Granchi Blu e altre specie marine invasive – La diffusione delle specie aliene invasive rappresenta una minaccia crescente per la biodiversità, l’economia e il turismo nei paesi del Mediterraneo. Un rapporto dell’IPBES stima che queste invasioni costino all’uomo circa 423 miliardi di dollari all’anno.
L’invasione del Granchio Blu Atlantico
Il granchio blu dell’Atlantico, scientificamente noto come Calinectes sapidus, si sta rapidamente diffondendo nei mari e fiumi del Mediterraneo. Originario delle coste atlantiche delle Americhe, le segnalazioni di questa specie risalgono alla metà del secolo scorso. Tuttavia, i cambiamenti climatici e l’intensificazione dei traffici marittimi hanno favorito il suo successo negli ultimi anni.
Impatto del Granchio Blu sul Mediterraneo
Questa invasione non è una buona notizia per la regione mediterranea. I granchi blu, noti per la loro voracità, prolificità e robustezza, sono più grandi e aggressivi rispetto agli altri granchi locali. Fino ad ora, non hanno predatori specializzati nel Mediterraneo. Ciò comporta la distruzione degli habitat marini e delle reti dei pescatori, causando ingenti danni alle loro catture.
Una doppia minaccia: due specie di Granchio Blu
Oltre al granchio blu dell’Atlantico, il granchio nuotatore azzurro africano (Portunus segnis) ha raggiunto il Mediterraneo provenendo dall’Oceano Indiano occidentale attraverso l’istmo di Suez. Anche se simili alle specie atlantiche nel comportamento e nella biologia, i P. segnis sono anche abili nuotatori.
Il Mediterraneo: caldo incubatore di invasioni biologiche
Momme Butenschön, scienziato capo dell’Unità di ricerca per la modellazione del sistema terra del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, sottolinea che il Mar Mediterraneo è un “punto caldo” per le invasioni biologiche. Nuove specie vengono osservate approssimativamente ogni due settimane, soprattutto invertebrati e produttori primari.
Il costo globale delle specie aliene invasive
Secondo il rapporto dell’IPBES, il costo economico globale delle specie esotiche invasive supera i 423 miliardi di dollari all’anno nel 2019. Questo valore ha registrato un aumento notevole negli ultimi decenni.
Impatti globali
Aníbal Pauchard, Helen Roy e Peter Stoett, i ricercatori responsabili del rapporto, sottolineano che le specie aliene invasive hanno giocato un ruolo significativo nel 60% delle estinzioni globali registrate. Queste invasioni hanno avuto impatti negativi sull’85% delle specie autoctone.
La distribuzione globale degli impatti
Il 34% degli impatti delle invasioni biologiche è stato segnalato nelle Americhe, il 31% in Europa e Asia centrale, il 25% in Asia e Pacifico, e il restante 7% in Africa. Gli impatti sono prevalentemente a terra, con un notevole impatto negativo nelle foreste, nei boschi e nelle aree coltivate.
Prospettive future
Il rapporto sottolinea che, con il peggioramento dei fattori di cambiamento, si prevede un aumento significativo delle specie esotiche invasive e dei loro impatti negativi a livello globale. L’accelerazione dell’economia globale, le modifiche nell’uso del territorio e del mare, così come i cambiamenti demografici, contribuiranno a questo aumento.
Gli esperti dell’IPBES evidenziano la necessità di misure più efficaci per affrontare questa sfida. La gestione e la prevenzione delle invasioni biologiche sono fondamentali. Inoltre, il ripristino degli ecosistemi può migliorare la resistenza agli impatti delle specie esotiche invasive e di altri fattori di cambiamento.
In sintesi, l’espansione delle specie aliene invasive, come il granchio blu, nel Mediterraneo rappresenta una seria minaccia che richiede azioni immediate e coordinate per proteggere l’ecosistema e l’economia della regione.
Granchio Blu e altre specie marine invasive
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