suo EPS hanno dimostrato un’attività estremamente promettente. Inoltre, il gruppo di ricerca ha testato entrambi contro noti patogeni dell’acquacoltura, tra cui Pseudomonas fluorescens, Streptococcus agalactiae, Aeromonas hydrophila, Vibrio sp. e Staphylococcus epidermidis. I risultati, espressi in termini di diametro delle zone di inibizione, hanno evidenziato un notevole intervallo da 1,3 a 1,7 cm per il CFS e da 1,2 a 1,8 cm per l’EPS.

Una nuova frontiera nella lotta contro gli agenti patogeni nei pesci

I risultati di questo studio rivelano un potenziale rivoluzionario nella sfida contro gli agenti patogeni nell’acquacoltura. Il ceppo BE11, ospitato nell’intestino delle api, rappresenta una speranza concreta per contrastare i patogeni che minacciano la salute dei pesci e la produttività dell’intero settore acquicolo. Questo approccio innovativo non solo caratterizza e profila chimicamente un EPS prodotto dal microbiota intestinale delle api, ma suggerisce anche la sua possibile efficacia come agente inibitore nei confronti dei patogeni in ambiente acquatico. L’enigma delle api sembra avere la chiave per un futuro più sano in acquacoltura.

Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni 

Leggi anche: Skretting e HIPRA uniscono le loro competenze per affrontare un’importante malattia delle trote 

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Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni

 

Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni  – L’incalzante sfida rappresentata dalla resistenza agli antibiotici nell’ambito dell’acquacoltura ha catalizzato la ricerca di nuove alternative antimicrobiche. In questo scenario, è emerso un habitat insolito come fonte di potenziali agenti antimicrobici: l’intestino delle api adulte Apis mellifera. Un gruppo di studiosi egiziani si è concentrato su questa inesplorata risorsa in cerca di soluzioni.

Un recente studio pubblicato su BMC Microbiology ha rivelato che i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Pesca (NIOF) e del Dipartimento di Botanica e Microbiologia dell’Università di Alessandria hanno isolato e purificato dodici ceppi di batteri lattici (LAB) presenti nell’intestino delle api adulte. L’obiettivo principale era valutare la produzione di esopolisaccaridi (EPS), molecole con potenziali proprietà antimicrobiche. Tra i ceppi isolati, uno in particolare, chiamato BE11, ha dimostrato un notevole potenziale. Attraverso analisi approfondite sia a livello biochimico che molecolare, il ceppo BE11 è stato identificato come appartenente al genere Enterococcus.

Una svolta su scala microscopica: produzione di EPS

BE11 si è contraddistinto non solo per l’identificazione, ma anche per la sua capacità di produrre quantità significative di EPS. Questi esopolisaccaridi sono noti per le loro straordinarie caratteristiche fisico-chimiche. L’analisi ha rivelato che il BE11-EPS contiene un sorprendente 87% di carboidrati, mentre ulteriori indagini hanno individuato la presenza di galattosio e residui di glucosio nella sua struttura. La combinazione eterogenea di monosaccaridi conferisce a queste molecole la loro distintiva peculiarità

Tuttavia, il vero punto di forza risiede nell’azione antimicrobica del BE11. Sia il surnatante privo di cellule (CFS) del BE11 che il suo EPS hanno dimostrato un’attività estremamente promettente. Inoltre, il gruppo di ricerca ha testato entrambi contro noti patogeni dell’acquacoltura, tra cui Pseudomonas fluorescens, Streptococcus agalactiae, Aeromonas hydrophila, Vibrio sp. e Staphylococcus epidermidis. I risultati, espressi in termini di diametro delle zone di inibizione, hanno evidenziato un notevole intervallo da 1,3 a 1,7 cm per il CFS e da 1,2 a 1,8 cm per l’EPS.

Una nuova frontiera nella lotta contro gli agenti patogeni nei pesci

I risultati di questo studio rivelano un potenziale rivoluzionario nella sfida contro gli agenti patogeni nell’acquacoltura. Il ceppo BE11, ospitato nell’intestino delle api, rappresenta una speranza concreta per contrastare i patogeni che minacciano la salute dei pesci e la produttività dell’intero settore acquicolo. Questo approccio innovativo non solo caratterizza e profila chimicamente un EPS prodotto dal microbiota intestinale delle api, ma suggerisce anche la sua possibile efficacia come agente inibitore nei confronti dei patogeni in ambiente acquatico. L’enigma delle api sembra avere la chiave per un futuro più sano in acquacoltura.

Acquacoltura. Nelle api il potenziale per combattere agenti patogeni 

Leggi anche: Skretting e HIPRA uniscono le loro competenze per affrontare un’importante malattia delle trote 

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