Mese: Settembre 2023 Pagina 52 di 78

Bando Parco Agrisolare per aziende ittiche: istruzioni per l’uso

 

Bando Parco Agrisolare per aziende ittiche: istruzioni per l’uso – In occasione dell’apertura del bando “Parco Agrisolare” Regalgrid Europe lancia un webinar sull’iniziativa, aperto a tutti gli interessati che vogliono approfondire le modalità di presentazione della domanda.

Chi è Regalgrid Europe

È un technology provider innovativo con sede a Treviso, nato con lo scopo di sviluppare un sistema sostenibile, avanzato e innovativo di gestione dell’energia rinnovabile.

Nell’ambito del bando Parco Agrisolare, Regalgrid Europe offre servizi di consulenza, elaborazione di offerte per installazione e messa in opera di impianti fotovoltaici, nonché supporto nell’iter di presentazione delle domande per l’accesso ai contributi a fondo perduto. Tra i servizi erogati sono compresi:

Verifica dei requisiti per l’accesso al Bando
Redazione fascicolo documentale per la presentazione della domanda di contributo comprendente relazione tecnica asseverata, schema unifilare, cronoprogramma, invio richiesta GSE, gestione interlocuzioni GSE
Progettazione esecutiva impianto fotovoltaico
Fornitura e posa impianto fotovoltaico, sistema di accumulo e stazioni di ricarica per veicoli elettrici
Redazione documentazione post ammissione al Bando: Relazione finale sui risultati e gli obiettivi raggiunti, rendicontazione delle spese effettive e del contributo fornito

Il webinar di approfondimento

Il webinar si terrà venerdì 15 settembre alle ore 17:00 e avrà una durata di circa 30 minuti, con una sezione dedicata a domande e dubbi a fine presentazione.

Verranno approfonditi i temi sull’ammissibilità di accesso al bando, la documentazione da presentare, le spese ammissibili e le tempistiche di elaborazione della richiesta.

Il Bando in breve

Le domande devono essere presentate tramite la piattaforma informatica predisposta da GSE, accessibile a partire dalle ore 12:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del giorno 12 ottobre 2023.

I soggetti beneficiari possono essere aziende nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, nello specifico:

Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria
Imprese agroindustriali
Cooperative agricole
Associazioni costituite dai soggetti sopra elencati (es. A.T.I., R.T.I., C.E.R.)

Interventi ammissibili

Il bando prevede diversi interventi incentivabili per l’efficientamento energetico di questi edifici, fra cui impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica elettrica da realizzare sui tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale con potenza di picco compresa non inferiore 6 kWp e non superiore 1 MWp. Una parte dei fondi sono anche compatibili con lo sviluppo di Comunità Energetiche.

Contestualmente a questo intervento, possono essere eseguiti uno o più interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

Rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti
Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto

L’intensità del contributo

Il bando permette di accedere ad un contributo a fondo perduto fino all’80% degli interventi ammissibili. L’intensità del contributo può variare a seconda del codice ATECO della società richiedente.

Per il settore ittico, le classi ammissibili e i relativi contributi riconoscibili saranno tema di approfondimento del webinar di Regalgrid Europe di venerdì 15 settembre.

Bando Parco Agrisolare per aziende ittiche: istruzioni per l’uso

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Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

 

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska – L’industria delle alghe dell’Alaska ha vissuto una notevole espansione negli ultimi anni, passando da una raccolta di soli 89.000 libbre, oltre 40 mila kg (peso umido), nel 2018 a un sorprendente picco di 550.000 libbre, circa 250 mila kg, nel 2022. Tuttavia, sembra che la corsa all’incremento della produzione abbia subito un freno quest’anno. Un recente sondaggio condotto tra i coltivatori di alghe dell’Alaska da Macro Oceans, un’azienda specializzata nella lavorazione delle alghe, ha rivelato che la produzione del 2023 è in netto calo, attestandosi a 389.000 libbre, poco più di 176 mila kg, segnando un significativo decremento del 30%.

Questo decremento può essere attribuito in parte alla natura sperimentale dei cicli di produzione precedenti. Durante questo periodo, i produttori hanno condotto esperimenti su diversi siti e approcci per determinare la strategia ottimale nella coltivazione delle alghe, risultando in una produzione insolitamente elevata.

Secondo Macro Oceans nonostante questo calo, il mercato delle alghe e dei suoi derivati sta ancora vivendo una crescita considerevole.

Alcuni agricoltori hanno condiviso che attualmente stanno concentrando gli sforzi sulla coltivazione delle alghe che erano state già contrattualizzate. Tuttavia, c’è ancora un surplus di inventario nei magazzini frigoriferi. Il congelamento, purtroppo, rappresenta un metodo costoso di stoccaggio e trasporto, soprattutto considerando che le alghe contengono ben il 90% di acqua.

Un ulteriore ostacolo per il mercato delle alghe in Alaska risiede nella mancanza di infrastrutture per la produzione su larga scala di prodotti essiccati. Allo stesso tempo, i formati che consentono la stabilizzazione delle alghe senza ricorrere al congelamento o all’essiccazione devono ancora affermarsi completamente.

In questo contesto di sfide di mercato e incertezze sugli impegni di acquisto, non sorprende che i coltivatori abbiano scelto di adottare una strategia più conservativa nella semina. Resta da vedere come questa tendenza evolverà e come i produttori di alghe si adatteranno per raggiungere una stabilità sostenibile nel settore.

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

Foto: Macro Oceans

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Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

 

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska – L’industria delle alghe dell’Alaska ha vissuto una notevole espansione negli ultimi anni, passando da una raccolta di soli 89.000 libbre, oltre 40 mila kg (peso umido), nel 2018 a un sorprendente picco di 550.000 libbre, circa 250 mila kg, nel 2022. Tuttavia, sembra che la corsa all’incremento della produzione abbia subito un freno quest’anno. Un recente sondaggio condotto tra i coltivatori di alghe dell’Alaska da Macro Oceans, un’azienda specializzata nella lavorazione delle alghe, ha rivelato che la produzione del 2023 è in netto calo, attestandosi a 389.000 libbre, poco più di 176 mila kg, segnando un significativo decremento del 30%.

Questo decremento può essere attribuito in parte alla natura sperimentale dei cicli di produzione precedenti. Durante questo periodo, i produttori hanno condotto esperimenti su diversi siti e approcci per determinare la strategia ottimale nella coltivazione delle alghe, risultando in una produzione insolitamente elevata.

Secondo Macro Oceans nonostante questo calo, il mercato delle alghe e dei suoi derivati sta ancora vivendo una crescita considerevole.

Alcuni agricoltori hanno condiviso che attualmente stanno concentrando gli sforzi sulla coltivazione delle alghe che erano state già contrattualizzate. Tuttavia, c’è ancora un surplus di inventario nei magazzini frigoriferi. Il congelamento, purtroppo, rappresenta un metodo costoso di stoccaggio e trasporto, soprattutto considerando che le alghe contengono ben il 90% di acqua.

Un ulteriore ostacolo per il mercato delle alghe in Alaska risiede nella mancanza di infrastrutture per la produzione su larga scala di prodotti essiccati. Allo stesso tempo, i formati che consentono la stabilizzazione delle alghe senza ricorrere al congelamento o all’essiccazione devono ancora affermarsi completamente.

In questo contesto di sfide di mercato e incertezze sugli impegni di acquisto, non sorprende che i coltivatori abbiano scelto di adottare una strategia più conservativa nella semina. Resta da vedere come questa tendenza evolverà e come i produttori di alghe si adatteranno per raggiungere una stabilità sostenibile nel settore.

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

Foto: Macro Oceans

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Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

 

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska – L’industria delle alghe dell’Alaska ha vissuto una notevole espansione negli ultimi anni, passando da una raccolta di soli 89.000 libbre, oltre 40 mila kg (peso umido), nel 2018 a un sorprendente picco di 550.000 libbre, circa 250 mila kg, nel 2022. Tuttavia, sembra che la corsa all’incremento della produzione abbia subito un freno quest’anno. Un recente sondaggio condotto tra i coltivatori di alghe dell’Alaska da Macro Oceans, un’azienda specializzata nella lavorazione delle alghe, ha rivelato che la produzione del 2023 è in netto calo, attestandosi a 389.000 libbre, poco più di 176 mila kg, segnando un significativo decremento del 30%.

Questo decremento può essere attribuito in parte alla natura sperimentale dei cicli di produzione precedenti. Durante questo periodo, i produttori hanno condotto esperimenti su diversi siti e approcci per determinare la strategia ottimale nella coltivazione delle alghe, risultando in una produzione insolitamente elevata.

Secondo Macro Oceans nonostante questo calo, il mercato delle alghe e dei suoi derivati sta ancora vivendo una crescita considerevole.

Alcuni agricoltori hanno condiviso che attualmente stanno concentrando gli sforzi sulla coltivazione delle alghe che erano state già contrattualizzate. Tuttavia, c’è ancora un surplus di inventario nei magazzini frigoriferi. Il congelamento, purtroppo, rappresenta un metodo costoso di stoccaggio e trasporto, soprattutto considerando che le alghe contengono ben il 90% di acqua.

Un ulteriore ostacolo per il mercato delle alghe in Alaska risiede nella mancanza di infrastrutture per la produzione su larga scala di prodotti essiccati. Allo stesso tempo, i formati che consentono la stabilizzazione delle alghe senza ricorrere al congelamento o all’essiccazione devono ancora affermarsi completamente.

In questo contesto di sfide di mercato e incertezze sugli impegni di acquisto, non sorprende che i coltivatori abbiano scelto di adottare una strategia più conservativa nella semina. Resta da vedere come questa tendenza evolverà e come i produttori di alghe si adatteranno per raggiungere una stabilità sostenibile nel settore.

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

Foto: Macro Oceans

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Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

 

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska – L’industria delle alghe dell’Alaska ha vissuto una notevole espansione negli ultimi anni, passando da una raccolta di soli 89.000 libbre, oltre 40 mila kg (peso umido), nel 2018 a un sorprendente picco di 550.000 libbre, circa 250 mila kg, nel 2022. Tuttavia, sembra che la corsa all’incremento della produzione abbia subito un freno quest’anno. Un recente sondaggio condotto tra i coltivatori di alghe dell’Alaska da Macro Oceans, un’azienda specializzata nella lavorazione delle alghe, ha rivelato che la produzione del 2023 è in netto calo, attestandosi a 389.000 libbre, poco più di 176 mila kg, segnando un significativo decremento del 30%.

Questo decremento può essere attribuito in parte alla natura sperimentale dei cicli di produzione precedenti. Durante questo periodo, i produttori hanno condotto esperimenti su diversi siti e approcci per determinare la strategia ottimale nella coltivazione delle alghe, risultando in una produzione insolitamente elevata.

Secondo Macro Oceans nonostante questo calo, il mercato delle alghe e dei suoi derivati sta ancora vivendo una crescita considerevole.

Alcuni agricoltori hanno condiviso che attualmente stanno concentrando gli sforzi sulla coltivazione delle alghe che erano state già contrattualizzate. Tuttavia, c’è ancora un surplus di inventario nei magazzini frigoriferi. Il congelamento, purtroppo, rappresenta un metodo costoso di stoccaggio e trasporto, soprattutto considerando che le alghe contengono ben il 90% di acqua.

Un ulteriore ostacolo per il mercato delle alghe in Alaska risiede nella mancanza di infrastrutture per la produzione su larga scala di prodotti essiccati. Allo stesso tempo, i formati che consentono la stabilizzazione delle alghe senza ricorrere al congelamento o all’essiccazione devono ancora affermarsi completamente.

In questo contesto di sfide di mercato e incertezze sugli impegni di acquisto, non sorprende che i coltivatori abbiano scelto di adottare una strategia più conservativa nella semina. Resta da vedere come questa tendenza evolverà e come i produttori di alghe si adatteranno per raggiungere una stabilità sostenibile nel settore.

Alghe. Scende del 30% la pruduzione in Alaska

Foto: Macro Oceans

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