Mese: Novembre 2023 Pagina 9 di 81

UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022

 

UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022 – Nel corso del 2022, le flotte di pescherecci dell’Unione Europea hanno raggiunto una cattura totale di pesce pari a 3,4 milioni di tonnellate. Tale informazione emerge dai dati forniti da Eurostat, che ha coperto sette diverse aree marine soggette alle statistiche dell’UE.

Distribuzione delle catture

La flotta peschereccia spagnola si è distinta in cima alla “classifica”, contribuendo al 22% delle catture totali dell’UE, equivalente a 752.000 tonnellate. La Francia si è classificata al secondo posto, con il 15% (517.000 tonnellate), seguita dalla Danimarca al terzo, con il 13% (459.000 tonnellate).

Dominanza dell’atlantico e della zona Nord-Orientale

Circa il 70% delle catture totali dell’UE si è concentrato nell’Atlantico, nella zona nord-orientale. In quest’area, la Danimarca ha primeggiato, catturando circa un quinto delle catture totali in peso vivo (19%). Le specie principali includono aringhe (19%), spratti (14%), melù (11%) e sgombri (10%).

Mediterraneo e Mar Nero

Un decimo delle catture totali dell’UE ha avuto luogo nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La flotta italiana ha contribuito significativamente, realizzando il 36% delle catture, con sardine (22%) e acciughe (18%) tra le specie principali.

Atlantico Centro-Orientale

Nell’Atlantico, nella zona centro-orientale (7% delle catture totali dell’UE), sono state predominanti le catture di sgombro e tonno pinna gialla. Spagna (37%), Lettonia (circa 16%), Lituania (circa 15%) e Paesi Bassi (circa 12%) sono stati i principali protagonisti in questa zona.

Oceano Indiano Occidentale

La pesca nell’Oceano Indiano occidentale ha rappresentato quasi il 7% delle catture totali dell’UE, focalizzandosi principalmente sul tonno. La Spagna (66%) e la Francia (31%) hanno contribuito in modo significativo, con il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso costituendo il 96% del peso vivo totale catturato.

Altre aree marine

Solo il 6% delle catture totali dell’UE è stato effettuato nelle restanti tre aree marine. Nasello (Atlantico, area sud-occidentale), verdesca e tonnetto striato (Atlantico, area sud-orientale), e scorfano, ippoglosso e merluzzo (Atlantico, area nord-occidentale) sono state le specie principali catturate in queste zone.

Questi dati offrono uno sguardo dettagliato sulla distribuzione geografica e sulle principali specie catturate, fornendo una panoramica completa delle attività di pesca dell’UE nel 2022.

 UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022

L’articolo UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022 proviene da Pesceinrete.

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UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022

 

UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022 – Nel corso del 2022, le flotte di pescherecci dell’Unione Europea hanno raggiunto una cattura totale di pesce pari a 3,4 milioni di tonnellate. Tale informazione emerge dai dati forniti da Eurostat, che ha coperto sette diverse aree marine soggette alle statistiche dell’UE.

Distribuzione delle catture

La flotta peschereccia spagnola si è distinta in cima alla “classifica”, contribuendo al 22% delle catture totali dell’UE, equivalente a 752.000 tonnellate. La Francia si è classificata al secondo posto, con il 15% (517.000 tonnellate), seguita dalla Danimarca al terzo, con il 13% (459.000 tonnellate).

Dominanza dell’atlantico e della zona Nord-Orientale

Circa il 70% delle catture totali dell’UE si è concentrato nell’Atlantico, nella zona nord-orientale. In quest’area, la Danimarca ha primeggiato, catturando circa un quinto delle catture totali in peso vivo (19%). Le specie principali includono aringhe (19%), spratti (14%), melù (11%) e sgombri (10%).

Mediterraneo e Mar Nero

Un decimo delle catture totali dell’UE ha avuto luogo nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La flotta italiana ha contribuito significativamente, realizzando il 36% delle catture, con sardine (22%) e acciughe (18%) tra le specie principali.

Atlantico Centro-Orientale

Nell’Atlantico, nella zona centro-orientale (7% delle catture totali dell’UE), sono state predominanti le catture di sgombro e tonno pinna gialla. Spagna (37%), Lettonia (circa 16%), Lituania (circa 15%) e Paesi Bassi (circa 12%) sono stati i principali protagonisti in questa zona.

Oceano Indiano Occidentale

La pesca nell’Oceano Indiano occidentale ha rappresentato quasi il 7% delle catture totali dell’UE, focalizzandosi principalmente sul tonno. La Spagna (66%) e la Francia (31%) hanno contribuito in modo significativo, con il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso costituendo il 96% del peso vivo totale catturato.

Altre aree marine

Solo il 6% delle catture totali dell’UE è stato effettuato nelle restanti tre aree marine. Nasello (Atlantico, area sud-occidentale), verdesca e tonnetto striato (Atlantico, area sud-orientale), e scorfano, ippoglosso e merluzzo (Atlantico, area nord-occidentale) sono state le specie principali catturate in queste zone.

Questi dati offrono uno sguardo dettagliato sulla distribuzione geografica e sulle principali specie catturate, fornendo una panoramica completa delle attività di pesca dell’UE nel 2022.

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UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022

 

UE pesca 3,4 milioni di tonnellate nel 2022 – Nel corso del 2022, le flotte di pescherecci dell’Unione Europea hanno raggiunto una cattura totale di pesce pari a 3,4 milioni di tonnellate. Tale informazione emerge dai dati forniti da Eurostat, che ha coperto sette diverse aree marine soggette alle statistiche dell’UE.

Distribuzione delle catture

La flotta peschereccia spagnola si è distinta in cima alla “classifica”, contribuendo al 22% delle catture totali dell’UE, equivalente a 752.000 tonnellate. La Francia si è classificata al secondo posto, con il 15% (517.000 tonnellate), seguita dalla Danimarca al terzo, con il 13% (459.000 tonnellate).

Dominanza dell’atlantico e della zona Nord-Orientale

Circa il 70% delle catture totali dell’UE si è concentrato nell’Atlantico, nella zona nord-orientale. In quest’area, la Danimarca ha primeggiato, catturando circa un quinto delle catture totali in peso vivo (19%). Le specie principali includono aringhe (19%), spratti (14%), melù (11%) e sgombri (10%).

Mediterraneo e Mar Nero

Un decimo delle catture totali dell’UE ha avuto luogo nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La flotta italiana ha contribuito significativamente, realizzando il 36% delle catture, con sardine (22%) e acciughe (18%) tra le specie principali.

Atlantico Centro-Orientale

Nell’Atlantico, nella zona centro-orientale (7% delle catture totali dell’UE), sono state predominanti le catture di sgombro e tonno pinna gialla. Spagna (37%), Lettonia (circa 16%), Lituania (circa 15%) e Paesi Bassi (circa 12%) sono stati i principali protagonisti in questa zona.

Oceano Indiano Occidentale

La pesca nell’Oceano Indiano occidentale ha rappresentato quasi il 7% delle catture totali dell’UE, focalizzandosi principalmente sul tonno. La Spagna (66%) e la Francia (31%) hanno contribuito in modo significativo, con il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso costituendo il 96% del peso vivo totale catturato.

Altre aree marine

Solo il 6% delle catture totali dell’UE è stato effettuato nelle restanti tre aree marine. Nasello (Atlantico, area sud-occidentale), verdesca e tonnetto striato (Atlantico, area sud-orientale), e scorfano, ippoglosso e merluzzo (Atlantico, area nord-occidentale) sono state le specie principali catturate in queste zone.

Questi dati offrono uno sguardo dettagliato sulla distribuzione geografica e sulle principali specie catturate, fornendo una panoramica completa delle attività di pesca dell’UE nel 2022.

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Distribuzione delle catture

La flotta peschereccia spagnola si è distinta in cima alla “classifica”, contribuendo al 22% delle catture totali dell’UE, equivalente a 752.000 tonnellate. La Francia si è classificata al secondo posto, con il 15% (517.000 tonnellate), seguita dalla Danimarca al terzo, con il 13% (459.000 tonnellate).

Dominanza dell’atlantico e della zona Nord-Orientale

Circa il 70% delle catture totali dell’UE si è concentrato nell’Atlantico, nella zona nord-orientale. In quest’area, la Danimarca ha primeggiato, catturando circa un quinto delle catture totali in peso vivo (19%). Le specie principali includono aringhe (19%), spratti (14%), melù (11%) e sgombri (10%).

Mediterraneo e Mar Nero

Un decimo delle catture totali dell’UE ha avuto luogo nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La flotta italiana ha contribuito significativamente, realizzando il 36% delle catture, con sardine (22%) e acciughe (18%) tra le specie principali.

Atlantico Centro-Orientale

Nell’Atlantico, nella zona centro-orientale (7% delle catture totali dell’UE), sono state predominanti le catture di sgombro e tonno pinna gialla. Spagna (37%), Lettonia (circa 16%), Lituania (circa 15%) e Paesi Bassi (circa 12%) sono stati i principali protagonisti in questa zona.

Oceano Indiano Occidentale

La pesca nell’Oceano Indiano occidentale ha rappresentato quasi il 7% delle catture totali dell’UE, focalizzandosi principalmente sul tonno. La Spagna (66%) e la Francia (31%) hanno contribuito in modo significativo, con il tonnetto striato, il tonno pinna gialla e il tonno obeso costituendo il 96% del peso vivo totale catturato.

Altre aree marine

Solo il 6% delle catture totali dell’UE è stato effettuato nelle restanti tre aree marine. Nasello (Atlantico, area sud-occidentale), verdesca e tonnetto striato (Atlantico, area sud-orientale), e scorfano, ippoglosso e merluzzo (Atlantico, area nord-occidentale) sono state le specie principali catturate in queste zone.

Questi dati offrono uno sguardo dettagliato sulla distribuzione geografica e sulle principali specie catturate, fornendo una panoramica completa delle attività di pesca dell’UE nel 2022.

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Osservatorio Nazionale Pesca: continua il progetto “Donne nell’impresa ittica”

Osservatorio Nazionale Pesca: continua il progetto “Donne nell’impresa ittica”

È giunto al suo secondo appuntamento il progetto dell’Osservatorio Nazionale della Pesca “Donne nell’impresa ittica. La costruzione di una rete”.

Durante l’appuntamento sono stati presentati gli argomenti della formazione rivolta alle donne della pesca e sono state condivise esperienze dirette e problematiche del settore.

“Vogliamo arrivare – ha dichiarato la Presidente dell’Osservatorio Nazionale della Pesca Francesca Biondo – alla costruzione di una rete di donne che operano nel settore ittico, promuovere lo scambio delle buone pratiche e trasmettere le competenze trasversali alle donne che lavorano nelle microimprese. Un sistema per rafforzarsi come soggetti autoconsapevoli e poter richiedere un riconoscimento nell’impresa, nella famiglia e nella società”.

“La forza del progetto – continua la Presidente – è nel valore aggiunto garantito dai momenti di confronto. La valorizzazione del prodotto e la costruzione della filiera ittica a terra non possono prescindere dal protagonismo femminile”.

Nel corso dell’incontro sono intervenute, tra gli altri, Adriana Celestini, Noemi Biagiola, Roberta Bortolucci, Sonia Barchielli, Stefania Valentini, Massimiliano Sardone e Maria Laurenza.

“Il termine donne della pesca – ha detto Adriana Celestini, esperta in politiche di genere nonché coordinatrice del progetto, – è una denominazione collettiva che si riferisce alle diverse mansioni svolte nelle attività di terra. Il corso che abbiamo costruito ha l’obiettivo di rafforzare le competenze delle donne e migliorare la propria autonomia imprenditoriale e la capacità di rafforzare le proprie imprese e il proprio lavoro. Saranno trasferite competenze di management, di marketing, pillole normative sul settore, necessarie per migliorare la gestione dell’impresa. Uno spazio importante sarà dedicato ad un percorso di consapevolezza ed empowerment delle donne per rafforzare l’autostima, ottimizzare i tempi di lavoro ed essere così capaci di ritagliarsi uno spazio decisionale nel settore”.

“La collaborazione tra le parti sociali, il coinvolgimento del maggior numero possibile di operatrici del settore e la definizione del concetto di network sono gli elementi essenziali per far sì che si compia un passo avanti verso il protagonismo femminile. La struttura dei moduli è stata infatti organizzata con l’obiettivo di far incontrare realtà diverse e favorire lo scambio di informazioni tra realtà imprenditoriali simili. Il pacchetto formativo parte dalle esperienze personali e cerca di rispondere alle esigenze delle operatrici per far sì che la partecipazione sia integrale, fruttuosa e possibile per quante più persone possibile”, conclude la Presidente dell’Osservatorio Nazionale della Pesca, Francesca Biondo.

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