Mese: Settembre 2023 Pagina 7 di 78

Pesci foraggio, situazione preoccupante nell’Atlantico nord-orientale

 

Pesci foraggio, situazione preoccupante nell’Atlantico nord-orientale – Con la pubblicazione di un nuovo report, Oceana ha reso noto che solo una popolazione di pesci foraggio su sei nell’Atlantico nord-orientale è gestita in modo sostenibile e in condizioni ottimali. Questo solleva la necessità di un miglioramento nella gestione di questi piccoli pesci, specialmente in vista degli imminenti negoziati sui limiti di pesca.

I pesci foraggio come cicerelli, spratti e aringhe rappresentano una fonte fondamentale di cibo per una vasta gamma di specie marine, compresi mammiferi e uccelli marini, nonché pesci commercialmente importanti come merluzzi e merlani. Tuttavia, la pesca eccessiva mette a rischio la loro sopravvivenza. Su 32 popolazioni analizzate, solo il 16% è gestito in modo sostenibile.

Vera Coelho, vicepresidente di Oceana in Europa, sottolinea che la situazione richiede un cambio di prospettiva da parte dei ministri della pesca. Devono considerare il ruolo cruciale di questi pesci nell’ecosistema marino, piuttosto che adottare un approccio “prendi quanto più puoi”.

Le attuali politiche di gestione si concentrano sulla massimizzazione delle catture a lungo termine, ma questo non garantisce un approvvigionamento adeguato per i predatori che dipendono da questi pesci. Inoltre, la maggior parte dei pesci foraggio viene destinata alla produzione di farina e olio per l’allevamento ittico, privando gli ecosistemi marini della loro importanza.

Oceana raccomanda l’adozione di una gestione basata sugli ecosistemi, tenendo conto del ruolo vitale dei pesci foraggio nelle reti alimentari marine. È essenziale stabilire limiti di cattura basati su dati accurati, implementare strategie di gestione adattativa e proteggere gli habitat cruciali.

Mantenere le popolazioni di pesci foraggio in salute beneficerà non solo dell’ambiente marino ma anche delle comunità di pescatori e della società nel suo complesso.

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Pesci foraggio, situazione preoccupante nell’Atlantico nord-orientale – Con la pubblicazione di un nuovo report, Oceana ha reso noto che solo una popolazione di pesci foraggio su sei nell’Atlantico nord-orientale è gestita in modo sostenibile e in condizioni ottimali. Questo solleva la necessità di un miglioramento nella gestione di questi piccoli pesci, specialmente in vista degli imminenti negoziati sui limiti di pesca.

I pesci foraggio come cicerelli, spratti e aringhe rappresentano una fonte fondamentale di cibo per una vasta gamma di specie marine, compresi mammiferi e uccelli marini, nonché pesci commercialmente importanti come merluzzi e merlani. Tuttavia, la pesca eccessiva mette a rischio la loro sopravvivenza. Su 32 popolazioni analizzate, solo il 16% è gestito in modo sostenibile.

Vera Coelho, vicepresidente di Oceana in Europa, sottolinea che la situazione richiede un cambio di prospettiva da parte dei ministri della pesca. Devono considerare il ruolo cruciale di questi pesci nell’ecosistema marino, piuttosto che adottare un approccio “prendi quanto più puoi”.

Le attuali politiche di gestione si concentrano sulla massimizzazione delle catture a lungo termine, ma questo non garantisce un approvvigionamento adeguato per i predatori che dipendono da questi pesci. Inoltre, la maggior parte dei pesci foraggio viene destinata alla produzione di farina e olio per l’allevamento ittico, privando gli ecosistemi marini della loro importanza.

Oceana raccomanda l’adozione di una gestione basata sugli ecosistemi, tenendo conto del ruolo vitale dei pesci foraggio nelle reti alimentari marine. È essenziale stabilire limiti di cattura basati su dati accurati, implementare strategie di gestione adattativa e proteggere gli habitat cruciali.

Mantenere le popolazioni di pesci foraggio in salute beneficerà non solo dell’ambiente marino ma anche delle comunità di pescatori e della società nel suo complesso.

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Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

 

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo – “I nuovi provvedimenti di contrasto all’invasione del granchio blu e di sostegno alle imprese, predisposti dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sono molto positivi e costituiscono un passo importante per la risoluzione dell’annoso problema e per garantire prospettive al settore”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, in rappresentanza di migliaia di operatori del comparto ittico di tutte le regioni italiane.

“L’impegno assunto dal governo ci rassicura – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico -, con lo stanziamento di 10 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 2,9 già previsti, da destinare alla cattura della specie aliena che sta compromettendo le attività di tanti pescatori e degli allevamenti di molluschi, ma anche allo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di mitilicoltura e venericoltura, e alle inziative necessarie per la riattivazione dei processi produttivi”.

Un impegno emerso durante la riunione tenutasi a Roma con il ministro Lollobrigida, coadiuvato dal sottosegretario di Stato La Pietra e dai responsabili della Direzione generale della Pesca, per definire l’agenda di lavoro del comparto, da tempo esposto a numerosi e seri problemi, da ultimo quello dell’invasione di specie aliene nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, in primis il vorace e distruttivo crostaceo originario del Nord Atlantico, diventata ormai insostenibile.

“L’istituzione del Tavolo di crisi, avvenuta due mesi addietro – ha sottolineato Scognamiglio –  è stata la prima risposta concreta che abbiamo potuto registrare, che ha permesso l’avvio di un percorso che rapidamente è arrivato al nodo della questione, recuperando le risorse necessarie per gli interventi.
Tra i risultati ottenuti, c’è anche il via libera da Bruxelles per l’utilizzo di sei unità da pesca a strascico negli spazi marini più prossimi alle coste (tre miglia), per catturare le femmine di granchio blu, che vanno a depositare le uova in mare aperto”.

“Non possiamo, quindi, che dare atto del solerte lavoro svolto dal Ministero sul problema specifico e più in generale l’attenzione mostrata nei riguardi della pesca e delle attività di allevamento. Su questo fronte, appare significativa ed utile l’ipotesi avanzata da Lollobrigida e La Pietra di presentare emendamento alla Legge 102/2004, per attivare un Fondo di Solidarietà per il settore Pesca, equiparando agricoltore di terra ed agricoltore marino, in modo da poter offrire anche alla Pesca aiuti concreti in caso di calamità naturali, non solo misure di welfare, ma supporti finanziari per l’estinzione di debiti contratti dalle imprese ittiche, per fronteggiare le emergenze”, ha concluso Scognamiglio.

Tra le novità annunciate, anche l’attivazione del portale internet per il ristoro relativo al fermo pesca e, in attesa dei nuovi bandi del fondo europeo Feampa, la presentazione di progetti specifici del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati alla modernizzazione delle attività di pesca professionale, nonché i Contratti di Filiera per l’innovazione tecnologica, per rilanciare il settore ed agevolare un progressivo ricambio generazionale, con conseguenti nuovi sbocchi occupazionali, puntando anche sulla formazione.

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

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Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

 

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo – “I nuovi provvedimenti di contrasto all’invasione del granchio blu e di sostegno alle imprese, predisposti dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sono molto positivi e costituiscono un passo importante per la risoluzione dell’annoso problema e per garantire prospettive al settore”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, in rappresentanza di migliaia di operatori del comparto ittico di tutte le regioni italiane.

“L’impegno assunto dal governo ci rassicura – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico -, con lo stanziamento di 10 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 2,9 già previsti, da destinare alla cattura della specie aliena che sta compromettendo le attività di tanti pescatori e degli allevamenti di molluschi, ma anche allo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di mitilicoltura e venericoltura, e alle inziative necessarie per la riattivazione dei processi produttivi”.

Un impegno emerso durante la riunione tenutasi a Roma con il ministro Lollobrigida, coadiuvato dal sottosegretario di Stato La Pietra e dai responsabili della Direzione generale della Pesca, per definire l’agenda di lavoro del comparto, da tempo esposto a numerosi e seri problemi, da ultimo quello dell’invasione di specie aliene nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, in primis il vorace e distruttivo crostaceo originario del Nord Atlantico, diventata ormai insostenibile.

“L’istituzione del Tavolo di crisi, avvenuta due mesi addietro – ha sottolineato Scognamiglio –  è stata la prima risposta concreta che abbiamo potuto registrare, che ha permesso l’avvio di un percorso che rapidamente è arrivato al nodo della questione, recuperando le risorse necessarie per gli interventi.
Tra i risultati ottenuti, c’è anche il via libera da Bruxelles per l’utilizzo di sei unità da pesca a strascico negli spazi marini più prossimi alle coste (tre miglia), per catturare le femmine di granchio blu, che vanno a depositare le uova in mare aperto”.

“Non possiamo, quindi, che dare atto del solerte lavoro svolto dal Ministero sul problema specifico e più in generale l’attenzione mostrata nei riguardi della pesca e delle attività di allevamento. Su questo fronte, appare significativa ed utile l’ipotesi avanzata da Lollobrigida e La Pietra di presentare emendamento alla Legge 102/2004, per attivare un Fondo di Solidarietà per il settore Pesca, equiparando agricoltore di terra ed agricoltore marino, in modo da poter offrire anche alla Pesca aiuti concreti in caso di calamità naturali, non solo misure di welfare, ma supporti finanziari per l’estinzione di debiti contratti dalle imprese ittiche, per fronteggiare le emergenze”, ha concluso Scognamiglio.

Tra le novità annunciate, anche l’attivazione del portale internet per il ristoro relativo al fermo pesca e, in attesa dei nuovi bandi del fondo europeo Feampa, la presentazione di progetti specifici del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati alla modernizzazione delle attività di pesca professionale, nonché i Contratti di Filiera per l’innovazione tecnologica, per rilanciare il settore ed agevolare un progressivo ricambio generazionale, con conseguenti nuovi sbocchi occupazionali, puntando anche sulla formazione.

Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo

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Granchio blu. Scognamiglio: apprezziamo impegno del governo – “I nuovi provvedimenti di contrasto all’invasione del granchio blu e di sostegno alle imprese, predisposti dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sono molto positivi e costituiscono un passo importante per la risoluzione dell’annoso problema e per garantire prospettive al settore”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, in rappresentanza di migliaia di operatori del comparto ittico di tutte le regioni italiane.

“L’impegno assunto dal governo ci rassicura – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico -, con lo stanziamento di 10 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 2,9 già previsti, da destinare alla cattura della specie aliena che sta compromettendo le attività di tanti pescatori e degli allevamenti di molluschi, ma anche allo smaltimento, la messa in sicurezza degli impianti di mitilicoltura e venericoltura, e alle inziative necessarie per la riattivazione dei processi produttivi”.

Un impegno emerso durante la riunione tenutasi a Roma con il ministro Lollobrigida, coadiuvato dal sottosegretario di Stato La Pietra e dai responsabili della Direzione generale della Pesca, per definire l’agenda di lavoro del comparto, da tempo esposto a numerosi e seri problemi, da ultimo quello dell’invasione di specie aliene nelle acque del Tirreno e dell’Adriatico, in primis il vorace e distruttivo crostaceo originario del Nord Atlantico, diventata ormai insostenibile.

“L’istituzione del Tavolo di crisi, avvenuta due mesi addietro – ha sottolineato Scognamiglio –  è stata la prima risposta concreta che abbiamo potuto registrare, che ha permesso l’avvio di un percorso che rapidamente è arrivato al nodo della questione, recuperando le risorse necessarie per gli interventi.
Tra i risultati ottenuti, c’è anche il via libera da Bruxelles per l’utilizzo di sei unità da pesca a strascico negli spazi marini più prossimi alle coste (tre miglia), per catturare le femmine di granchio blu, che vanno a depositare le uova in mare aperto”.

“Non possiamo, quindi, che dare atto del solerte lavoro svolto dal Ministero sul problema specifico e più in generale l’attenzione mostrata nei riguardi della pesca e delle attività di allevamento. Su questo fronte, appare significativa ed utile l’ipotesi avanzata da Lollobrigida e La Pietra di presentare emendamento alla Legge 102/2004, per attivare un Fondo di Solidarietà per il settore Pesca, equiparando agricoltore di terra ed agricoltore marino, in modo da poter offrire anche alla Pesca aiuti concreti in caso di calamità naturali, non solo misure di welfare, ma supporti finanziari per l’estinzione di debiti contratti dalle imprese ittiche, per fronteggiare le emergenze”, ha concluso Scognamiglio.

Tra le novità annunciate, anche l’attivazione del portale internet per il ristoro relativo al fermo pesca e, in attesa dei nuovi bandi del fondo europeo Feampa, la presentazione di progetti specifici del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinati alla modernizzazione delle attività di pesca professionale, nonché i Contratti di Filiera per l’innovazione tecnologica, per rilanciare il settore ed agevolare un progressivo ricambio generazionale, con conseguenti nuovi sbocchi occupazionali, puntando anche sulla formazione.

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