Mese: Settembre 2023 Pagina 10 di 78

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

 

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo – “I nuovi provvedimenti di contrasto all’invasione del granchio blu e di sostegno alle imprese, predisposti dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sono molto positivi e costituiscono un passo importante per la risoluzione dell’annoso problema e per garantire prospettive al settore”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, in rappresentanza di migliaia di operatori del comparto ittico di tutte le regioni italiane.

“L’impegno assunto dal governo ci rassicura – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico -, con lo stanziamento di 10 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 2,9 già previsti, da destinare alla cattura della specie aliena che sta compromettendo le attività di tanti pescatori e degli allevamenti di molluschi, ma anche allo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di mitilicoltura e venericoltura, e alle inziative necessarie per la riattivazione dei processi produttivi”.

Un impegno emerso durante la riunione tenutasi a Roma con il ministro Lollobrigida, coadiuvato dal sottosegretario di Stato La Pietra e dai responsabili della Direzione generale della Pesca, per definire l’agenda di lavoro del comparto, da tempo esposto a numerosi e seri problemi, da ultimo quello dell’invasione di specie aliene nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, in primis il vorace e distruttivo crostaceo originario del Nord Atlantico, diventata ormai insostenibile.

“L’istituzione del Tavolo di crisi, avvenuta due mesi addietro – ha sottolineato Scognamiglio –  è stata la prima risposta concreta che abbiamo potuto registrare, che ha permesso l’avvio di un percorso che rapidamente è arrivato al nodo della questione, recuperando le risorse necessarie per gli interventi.
Tra i risultati ottenuti, c’è anche il via libera da Bruxelles per l’utilizzo di sei unità da pesca a strascico negli spazi marini più prossimi alle coste (tre miglia), per catturare le femmine di granchio blu, che vanno a depositare le uova in mare aperto”.

“Non possiamo, quindi, che dare atto del solerte lavoro svolto dal Ministero sul problema specifico e più in generale l’attenzione mostrata nei riguardi della pesca e delle attività di allevamento. Su questo fronte, appare significativa ed utile l’ipotesi avanzata da Lollobrigida e La Pietra di presentare emendamento alla Legge 102/2004, per attivare un Fondo di Solidarietà per il settore Pesca, equiparando agricoltore di terra ed agricoltore marino, in modo da poter offrire anche alla Pesca aiuti concreti in caso di calamità naturali, non solo misure di welfare, ma supporti finanziari per l’estinzione di debiti contratti dalle imprese ittiche, per fronteggiare le emergenze”, ha concluso Scognamiglio.

Tra le novità annunciate, anche l’attivazione del portale internet per il ristoro relativo al fermo pesca e, in attesa dei nuovi bandi del fondo europeo Feampa, la presentazione di progetti specifici del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati alla modernizzazione delle attività di pesca professionale, nonché i Contratti di Filiera per l’innovazione tecnologica, per rilanciare il settore ed agevolare un progressivo ricambio generazionale, con conseguenti nuovi sbocchi occupazionali, puntando anche sulla formazione.

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

L’articolo Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo proviene da Pesceinrete.

 ​ 

Alghe brune: un alleato antietà

 

Alghe brune: un alleato antietà – Un recente studio ha rivelato un promettente potenziale negli estratti di alghe marine come ingredienti “antietà” nei cosmetici. In particolare, le alghe brune del Sud Australia potrebbero giocare un ruolo cruciale nella prevenzione del deterioramento del collagene ed elastina, sostanze vitali per la salute della pelle.

Con una straordinaria diversità di specie, l’Australia Meridionale ospita ben 1500 tipi di alghe, di cui il 62% è endemico della regione. Sfruttando questa ricchezza, una squadra di ricerca della Flinders University ha analizzato le proprietà antietà di tre tipi di alghe meridionali: Ecklonia radiata, Cystophora moniliformis e Cystophora siliquosa.

Lo studio ha rivelato che gli estratti di queste alghe aumentano i livelli di collagene e proteggono da processi di deterioramento, contribuendo così alla struttura della pelle. Il professor Wei Zhang, membro del gruppo di ricerca, ha spiegato che il collagene è fondamentale per ossa, denti, muscoli, pelle e articolazioni, mentre l’elastina conferisce elasticità e forza alla pelle.

Ciò che rende questa scoperta ancora più significativa è la capacità degli estratti di alghe brune del Sud Australia di inibire la glicazione, un processo che contribuisce al deterioramento di collagene ed elastina. Questo risultato rivela un nuovo potenziale per lo sviluppo di estratti anti-glicazione più efficaci provenienti dalle alghe brune.

Il team ha già depositato un brevetto e sta cercando investitori e partner industriali per accelerare la commercializzazione di questi straordinari prodotti antietà derivati dalle alghe brune. Questo studio non solo avanza la nostra comprensione delle alghe brune, ma promette anche progressi sostenibili nel campo dei prodotti per la cura della pelle.

Alghe brune: un alleato antietà

L’articolo Alghe brune: un alleato antietà proviene da Pesceinrete.

 ​ 

Il ritorno del Tonno Rosso: storia, pesca e conservazione

Il ritorno del Tonno Rosso: storia, pesca e conservazione

 

Il ritorno del Tonno Rosso: storia, pesca e conservazione – Il Tonno Rosso, scientificamente conosciuto come Thunnus thynnus, incarna la maestosità dei nostri mari. Con la sua straordinaria velocità che sfiora gli 80 km/h e dimensioni che si avvicinano ai 600 kg, questo gigante del Mediterraneo può vivere fino a 20 anni, testimoniando il fluire del tempo nel mondo marino.

Questo predatore riveste un ruolo cruciale nella biodiversità marina ed è una prelibatezza apprezzata a livello globale in ambito culinario. Il cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature e dei livelli di salinità, ha influenzato i suoi schemi migratori, spingendolo verso acque più fredde per seguire le acciughe, di cui si nutre. Tuttavia, dopo anni di restrizioni nella pesca e di lotta contro la cattura illegale, il Tonno Rosso sta mostrando segni di ripresa nelle acque del Mediterraneo.

Il Tonno Rosso rappresenta non solo una risorsa economica di notevole rilevanza, ma anche un mezzo di sostentamento per le comunità di pescatori che operano nel rispetto delle norme atte a garantire la sopravvivenza di questa specie marina. La pesca tradizionale del Tonno Rosso era una pratica radicata nella storia della Sicilia, con le tonnare che costituivano veri e propri rituali.

Uno di questi rituali era rappresentato dalla mattanza, una pratica orchestrata sotto la guida del “Rais”, il capitano esperto a capo dell’equipaggio. Durante la mattanza, le tonnare venivano chiuse, intrappolando i tonni all’interno. I pescatori, noti come tonnaroti, circondavano la tonnara su barche, sollevando il fondo della “camera della morte” e affrontando il tonno con arpioni in una lotta feroce e antica. I pesci, titanici e maestosi, venivano portati a bordo e la lotta continuava fino a quando il blu del mare si tingeva del rosso del sangue. Successivamente, i tonni venivano trasportati a terra, nell’antica loggia, per la lavorazione e conservazione.

Tuttavia, il progresso tecnologico ha introdotto metodi di pesca industriali che pongono una seria minaccia a questa pratica antica e sostenibile. Attualmente, solo poche tonnare tradizionali, come quelle di Carloforte, Portoscuso e Caltanissetta, mantengono viva questa tradizione millenaria. Purtroppo, molte tonnare storiche sono scomparse, sopraffatte dall’impatto della modernizzazione.

Negli ultimi tempi, c’è un crescente interesse per l’Ikejime, un’antica tecnica giapponese che pone l’accento sulla qualità piuttosto che sulla quantità, promettendo una pesca più sostenibile, con minor sofferenza per gli animali e una carne di migliore qualità. Anche i pescatori di tonno italiani stanno adottando questa pratica.

Ikejime è un’antica arte giapponese che serve per uccidere i pesci, con minore sofferenza e mantenendo intatta la qualità della loro carne. La procedura è semplice ed efficace: si inserisce rapidamente uno spuntone di metallo dietro la testa del pesce, causandone la morte istantanea del cervello. Il risultato? I muscoli del pesce si rilassano immediatamente, interrompendo ogni movimento e preservando la qualità della carne. Questo processo consente al pesce di mantenere un gusto eccezionale e particolarmente buono una volta in tavola.

Oltre a garantire la bontà della carne, l’Ikejime è considerato il modo più rapido ed etico per uccidere i pesci, dimostrando rispetto per la vita marina. Una pratica che, pur avendo radici nella tradizione giapponese, si è evoluta in una tecnica globale, contribuendo a promuovere una pesca più responsabile e sostenibile.

Nella tradizione culinaria italiana, il tonno segue la regola del “non si spreca nulla”. Ecco i suoi tagli e le relative modalità d’uso:

Tappi frontali della testa (fronte): Ideali per sughi, conferiscono dolcezza al piatto.

Guance del tonno: Parte prelibata, considerata la più tenera e gustosa dell’intero tonno. Apprezzata in diverse culture, dai Giapponesi che le gustano cotte alla brace, fino a preparazioni crude o altre varianti culinarie.

Collottola (parte anteriore del filetto): Parte della schiena ideale per la preparazione di sughi e zuppe.

Filetto: Situato nella parte dorsale, ha una consistenza simile al filetto di manzo. Perfetto per brevi cotture come grigliate o scottature leggere per mantenere morbido l’interno. Utilizzato anche per il tonno sott’olio.

Ventresca: Parte più pregiata, derivante dai muscoli della pancia più grassi e morbidi, con un elevato contenuto di grasso che la rende particolarmente tenera e gustosa. Di solito venduta a filetti, è perfetta per preparazioni crude, carpacci e cotture alla brace.

Tarantello: Subito dopo la pancia, meno grasso rispetto alla ventresca ma più grasso rispetto ad altre parti del tonno. Molti la considerano un giusto compromesso tra la ventresca e il resto della carne. Gli stessi utilizzi della ventresca si applicano al tarantello.

Bodano (parte intermedia tra la carne rossa e la ventresca): Parte superiore della ventresca, adatta per preparare il mosciame di tonno.

Calcagnolo, Codilla Nera e Codilla Bianca: Situate vicino alla coda, più fibrose, sono ottime per lunghe cotture come condimento per primi o zuppe e ragù di tonno.

Questa storia millenaria ci riconduce a un’epoca in cui l’uomo rispettava il mare e viveva in perfetta armonia con i suoi misteri.

La salvaguardia dell’ecosistema marino è un compito che coinvolge tutti, un modo per rispettare la lunga storia di collaborazione tra l’uomo ed il magnifico tonno rosso.
Il fascino del mare ci ammalia, ed è nostro dovere preservarlo per garantire la sua stessa vitalità, è una responsabilità al rispetto per il mare, per vivere in armonia con la natura e a costruire un futuro sostenibile e in equilibrio con l’ambiente che ci circonda.

Il ritorno del Tonno Rosso: storia, pesca e conservazione

L’articolo Il ritorno del Tonno Rosso: storia, pesca e conservazione proviene da Pesceinrete.

 ​ 

Alghe brune: un alleato antietà

 

Alghe brune: un alleato antietà – Un recente studio ha rivelato un promettente potenziale negli estratti di alghe marine come ingredienti “antietà” nei cosmetici. In particolare, le alghe brune del Sud Australia potrebbero giocare un ruolo cruciale nella prevenzione del deterioramento del collagene ed elastina, sostanze vitali per la salute della pelle.

Con una straordinaria diversità di specie, l’Australia Meridionale ospita ben 1500 tipi di alghe, di cui il 62% è endemico della regione. Sfruttando questa ricchezza, una squadra di ricerca della Flinders University ha analizzato le proprietà antietà di tre tipi di alghe meridionali: Ecklonia radiata, Cystophora moniliformis e Cystophora siliquosa.

Lo studio ha rivelato che gli estratti di queste alghe aumentano i livelli di collagene e proteggono da processi di deterioramento, contribuendo così alla struttura della pelle. Il professor Wei Zhang, membro del gruppo di ricerca, ha spiegato che il collagene è fondamentale per ossa, denti, muscoli, pelle e articolazioni, mentre l’elastina conferisce elasticità e forza alla pelle.

Ciò che rende questa scoperta ancora più significativa è la capacità degli estratti di alghe brune del Sud Australia di inibire la glicazione, un processo che contribuisce al deterioramento di collagene ed elastina. Questo risultato rivela un nuovo potenziale per lo sviluppo di estratti anti-glicazione più efficaci provenienti dalle alghe brune.

Il team ha già depositato un brevetto e sta cercando investitori e partner industriali per accelerare la commercializzazione di questi straordinari prodotti antietà derivati dalle alghe brune. Questo studio non solo avanza la nostra comprensione delle alghe brune, ma promette anche progressi sostenibili nel campo dei prodotti per la cura della pelle.

Alghe brune: un alleato antietà

L’articolo Alghe brune: un alleato antietà proviene da Pesceinrete.

 ​ 

Alghe brune: un alleato antietà

 

Alghe brune: un alleato antietà – Un recente studio ha rivelato un promettente potenziale negli estratti di alghe marine come ingredienti “antietà” nei cosmetici. In particolare, le alghe brune del Sud Australia potrebbero giocare un ruolo cruciale nella prevenzione del deterioramento del collagene ed elastina, sostanze vitali per la salute della pelle.

Con una straordinaria diversità di specie, l’Australia Meridionale ospita ben 1500 tipi di alghe, di cui il 62% è endemico della regione. Sfruttando questa ricchezza, una squadra di ricerca della Flinders University ha analizzato le proprietà antietà di tre tipi di alghe meridionali: Ecklonia radiata, Cystophora moniliformis e Cystophora siliquosa.

Lo studio ha rivelato che gli estratti di queste alghe aumentano i livelli di collagene e proteggono da processi di deterioramento, contribuendo così alla struttura della pelle. Il professor Wei Zhang, membro del gruppo di ricerca, ha spiegato che il collagene è fondamentale per ossa, denti, muscoli, pelle e articolazioni, mentre l’elastina conferisce elasticità e forza alla pelle.

Ciò che rende questa scoperta ancora più significativa è la capacità degli estratti di alghe brune del Sud Australia di inibire la glicazione, un processo che contribuisce al deterioramento di collagene ed elastina. Questo risultato rivela un nuovo potenziale per lo sviluppo di estratti anti-glicazione più efficaci provenienti dalle alghe brune.

Il team ha già depositato un brevetto e sta cercando investitori e partner industriali per accelerare la commercializzazione di questi straordinari prodotti antietà derivati dalle alghe brune. Questo studio non solo avanza la nostra comprensione delle alghe brune, ma promette anche progressi sostenibili nel campo dei prodotti per la cura della pelle.

Alghe brune: un alleato antietà

L’articolo Alghe brune: un alleato antietà proviene da Pesceinrete.

 ​ 

Pagina 10 di 78

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy