Mese: Marzo 2024 Pagina 30 di 81

L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer

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L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer – Uno studio condotto da scenziati dell’Ifremer, del CNRS e di diverse università francesi, ha fatto luce sulla storia dell’ostricoltura francese, un viaggio dagli anni ’70 fino al 2018. Lo studio si concentra sui tre siti più produttivi della Francia: la baia di Veys in Normandia, il bacino Marennes-Oléron in Charente-Maritime, e la laguna di Thau in Occitania. Il progetto Retroscope ha mirato a scoprire non solo la storia ecologica ed economica di queste zone, ma anche la loro storia sociale, con il supporto di coloro che vivono quotidianamente la coltivazione delle ostriche.

Per svelare i segreti del passato, i ricercatori hanno esaminato con precisione i dati ambientali, sanitari e economici, interrogando anche 168 coltivatori di ostriche sul loro mestiere e sui cambiamenti avvenuti nel tempo.

Gli scienziati hanno identificato momenti critici nella storia ostricola, come la grande mortalità degli anni ’70, che ha portato all’adozione dell’ostrica giapponese, e la sua successiva espansione grazie a innovazioni tecnologiche. Hanno dovuto navigare attraverso crisi sanitarie, inquinamento e cambiamenti legislativi, arrivando agli episodi di mortalità che dal 2008 hanno colpito le coltivazioni di ostriche.

I coltivatori di ostriche hanno risposto con resilienza, adottando nuove specie e metodi di coltivazione, meccanizzando i processi e concentrando i loro sforzi su vendita diretta e spedizioni.

Il progetto Retroscope ha anche messo in luce le sfide ambientali, come la qualità dell’acqua e gli effetti del cambiamento climatico. In Normandia, ad esempio, la battaglia contro l’inquinamento persiste, mentre il bacino Marennes-Oléron sta affrontando i rischi climatici, come tempeste e siccità, oltre alle preoccupazioni per la diversità del fitoplancton e dell’inquinamento microbico.

I coltivatori di ostriche, tuttavia, rimangono ottimisti sul loro futuro, confidando nella loro capacità di adattarsi a un ambiente in costante mutamento.

L’Ifremer, sostenendo i coltivatori attraverso la ricerca e l’osservazione, si impegna a fornire gli strumenti necessari per superare le sfide presenti e future, mantenendo vivo un settore tradizionale fondamentale per l’identità e l’economia delle comunità costiere francesi.

L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer

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L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer

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L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer – Uno studio condotto da scenziati dell’Ifremer, del CNRS e di diverse università francesi, ha fatto luce sulla storia dell’ostricoltura francese, un viaggio dagli anni ’70 fino al 2018. Lo studio si concentra sui tre siti più produttivi della Francia: la baia di Veys in Normandia, il bacino Marennes-Oléron in Charente-Maritime, e la laguna di Thau in Occitania. Il progetto Retroscope ha mirato a scoprire non solo la storia ecologica ed economica di queste zone, ma anche la loro storia sociale, con il supporto di coloro che vivono quotidianamente la coltivazione delle ostriche.

Per svelare i segreti del passato, i ricercatori hanno esaminato con precisione i dati ambientali, sanitari e economici, interrogando anche 168 coltivatori di ostriche sul loro mestiere e sui cambiamenti avvenuti nel tempo.

Gli scienziati hanno identificato momenti critici nella storia ostricola, come la grande mortalità degli anni ’70, che ha portato all’adozione dell’ostrica giapponese, e la sua successiva espansione grazie a innovazioni tecnologiche. Hanno dovuto navigare attraverso crisi sanitarie, inquinamento e cambiamenti legislativi, arrivando agli episodi di mortalità che dal 2008 hanno colpito le coltivazioni di ostriche.

I coltivatori di ostriche hanno risposto con resilienza, adottando nuove specie e metodi di coltivazione, meccanizzando i processi e concentrando i loro sforzi su vendita diretta e spedizioni.

Il progetto Retroscope ha anche messo in luce le sfide ambientali, come la qualità dell’acqua e gli effetti del cambiamento climatico. In Normandia, ad esempio, la battaglia contro l’inquinamento persiste, mentre il bacino Marennes-Oléron sta affrontando i rischi climatici, come tempeste e siccità, oltre alle preoccupazioni per la diversità del fitoplancton e dell’inquinamento microbico.

I coltivatori di ostriche, tuttavia, rimangono ottimisti sul loro futuro, confidando nella loro capacità di adattarsi a un ambiente in costante mutamento.

L’Ifremer, sostenendo i coltivatori attraverso la ricerca e l’osservazione, si impegna a fornire gli strumenti necessari per superare le sfide presenti e future, mantenendo vivo un settore tradizionale fondamentale per l’identità e l’economia delle comunità costiere francesi.

L’ostricoltura francese in uno studio Ifremer

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH  – Questa mattina, il Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH, con all’ordine del giorno temi cruciali per il futuro della pesca nel Mediterraneo e il rafforzamento delle pratiche legali nel settore.

Durante la seduta è stata sottolineata l’importanza strategica del gambero come riserva ittica, riconoscendone il valore economico significativo non solo per Mazara del Vallo ma per l’intera economia nazionale. Tuttavia, la competizione con paesi terzi – è stato sottolineato in commissione – richiede una vigilanza accresciuta e un impegno costante.

È stato ricordato che la Commissione Generale della Pesca per il Mediterraneo (CGPM) ha adottato nel 2022 tre piani di gestione pluriennali, supportati da robusti sistemi di ispezione, e imposto limiti di cattura con una prevista riduzione del 3% fino al 2050. Tali misure si inseriscono nell’ambito di un’azione più ampia dell’Unione Europea contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), potenziata nel 2023 con l’incremento di attività di controllo e ispezioni congiunte.

È stata poi evidenziata la fondamentale necessità di una piena collaborazione e trasparenza tra i membri UE per assicurare la corretta quantità di pescato e prevenire il trasbordo illecito in mare.

In merito agli incidenti che coinvolgono i pescatori siciliani, è stata ribadita l’importanza della sicurezza dei nostri lavoratori, sottolineando che le dispute marittime di lunga data e la definizione delle zone marittime rimangono di competenza degli stati membri.

Su questo punto il sindaco si dice: “Rammaricato dal fatto che la questione degli incidenti e dei sequestri in mare nelle zone calde sia stata rinviata dalla commissione agli accordi bilaterali degli stati membri. Resta prioritario che la commissione direttamente si adoperi per per garantire protezione adeguata ai nostri operatori e dirimere un problema atavico che incide pesantemente sull’intero comparto pesca”.

Il sindaco si impegna così a continuare a lavorare insieme a tutti i partner europei per garantire la sostenibilità, la legalità e la sicurezza nel settore della pesca.

Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH 

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH  – Questa mattina, il Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH, con all’ordine del giorno temi cruciali per il futuro della pesca nel Mediterraneo e il rafforzamento delle pratiche legali nel settore.

Durante la seduta è stata sottolineata l’importanza strategica del gambero come riserva ittica, riconoscendone il valore economico significativo non solo per Mazara del Vallo ma per l’intera economia nazionale. Tuttavia, la competizione con paesi terzi – è stato sottolineato in commissione – richiede una vigilanza accresciuta e un impegno costante.

È stato ricordato che la Commissione Generale della Pesca per il Mediterraneo (CGPM) ha adottato nel 2022 tre piani di gestione pluriennali, supportati da robusti sistemi di ispezione, e imposto limiti di cattura con una prevista riduzione del 3% fino al 2050. Tali misure si inseriscono nell’ambito di un’azione più ampia dell’Unione Europea contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), potenziata nel 2023 con l’incremento di attività di controllo e ispezioni congiunte.

È stata poi evidenziata la fondamentale necessità di una piena collaborazione e trasparenza tra i membri UE per assicurare la corretta quantità di pescato e prevenire il trasbordo illecito in mare.

In merito agli incidenti che coinvolgono i pescatori siciliani, è stata ribadita l’importanza della sicurezza dei nostri lavoratori, sottolineando che le dispute marittime di lunga data e la definizione delle zone marittime rimangono di competenza degli stati membri.

Su questo punto il sindaco si dice: “Rammaricato dal fatto che la questione degli incidenti e dei sequestri in mare nelle zone calde sia stata rinviata dalla commissione agli accordi bilaterali degli stati membri. Resta prioritario che la commissione direttamente si adoperi per per garantire protezione adeguata ai nostri operatori e dirimere un problema atavico che incide pesantemente sull’intero comparto pesca”.

Il sindaco si impegna così a continuare a lavorare insieme a tutti i partner europei per garantire la sostenibilità, la legalità e la sicurezza nel settore della pesca.

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH

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Quinci a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH  – Questa mattina, il Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, a Bruxelles per una seduta della Commissione PECH, con all’ordine del giorno temi cruciali per il futuro della pesca nel Mediterraneo e il rafforzamento delle pratiche legali nel settore.

Durante la seduta è stata sottolineata l’importanza strategica del gambero come riserva ittica, riconoscendone il valore economico significativo non solo per Mazara del Vallo ma per l’intera economia nazionale. Tuttavia, la competizione con paesi terzi – è stato sottolineato in commissione – richiede una vigilanza accresciuta e un impegno costante.

È stato ricordato che la Commissione Generale della Pesca per il Mediterraneo (CGPM) ha adottato nel 2022 tre piani di gestione pluriennali, supportati da robusti sistemi di ispezione, e imposto limiti di cattura con una prevista riduzione del 3% fino al 2050. Tali misure si inseriscono nell’ambito di un’azione più ampia dell’Unione Europea contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), potenziata nel 2023 con l’incremento di attività di controllo e ispezioni congiunte.

È stata poi evidenziata la fondamentale necessità di una piena collaborazione e trasparenza tra i membri UE per assicurare la corretta quantità di pescato e prevenire il trasbordo illecito in mare.

In merito agli incidenti che coinvolgono i pescatori siciliani, è stata ribadita l’importanza della sicurezza dei nostri lavoratori, sottolineando che le dispute marittime di lunga data e la definizione delle zone marittime rimangono di competenza degli stati membri.

Su questo punto il sindaco si dice: “Rammaricato dal fatto che la questione degli incidenti e dei sequestri in mare nelle zone calde sia stata rinviata dalla commissione agli accordi bilaterali degli stati membri. Resta prioritario che la commissione direttamente si adoperi per per garantire protezione adeguata ai nostri operatori e dirimere un problema atavico che incide pesantemente sull’intero comparto pesca”.

Il sindaco si impegna così a continuare a lavorare insieme a tutti i partner europei per garantire la sostenibilità, la legalità e la sicurezza nel settore della pesca.

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