Mese: Marzo 2024 Pagina 68 di 81

Aldi regna nel mercato ittico del Regno Unito

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Aldi regna nel mercato ittico del Regno Unito – Secondo gli ultimi dati forniti da NielsenIQ ScanTrack e Seafish, l’associazione britannica del commercio dei prodotti ittici, nel dinamico mondo del retail britannico, Aldi ha conquistato una posizione di preminenza nel settore dei prodotti ittici, superando colossi come Tesco. Nel corso dell’ultimo anno, il gigante del discount ha visto la propria quota di mercato salire al 20,1%, un incremento che lo ha portato a dominare il mercato ittico del Regno Unito. Sebbene Tesco mantenga una lieve superiorità in termini di valore, la somma delle quote di mercato di Aldi e Lidl raggiunge un significativo 23,8%, testimoniando il crescente appeal dei discount tra i consumatori.

Questo mutamento non è casuale ma riflette le trasformazioni nei comportamenti di acquisto alimentati da una crisi economica che ha reso il fattore prezzo chiave determinante nelle scelte dei consumatori. La preferenza per i discount, emersa in maniera più netta in tempi recenti, si inserisce in un contesto di inflazione e pressioni economiche che hanno spinto i compratori a ricercare il miglior rapporto qualità-prezzo.

Nonostante il generale calo nelle vendite di prodotti ittici nel 2023, il settore ha mostrato segni di resilienza e ripresa, con un incremento del valore delle vendite che sottolinea una volontà dei consumatori di non rinunciare alla qualità pur prestando attenzione al prezzo. Il miglioramento delle vendite all’inizio del 2024, sia per i prodotti refrigerati che congelati, indica una ripresa del settore, segnale positivo per i rivenditori che hanno saputo adattarsi alle nuove esigenze di mercato.

La leadership di Aldi nel mercato ittico apre nuove riflessioni sul futuro del retail nel Regno Unito. La sfida per il gigante del discount sarà non solo quella di mantenere la propria quota di mercato ma anche di continuare a offrire ai consumatori prodotti di alta qualità a prezzi competitivi. In un panorama economico in continua evoluzione, con preferenze dei consumatori che possono cambiare rapidamente, l’abilità di Aldi e degli altri retailer di adattarsi e innovare sarà cruciale.

La vicenda di Aldi racconta chiaramente una tendenza più ampia nel consumo dei prodotti ittici e nel retail in generale: la capacità di rispondere con agilità ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori non solo può determinare il successo nel breve termine ma può anche costruire le fondamenta per una leadership sostenibile nel lungo periodo. In questo contesto, il settore ittico del Regno Unito si configura come un campo di battaglia strategico per i giganti del retail, dove la qualità, il prezzo e l’innovazione continueranno a giocare ruoli determinanti.

Aldi regna nel mercato ittico del Regno Unito

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Ok da Europêche all’iniziativa dell’UE contro i prodotti derivanti dal lavoro forzato

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Ok da Europêche all’iniziativa dell’UE contro i prodotti derivanti dal lavoro forzato – Ogni anno, 27,6 milioni di persone in tutto il mondo sono costrette a lavorare in condizioni inaccettabili, spesso senza che noi ne siamo consapevoli. Per combattere questa triste realtà, l’Unione Europea ha fatto un grande passo avanti: ha stabilito un accordo che mira a bloccare l’ingresso nel mercato dell’UE di qualsiasi prodotto frutto di lavoro forzato, inclusi quelli ittici. Questo accordo segna un punto di svolta nella lotta contro la violazione dei diritti umani e dei lavoratori.

L’accordo, che modifica alcune parti della proposta originale, chiarisce meglio come la Commissione Europea e le autorità nazionali debbano procedere nelle indagini e nelle decisioni su questi casi. Europêche, l’organizzazione che rappresenta il settore della pesca in Europa, ha accolto con entusiasmo questo sviluppo e ha chiesto un’attuazione rapida delle nuove regole. Questo non solo aiuterà a combattere il lavoro forzato ma andrà di pari passo con le iniziative contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU).

Una delle novità introdotte dall’accordo è la creazione di una banca dati gestita dalla Commissione. Questo strumento raccoglierà informazioni aggiornate e affidabili sui rischi di lavoro forzato, grazie anche ai contributi di enti internazionali come l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). La banca dati sarà fondamentale per aiutare la Commissione e le autorità nazionali a identificare possibili violazioni.

Inoltre, sono stati definiti criteri precisi per valutare le possibili violazioni, considerando l’entità e la gravità del lavoro forzato sospetto. Questo approccio metodico è stato fortemente sostenuto da Europêche.

Una parte importante dell’accordo riguarda anche chi sarà responsabile delle indagini sulle violazioni. Mentre la Commissione si occuperà di indagare sui casi al di fuori dell’UE, le autorità competenti degli Stati membri prenderanno in carico le indagini interne, assicurando un approccio mirato e efficace.

Daniel Voces, alla guida di Europêche, ha sottolineato come questa nuova legge rappresenti un avanzamento significativo nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo, contribuendo a promuovere un lavoro dignitoso e a proteggere i diritti fondamentali nel settore della pesca globale. Ha inoltre evidenziato che questa legge aumenterà la fiducia dei consumatori europei nell’acquistare prodotti ittici etici e sostenibili, dimostrando l’impegno del settore della pesca dell’UE a supportare gli sforzi contro il lavoro forzato.

Questo nuovo regolamento dell’UE rappresenta un passo importante verso un mondo in cui i prodotti che acquistiamo non siano macchiati dallo sfruttamento di esseri umani, assicurando pratiche più etiche e sostenibili nel commercio globale.

Ok da Europêche all’iniziativa dell’UE contro i prodotti derivanti dal lavoro forzato

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council – Il sushi, un tempo considerato una novità esotica, è ormai diventato un elemento fisso nel panorama gastronomico globale, compreso il nostro paese. La sua ascesa in popolarità ha sollevato questioni importanti relative alla sicurezza alimentare e all’integrità dei prodotti a base di pesce crudo. In questo contesto, l’iniziativa del National Fisheries Institute (NFI) di creare l’ NFI Sushi Council segna un passo significativo verso l’affrontare queste sfide, promuovendo standard elevati nella preparazione e manipolazione del sushi.

Il NFI Sushi Council riunisce un’ampia gamma di stakeholder del settore, dai raccoglitori ai trasformatori, fino a a distributori e venditori al dettaglio, con l’obiettivo di migliorare l’integrità del sushi e garantire la sicurezza alimentare. L’istituzione di questo consiglio rappresenta un riconoscimento dell’importanza crescente del sushi e della necessità di un approccio coordinato per mantenere elevati gli standard di qualità e sicurezza.

Il lavoro del Consiglio si concentra sulla sviluppo di linee guida specifiche per la sicurezza alimentare, adattate alla catena di approvvigionamento del sushi, che spazia dalla pesca e l’allevamento ittico fino alla tavola del consumatore. Questo approccio collaborativo, che coinvolge l’industria, il governo e il mondo accademico, mira a identificare e mitigare i rischi associati al consumo di sushi, garantendo al contempo che le pratiche di produzione rispettino gli standard più elevati.

La formazione di un gruppo così diversificato per affrontare queste questioni riflette una comprensione profonda delle sfide uniche poste dalla popolarità del sushi. La collaborazione lungo l’intera catena di fornitura è essenziale per mantenere la fiducia dei consumatori nel prodotto, assicurando che il sushi rimanga non solo un piacere gastronomico, ma anche una scelta sicura e salutare.

Perchè no in Italia?

L’impegno del NFI Sushi Council verso la sicurezza alimentare e l’integrità del prodotto è un esempio luminoso di come l’industria possa autoregolamentarsi per affrontare le sfide emergenti. Questa iniziativa potrebbe servire da modello anche nel nostro paese, dove il consumo di sushi continua a crescere. L’adozione di un approccio simile, che coinvolga tutti gli attori del settore del sushi, potrebbe migliorare notevolmente la sicurezza e la qualità del sushi offerto ai consumatori italiani.

Considerando il successo e l’importanza di tale iniziativa negli Stati Uniti, sarebbe auspicabile che gli stakeholder del settore ittico nel nostro paese valutassero la possibilità di formare un consiglio simile al NFI Sushi Council. Un’iniziativa di questo tipo non solo elevarebbe gli standard di sicurezza alimentare e integrità del prodotto nel mercato del sushi italiano, ma rafforzerebbe anche la posizione dell’Italia come leader nel garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici pronti al consumo a livello europeo e globale.

Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council – Il sushi, un tempo considerato una novità esotica, è ormai diventato un elemento fisso nel panorama gastronomico globale, compreso il nostro paese. La sua ascesa in popolarità ha sollevato questioni importanti relative alla sicurezza alimentare e all’integrità dei prodotti a base di pesce crudo. In questo contesto, l’iniziativa del National Fisheries Institute (NFI) di creare l’ NFI Sushi Council segna un passo significativo verso l’affrontare queste sfide, promuovendo standard elevati nella preparazione e manipolazione del sushi.

Il NFI Sushi Council riunisce un’ampia gamma di stakeholder del settore, dai raccoglitori ai trasformatori, fino a a distributori e venditori al dettaglio, con l’obiettivo di migliorare l’integrità del sushi e garantire la sicurezza alimentare. L’istituzione di questo consiglio rappresenta un riconoscimento dell’importanza crescente del sushi e della necessità di un approccio coordinato per mantenere elevati gli standard di qualità e sicurezza.

Il lavoro del Consiglio si concentra sulla sviluppo di linee guida specifiche per la sicurezza alimentare, adattate alla catena di approvvigionamento del sushi, che spazia dalla pesca e l’allevamento ittico fino alla tavola del consumatore. Questo approccio collaborativo, che coinvolge l’industria, il governo e il mondo accademico, mira a identificare e mitigare i rischi associati al consumo di sushi, garantendo al contempo che le pratiche di produzione rispettino gli standard più elevati.

La formazione di un gruppo così diversificato per affrontare queste questioni riflette una comprensione profonda delle sfide uniche poste dalla popolarità del sushi. La collaborazione lungo l’intera catena di fornitura è essenziale per mantenere la fiducia dei consumatori nel prodotto, assicurando che il sushi rimanga non solo un piacere gastronomico, ma anche una scelta sicura e salutare.

Perchè no in Italia?

L’impegno del NFI Sushi Council verso la sicurezza alimentare e l’integrità del prodotto è un esempio luminoso di come l’industria possa autoregolamentarsi per affrontare le sfide emergenti. Questa iniziativa potrebbe servire da modello anche nel nostro paese, dove il consumo di sushi continua a crescere. L’adozione di un approccio simile, che coinvolga tutti gli attori del settore del sushi, potrebbe migliorare notevolmente la sicurezza e la qualità del sushi offerto ai consumatori italiani.

Considerando il successo e l’importanza di tale iniziativa negli Stati Uniti, sarebbe auspicabile che gli stakeholder del settore ittico nel nostro paese valutassero la possibilità di formare un consiglio simile al NFI Sushi Council. Un’iniziativa di questo tipo non solo elevarebbe gli standard di sicurezza alimentare e integrità del prodotto nel mercato del sushi italiano, ma rafforzerebbe anche la posizione dell’Italia come leader nel garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici pronti al consumo a livello europeo e globale.

Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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Nasce negli USA l’NFI Sushi Council – Il sushi, un tempo considerato una novità esotica, è ormai diventato un elemento fisso nel panorama gastronomico globale, compreso il nostro paese. La sua ascesa in popolarità ha sollevato questioni importanti relative alla sicurezza alimentare e all’integrità dei prodotti a base di pesce crudo. In questo contesto, l’iniziativa del National Fisheries Institute (NFI) di creare l’ NFI Sushi Council segna un passo significativo verso l’affrontare queste sfide, promuovendo standard elevati nella preparazione e manipolazione del sushi.

Il NFI Sushi Council riunisce un’ampia gamma di stakeholder del settore, dai raccoglitori ai trasformatori, fino a a distributori e venditori al dettaglio, con l’obiettivo di migliorare l’integrità del sushi e garantire la sicurezza alimentare. L’istituzione di questo consiglio rappresenta un riconoscimento dell’importanza crescente del sushi e della necessità di un approccio coordinato per mantenere elevati gli standard di qualità e sicurezza.

Il lavoro del Consiglio si concentra sulla sviluppo di linee guida specifiche per la sicurezza alimentare, adattate alla catena di approvvigionamento del sushi, che spazia dalla pesca e l’allevamento ittico fino alla tavola del consumatore. Questo approccio collaborativo, che coinvolge l’industria, il governo e il mondo accademico, mira a identificare e mitigare i rischi associati al consumo di sushi, garantendo al contempo che le pratiche di produzione rispettino gli standard più elevati.

La formazione di un gruppo così diversificato per affrontare queste questioni riflette una comprensione profonda delle sfide uniche poste dalla popolarità del sushi. La collaborazione lungo l’intera catena di fornitura è essenziale per mantenere la fiducia dei consumatori nel prodotto, assicurando che il sushi rimanga non solo un piacere gastronomico, ma anche una scelta sicura e salutare.

Perchè no in Italia?

L’impegno del NFI Sushi Council verso la sicurezza alimentare e l’integrità del prodotto è un esempio luminoso di come l’industria possa autoregolamentarsi per affrontare le sfide emergenti. Questa iniziativa potrebbe servire da modello anche nel nostro paese, dove il consumo di sushi continua a crescere. L’adozione di un approccio simile, che coinvolga tutti gli attori del settore del sushi, potrebbe migliorare notevolmente la sicurezza e la qualità del sushi offerto ai consumatori italiani.

Considerando il successo e l’importanza di tale iniziativa negli Stati Uniti, sarebbe auspicabile che gli stakeholder del settore ittico nel nostro paese valutassero la possibilità di formare un consiglio simile al NFI Sushi Council. Un’iniziativa di questo tipo non solo elevarebbe gli standard di sicurezza alimentare e integrità del prodotto nel mercato del sushi italiano, ma rafforzerebbe anche la posizione dell’Italia come leader nel garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici pronti al consumo a livello europeo e globale.

Nasce negli USA l’NFI Sushi Council

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