Mese: Marzo 2024 Pagina 7 di 81

In Messico è record di produzione di gamberi

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In Messico è record di produzione di gamberi  – Il Messico segna un traguardo impressionante nel settore dell’acquacoltura, proiettandosi verso un record di produzione di gamberi per il 2023 con 243.400 tonnellate, equivalente a circa 1,4 miliardi di dollari. Questo balzo produttivo non solo cimenta la posizione del Messico come secondo produttore in America Latina e settimo a livello mondiale, ma promette anche di stabilizzare l’offerta di fronte a una domanda sempre più crescente.

Nel corso degli ultimi anni, precisamente dal 2019, la produzione di gamberi in Messico ha registrato una crescita costante del 4,9%. Questa espansione è frutto dell’innovativo approccio degli acquacoltori messicani all’allevamento di gamberi d’acqua salmastra, che integra lo sfruttamento di quelli selvatici nelle acque del Golfo del Messico, del Mar dei Caraibi e dell’Oceano Pacifico.

Il gambero si è affermato come uno dei prodotti ittici di punta nel consumo messicano, con un apporto pro capite annuo di 2 kg e rappresentando il 12,9% del consumo totale di prodotti ittici del paese. Parallelamente, anche le esportazioni hanno visto una significativa impennata, garantendo una fornitura stabile per tutto l’anno.

Dal punto di vista della produzione, il Messico eccelle nella cattura di gamberi selvatici, con oltre 50.800 tonnellate che generano un fatturato di circa 4 milairdi di dollari. Di queste, la quota catturata offshore ammonta a 20.600 tonnellate, con un valore di circa 1,8 miliardi, mentre la pesca costiera contribuisce con 30.200 tonnellate, equivalente a circa 2,2 miliardi. L’allevamento di gamberi, d’altra parte, domina con 192.600 tonnellate, per un valore impressionante di circa 19,8 miliardi di dollari.

Il Ministero dell’Agricoltura messicano sottolinea il ruolo di leader della provincia di Sinaloa nella produzione di gamberi, con un totale di 22.700 tonnellate divise tra catture offshore e costiere. La provincia di Sonora segue con 11.200 tonnellate, mentre Tamaulipas si posiziona terza con 8.200 tonnellate.

Questi numeri non solo evidenziano l’importanza del settore dei gamberi per l’economia messicana, ma riflettono anche un crescente impegno verso pratiche di pesca e acquacoltura più sostenibili. Il modello messicano di produzione, che combina innovazione e tradizione, si prospetta come un esempio da seguire, offrendo spunti preziosi per il futuro dell’acquacoltura globale.

Con una strategia che mira all’autosufficienza e alla sostenibilità, il Messico naviga verso un futuro in cui il gambero non solo rappresenta una delizia culinaria, ma anche un simbolo di progresso ecologico ed economico.

In Messico è record di produzione di gamberi 

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In Messico è record di produzione di gamberi

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In Messico è record di produzione di gamberi  – Il Messico segna un traguardo impressionante nel settore dell’acquacoltura, proiettandosi verso un record di produzione di gamberi per il 2023 con 243.400 tonnellate, equivalente a circa 1,4 miliardi di dollari. Questo balzo produttivo non solo cimenta la posizione del Messico come secondo produttore in America Latina e settimo a livello mondiale, ma promette anche di stabilizzare l’offerta di fronte a una domanda sempre più crescente.

Nel corso degli ultimi anni, precisamente dal 2019, la produzione di gamberi in Messico ha registrato una crescita costante del 4,9%. Questa espansione è frutto dell’innovativo approccio degli acquacoltori messicani all’allevamento di gamberi d’acqua salmastra, che integra lo sfruttamento di quelli selvatici nelle acque del Golfo del Messico, del Mar dei Caraibi e dell’Oceano Pacifico.

Il gambero si è affermato come uno dei prodotti ittici di punta nel consumo messicano, con un apporto pro capite annuo di 2 kg e rappresentando il 12,9% del consumo totale di prodotti ittici del paese. Parallelamente, anche le esportazioni hanno visto una significativa impennata, garantendo una fornitura stabile per tutto l’anno.

Dal punto di vista della produzione, il Messico eccelle nella cattura di gamberi selvatici, con oltre 50.800 tonnellate che generano un fatturato di circa 4 milairdi di dollari. Di queste, la quota catturata offshore ammonta a 20.600 tonnellate, con un valore di circa 1,8 miliardi, mentre la pesca costiera contribuisce con 30.200 tonnellate, equivalente a circa 2,2 miliardi. L’allevamento di gamberi, d’altra parte, domina con 192.600 tonnellate, per un valore impressionante di circa 19,8 miliardi di dollari.

Il Ministero dell’Agricoltura messicano sottolinea il ruolo di leader della provincia di Sinaloa nella produzione di gamberi, con un totale di 22.700 tonnellate divise tra catture offshore e costiere. La provincia di Sonora segue con 11.200 tonnellate, mentre Tamaulipas si posiziona terza con 8.200 tonnellate.

Questi numeri non solo evidenziano l’importanza del settore dei gamberi per l’economia messicana, ma riflettono anche un crescente impegno verso pratiche di pesca e acquacoltura più sostenibili. Il modello messicano di produzione, che combina innovazione e tradizione, si prospetta come un esempio da seguire, offrendo spunti preziosi per il futuro dell’acquacoltura globale.

Con una strategia che mira all’autosufficienza e alla sostenibilità, il Messico naviga verso un futuro in cui il gambero non solo rappresenta una delizia culinaria, ma anche un simbolo di progresso ecologico ed economico.

In Messico è record di produzione di gamberi 

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce – Con la Pasqua all’orizzonte, i consumatori si trovano a navigare in un mare di prezzi altalenanti per il pesce, un ingrediente protagonista delle tavole festive. Il recente incremento dei prezzi è stato direttamente influenzato dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato le uscite in mare, riducendo notevolmente l’offerta disponibile sui banchi dei mercati e determinando così un aumento dei costi proprio in vista delle celebrazioni pasquali.

Fedagripesca-Confcooperative, in un’analisi dedicata alle marinerie, sottolinea come la Settimana Santa, insieme alle festività natalizie e alle vacanze estive, rappresenta uno dei picchi di consumo annuale, con un’impennata che può raggiungere anche il +50%. Tuttavia, quest’anno i consumatori si troveranno a fare i conti con una disponibilità limitata e prezzi in salita.

La Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) conferma la tendenza, evidenziando aumenti significativi per diverse specie nel mercato ittico all’ingrosso di Roma. Naselli, gamberi rosa, seppie e polpi veraci hanno visto i loro prezzi salire rispetto alla scorsa settimana, con incrementi che variano dai 2 ai 3 euro al chilo. Unica eccezione, le cozze, che mantengono prezzi stabili offrendo un’opzione di qualità a costi contenuti, soprattutto il prodotto proveniente da Taranto, molto richiesto per il tradizionale pranzo del Giovedì Santo.

Nonostante le sfide, alcune aree registrano buone notizie. Ad Anzio, le difficoltà causate dal maltempo e dai problemi di insabbiamanto del porto lasciano gli operatori in incertezza, ma le specie di alta qualità trovano ancora spazio nel mercato. Angelo Grillo, presidente della cooperativa La Concordia, evidenzia come calamari, polpi, seppie e altre prelibatezze mantengano un buon ritmo di vendita quando disponibili.

In Veneto, i pescatori assistono a un rialzo dei prezzi per scampi, mazzancolle e seppie, queste ultime attratte in anticipo verso la costa per la deposizione delle uova a causa delle temperature miti, suscitando l’interesse anche del granchio blu. Anche nelle Marche, il maltempo frena l’attività di pesca, ma i prezzi sembrano resistere alle intemperie.

In questo scenario di prezzi in rialzo e offerta limitata, la domanda per le festività pasquali mette ulteriormente pressione sul settore. Le marinerie e i consumatori si trovano così a dover navigare in un contesto difficile, dove la pianificazione della spesa per le festività richiede una maggiore attenzione e, forse, una maggiore flessibilità nelle scelte culinarie. La speranza è che il meteo si mostri più clemente e che le acque dei mercati possano tornare a calmarsi, per permettere a tutti di gustare i sapori del mare senza oneri eccessivi.

Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce – Con la Pasqua all’orizzonte, i consumatori si trovano a navigare in un mare di prezzi altalenanti per il pesce, un ingrediente protagonista delle tavole festive. Il recente incremento dei prezzi è stato direttamente influenzato dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato le uscite in mare, riducendo notevolmente l’offerta disponibile sui banchi dei mercati e determinando così un aumento dei costi proprio in vista delle celebrazioni pasquali.

Fedagripesca-Confcooperative, in un’analisi dedicata alle marinerie, sottolinea come la Settimana Santa, insieme alle festività natalizie e alle vacanze estive, rappresenta uno dei picchi di consumo annuale, con un’impennata che può raggiungere anche il +50%. Tuttavia, quest’anno i consumatori si troveranno a fare i conti con una disponibilità limitata e prezzi in salita.

La Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) conferma la tendenza, evidenziando aumenti significativi per diverse specie nel mercato ittico all’ingrosso di Roma. Naselli, gamberi rosa, seppie e polpi veraci hanno visto i loro prezzi salire rispetto alla scorsa settimana, con incrementi che variano dai 2 ai 3 euro al chilo. Unica eccezione, le cozze, che mantengono prezzi stabili offrendo un’opzione di qualità a costi contenuti, soprattutto il prodotto proveniente da Taranto, molto richiesto per il tradizionale pranzo del Giovedì Santo.

Nonostante le sfide, alcune aree registrano buone notizie. Ad Anzio, le difficoltà causate dal maltempo e dai problemi di insabbiamanto del porto lasciano gli operatori in incertezza, ma le specie di alta qualità trovano ancora spazio nel mercato. Angelo Grillo, presidente della cooperativa La Concordia, evidenzia come calamari, polpi, seppie e altre prelibatezze mantengano un buon ritmo di vendita quando disponibili.

In Veneto, i pescatori assistono a un rialzo dei prezzi per scampi, mazzancolle e seppie, queste ultime attratte in anticipo verso la costa per la deposizione delle uova a causa delle temperature miti, suscitando l’interesse anche del granchio blu. Anche nelle Marche, il maltempo frena l’attività di pesca, ma i prezzi sembrano resistere alle intemperie.

In questo scenario di prezzi in rialzo e offerta limitata, la domanda per le festività pasquali mette ulteriormente pressione sul settore. Le marinerie e i consumatori si trovano così a dover navigare in un contesto difficile, dove la pianificazione della spesa per le festività richiede una maggiore attenzione e, forse, una maggiore flessibilità nelle scelte culinarie. La speranza è che il meteo si mostri più clemente e che le acque dei mercati possano tornare a calmarsi, per permettere a tutti di gustare i sapori del mare senza oneri eccessivi.

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce – Con la Pasqua all’orizzonte, i consumatori si trovano a navigare in un mare di prezzi altalenanti per il pesce, un ingrediente protagonista delle tavole festive. Il recente incremento dei prezzi è stato direttamente influenzato dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato le uscite in mare, riducendo notevolmente l’offerta disponibile sui banchi dei mercati e determinando così un aumento dei costi proprio in vista delle celebrazioni pasquali.

Fedagripesca-Confcooperative, in un’analisi dedicata alle marinerie, sottolinea come la Settimana Santa, insieme alle festività natalizie e alle vacanze estive, rappresenta uno dei picchi di consumo annuale, con un’impennata che può raggiungere anche il +50%. Tuttavia, quest’anno i consumatori si troveranno a fare i conti con una disponibilità limitata e prezzi in salita.

La Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) conferma la tendenza, evidenziando aumenti significativi per diverse specie nel mercato ittico all’ingrosso di Roma. Naselli, gamberi rosa, seppie e polpi veraci hanno visto i loro prezzi salire rispetto alla scorsa settimana, con incrementi che variano dai 2 ai 3 euro al chilo. Unica eccezione, le cozze, che mantengono prezzi stabili offrendo un’opzione di qualità a costi contenuti, soprattutto il prodotto proveniente da Taranto, molto richiesto per il tradizionale pranzo del Giovedì Santo.

Nonostante le sfide, alcune aree registrano buone notizie. Ad Anzio, le difficoltà causate dal maltempo e dai problemi di insabbiamanto del porto lasciano gli operatori in incertezza, ma le specie di alta qualità trovano ancora spazio nel mercato. Angelo Grillo, presidente della cooperativa La Concordia, evidenzia come calamari, polpi, seppie e altre prelibatezze mantengano un buon ritmo di vendita quando disponibili.

In Veneto, i pescatori assistono a un rialzo dei prezzi per scampi, mazzancolle e seppie, queste ultime attratte in anticipo verso la costa per la deposizione delle uova a causa delle temperature miti, suscitando l’interesse anche del granchio blu. Anche nelle Marche, il maltempo frena l’attività di pesca, ma i prezzi sembrano resistere alle intemperie.

In questo scenario di prezzi in rialzo e offerta limitata, la domanda per le festività pasquali mette ulteriormente pressione sul settore. Le marinerie e i consumatori si trovano così a dover navigare in un contesto difficile, dove la pianificazione della spesa per le festività richiede una maggiore attenzione e, forse, una maggiore flessibilità nelle scelte culinarie. La speranza è che il meteo si mostri più clemente e che le acque dei mercati possano tornare a calmarsi, per permettere a tutti di gustare i sapori del mare senza oneri eccessivi.

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