Mese: Novembre 2023 Pagina 5 di 81

10 aziende australiane di alghe formano un’alleanza industriale

 

10 aziende australiane di alghe formano un’alleanza industriale – Dieci delle principali aziende australiane nel settore delle alghe hanno formato un’alleanza industriale nota come l’Australian Sustainable Seaweed Alliance (ASSA). L’ASSA rappresenta aziende distribuite in sei stati australiani e si è posta l’obiettivo di promuovere la coltivazione ecologicamente responsabile delle alghe marine, sostenere la ricerca e lo sviluppo strategico, nonché facilitare la commercializzazione scientifica e legata alle biotecnologie.

Tra i compiti dell’ASSA rientra il monitoraggio rapido delle emissioni di metano, con particolare attenzione alla riduzione della produzione di Asparagopsis (alghe rosse). Questo impegno mira a contribuire agli importanti obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dal governo australiano.

I partner fondatori dell’ASSA includono CH4 Global, l’Università della Tasmania, FutureFeed e l’Australian Seaweed Institute. Altri membri dell’alleanza sono AusKelp, CleanEyre Global, Fremantle Seaweed, Harvest Road, Pacific Bio, Tassal e Sea Forest, quest’ultimo recentemente finalista mondiale dell’Earthshot Prize 2023.

La Fisheries Research and Development Corporation (FRDC) è stata parte integrante della formazione dell’ASSA e continua a sostenere finanziariamente la gestione strategica e la realizzazione delle priorità di ricerca e sviluppo nel settore delle alghe. Questo supporto è finalizzato a promuovere la sostenibilità continua dell’acquacoltura e degli ecosistemi acquatici in Australia.

L’emergente indusstria australiana delle alghe è proiettata verso una crescita rapida, come indicato dall’Australian Seaweed Industry Blueprint dell’ASSA, che prevede un valore lordo della produzione di 100 milioni di dollari e la creazione di 1.200 posti di lavoro diretti nelle comunità regionali e costiere nei prossimi anni. Questo rappresenta solo un primo passo verso l’obiettivo ambizioso di un settore del valore di 1,5 miliardi di dollari, con la previsione di 9.000 posti di lavoro entro il 2040.

Il presidente dell’ASSA, Jo Kelly, sottolinea che con il giusto supporto in ricerca e sviluppo, l’industria delle alghe può contribuire in modo significativo alla strategia nazionale per l’acquacoltura e alla ripresa economica post-Covid in Australia. Il governo australiano ha destinato 8 milioni di dollari al programma di coltivazione delle alghe marine per sostenere gli investimenti nel settore e favorire l’uso di alghe come integratore alimentare per il bestiame, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di metano. L’FRDC e l’ASSA collaborano nel coordinare la ricerca e lo sviluppo, la biosicurezza e la creazione di una rete nazionale di incubatoi. L’FRDC fornirà anche sovvenzioni competitive per accelerare ulteriormente la crescita dell’industria delle alghe in Australia.

Il direttore generale inaugurale dell’ASSA, Lindsay Hermes, sostiene che, con le giuste politiche, l’Australia è ben posizionata per giocare un ruolo di primo piano in questa espansione globale sostenibile ed economicamente significativa. Hermes sottolinea che nuovi settori promettenti per l’industria delle alghe includono biostimolanti, integratori alimentari, bioplastiche, tessuti e, soprattutto, additivi per il bestiame finalizzati a ridurre le emissioni di metano, come evidenziato in un recente rapporto della Banca Mondiale.

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10 aziende australiane di alghe formano un’alleanza industriale

 

10 aziende australiane di alghe formano un’alleanza industriale – Dieci delle principali aziende australiane nel settore delle alghe hanno formato un’alleanza industriale nota come l’Australian Sustainable Seaweed Alliance (ASSA). L’ASSA rappresenta aziende distribuite in sei stati australiani e si è posta l’obiettivo di promuovere la coltivazione ecologicamente responsabile delle alghe marine, sostenere la ricerca e lo sviluppo strategico, nonché facilitare la commercializzazione scientifica e legata alle biotecnologie.

Tra i compiti dell’ASSA rientra il monitoraggio rapido delle emissioni di metano, con particolare attenzione alla riduzione della produzione di Asparagopsis (alghe rosse). Questo impegno mira a contribuire agli importanti obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dal governo australiano.

I partner fondatori dell’ASSA includono CH4 Global, l’Università della Tasmania, FutureFeed e l’Australian Seaweed Institute. Altri membri dell’alleanza sono AusKelp, CleanEyre Global, Fremantle Seaweed, Harvest Road, Pacific Bio, Tassal e Sea Forest, quest’ultimo recentemente finalista mondiale dell’Earthshot Prize 2023.

La Fisheries Research and Development Corporation (FRDC) è stata parte integrante della formazione dell’ASSA e continua a sostenere finanziariamente la gestione strategica e la realizzazione delle priorità di ricerca e sviluppo nel settore delle alghe. Questo supporto è finalizzato a promuovere la sostenibilità continua dell’acquacoltura e degli ecosistemi acquatici in Australia.

L’emergente indusstria australiana delle alghe è proiettata verso una crescita rapida, come indicato dall’Australian Seaweed Industry Blueprint dell’ASSA, che prevede un valore lordo della produzione di 100 milioni di dollari e la creazione di 1.200 posti di lavoro diretti nelle comunità regionali e costiere nei prossimi anni. Questo rappresenta solo un primo passo verso l’obiettivo ambizioso di un settore del valore di 1,5 miliardi di dollari, con la previsione di 9.000 posti di lavoro entro il 2040.

Il presidente dell’ASSA, Jo Kelly, sottolinea che con il giusto supporto in ricerca e sviluppo, l’industria delle alghe può contribuire in modo significativo alla strategia nazionale per l’acquacoltura e alla ripresa economica post-Covid in Australia. Il governo australiano ha destinato 8 milioni di dollari al programma di coltivazione delle alghe marine per sostenere gli investimenti nel settore e favorire l’uso di alghe come integratore alimentare per il bestiame, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di metano. L’FRDC e l’ASSA collaborano nel coordinare la ricerca e lo sviluppo, la biosicurezza e la creazione di una rete nazionale di incubatoi. L’FRDC fornirà anche sovvenzioni competitive per accelerare ulteriormente la crescita dell’industria delle alghe in Australia.

Il direttore generale inaugurale dell’ASSA, Lindsay Hermes, sostiene che, con le giuste politiche, l’Australia è ben posizionata per giocare un ruolo di primo piano in questa espansione globale sostenibile ed economicamente significativa. Hermes sottolinea che nuovi settori promettenti per l’industria delle alghe includono biostimolanti, integratori alimentari, bioplastiche, tessuti e, soprattutto, additivi per il bestiame finalizzati a ridurre le emissioni di metano, come evidenziato in un recente rapporto della Banca Mondiale.

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Nuovi contingenti tariffari autonomi dell’UE per i prodotti della pesca

 

Nuovi contingenti tariffari autonomi dell’UE per i prodotti della pesca – Il Consiglio dell’Unione Europea ha votato all’unanimità l’adozione di un nuovo regolamento che prevede l’apertura di contingenti tariffari autonomi per determinati prodotti della pesca per gli anni 2024, 2025 e 2026, insieme alle relative modalità di gestione. L’obiettivo principale di questa iniziativa è consentire all’industria di trasformazione ittica dell’UE di continuare ad approvvigionarsi da paesi terzi con dazi ridotti o esentasse per materie prime destinate a ulteriori trasformazioni.

Nel processo di fissare tali contingenti tariffari autonomi, si è prestata particolare attenzione al potenziale impatto su fornitori dell’UE, garantendo così una competizione equa tra i prodotti della pesca importati e quelli di produzione interna.

Con questo regolamento, l’Unione Europea ha preservato la competitività della propria industria di trasformazione ittica, assicurando ai consumatori europei l’accesso a prodotti della pesca trasformati di qualità a prezzi ragionevoli. Tutto ciò è stato realizzato in un breve lasso di tempo, con il regolamento adottato solamente tre mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione, fornendo così certezza giuridica a tutti gli attori interessati per i prossimi tre anni.

Luis Planas Puchades, ministro spagnolo dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione, ha sottolineato l’importanza di questo regolamento nel garantire una gestione efficace dell’approvvigionamento di prodotti della pesca per l’industria europea.

I contingenti tariffari autonomi: una necessità crescente

Nel corso degli ultimi decenni, l’Unione Europea ha progressivamente aumentato la sua dipendenza dalle importazioni per soddisfare la domanda di prodotti della pesca. Questa dipendenza è giustificata dalla mancanza di produzione interna o dalla quantità insufficiente di determinati prodotti.

Al fine di proteggere la produzione interna di prodotti della pesca e garantire un approvvigionamento adeguato per l’industria di trasformazione, il Consiglio ha deciso di adottare contingenti tariffari autonomi. Questi contingenti sono concessi esclusivamente per quei prodotti importati destinati a ulteriori trasformazioni all’interno dell’UE.

Specifiche dei contingenti tariffari

Il regolamento adottato riguarda diversi prodotti della pesca, ciascuno con contingenti tariffari autonomi specifici per il periodo 2024-2026. Per un volume limitato di tali prodotti, i dazi saranno sospesi o ridotti, garantendo un ambiente di competizione equa tra prodotti importati e quelli di produzione interna.

Esclusioni strategiche e contesto internazionale

Il deterioramento delle relazioni tra l’UE e la Russia ha portato il Consiglio a escludere i prodotti della pesca russi dall’esenzione dai dazi o dal trattamento della nazione più favorita. Analogamente, la Bielorussia è stata esclusa dall’ambito di applicazione del regolamento a causa del suo sostegno alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina.

Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e sarà in vigore dal 1º gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

La gestione dei contingenti tariffari sarà responsabilità della Commissione e degli Stati membri, secondo il principio del “primo arrivato, primo servito”.

Nuovi contingenti tariffari autonomi dell’UE per i prodotti della pesca

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Nuovi contingenti tariffari autonomi dell’UE per i prodotti della pesca

 

Nuovi contingenti tariffari autonomi dell’UE per i prodotti della pesca – Il Consiglio dell’Unione Europea ha votato all’unanimità l’adozione di un nuovo regolamento che prevede l’apertura di contingenti tariffari autonomi per determinati prodotti della pesca per gli anni 2024, 2025 e 2026, insieme alle relative modalità di gestione. L’obiettivo principale di questa iniziativa è consentire all’industria di trasformazione ittica dell’UE di continuare ad approvvigionarsi da paesi terzi con dazi ridotti o esentasse per materie prime destinate a ulteriori trasformazioni.

Nel processo di fissare tali contingenti tariffari autonomi, si è prestata particolare attenzione al potenziale impatto su fornitori dell’UE, garantendo così una competizione equa tra i prodotti della pesca importati e quelli di produzione interna.

Con questo regolamento, l’Unione Europea ha preservato la competitività della propria industria di trasformazione ittica, assicurando ai consumatori europei l’accesso a prodotti della pesca trasformati di qualità a prezzi ragionevoli. Tutto ciò è stato realizzato in un breve lasso di tempo, con il regolamento adottato solamente tre mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione, fornendo così certezza giuridica a tutti gli attori interessati per i prossimi tre anni.

Luis Planas Puchades, ministro spagnolo dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione, ha sottolineato l’importanza di questo regolamento nel garantire una gestione efficace dell’approvvigionamento di prodotti della pesca per l’industria europea.

I contingenti tariffari autonomi: una necessità crescente

Nel corso degli ultimi decenni, l’Unione Europea ha progressivamente aumentato la sua dipendenza dalle importazioni per soddisfare la domanda di prodotti della pesca. Questa dipendenza è giustificata dalla mancanza di produzione interna o dalla quantità insufficiente di determinati prodotti.

Al fine di proteggere la produzione interna di prodotti della pesca e garantire un approvvigionamento adeguato per l’industria di trasformazione, il Consiglio ha deciso di adottare contingenti tariffari autonomi. Questi contingenti sono concessi esclusivamente per quei prodotti importati destinati a ulteriori trasformazioni all’interno dell’UE.

Specifiche dei contingenti tariffari

Il regolamento adottato riguarda diversi prodotti della pesca, ciascuno con contingenti tariffari autonomi specifici per il periodo 2024-2026. Per un volume limitato di tali prodotti, i dazi saranno sospesi o ridotti, garantendo un ambiente di competizione equa tra prodotti importati e quelli di produzione interna.

Esclusioni strategiche e contesto internazionale

Il deterioramento delle relazioni tra l’UE e la Russia ha portato il Consiglio a escludere i prodotti della pesca russi dall’esenzione dai dazi o dal trattamento della nazione più favorita. Analogamente, la Bielorussia è stata esclusa dall’ambito di applicazione del regolamento a causa del suo sostegno alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina.

Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e sarà in vigore dal 1º gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

La gestione dei contingenti tariffari sarà responsabilità della Commissione e degli Stati membri, secondo il principio del “primo arrivato, primo servito”.

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AI e ambiente le principali tendenze di consumo nel 2024

 

AI e ambiente le principali tendenze di consumo nel 2024 – Secondo il più recente report di Euromonitor International, le tendenze dei consumatori globali nel 2024 saranno plasmate principalmente dall’intelligenza artificiale, dalla sostenibilità e dai fattori sociali, economici e politici. Nel dettaglio, il report Top Global Consumer Trends 2024 identifica sei principali tendenze:

1. Chiedi all’AI
– Le piattaforme basate sull’intelligenza artificiale generativa influenzano le decisioni dei consumatori e ridefiniscono le aspettative di coinvolgimento del marchio.
– Oltre il 40% dei consumatori si sentirebbe a proprio agio con assistenti vocali che forniscono consigli personalizzati.

2. Distrazioni deliziose
– Circa il 29% dei consumatori è favorevole al monitoraggio delle emozioni da parte dei brand per personalizzare le esperienze e offrire una fuga dallo stress quotidiano.

3. Verde sbiadito
– Le preoccupazioni ambientali rimangono prioritarie per oltre il 60% dei consumatori, che si chiedono se aziende e governi stiano effettivamente utilizzando le risorse per un impatto significativo.

4. Progressivamente polarizzato
– La responsabilità sociale, l’appartenenza politica e le iniziative di sostenibilità motivano le decisioni d’acquisto.
– Nel 2023, più della metà (52%) dei consumatori ha acquistato solo da aziende di fiducia.

5. Hacker di valore
– I consumatori adattano la loro mentalità finanziaria alla crisi del costo della vita.
– Nel 2023, il 44% dei consumatori ha pianificato di risparmiare di più e sta cercando strategie intelligenti per ottenere le migliori offerte.

6. Pragmatici del benessere
– I consumatori cercano soluzioni rapide ed efficaci per migliorare il benessere fisico e mentale.
– L’85% dei consumatori è disposto a pagare di più per prodotti di bellezza di comprovata efficacia.

Alison Angus, responsabile dell’innovazione presso Euromonitor International, sottolinea l’importanza per le aziende di gestire argomenti delicati con cautela, rimanendo fedeli ai valori fondamentali del proprio marchio.

AI e ambiente le principali tendenze di consumo nel 2024

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