Mese: Settembre 2023 Pagina 25 di 78

Salmone vegano stampato in 3D nei supermercati italiani

 

Salmone vegano stampato in 3D nei supermercati italiani – L’industria alimentare sta facendo passi da gigante nell’innovazione e la recente introduzione del salmone vegano stampato in 3D è una testimonianza tangibile di questa rivoluzione culinaria. A partire dal primo ottobre, i supermercati italiani il trancio di salmone vegano, prodotto dalla startup Revo Foods, nata nel 2020. Questo innovativo alimento, che emula il sapore e la consistenza del pesce, è il frutto dell’impiego di una stampante 3D.

La peculiarità di “The Filet” risiede nella sua composizione di microproteine, specificamente gli albuminoidi provenienti dai funghi, cui si affiancano i preziosi acidi grassi Omega-3. Grazie alla tecnologia impiegata nella sua produzione, è possibile personalizzare il contenuto di proteine e grassi in base alle preferenze individuali.

Il processo di creazione coinvolge un sofisticato robot che opera la stampante 3D, assemblando con precisione i componenti che costituiscono il trancio vegano. Questa innovazione non solo ridefinisce la gastronomia vegana, ma apre anche le porte a future personalizzazioni nel mondo dell’alimentazione.

“The Filet” si affianca ad altri prodotti dell’azienda già presenti sul mercato, come il salmone vegano, disponibile nelle versioni normale e affumicato, e due varianti di mousse spalmabile, una al salmone e una aromatizzata al tonno.

Con un prezzo di 6,99 euro per una porzione da 130 grammi, questo trancio vegano rappresenta una soluzione innovativa e accessibile per chi desidera integrare alternative sostenibili nella propria dieta.

Salmone vegano stampato in 3D nei supermercati italiani

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Salmone vegano stampato in 3D nei supermercati italiani

 

Salmone vegano stampato in 3D nei supermercati italiani – L’industria alimentare sta facendo passi da gigante nell’innovazione e la recente introduzione del salmone vegano stampato in 3D è una testimonianza tangibile di questa rivoluzione culinaria. A partire dal primo ottobre, i supermercati italiani il trancio di salmone vegano, prodotto dalla startup Revo Foods, nata nel 2020. Questo innovativo alimento, che emula il sapore e la consistenza del pesce, è il frutto dell’impiego di una stampante 3D.

La peculiarità di “The Filet” risiede nella sua composizione di microproteine, specificamente gli albuminoidi provenienti dai funghi, cui si affiancano i preziosi acidi grassi Omega-3. Grazie alla tecnologia impiegata nella sua produzione, è possibile personalizzare il contenuto di proteine e grassi in base alle preferenze individuali.

Il processo di creazione coinvolge un sofisticato robot che opera la stampante 3D, assemblando con precisione i componenti che costituiscono il trancio vegano. Questa innovazione non solo ridefinisce la gastronomia vegana, ma apre anche le porte a future personalizzazioni nel mondo dell’alimentazione.

“The Filet” si affianca ad altri prodotti dell’azienda già presenti sul mercato, come il salmone vegano, disponibile nelle versioni normale e affumicato, e due varianti di mousse spalmabile, una al salmone e una aromatizzata al tonno.

Con un prezzo di 6,99 euro per una porzione da 130 grammi, questo trancio vegano rappresenta una soluzione innovativa e accessibile per chi desidera integrare alternative sostenibili nella propria dieta.

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Firmato il Trattato sulla Biodiversità al di là delle Giurisdizioni Nazionali

 

Firmato il Trattato sulla Biodiversità al di là delle Giurisdizioni Nazionali – La giornata odierna segna un momento storico nella protezione della biodiversità globale. Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha apposto la firma sul Trattato sulla Biodiversità al di là delle Giurisdizioni Nazionali, a nome dell’Unione Europea. Questo atto simbolico apre la strada a una nuova era di tutela ambientale che abbraccia il 95% dell’oceano, con benefici di portata straordinaria per l’intera umanità.

Il Trattato sulla Biodiversità al di là delle Giurisdizioni Nazionali rappresenta un impegno senza precedenti per preservare e proteggere gli ecosistemi marini che si estendono oltre i confini delle singole nazioni. Queste vastissime aree, spesso conosciute come “acque internazionali”, sono ricche di biodiversità e rivestono un ruolo fondamentale nell’equilibrio ecologico del nostro pianeta.

Le implicazioni di questa firma sono di portata globale. La protezione delle acque internazionali non solo preserva habitat vitali per innumerevoli specie marine, ma ha anche un impatto diretto sulla salute e la prosperità umane. I benefici includono la salvaguardia delle risorse ittiche, il sostegno alle economie locali legate al mare e la regolamentazione del clima globale attraverso il ruolo cruciale degli oceani nella cattura di carbonio.

Inoltre, la firma del Trattato invia un potente segnale di unità e cooperazione internazionale nell’affrontare sfide ambientali comuni. La protezione della biodiversità marina richiede un impegno collettivo e sinergico da parte di tutte le nazioni, indipendentemente dalle frontiere politiche.

Il percorso che ora si apre verso l’attuazione del Trattato richiederà sforzi congiunti a livello globale. Sarà essenziale stabilire meccanismi efficaci di monitoraggio e gestione delle aree protette, nonché promuovere la ricerca e l’innovazione per affrontare le sfide emergenti legate alla conservazione marina.

Firmato il Trattato sulla Biodiversità al di là delle Giurisdizioni Nazionali

 

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Impegno Vietnam e UE nella battaglia contro la pesca INN

 

Impegno Vietnam e UE nella battaglia contro la pesca INN  – Lo scorso 18 settembre, il Ministro vietnamita Le Minh Hoan ha guidato una delegazione del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (MARD) in una sessione di lavoro a Bruxelles con le agenzie della Commissione Europea. Questo incontro è stato un passo fondamentale prima della quarta ispezione INN in Vietnam, programmata per il prossimo ottobre.

Durante le discussioni con il Commissario per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca e la Direzione Generale per gli Affari Marittimi e della Pesca (DG-MARE), il Ministro Le Minh Hoan ha sottolineato il ruolo cruciale del Vietnam nella lotta contro la pesca INN. Questo impegno non riguarda solo le esportazioni ittiche verso l’UE, ma mira anche a sviluppare un settore ittico sostenibile, dimostrando la responsabilità e la reputazione internazionale del Vietnam.

Il Ministro ha ribadito la determinazione politica del Vietnam nell’adottare le raccomandazioni della DG-MARE per contrastare la pesca INN e per promuovere uno sviluppo sostenibile. Grazie all’orientamento del Vietnam e al sostegno dell’Assemblea Nazionale e del Governo, si è creato un piano completo che coinvolge tutti i livelli, dalle istituzioni centrali a quelle locali, dalle comunità di pescatori alle aziende del settore.

Risultati tangibili per il Vietnam

Finora, il Vietnam ha ottenuto notevoli risultati, con un alto grado di consapevolezza e azioni concrete a tutti i livelli della società. Un solido quadro giuridico gestisce ora la pesca e la lotta contro la pesca INN, con sanzioni più severe a ogni livello.

La gestione delle imbarcazioni ha subito miglioramenti significativi. Un database nazionale sui pescherecci, collegato a livello locale e supportato dalle forze dell’ordine, monitora le attività. Oltre il 98% delle navi d’altura (lunghe oltre 15 metri) è dotato di dispositivi di monitoraggio.

La tracciabilità dei prodotti ittici è ora garantita lungo tutta la catena di produzione e distribuzione. Le materie prime importate sono attentamente controllate in conformità con le disposizioni internazionali.

Il Ministro Le Minh Hoan ha chiesto il sostegno della Commissione Europea per esplorare ulteriori risorse acquatiche nelle acque vietnamite e per promuovere programmi di riconversione delle attività di pesca impattanti sull’ambiente. Auspicato anche un supporto nell’affrontare le sfide legate ai rifiuti di plastica in mare.

La Commissione Europea ha elogiato l’impegno del Vietnam e si è dichiarata pronta a sostenere il paese nel suo cammino verso uno sviluppo sostenibile del settore ittico e nella lotta contro la pesca INN. Il Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca ha anticipato una visita in Vietnam all’inizio del 2024, segnando una nuova fase di cooperazione per uno sviluppo sostenibile.

Impegno Vietnam e UE nella battaglia contro la pesca INN

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Granchi Blu e altre specie marine invasive

Granchi Blu e altre specie marine invasive

 

Granchi Blu e altre specie marine invasive – La diffusione delle specie aliene invasive rappresenta una minaccia crescente per la biodiversità, l’economia e il turismo nei paesi del Mediterraneo. Un rapporto dell’IPBES stima che queste invasioni costino all’uomo circa 423 miliardi di dollari all’anno.

L’invasione del Granchio Blu Atlantico

Il granchio blu dell’Atlantico, scientificamente noto come Calinectes sapidus, si sta rapidamente diffondendo nei mari e fiumi del Mediterraneo. Originario delle coste atlantiche delle Americhe, le segnalazioni di questa specie risalgono alla metà del secolo scorso. Tuttavia, i cambiamenti climatici e l’intensificazione dei traffici marittimi hanno favorito il suo successo negli ultimi anni.

Impatto del Granchio Blu sul Mediterraneo

Questa invasione non è una buona notizia per la regione mediterranea. I granchi blu, noti per la loro voracità, prolificità e robustezza, sono più grandi e aggressivi rispetto agli altri granchi locali. Fino ad ora, non hanno predatori specializzati nel Mediterraneo. Ciò comporta la distruzione degli habitat marini e delle reti dei pescatori, causando ingenti danni alle loro catture.

Una doppia minaccia: due specie di Granchio Blu

Oltre al granchio blu dell’Atlantico, il granchio nuotatore azzurro africano (Portunus segnis) ha raggiunto il Mediterraneo provenendo dall’Oceano Indiano occidentale attraverso l’istmo di Suez. Anche se simili alle specie atlantiche nel comportamento e nella biologia, i P. segnis sono anche abili nuotatori.

Il Mediterraneo: caldo incubatore di invasioni biologiche

Momme Butenschön, scienziato capo dell’Unità di ricerca per la modellazione del sistema terra del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, sottolinea che il Mar Mediterraneo è un “punto caldo” per le invasioni biologiche. Nuove specie vengono osservate approssimativamente ogni due settimane, soprattutto invertebrati e produttori primari.

Il costo globale delle specie aliene invasive

Secondo il rapporto dell’IPBES, il costo economico globale delle specie esotiche invasive supera i 423 miliardi di dollari all’anno nel 2019. Questo valore ha registrato un aumento notevole negli ultimi decenni.

Impatti globali

Aníbal Pauchard, Helen Roy e Peter Stoett, i ricercatori responsabili del rapporto, sottolineano che le specie aliene invasive hanno giocato un ruolo significativo nel 60% delle estinzioni globali registrate. Queste invasioni hanno avuto impatti negativi sull’85% delle specie autoctone.

La distribuzione globale degli impatti

Il 34% degli impatti delle invasioni biologiche è stato segnalato nelle Americhe, il 31% in Europa e Asia centrale, il 25% in Asia e Pacifico, e il restante 7% in Africa. Gli impatti sono prevalentemente a terra, con un notevole impatto negativo nelle foreste, nei boschi e nelle aree coltivate.

Prospettive future

Il rapporto sottolinea che, con il peggioramento dei fattori di cambiamento, si prevede un aumento significativo delle specie esotiche invasive e dei loro impatti negativi a livello globale. L’accelerazione dell’economia globale, le modifiche nell’uso del territorio e del mare, così come i cambiamenti demografici, contribuiranno a questo aumento.

Gli esperti dell’IPBES evidenziano la necessità di misure più efficaci per affrontare questa sfida. La gestione e la prevenzione delle invasioni biologiche sono fondamentali. Inoltre, il ripristino degli ecosistemi può migliorare la resistenza agli impatti delle specie esotiche invasive e di altri fattori di cambiamento.

In sintesi, l’espansione delle specie aliene invasive, come il granchio blu, nel Mediterraneo rappresenta una seria minaccia che richiede azioni immediate e coordinate per proteggere l’ecosistema e l’economia della regione.

Granchio Blu e altre specie marine invasive

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