Mese: Settembre 2023 Pagina 34 di 78

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

 

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo” – Nei giorni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha nuovamente sollecitato il Ministero dell’Agricoltura per avere l’autorizzazione all’impiego dello strumento di pesca chiamato “ostreghero“, e far fronte alla grave situazione nella Sacca di Goro e le aree costiere del Comune di Comacchio.

La richiesta è dettata dalla necessità di contrastare in modo urgente e rapido la continua proliferazione del granchio blu, all’interno dei siti di acquacoltura e nelle aree immediatamente limitrofe.

“Siamo ancora in attesa di ricevere risposta dal Governo alla richiesta della Regione di dichiarare l’emergenza nazionale per la piaga del granchio blu che ha colpito i pescatori e gli acquacoltori di Goro e Comacchio – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Alessio MammiNel frattempo, la proliferazione del granchio ha raggiunto anche altri territori della costa. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori colpiti dall’emergenza granchio blu, un importante segnale di attenzione per chi ha subito danni nel lavoro quotidiano in mare.”

Ostreghero: arma di difesa contro il granchio blu

È uno strumento di pesca a forma di imbuto, che viene tenuto aperto da un palo di ferro. Nella parte inferiore sono presenti piombi che rastrellano il fondo sabbioso.

La possibilità di utilizzalo come “arma di difesa” contro il granchio blu è stata più volte sollecitata dalle associazioni di pescatori. L’ostreghero è già, peraltro, autorizzato nelle aree demaniali marittime della regione Veneto, soggette al regime delle acque interne.

La situazione

Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico che, senza antagonisti naturali nei nostri mari, sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.

Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole (il 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea).

Nessuna risposta dal Governo

Ad oggi la Regione Emilia-Romagna non ha ancora ricevuto risposta in merito alla richiesta di emergenza nazionale fatta dal presidente della Regione Stefano Bonaccini lo scorso mese di agosto, per riconoscere facoltà e strumenti finanziari adeguati alle amministrazioni locali per procedere allo smaltimento dei granchi e gli indennizzi alle imprese.

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto inoltre una strategia di contrasto al granchio blu più strutturata a livello nazionale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dal Ministero con le Regioni, le associazioni che rappresentano le cooperative della pesca e i principali Istituti nazionali.

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

L’articolo Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo” proviene da Pesceinrete.

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Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

 

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo” – Nei giorni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha nuovamente sollecitato il Ministero dell’Agricoltura per avere l’autorizzazione all’impiego dello strumento di pesca chiamato “ostreghero“, e far fronte alla grave situazione nella Sacca di Goro e le aree costiere del Comune di Comacchio.

La richiesta è dettata dalla necessità di contrastare in modo urgente e rapido la continua proliferazione del granchio blu, all’interno dei siti di acquacoltura e nelle aree immediatamente limitrofe.

“Siamo ancora in attesa di ricevere risposta dal Governo alla richiesta della Regione di dichiarare l’emergenza nazionale per la piaga del granchio blu che ha colpito i pescatori e gli acquacoltori di Goro e Comacchio – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Alessio MammiNel frattempo, la proliferazione del granchio ha raggiunto anche altri territori della costa. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori colpiti dall’emergenza granchio blu, un importante segnale di attenzione per chi ha subito danni nel lavoro quotidiano in mare.”

Ostreghero: arma di difesa contro il granchio blu

È uno strumento di pesca a forma di imbuto, che viene tenuto aperto da un palo di ferro. Nella parte inferiore sono presenti piombi che rastrellano il fondo sabbioso.

La possibilità di utilizzalo come “arma di difesa” contro il granchio blu è stata più volte sollecitata dalle associazioni di pescatori. L’ostreghero è già, peraltro, autorizzato nelle aree demaniali marittime della regione Veneto, soggette al regime delle acque interne.

La situazione

Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico che, senza antagonisti naturali nei nostri mari, sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.

Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole (il 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea).

Nessuna risposta dal Governo

Ad oggi la Regione Emilia-Romagna non ha ancora ricevuto risposta in merito alla richiesta di emergenza nazionale fatta dal presidente della Regione Stefano Bonaccini lo scorso mese di agosto, per riconoscere facoltà e strumenti finanziari adeguati alle amministrazioni locali per procedere allo smaltimento dei granchi e gli indennizzi alle imprese.

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto inoltre una strategia di contrasto al granchio blu più strutturata a livello nazionale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dal Ministero con le Regioni, le associazioni che rappresentano le cooperative della pesca e i principali Istituti nazionali.

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

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Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

 

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo” – Nei giorni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha nuovamente sollecitato il Ministero dell’Agricoltura per avere l’autorizzazione all’impiego dello strumento di pesca chiamato “ostreghero“, e far fronte alla grave situazione nella Sacca di Goro e le aree costiere del Comune di Comacchio.

La richiesta è dettata dalla necessità di contrastare in modo urgente e rapido la continua proliferazione del granchio blu, all’interno dei siti di acquacoltura e nelle aree immediatamente limitrofe.

“Siamo ancora in attesa di ricevere risposta dal Governo alla richiesta della Regione di dichiarare l’emergenza nazionale per la piaga del granchio blu che ha colpito i pescatori e gli acquacoltori di Goro e Comacchio – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Alessio MammiNel frattempo, la proliferazione del granchio ha raggiunto anche altri territori della costa. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori colpiti dall’emergenza granchio blu, un importante segnale di attenzione per chi ha subito danni nel lavoro quotidiano in mare.”

Ostreghero: arma di difesa contro il granchio blu

È uno strumento di pesca a forma di imbuto, che viene tenuto aperto da un palo di ferro. Nella parte inferiore sono presenti piombi che rastrellano il fondo sabbioso.

La possibilità di utilizzalo come “arma di difesa” contro il granchio blu è stata più volte sollecitata dalle associazioni di pescatori. L’ostreghero è già, peraltro, autorizzato nelle aree demaniali marittime della regione Veneto, soggette al regime delle acque interne.

La situazione

Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico che, senza antagonisti naturali nei nostri mari, sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.

Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole (il 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea).

Nessuna risposta dal Governo

Ad oggi la Regione Emilia-Romagna non ha ancora ricevuto risposta in merito alla richiesta di emergenza nazionale fatta dal presidente della Regione Stefano Bonaccini lo scorso mese di agosto, per riconoscere facoltà e strumenti finanziari adeguati alle amministrazioni locali per procedere allo smaltimento dei granchi e gli indennizzi alle imprese.

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto inoltre una strategia di contrasto al granchio blu più strutturata a livello nazionale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dal Ministero con le Regioni, le associazioni che rappresentano le cooperative della pesca e i principali Istituti nazionali.

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

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Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo” – Nei giorni scorsi la Regione Emilia-Romagna ha nuovamente sollecitato il Ministero dell’Agricoltura per avere l’autorizzazione all’impiego dello strumento di pesca chiamato “ostreghero“, e far fronte alla grave situazione nella Sacca di Goro e le aree costiere del Comune di Comacchio.

La richiesta è dettata dalla necessità di contrastare in modo urgente e rapido la continua proliferazione del granchio blu, all’interno dei siti di acquacoltura e nelle aree immediatamente limitrofe.

“Siamo ancora in attesa di ricevere risposta dal Governo alla richiesta della Regione di dichiarare l’emergenza nazionale per la piaga del granchio blu che ha colpito i pescatori e gli acquacoltori di Goro e Comacchio – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Alessio MammiNel frattempo, la proliferazione del granchio ha raggiunto anche altri territori della costa. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione 1 milione di euro per indennizzare gli acquacoltori colpiti dall’emergenza granchio blu, un importante segnale di attenzione per chi ha subito danni nel lavoro quotidiano in mare.”

Ostreghero: arma di difesa contro il granchio blu

È uno strumento di pesca a forma di imbuto, che viene tenuto aperto da un palo di ferro. Nella parte inferiore sono presenti piombi che rastrellano il fondo sabbioso.

La possibilità di utilizzalo come “arma di difesa” contro il granchio blu è stata più volte sollecitata dalle associazioni di pescatori. L’ostreghero è già, peraltro, autorizzato nelle aree demaniali marittime della regione Veneto, soggette al regime delle acque interne.

La situazione

Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico che, senza antagonisti naturali nei nostri mari, sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.

Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole (il 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea).

Nessuna risposta dal Governo

Ad oggi la Regione Emilia-Romagna non ha ancora ricevuto risposta in merito alla richiesta di emergenza nazionale fatta dal presidente della Regione Stefano Bonaccini lo scorso mese di agosto, per riconoscere facoltà e strumenti finanziari adeguati alle amministrazioni locali per procedere allo smaltimento dei granchi e gli indennizzi alle imprese.

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto inoltre una strategia di contrasto al granchio blu più strutturata a livello nazionale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dal Ministero con le Regioni, le associazioni che rappresentano le cooperative della pesca e i principali Istituti nazionali.

Granchio blu. Mammi: “Ancora nessuna risposta dal Governo”

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Federpesca promuove tavola rotonda su pesca e acquacoltura: sostenibilità e cooperazione internazionale al centro del dibattito

Federpesca promuove tavola rotonda su pesca e acquacoltura: sostenibilità e cooperazione internazionale al centro del dibattito

Nella splendida cornice di Palazzo Colonna a Roma, rappresentanti e stakeholder italiani e internazionali legati al settore della pesca, istituzioni, ambasciatori da diverse Nazioni del mondo, imprenditori ittici, ricercatori, esperti del settore si sono riuniti con uno scopo comune: parlare di una cooperazione internazionale per perseguire una pesca sostenibile, che salvaguardi l’ambiente e al tempo stesso possa continuare a supportare le comunità costiere a livello sociale ed economico. 

La tavola rotonda internazionale dal titolo “Fishery and Aquaculture: sustainability and international cooperation” è stata organizzata e promossa da Federpesca, in collaborazione con Federazione del Mare e Planet Diplomacy. 

“Siamo aperti alla costruzione di nuove partnership, poiché riteniamo che la cooperazione sia un pilastro dello sviluppo sostenibile del settore della pesca e dell’acquacoltura e per la protezione e il ripristino dei nostri oceani e mari” -ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Promuovere una gestione sostenibile e coordinata del settore della pesca a livello internazionale significa valorizzare in termini economici la ricchezza di risorse che ci offre il mare, con tutte le ricadute che ne conseguono sul benessere delle comunità, sull’occupazione, sulle condizioni di reddito delle famiglie e dei imprese, sulla sicurezza alimentare, quindi la sostenibilità dello sviluppo di ciascun Paese” ha così concluso la Direttrice Biondo.

Alla tavola rotonda hanno partecipato il Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale, Aics,Unido, Fao, Ifad, Ice, Cluster Big, Luiss business school e rappresentanti delle ambasciate di Sud Africa, Oman, Spagna, Malta, Tailandia, Bangladesh, Sri Lanka, Tanzania, Mozambico, Australia, Angola, oltre a diverse imprese e startup di settore.

In apertura è intervenuto con un video di saluto l’On Procaccini, Parlamentare europeo e componente della Delegazione per le relazioni con i paesi dell’Asia meridionale e il Presidente della Federazione del Mare Mario Mattioli. 

Progetti, iniziative, tecnologie innovative, eventi futuri, sono stati raccontanti durante la tavola rotonda. La condivisione di queste buone pratiche ha fatto emergere ancora di più l’obiettivo condiviso di salvaguardare le nostre risorse marine e le comunità che vivono di pesca, obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la cooperazione, poiché mari e oceani ci rendono interdipendenti.

Foto Ufficio Stampa Federpesca

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