Mese: Marzo 2024 Pagina 9 di 81

Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce – Con la Pasqua all’orizzonte, i consumatori si trovano a navigare in un mare di prezzi altalenanti per il pesce, un ingrediente protagonista delle tavole festive. Il recente incremento dei prezzi è stato direttamente influenzato dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato le uscite in mare, riducendo notevolmente l’offerta disponibile sui banchi dei mercati e determinando così un aumento dei costi proprio in vista delle celebrazioni pasquali.

Fedagripesca-Confcooperative, in un’analisi dedicata alle marinerie, sottolinea come la Settimana Santa, insieme alle festività natalizie e alle vacanze estive, rappresenta uno dei picchi di consumo annuale, con un’impennata che può raggiungere anche il +50%. Tuttavia, quest’anno i consumatori si troveranno a fare i conti con una disponibilità limitata e prezzi in salita.

La Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) conferma la tendenza, evidenziando aumenti significativi per diverse specie nel mercato ittico all’ingrosso di Roma. Naselli, gamberi rosa, seppie e polpi veraci hanno visto i loro prezzi salire rispetto alla scorsa settimana, con incrementi che variano dai 2 ai 3 euro al chilo. Unica eccezione, le cozze, che mantengono prezzi stabili offrendo un’opzione di qualità a costi contenuti, soprattutto il prodotto proveniente da Taranto, molto richiesto per il tradizionale pranzo del Giovedì Santo.

Nonostante le sfide, alcune aree registrano buone notizie. Ad Anzio, le difficoltà causate dal maltempo e dai problemi di insabbiamanto del porto lasciano gli operatori in incertezza, ma le specie di alta qualità trovano ancora spazio nel mercato. Angelo Grillo, presidente della cooperativa La Concordia, evidenzia come calamari, polpi, seppie e altre prelibatezze mantengano un buon ritmo di vendita quando disponibili.

In Veneto, i pescatori assistono a un rialzo dei prezzi per scampi, mazzancolle e seppie, queste ultime attratte in anticipo verso la costa per la deposizione delle uova a causa delle temperature miti, suscitando l’interesse anche del granchio blu. Anche nelle Marche, il maltempo frena l’attività di pesca, ma i prezzi sembrano resistere alle intemperie.

In questo scenario di prezzi in rialzo e offerta limitata, la domanda per le festività pasquali mette ulteriormente pressione sul settore. Le marinerie e i consumatori si trovano così a dover navigare in un contesto difficile, dove la pianificazione della spesa per le festività richiede una maggiore attenzione e, forse, una maggiore flessibilità nelle scelte culinarie. La speranza è che il meteo si mostri più clemente e che le acque dei mercati possano tornare a calmarsi, per permettere a tutti di gustare i sapori del mare senza oneri eccessivi.

Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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AFRAQ24, l’evento dedicato all’acquacoltura africana

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AFRAQ24, l’evento dedicato all’acquacoltura africana  – AFRAQ24, levento dedicato all’acquacoltura africana  – Dal 19 al 22 novembre, la città di Hammamet, in Tunisia, diventerà il crocevia internazionale per gli esperti e gli appassionati di acquacoltura con la terza edizione annuale della conferenza ed esposizione internazionale AFRAQ24. La Tunisia, fiore all’occhiello dell’acquacoltura africana e tra i paesi con il più rapido sviluppo nel settore, si appresta a ospitare un evento di rilievo che mira a catalizzare ulteriormente la crescita del settore sul continente.

Grazie al patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idriche e della Pesca tunisino e al sostegno di numerose istituzioni locali, AFRAQ24 promette di essere un’occasione unica per confrontarsi sui progressi dell’acquacoltura in Africa. L’evento prevede di attrarre migliaia di delegati da ogni angolo del globo, offrendo una vetrina privilegiata sui traguardi raggiunti e sulle sfide persistenti che frenano l’ascesa del settore.

Il tema portante di quest’anno, “Blue Farming: nuovi orizzonti per la crescita economica”, pone l’accento sull’importanza di ricerca, innovazione e investimenti come motori di sviluppo sostenibile. L’acquacoltura, componente vitale della blue economy, si presenta come un ambito ricco di potenzialità ancora inesplorate, capace di contribuire significativamente alla sicurezza alimentare e alla prosperità economica in Africa.

L’agenda di AFRAQ24 si articolerà in una serie di sessioni che spazieranno dalle presentazioni scientifiche alle esposizioni commerciali, dai forum di settore ai workshop tematici, senza tralasciare momenti dedicati agli studenti e varie opportunità di networking. La conferenza si impegna a fornire una piattaforma inclusiva per il dibattito e la collaborazione tra professionisti del settore, ricercatori, investitori e policy maker.

Un’attenzione particolare sarà rivolta alle visite guidate, che consentiranno ai partecipanti di esplorare da vicino le realtà produttive del paese ospitante. Dalle fattorie ittiche specializzate in pesci marini, molluschi e alghe, fino agli impianti di trasformazione del pescato e di produzione di mangimi, passando per i centri di ricerca e sviluppo, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi completamente nel mondo dell’acquacoltura tunisina e africana.

AFRAQ24 non è solo un evento, ma un punto di svolta per l’acquacoltura africana, un momento di incontro tra passato, presente e futuro, dove tradizione e innovazione si fondono per disegnare nuovi orizzonti di crescita economica. La conferenza si propone come un catalizzatore per il settore, un luogo dove le idee si incontrano e le collaborazioni prendono vita, con l’obiettivo ultimo di navigare verso un futuro in cui l’acquacoltura africana possa fiorire, alimentata da un approccio sempre più sostenibile, etico e produttivo.

AFRAQ24, l’evento dedicato all’acquacoltura africana 

 

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce – Con la Pasqua all’orizzonte, i consumatori si trovano a navigare in un mare di prezzi altalenanti per il pesce, un ingrediente protagonista delle tavole festive. Il recente incremento dei prezzi è stato direttamente influenzato dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno ostacolato le uscite in mare, riducendo notevolmente l’offerta disponibile sui banchi dei mercati e determinando così un aumento dei costi proprio in vista delle celebrazioni pasquali.

Fedagripesca-Confcooperative, in un’analisi dedicata alle marinerie, sottolinea come la Settimana Santa, insieme alle festività natalizie e alle vacanze estive, rappresenta uno dei picchi di consumo annuale, con un’impennata che può raggiungere anche il +50%. Tuttavia, quest’anno i consumatori si troveranno a fare i conti con una disponibilità limitata e prezzi in salita.

La Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) conferma la tendenza, evidenziando aumenti significativi per diverse specie nel mercato ittico all’ingrosso di Roma. Naselli, gamberi rosa, seppie e polpi veraci hanno visto i loro prezzi salire rispetto alla scorsa settimana, con incrementi che variano dai 2 ai 3 euro al chilo. Unica eccezione, le cozze, che mantengono prezzi stabili offrendo un’opzione di qualità a costi contenuti, soprattutto il prodotto proveniente da Taranto, molto richiesto per il tradizionale pranzo del Giovedì Santo.

Nonostante le sfide, alcune aree registrano buone notizie. Ad Anzio, le difficoltà causate dal maltempo e dai problemi di insabbiamanto del porto lasciano gli operatori in incertezza, ma le specie di alta qualità trovano ancora spazio nel mercato. Angelo Grillo, presidente della cooperativa La Concordia, evidenzia come calamari, polpi, seppie e altre prelibatezze mantengano un buon ritmo di vendita quando disponibili.

In Veneto, i pescatori assistono a un rialzo dei prezzi per scampi, mazzancolle e seppie, queste ultime attratte in anticipo verso la costa per la deposizione delle uova a causa delle temperature miti, suscitando l’interesse anche del granchio blu. Anche nelle Marche, il maltempo frena l’attività di pesca, ma i prezzi sembrano resistere alle intemperie.

In questo scenario di prezzi in rialzo e offerta limitata, la domanda per le festività pasquali mette ulteriormente pressione sul settore. Le marinerie e i consumatori si trovano così a dover navigare in un contesto difficile, dove la pianificazione della spesa per le festività richiede una maggiore attenzione e, forse, una maggiore flessibilità nelle scelte culinarie. La speranza è che il meteo si mostri più clemente e che le acque dei mercati possano tornare a calmarsi, per permettere a tutti di gustare i sapori del mare senza oneri eccessivi.

Per Pasqua il meteo influenza il prezzo del pesce

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Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio

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Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio – Il dibattito sull’allevamento del salmone in Norvegia si infiamma, con un crescente scetticismo che emerge tra i cittadini norvegesi. Una recente indagine condotta dall’emittente nazionale Norsk rikskringkasting AS ha rivelato un cambiamento di percezione nei confronti di questa industria, tradizionalmente pilastro dell’economia norvegese. Circa il 37% degli intervistati ha espresso un atteggiamento più negativo rispetto al passato, un segnale chiaro che non può essere ignorato.

Questo cambiamento di opinione sembra essere guidato in larga parte da preoccupazioni etiche e ambientali, con un numero significativo di anziani che si aggiungono alle file dei critici. La causa? Una serie di rapporti che evidenziano l’alto tasso di mortalità dei salmoni negli allevamenti, attribuito a vari problemi biologici. Questi dati hanno acceso un faro critico sull’intero settore, spingendo molti a interrogarsi sull’impatto e sulle pratiche dell’acquacoltura norvegese.

Seafood Norvegia, l’organizzazione industriale che rappresenta il settore, sostiene che una narrazione mediatica più equilibrata potrebbe contribuire a migliorare l’immagine dell’allevamento del salmone. Sottolineano come la percezione pubblica possa essere fortemente influenzata dalla copertura giornalistica, suggerendo che notizie positive potrebbero riequilibrare il dibattito.

Trond Blindheim, professore associato presso l’Università di Kristiania, riconosce le sfide che l’industria deve affrontare per ripristinare la sua reputazione e ritiene che le aziende devono unire le forze e agire congiuntamente per ristabilire la fiducia nel settore, un compito che si preannuncia tutt’altro che semplice.

L’allevamento del salmone, nonostante abbia contribuito significativamente all’economia norvegese creando posti di lavoro e generando reddito, è sotto osservazione critica sin dalla creazione del primo recinto marino negli anni ’70. Ambientalisti e non solo, hanno sollevato preoccupazioni interrogandosi sulle pratiche e sull’impatto ambientale dell’industria.

Di fronte a queste criticità, Seafood Norvegia ha espresso l’intenzione di prendere seriamente in considerazione le preoccupazioni della popolazione, riconoscendo gli aspetti negativi che hanno segnato l’industria, specialmente nell’ultimo anno. È evidente che il settore si trova a un bivio: tra la necessità di mantenere la propria competitività economica e l’urgenza di rispondere in modo responsabile alle crescenti richieste di sostenibilità e rispetto etico.

La strada da percorrere per l’industria del salmone norvegese è chiara: solo attraverso un impegno concreto verso pratiche più sostenibili e trasparenti si potrà sperare di riconquistare la fiducia del pubblico e navigare con successo verso un futuro in cui economia e ambiente possano prosperare insieme.

Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio

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Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio

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Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio – Il dibattito sull’allevamento del salmone in Norvegia si infiamma, con un crescente scetticismo che emerge tra i cittadini norvegesi. Una recente indagine condotta dall’emittente nazionale Norsk rikskringkasting AS ha rivelato un cambiamento di percezione nei confronti di questa industria, tradizionalmente pilastro dell’economia norvegese. Circa il 37% degli intervistati ha espresso un atteggiamento più negativo rispetto al passato, un segnale chiaro che non può essere ignorato.

Questo cambiamento di opinione sembra essere guidato in larga parte da preoccupazioni etiche e ambientali, con un numero significativo di anziani che si aggiungono alle file dei critici. La causa? Una serie di rapporti che evidenziano l’alto tasso di mortalità dei salmoni negli allevamenti, attribuito a vari problemi biologici. Questi dati hanno acceso un faro critico sull’intero settore, spingendo molti a interrogarsi sull’impatto e sulle pratiche dell’acquacoltura norvegese.

Seafood Norvegia, l’organizzazione industriale che rappresenta il settore, sostiene che una narrazione mediatica più equilibrata potrebbe contribuire a migliorare l’immagine dell’allevamento del salmone. Sottolineano come la percezione pubblica possa essere fortemente influenzata dalla copertura giornalistica, suggerendo che notizie positive potrebbero riequilibrare il dibattito.

Trond Blindheim, professore associato presso l’Università di Kristiania, riconosce le sfide che l’industria deve affrontare per ripristinare la sua reputazione e ritiene che le aziende devono unire le forze e agire congiuntamente per ristabilire la fiducia nel settore, un compito che si preannuncia tutt’altro che semplice.

L’allevamento del salmone, nonostante abbia contribuito significativamente all’economia norvegese creando posti di lavoro e generando reddito, è sotto osservazione critica sin dalla creazione del primo recinto marino negli anni ’70. Ambientalisti e non solo, hanno sollevato preoccupazioni interrogandosi sulle pratiche e sull’impatto ambientale dell’industria.

Di fronte a queste criticità, Seafood Norvegia ha espresso l’intenzione di prendere seriamente in considerazione le preoccupazioni della popolazione, riconoscendo gli aspetti negativi che hanno segnato l’industria, specialmente nell’ultimo anno. È evidente che il settore si trova a un bivio: tra la necessità di mantenere la propria competitività economica e l’urgenza di rispondere in modo responsabile alle crescenti richieste di sostenibilità e rispetto etico.

La strada da percorrere per l’industria del salmone norvegese è chiara: solo attraverso un impegno concreto verso pratiche più sostenibili e trasparenti si potrà sperare di riconquistare la fiducia del pubblico e navigare con successo verso un futuro in cui economia e ambiente possano prosperare insieme.

Salmone norvegese tra etica e ambiente, un settore al bivio

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