Mese: Marzo 2024 Pagina 36 di 81

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

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Il granchio blu italiano vola ad Hong Kong – ‘Da minaccia a risorsa!’ questo il mantra che accompagna dall’estate scorsa le vicende relative al granchio blu, celebre crostaceo alieno giunto a ‘invadere’ le coste italiane dopo un lungo viaggio dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico.

E, se continua imperterrita l’avanzata commerciale del granchio blu sul mercato italiano, anche sul fronte dell’export si registrano delle promettenti soddisfazioni.

Questa volta il granchio blu made in Italy – sotto forma di un gustosissimo raviolo – approderà ad Hong Kong, ex colonia britannica e regione amministrativa speciale (special administrative region) della Repubblica Popolare Cinese dal 1997.

Giando Italian restaurant & Bar è dal 2012 quartier generale dello chef Giandomenico Caprioli. E, proprio in questa vera e propria ambasciata del food italiano, lo chef – già cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana – che ha lavorato con Vissani e personal chef dell’Avvocato Gianni Agnelli, con esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti, Giappone ha assunto il ruolo di testimonial della cultura gastronomica italiana in Oriente.

In questa cornice il vulcanico chef Caprioli definito ‘l’asso pigliatutto’ dell’arte culinaria made in Italy – che conduce ben otto attività ristorative e commerciali legate al cibo di qualità italiano a Hong Kong – ha deciso di presentare un piatto dedicato al popolare ‘killer dei mari’ , proponendolo inoltre anche nel circuito Mercato Gourmet e dare così il proprio contributo ad una filiera nascente in Italia.

Il Pastificio Artusi di Padova ha – primo fra tutti- prodotto un raviolo ripieno già sbarcato oltre che nei ristoranti della catena Eataly, anche nella grande distribuzione francese di prodotti gourmet Grand Frais promuovendo una campagna di Marketing con la produzione del primo spot commerciale in Europa per un prodotto a base di granchio blu.

I fratelli Enrico e Alberto Artusi, imprenditori visionari della pasta fresca sono riusciti oggi a portare il loro Raviolo di Granchio Reale Blu dell’Adriatico nel Far East: “Abbiamo raggiunto un risultato strategico. Il nostro raviolo al granchio blu sarà presente in un luogo simbolo della Cucina Italiana (candidata a diventare Patrimonio Unesco) nel mondo. È una grande soddisfazione per questa positiva ‘invasione’ in Oriente di un prodotto che può diventare l’ennesima bandiera gastronomica del nostro Paese all’estero e che coniuga autentici principi di sostenibilità e resilienza nei fatti e non sulla carta.”

“Era una minaccia, l’abbiamo trasformata in una risorsa” è questo lo slogan iconografico della comunicazione del Pastificio Artusi.

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Thai Union Group rivoluziona l’industria dei gamberi

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Thai Union Group rivoluziona l’industria dei gamberi – Thai Union Group ha annunciato un programma ambizioso per ridurre significativamente le emissioni di gas serra all’interno della filiera dei gamberi. In collaborazione con The Nature Conservancy (TNC) e Ahold Delhaize USA, questa iniziativa segna un passo significativo verso pratiche di acquacoltura più sostenibili.

Il programma pilota, che avrà luogo inizialmente in Tailandia, si propone di produrre 1.000 tonnellate di gamberi trasformati con un impatto ambientale inferiore, mantenendo elevati standard di qualità. Questi gamberi saranno completamente tracciabili dall’allevamento fino al punto di spedizione finale, garantendo trasparenza e responsabilità lungo tutta la catena di approvvigionamento.

l programma non mira solo a ridurre le emissioni di carbonio, ma anche a trasformare l’industria dei gamberi in un settore più sostenibile, efficiente ed equo.

L’obiettivo principale del programma è quello di investire nelle aziende agricole per migliorare l’efficienza e la produttività, ridurre il consumo di energia e aumentare l’offerta di ingredienti sostenibili per i mangimi. Thai Union prevede di espandere questi sforzi ad altri allevamenti di gamberi in Thailandia e oltre, introducendo interventi sostenibili per sostenere la transizione verso pratiche più sostenibili.

Ahold Delhaize USA ha già mostrato il suo sostegno al programma, con due dei suoi marchi, Food Lion e Hannaford, che hanno accettato di acquistare gamberi da questa iniziativa.

Il programma di decarbonizzazione dei gamberi di Thai Union Group rappresenta un importante passo avanti verso una produzione ittica più sostenibile. Attraverso l’innovazione, la collaborazione e un forte impegno per la sostenibilità, Thai Union è pronta a stabilire un nuovo standard per il settore, dimostrando che le pratiche sostenibili possono generare benefici economici e ambientali.

Thai Union Group rivoluziona l’industria dei gamberi

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