Mese: Marzo 2024 Pagina 33 di 81

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Dai mari italiani alla tavola: l’impegno sostenibile di Marpesca Group

Dai mari italiani alla tavola: l’impegno sostenibile di Marpesca Group

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Dai mari italiani alla tavola: l’impegno sostenibile di Marpesca Group – Nel contesto sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità dei prodotti alimentari, Marpesca Group si distingue come un protagonista di rilievo nel settore ittico italiano. Con un approccio che coniuga innovazione e tradizione, l’azienda si impegna a offrire ai suoi clienti prodotti di altissima qualità, provenienti principalmente dai mari italiani e lavorati attraverso tecniche rispettose dell’ambiente marino e delle sue risorse. L’intervista a Francesco Ceravolo, CEO della Marpesca Group Srl, offre uno sguardo approfondito sulle pratiche adottate dall’azienda per garantire freschezza, qualità e sostenibilità dei suoi prodotti, dalla pesca alla tavola. Attraverso un dialogo dettagliato, scopriamo come l’azienda riesca a mantenere una filiera cortissima e quali siano le strategie adottate per preservare l’integrità e il gusto dei prodotti ittici, rispettando al contempo l’ambiente e le comunità locali.

Marpesca Group non solo si impegna nella pesca sostenibile e nella conservazione delle specie ittiche, ma si distingue anche per le sue innovative tecniche di lavorazione e per il rispetto di rigorosi standard di qualità e tracciabilità. Quest’intervista rappresenta una finestra aperta sulle pratiche responsabili di un’azienda che pone al centro della sua filosofia il benessere del mare e dei suoi consumatori, delineando il ruolo chiave che intende giocare nel futuro del settore ittico.

Quali sono i principali prodotti ittici che Marpesca Gorup offre sul mercato? Potreste fornire dettagli sulle specie ittiche e sulla loro provenienza geografica, nonché sui metodi di pesca o di allevamento utilizzati?

La Marpesca group commercializza prevalentemente prodotti ittici a miglio zero e di produzione Italiana (soprattutto Mar Tirreno e Mar Adriatico); il prodotto va dal mare alla tavola in meno di 24 ore.
Leader nella pesca e commercializzazione del Tonno Rosso e del Pesce Spada, lavorati con tecnica ikejime (tecnica speciale, originaria del Giappone, praticata a bordo immediatamente dopo la cattura da nostro personale qualificato, che favorendo l’interruzione dei flussi nervosi, arresta la diffusione delle tossine che renderebbero la carne del pesce acida e poco consistente), la Marpesca – ripercorrendo le antiche tradizioni tramandate da padre in figlio – si impegna a selezionare svariati prodotti del mare come: Pesce Sciabola, Pesce Castagna, Naselli, Cernie, tutti pescati con attrezzature sostenibili (ami e palangari), o ancora Ricciole, Gamberi, Polpi, Calamari, pescati con reti da posta.

Potreste guidarci attraverso il processo completo di lavorazione e conservazione dei vostri prodotti ittici, dal momento della cattura o dell’acquisto fino alla distribuzione ai clienti finali? In che modo garantite la freschezza e la qualità durante questo processo?

Tutti i prodotti appena pescati vengono immediatamente lavorati a bordo (ghiacciatura e/o imballaggio). Le barche rientrano e sbarcano in un tempo non superiore a tre ore dalla pesca, che di solito dura 12 ore. Al rientro il prodotto viene controllato, etichettato e stoccato in cella in attesa di distribuzione ai clienti nella stessa giornata. La freschezza viene garantita da una filiera cortissima.

Quali certificazioni o standard di qualità Marpesca Group adotta per garantire la sostenibilità ambientale e la tracciabilità dei prodotti ittici? Come vengono monitorate e verificate queste pratiche lungo tutta la catena di approvvigionamento?

Garantire la sostenibilità ambientale oggi è elemento essenziale per un’attività come la nostra. Creare una cultura aziendale che guarda al futuro preservando l’ambiente, è un atteggiamento responsabile, di cui la Marpesca group ha fatto una vera e propria cultura.
Noi non solo commercializziamo il pesce ma gestiamo anche tutta la fase di cattura del pescato con tecniche particolari, con metodi di pesca fortemente innovativi che possono salvaguardare e proteggere le specie ittiche. La nostra filiera, infatti, è sempre più responsabile e trasparente.
Responsabile perché utilizziamo quasi esclusivamente metodologie di pesca selettive e sostenibili, come il Palangaro: sistema di pesca maggiormente selettivo e virtuoso che evita la cattura accidentale di altre specie marine.
Trasparente in quanto si può conoscere in ogni passaggio della filiera la provenienza esatta di tutto il nostro pescato. Abbiamo un’impostazione di filiera attraverso la quale si può gestire in modo efficiente ogni fase del processo: dalla cattura alla commercializzazione del pescato che viene distribuito con puntualità ed efficienza dal nostro reparto logistico, che garantisce il mantenimento della qualità attraverso una catena del freddo ininterrotta e controllata, così come attestato dalla certificazione “UNI EN ISO 22005”, che supporta la nostra azienda nel documentare la storia del prodotto, la sua sicurezza, la sua rintracciabilità.

Il rispetto di questa filosofia e di questi criteri hanno condotto la nostra azienda e i nostri motopescherecci ad ottenere l’ambita certificazione Friend of the Sea, unico programma di certificazione della pesca sostenibile. Inoltre tutti i processi vengono monitorati costantemente e verificati annualmente con audit da parte di enti esterni (DNV).

Quali strategie di approvvigionamento adotta Marpesca Group per garantire una fornitura costante e affidabile dei suoi prodotti ittici? Oltre alle vostre imbarcazioni avete partnership consolidate con pescatori locali o con altre aziende del settore?

Gli approvvigionamenti vengono garantiti, oltre che dalla presenza di imbarcazioni di proprietà, anche da consolidati accordi di fornitura formalizzati con pescatori locali e di altre marinerie d’ Italia (Mar Adriatico, Canale di Sicilia, solo per ricordarne alcuni), nonché con altre aziende del settore.

Quali iniziative o progetti Marpesca Group ha attuato o sta attuando per ridurre l’impatto ambientale della propria attività e promuovere la pesca sostenibile? Potresti fornire esempi specifici di azioni che avete intrapreso in questo senso?

Come Gruppo abbiamo sempre perseguito il profondo rispetto per il mare e questa è la nostra cultura aziendale che accomuna e premia tutti noi che viviamo di questo; noi preleviamo dal mare solo ciò che il mare stesso ci regala, in modo coscienzioso e consapevole riducendo al minimo l’impatto delle nostre attività produttive.
In che modo lo facciamo? Attraverso l’utilizzo per esempio di attrezzi di pesca non invasivi di cui sono dotate le nostre imbarcazioni certificate FoS. Questi attrezzi salvaguardano le altre specie marine estranee a quella determinata pesca favorendo catture selettive. A ciò si aggiunga che peschiamo nelle zone e nei tempi consentiti, senza mai dimenticare che l’equilibrio tra prelievo e ripopolamento è la maggiore garanzia della nostra filosofia di pesca.
Alla base del nostro concetto di pesca sostenibile c’è innanzitutto il rispetto per il mare, inteso come patrimonio naturale e bene comune minacciato da preservare. Sul piano pratico, questo significa evitare i comportamenti più dannosi per le specie ittiche e per gli ecosistemi marini che le ospitano. Fra questi, i prelievi eccessivi, gli sprechi inutili e le tecniche distruttive per i fondali.

Marpesca dunque non fa altro che adottare dei propri protocolli per garantire la qualità e la freschezza in ogni stadio della filiera, impegnandosi ad ottenere certificazioni ad hoc (a breve intraprenderemo il percorso per ottenere la certificazione MSC), e cercando altresì di valorizzare i propri prodotti con la creazione di brand commerciali che contraddistinguono nel mercato i propri prodotti.

Se ce ne sono potresti condividere con noi alcune delle partnership o collaborazioni di Marpesca Group con organizzazioni locali o internazionali nel settore ittico? In che modo queste collaborazioni contribuiscono alla vostra missione e alla vostra visione aziendale?

Abbiamo stretto collaborazioni con alcuni nostri clienti/fornitori i quali hanno contribuito a fornici supporto logistico e operativo per lo sviluppo di nuove linee di prodotto che hanno ampliato la gamma dei prodotti offerti.

Come Marpesca Group si differenzia dalla concorrenza nel settore ittico e quali vantaggi offre ai suoi clienti? Quali sono i punti di forza che vi permettono di distinguervi sul mercato?

La nostra azienda ha puntato molto sulla qualità dei prodotti ittici a miglio zero attuando una filiera cortissima: come già detto il prodotto va dal mare alla tavola in meno di 24 ore. Ogni giorno, infatti, i pescherecci prendono il largo da Vibo Marina per rifornire il mercato ittico locale con un’asta del pesce dal lunedì al venerdì, da noi gestita, che ci consente di selezionare la qualità e la freschezza dei prodotti a Miglio 0, contraddistinti da un marchio denominato “Selezione 54” che garantisce prodotti genuini e certificati.

Le aspettative su questo marchio sono stati sin dall’origine tanti, e proprio recentemente questo marchio è stato protagonista di un’importante accordo commerciale tra la nostra società e Coop Master Alleanza 3.0 – che gestisce le insegne Coop e IperCoop in Calabria – alleanza che promette di portare sulla tavola dei consumatori pesce fresco, locale e sostenibile in grado di offrire un’esperienza gastronomica autentica e sostenibile.
Una partnership dunque che ci vede impegnati a garantire elevati standard di qualità e freschezza, che ci auguriamo possa portare sempre più ad un rilevante sviluppo ittico calabrese.

Fiore all’occhiello dell’azienda è la specializzazione acquisita negli anni nella pesca del Tonno Rosso e del Pesce Spada, catturati esclusivamente nel Mar Tirreno e nel Mar Adriatico con il selettivo sistema di pesca a palangaro e lavorati direttamente a bordo con tecniche innovative che consentono di preservare le caratteristiche organolettiche e nutritive delle carni che rimangono intatte. Questi due prodotti, vengono commercializzati dall’azienda con due marchi registrati, Ikejime® – italian quality  per il Tonno Rosso e ‘U Rè Catturato all’amo per il pesce spada, marchi che accentuano gli elevati standard qualitativi che oggi fanno sì che i nostri prodotti si configurino come i più apprezzati nel settore della GDO.

Quali sono i vostri principali mercati di riferimento e quali strategie avete adottato o state adottando per espandere la vostra presenza su questi mercati? Avete identificato nuove opportunità di crescita?

Il nostro mercato principale di riferimento è l’Italia. Al fine di implementare la presenza nei mercati dei nostri prodotti, abbiamo puntato molto alla comunicazione ed al marketing, sfruttando tutte le piattaforme disponibili.
In maniera residuale il nostro mercato volge lo sguardo anche verso i paesi dell’Unione Europea, e nel prossimo futuro, quando le condizioni lo permetteranno, pensiamo di riprendere con le esportazioni all’estero.

Potresti condividere con noi alcuni esempi di successo o casi studio che dimostrino l’efficacia dei prodotti di Marpesca Marpesca sul mercato? Come avete risposto alle esigenze dei clienti e quali risultati avete ottenuto?

Più che di casi studi o esempi di successo, vorremmo condividere un sodalizio che pensiamo possa dimostrare l’efficacia dei prodotti che Marpesca si impegna a promuovere e valorizzare: il progetto che ha visto protagonista la Marpesca Group nella reintroduzione del tonno rosso sulle tavole di Eataly dopo oltre 10 anni.
Il tonno rosso del Mediterraneo, presente nell’offerta di Eataly sin dall’inizio, era stato eliminato nel 2011 ascoltando l’allarme della comunità scientifica che sensibilizzava circa il rischio di estinzione della specie. Una presa di posizione avvenuta per non contribuire all’aggravamento dei problemi causati dalla pesca intensiva e nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e sociale a cui Eataly aderisce da sempre, promuovendo scelte di consumo consapevoli e rispettose degli ecosistemi.
Oggi, vedendo la nostra realtà, e confrontandosi con i membri della comunità scientifica che sostengono che grazie alle politiche di conservazione, le popolazioni di tonno rosso non sono più in pericolo e la sua pesca è ritenuta sostenibile se pratica in modo legale, Eataly ha deciso di selezionare la nostra azienda come realtà in grado di rispondere alle caratteristiche di filiera corta e pesca legale.
Fulcro del progetto è stato dunque la scelta del fornitore con cui collaborare, un fornitore in grado di far risaltare l’identità del proprio brand.
Siamo dunque orgogliosi di essere stati in grado di rispondere alle esigenze di questo cliente, ma soprattutto di aver saputo trasmettere i nostri principi e valori.

Soffermandosi sull’attenzione alle esigenze dei clienti, un aspetto importante alla quale la nostra società si è concentrata, è legata alla tendenza attuale dei consumatori di proiettarsi sempre più al consumo di prodotti semilavorati pronti per la preparazione e/o Cooked. In tal senso abbiamo imboccato la strada per soddisfare queste nuove tendenze con lo sviluppo di nuove linee di prodotto Ultra Frozen che danno garanzia di un prodotto di alta qualità dal punto di vista organolettico e igienico sanitario. In quest’ottica stiamo già avendo ottime risposte dai mercati, i quali stanno apprezzando i nostri prodotti con risultati tangibili sull’aumento delle vendite.

Quali sono le prospettive future di Marpesca Group e quali obiettivi di crescita avete per il settore ittico? Avete in programma di ampliare la vostra gamma di prodotti, di entrare in nuovi mercati o di investire in nuove tecnologie e innovazioni?

Le prospettive future ci vedono coinvolti nell’ulteriore ampliamento della gamma dei prodotti offerti con l’inserimento di prodotti ittici semilavorati e preparati pronti da cucinare sia freschi che congelati ultra Frozen e/o con tecniche criogeniche. Inoltre abbiamo iniziato da poco tempo la realizzazione di prodotti conservati (Filetti di tonno rosso sott’olio e suoi derivati) a filiera corta. Praticamente il prodotto pescato dalle nostre barche, appena sbarcato finisce direttamente in vasetto come si faceva esattamente un tempo, con la differenza che la qualità della produzione sarà garantita da rigidi protocolli di filiera.

Dai mari italiani alla tavola: l’impegno sostenibile di Marpesca Group

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

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