Mese: Marzo 2024 Pagina 73 di 81

Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile

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Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile – The Nature Conservancy (TNC) ha recentemente lanciato la guida A global monitoring, evaluation and
learning framework for regenerative and restorative aquaculture: Helpingnature thrive through aquaculture (Un quadro globale di monitoraggio, valutazione e apprendimento per l’acquacoltura rigenerativa e riparativa), che mira a trasformare il modo in cui vediamo e gestiamo l’acquacoltura. Questa risorsa è pensata per guidare i produttori di acquacoltura, i ricercatori e altri attori chiave del settore verso pratiche che non solo producono cibo, ma aiutano anche gli ecosistemi marini a fiorire.

L’acquacoltura, spesso vista solo come un metodo per produrre cibo, nasconde in realtà un potenziale incredibile per contribuire positivamente all’ambiente. Se gestita correttamente, può rimuovere i nutrienti in eccesso dalle acque, aumentare la biodiversità e creare habitat complessi, giocando un ruolo cruciale nel ripristino e nella resilienza degli ecosistemi marini.

Tuttavia, molti benefici ecologici dell’acquacoltura rimangono poco conosciuti dai produttori. Questa mancanza di conoscenza, combinata con l’assenza di linee guida standardizzate per misurare e valutare tali benefici, ha limitato la capacità del settore di capitalizzare appieno sul suo potenziale rigenerativo.

Per colmare questa lacuna, la nuova guida di TNC stabilisce criteri chiari per il monitoraggio e la valutazione degli impatti ambientali positivi dell’acquacoltura, considerando anche le implicazioni socioeconomiche. Questo strumento è progettato per essere flessibile, consentendo ai produttori di adattarlo alle specificità del loro lavoro, sia che si tratti di coltivare macroalghe, molluschi o pesci.

Questa guida non solo serve come un manuale per le pratiche di acquacoltura marina e costiera ma pone anche le basi per future estensioni che copriranno l’acquacoltura d’acqua dolce. Rivolta agli operatori del settore, alle associazioni di categoria e ad altre organizzazioni di supporto, la pubblicazione di TNC si prefigge di essere un punto di riferimento per chiunque sia interessato a un futuro più sostenibile per l’acquacoltura.

Con questa iniziativa, TNC spera di incoraggiare una maggiore adozione di pratiche di acquacoltura che non solo rispettino l’ambiente ma lo arricchiscano, promuovendo un settore più sostenibile e consapevole del proprio impatto sul pianeta.

Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile

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Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile

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Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile – The Nature Conservancy (TNC) ha recentemente lanciato la guida A global monitoring, evaluation and
learning framework for regenerative and restorative aquaculture: Helpingnature thrive through aquaculture (Un quadro globale di monitoraggio, valutazione e apprendimento per l’acquacoltura rigenerativa e riparativa), che mira a trasformare il modo in cui vediamo e gestiamo l’acquacoltura. Questa risorsa è pensata per guidare i produttori di acquacoltura, i ricercatori e altri attori chiave del settore verso pratiche che non solo producono cibo, ma aiutano anche gli ecosistemi marini a fiorire.

L’acquacoltura, spesso vista solo come un metodo per produrre cibo, nasconde in realtà un potenziale incredibile per contribuire positivamente all’ambiente. Se gestita correttamente, può rimuovere i nutrienti in eccesso dalle acque, aumentare la biodiversità e creare habitat complessi, giocando un ruolo cruciale nel ripristino e nella resilienza degli ecosistemi marini.

Tuttavia, molti benefici ecologici dell’acquacoltura rimangono poco conosciuti dai produttori. Questa mancanza di conoscenza, combinata con l’assenza di linee guida standardizzate per misurare e valutare tali benefici, ha limitato la capacità del settore di capitalizzare appieno sul suo potenziale rigenerativo.

Per colmare questa lacuna, la nuova guida di TNC stabilisce criteri chiari per il monitoraggio e la valutazione degli impatti ambientali positivi dell’acquacoltura, considerando anche le implicazioni socioeconomiche. Questo strumento è progettato per essere flessibile, consentendo ai produttori di adattarlo alle specificità del loro lavoro, sia che si tratti di coltivare macroalghe, molluschi o pesci.

Questa guida non solo serve come un manuale per le pratiche di acquacoltura marina e costiera ma pone anche le basi per future estensioni che copriranno l’acquacoltura d’acqua dolce. Rivolta agli operatori del settore, alle associazioni di categoria e ad altre organizzazioni di supporto, la pubblicazione di TNC si prefigge di essere un punto di riferimento per chiunque sia interessato a un futuro più sostenibile per l’acquacoltura.

Con questa iniziativa, TNC spera di incoraggiare una maggiore adozione di pratiche di acquacoltura che non solo rispettino l’ambiente ma lo arricchiscano, promuovendo un settore più sostenibile e consapevole del proprio impatto sul pianeta.

Da TNC una guida per un’acquacoltura più sostenibile

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Verso la protezione degli oceani

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Verso la protezione degli oceani – Lo scorso 1° marzo,è stato fatto un passo significativo verso la salvaguardia dei nostri oceani grazie all’Assemblea ambientale delle Nazioni Unite che ha adottato una nuova risoluzione. Presentata dall’Unione Europea, dai suoi Stati membri e dalla Costa Rica, la risoluzione mira a rafforzare gli sforzi per contrastare il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità marina e l’inquinamento.

L’oceanografia globale si trova di fronte a minacce interconnesse che richiedono azioni urgenti e coordinate. Con il sostegno di Cile, Barbados, Ghana e Ucraina, questa risoluzione enfatizza l’importanza cruciale degli oceani per la vita sulla Terra e sollecita misure concrete per assicurarne la salute a lungo termine.

L’iniziativa sottolinea l’importanza di strumenti multilaterali come il BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction), il GBF (Global Biodiversity Framework) e la strategia dell’Organizzazione Marittima Internazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra dalle navi. Inoltre, promuove lo sviluppo di un accordo legalmente vincolante contro l’inquinamento da plastica e un maggiore coinvolgimento nelle convenzioni marittime regionali, rafforzando il ruolo dell’UNEP sulle questioni ambientali marine.

Questa risoluzione segna un passo fondamentale verso il conseguimento degli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030, riaffermando l’impegno dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri nella tutela degli oceani.

Durante la sesta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA-6), i Ministri hanno anche accolto con favore l’accordo BBNJ, riconoscendo l’importanza dei mari regionali nella governance oceanica e ribadendo l’impegno verso gli obiettivi degli oceani dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Verso la protezione degli oceani

L’attenzione si sposta ora verso l’avanzamento dell’agenda globale per gli oceani, con obiettivi chiave fissati per il 2025. Eventi cruciali includono la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, la COP30 dell’UNFCCC, dove i paesi aggiorneranno i loro contributi nazionali per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, e la 30ª sessione dell’Autorità Internazionale dei Fondi Marini, che mira a finalizzare un codice minerario per le acque profonde.

La Commissione Europea ha anche proposto al Consiglio dell’Unione Europea di ratificare l’accordo BBNJ, un passo che sarà successivamente presentato al Parlamento Europeo per l’approvazione finale.

Questi sviluppi rappresentano momenti chiave nella lotta per proteggere gli oceani, sottolineando l’importanza di azioni globali coordinate per affrontare le sfide ambientali che minacciano gli ecosistemi marini vitali del nostro pianeta.

Verso la protezione degli oceani

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Certificazione IFS Food per Ohissa

Certificazione IFS Food per Ohissa

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Certificazione IFS Food per Ohissa  – Ohissa, società del Gruppo Manno, dedicata alla trasformazione e commercializzazione di prodotti ittici, ha ottenuto la certificazione IFS (International Featured Standards) Food. Si tratta di uno standard internazionalmente riconosciuto che attesta la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei processi produttivi.

Lo standard IFS Food è un metodo di valutazione rigoroso che audita i diversi aspetti della filiera alimentare, dalla materia prima al prodotto finito. L’obiettivo è quello di assicurare ai consumatori prodotti sicuri e di alta qualità, in linea con i requisiti di legge e con gli standard più elevati del settore.

La certificazione IFS Food rappresenta un importante traguardo per Ohissa e ne conferma il costante impegno per raggiungere l’eccellenza nella produzione. Attraverso l’implementazione di controlli scrupolosi e di un sistema di gestione che risponde a rigorosi standard di produzione, l’azienda garantisce massima sicurezza alimentare, tracciabilità in ogni fase della filiera e qualità premium.

Della società Ohissa fanno parte: la linea Menosessanta, con i formati filone e filetto dedicati al canale HO.RE.CA; e la linea a marchio Ohissa con il formato confezioni da 500gr (tartare e poke) per il canale HO.RE.CA e il formato in vaschetta monoporzione ready-to-eat dedicato al canale retail. I tagli in questo caso sono diversi: poke, tartare, carpacci o saku per poter accontentare le esigenze del consumatore finale.

La materia prima è di Tonno a Pinna Gialla (proveniente da pesca selettiva e sostenibile e certificato MSC- Marine Stewardship Council), Tonno Obeso, Tonno Alalunga, Salmone, Ricciola e Pesce Spada, tutti derivanti dalla tecnologia di ibernazione ULT (Ultra-Low Temperature).

La certificazione IFS Food rappresenta, quindi, il raggiungimento di un risultato che rafforza la reputazione di Ohissa nel settore ittico e permette di consolidare la fiducia dei clienti e partner commerciali, che possono essere certi di acquistare prodotti sicuri, controllati e di alta qualità.

Per l’azienda questo non rappresenta un punto di arrivo, ma un nuovo inizio, con l’impegno di continuare a lavorare con dedizione per migliorare costantemente i prodotti forniti e i processi produttivi, offrendo ai clienti la massima sicurezza e qualità in ogni prodotto.

Certificazione IFS Food per Ohissa 

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Al via il progetto MER per il recupero dei mari italiani

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Al via il progetto MER per il recupero dei mari italiani – L’Italia avvia un ambizioso progetto nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la mappatura degli habitat costieri, denominato Marine Ecosystem Restoration (MER).

Affidato all’Ispra e realizzato dal consorzio Fugro, il progetto mira a rivoluzionare la conservazione degli ecosistemi marini mediante tecnologie avanzate, come il LiDAR e sensori multispettrali, per esplorare oltre 10.200 km² di costa.

Questa iniziativa, che copre tre sotto-regioni costiere italiane, punta a migliorare la gestione degli ecosistemi marini e la protezione della biodiversità, fornendo dati ad alta risoluzione per supportare decisioni consapevoli sulla tutela ambientale.

Con un impegno significativo nella rimozione di reti da pesca abbandonate e nella ricostruzione di banchi di ostriche, il progetto segna un passo importante verso la salvaguardia del Mediterraneo, promettendo un futuro più sostenibile per il suo prezioso ecosistema marino.

Le attività del progetto MER

Il Progetto MER si impegna in un’ampia gamma di attività per preservare gli ecosistemi marini italiani, tra cui:

1. Ricostruzione di banchi di ostrica: rigenerazione dei banchi di ostrica piatta europea in 5 regioni dell’Adriatico per contrastare la perdita dell’85% dei banchi naturali globali.
2. Mappatura degli habitat costieri: cartografia unificata degli habitat, inclusa la Posidonia oceanica, su vasta scala utilizzando sensori avanzati e veicoli sottomarini autonomi.
3. Monitoraggio radar HF costiero: installazione e manutenzione di antenne radar per il monitoraggio della circolazione marina superficiale.
4. Rete nazionale di boe d’altura: nuova rete per il monitoraggio ambientale, estendendo la Rete Ondametrica Nazionale a fondali fino a 3.000 metri.
5. Ripristino della rete ondametrica: integrazione di sensori avanzati per una definizione completa del clima marino e supporto agli studi sui cambiamenti climatici.
6. Mappatura di monti sottomarini: esplorazione di circa 90 seamounts con robot sottomarini per preservare la biodiversità marina.
7. Ripristino di praterie marine: azioni mirate per la protezione e il recupero di habitat cruciali come la Posidonia oceanica.
8. Rimozione di reti abbandonate: identificazione e recupero di attrezzi da pesca per ridurre i rifiuti marini e proteggere la fauna locale.

Queste iniziative evidenziano un impegno senza precedenti verso la conservazione marina e la sostenibilità ecologica in Italia.

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