Mese: Agosto 2023

Mario Mattioli: “il Piano del mare un importante tassello verso una regia unica”

Mario Mattioli: “il Piano del mare un importante tassello verso una regia unica”

Il Piano del mare è un importante tassello lungo il percorso, da sempre invocato da Confitarma, di dare al nostro Paese una regia unica del mare”: questo il commento del presidente Mario Mattioli, in seguito alla sua approvazione odierna al CIPOM.

Il gruppo degli esperti” – ha aggiunto Mattioli “tra cui è presente anche il Direttore Generale di Confitarma Luca Sisto, insieme alla struttura di missione del ministro Musumeci, sono riusciti nella difficile impresa di unire in un unico documento le linee guida di sviluppo strategico di tutte le filiere che compongono l’Economia del Mare italiana”.

Ringraziamo il presidente del consiglio Meloni, il ministro per le politiche del mare Musumeci e il governo raccolto intorno al CIPOM” – ha concluso Mattioli“per l’impegno fin qui portato avanti, auspicando fortemente che possiamo continuare a lavorare, tutti insieme, per sostenere la marittimità nazionale”.

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La Russia amplia i divieti d’importazione su prodotti ittici

 

La Russia amplia i divieti d’importazione su prodotti ittici – La Russia amplia i divieti d’importazione su prodotti ittici  – La Russia ha recentemente ampliato la lista dei prodotti ittici vietati provenienti dai “paesi ostili”. Questa decisione fa parte di una serie di divieti di importazione che la Russia ha applicato a prodotti alimentari provenienti da paesi occidentali da quasi un decennio. Questa mossa è stata una risposta alle sanzioni economiche che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto alla Russia dopo la sua invasione della Crimea in Ucraina nel 2014.

I nuovi divieti riguardano specificamente “pesce pronto o in scatola, caviale di storione e sostituti a base di uova di pesce” e “crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici preparati o conservati”. Questa azione è stata annunciata dall’Agenzia federale russa per la pesca, che sostiene che aiuterà a creare opportunità esclusive per i produttori nazionali.

Le restrizioni sono in parte una contromossa contro i paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia a causa dell’ultima invasione dell’Ucraina. Tra questi paesi ostili figurano Stati Uniti, UE, Canada, Australia, Norvegia, Ucraina, Albania, Montenegro, Islanda, Lichtenstein e Regno Unito. Tuttavia, le spedizioni di prodotti ittici dalla Cina e da altri paesi non coinvolti nelle sanzioni saranno ancora permesse.

Questi nuovi divieti intendono anche colpire il mercato grigio, dove prodotti ittici stranieri continuavano a essere venduti nonostante le restrizioni precedenti. Con questa mossa, la Russia vuole assicurarsi che i prodotti vietati siano rimossi dagli scaffali nazionali e che vengano maggiormente promossi i produttori locali.

Vale la pena notare che anche gli Stati Uniti mantengono divieti alle importazioni di prodotti ittici russi. Inoltre, un disegno di legge proposto dalla senatrice statunitense Lisa Murkowski ha l’obiettivo di aggiungere il “granchio cotto” al programma di etichettatura del paese di origine, che potrebbe costituire un’ulteriore barriera per i prodotti ittici stranieri, compresi quelli russi.

Questi sviluppi sono importanti sia per gli operatori del settore ittico che per i consumatori interessati a prodotti ittici provenienti dalla Russia e dai paesi elencati nei divieti russi.

La Russia amplia i divieti d’importazione su prodotti ittici 

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L’Ecuador domina il mercato cinese dei gamberi

 

L’Ecuador domina il mercato cinese dei gamberi – Il maggio del 2023 ha segnato un nuovo record per l’industria ecuadoriana dei gamberi, con un aumento significativo delle spedizioni verso la Cina. Con ben 70 milioni di chili di gamberi spediti, il volume ha superato il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando ne furono spediti 49 milioni di chili. Un vero e proprio boom delle esportazioni che testimonia il predominio ecuadoriano nel mercato cinese del gambero.

Tuttavia, nonostante questo incremento massiccio del volume, il valore delle vendite ha registrato solo un modesto aumento del 15%. Un dato che rivela un problema sottostante per il settore: i prezzi bassi.

La domanda di gamberi in Cina si è mantenuta a livelli molto bassi, generando un eccesso di scorte nei magazzini. Questa situazione ha spinto al ribasso i prezzi, rendendo più difficile per i produttori ecuadoriani ottenere, nonostante l’incremento delle quantità esportate, un aumento significativo del valore delle vendite.

Nel corso dell’anno in corso, l’Ecuador ha visto crescere le esportazioni di gamberi verso la Cina del 43%, corrispondente a un volume di 315 milioni di chili. Tuttavia, il valore delle vendite è aumentato solo del 20%, a causa della combinazione di prezzi bassi e una domanda ancora debole nel mercato cinese.

Secondo Seafood Guide, un’organizzazione che monitora il settore ittico, la domanda cinese è ancora lontana dal riprendersi completamente dalla pandemia. Questo sta causando un calo dei prezzi e un eccesso di scorte nei magazzini, ponendo ulteriori sfide per i produttori di gamberi in Ecuador.

Il mercato dei gamberi è una parte vitale dell’economia ecuadoriana e l’industria si è impegnata a cercare nuove soluzioni per affrontare la sfida dei prezzi bassi e stimolare la domanda. Tuttavia, la situazione in Cina, un importante mercato di esportazione, rimane incerta e potrebbe continuare a incidere sul settore per il resto dell’anno.

Nonostante queste sfide, l’Ecuador continua a dimostrare il suo ruolo di leader nel mercato globale dei gamberi, con spedizioni record e una produzione sempre più consistente. Oltre alla Cina, il paese esporta in diverse altre destinazioni internazionali, sfruttando la sua posizione geografica favorevole e le tecnologie innovative per sostenere l’industria.

L’Ecuador domina il mercato cinese dei gamberi

 

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Pesca. Scognamiglio: via libera a indirizzo governo per sostenibilità ecologica ed economica

 

Pesca. Scognamiglio: via libera a indirizzo governo per sostenibilità ecologica ed economica – “Accogliamo positivamente la nuova visione della pesca, incentrata su una programmazione complessiva della sostenibilità delle attività, che si coniughi con la nuova economia del mare, emersa al Tavolo istituzionale di confronto con il sottosegretario La Pietra e lo staff della Direzione generale Pesca ed Acquacoltura”.
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, associazione di settore del mondo cooperativistico.

Unci AgroAlimentare condivide la volontà del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di trovare una convergenza tra innovazione, ricambio generazionale e sistema pesca. Una visione per una ripartenza all’insegna della sostenibilità con la doppia “e”: economicamente sostenibile ed ecologicamente sostenibile.

L’obiettivo da perseguire è mantenere l’equilibrio tra la natura e le attività antropiche, tra salvaguardia dell’ambiente e le esigenze economiche ed occupazionali, tenendo conto di criticità, potenzialità e specificità di segmenti produttivi anche molto differenti tra loro, come le realtà industriali, estrattive, energetiche, dei trasporti, della ricezione turistica, l’acquacoltura, la pesca professionale e commerciale e la pesca sportiva-dilettantistica.

Si potrà iniziare a parlare in concreto dell’inevitabile impatto del cambiamento climatico e delle attività antropiche sulle produzioni alimentari del Paese, che sono elemento essenziale della dieta mediterranea e parte determinante dell’identità e del sistema economico dell’Italia, senza tralasciare le considerazioni critiche sul Piano d’Azione dell’Unione europea e gli effetti deleterei delle limitazioni previste, in termini di sostenibilità sociale ed economica.

Un percorso segnato dai paletti fissati con 12 Decreti Pesca, illustrati dal sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, e dalla posizione assunta dal governo italiano all’ultimo Consiglio dei ministri Agrifish.

Un’opportunità di ripresa è poi costituita dai Piani di gestione presentati dal dirigente della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura, Giovanni D’Onofrio, che insieme agli interventi al Tavolo del Direttore generale, Francesco Saverio Abate, e del Capo Dipartimento delle Politiche competitive, Stefano Scalera, hanno offerto un quadro esaustivo delle azioni avviate.

Da parte sua, UnciAgroalimentare sottolinea l’importanza della ricerca anche sotto il profilo della sostenibilità, per rendere sempre più efficaci le attività tese alla protezione degli ecosistemi marini e alla conservazione di specie sottoposte a maggior sforzo di pesca, utili ad una pianificazione di medio e lungo termine del comparto ittico, per una vera strategia marina da sottoporre alla Commissione UE.

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Pesca. Scognamiglio: via libera a indirizzo governo per sostenibilità ecologica ed economica

 

Pesca. Scognamiglio: via libera a indirizzo governo per sostenibilità ecologica ed economica – “Accogliamo positivamente la nuova visione della pesca, incentrata su una programmazione complessiva della sostenibilità delle attività, che si coniughi con la nuova economia del mare, emersa al Tavolo istituzionale di confronto con il sottosegretario La Pietra e lo staff della Direzione generale Pesca ed Acquacoltura”.
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, associazione di settore del mondo cooperativistico.

Unci AgroAlimentare condivide la volontà del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di trovare una convergenza tra innovazione, ricambio generazionale e sistema pesca. Una visione per una ripartenza all’insegna della sostenibilità con la doppia “e”: economicamente sostenibile ed ecologicamente sostenibile.

L’obiettivo da perseguire è mantenere l’equilibrio tra la natura e le attività antropiche, tra salvaguardia dell’ambiente e le esigenze economiche ed occupazionali, tenendo conto di criticità, potenzialità e specificità di segmenti produttivi anche molto differenti tra loro, come le realtà industriali, estrattive, energetiche, dei trasporti, della ricezione turistica, l’acquacoltura, la pesca professionale e commerciale e la pesca sportiva-dilettantistica.

Si potrà iniziare a parlare in concreto dell’inevitabile impatto del cambiamento climatico e delle attività antropiche sulle produzioni alimentari del Paese, che sono elemento essenziale della dieta mediterranea e parte determinante dell’identità e del sistema economico dell’Italia, senza tralasciare le considerazioni critiche sul Piano d’Azione dell’Unione europea e gli effetti deleterei delle limitazioni previste, in termini di sostenibilità sociale ed economica.

Un percorso segnato dai paletti fissati con 12 Decreti Pesca, illustrati dal sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, e dalla posizione assunta dal governo italiano all’ultimo Consiglio dei ministri Agrifish.

Un’opportunità di ripresa è poi costituita dai Piani di gestione presentati dal dirigente della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura, Giovanni D’Onofrio, che insieme agli interventi al Tavolo del Direttore generale, Francesco Saverio Abate, e del Capo Dipartimento delle Politiche competitive, Stefano Scalera, hanno offerto un quadro esaustivo delle azioni avviate.

Da parte sua, UnciAgroalimentare sottolinea l’importanza della ricerca anche sotto il profilo della sostenibilità, per rendere sempre più efficaci le attività tese alla protezione degli ecosistemi marini e alla conservazione di specie sottoposte a maggior sforzo di pesca, utili ad una pianificazione di medio e lungo termine del comparto ittico, per una vera strategia marina da sottoporre alla Commissione UE.

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