Mese: Aprile 2024 Pagina 19 di 71

Nuovi diritti di pesca per l’UE nel Pacifico Settentrionale

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Nuovi diritti di pesca per l’UE nel Pacifico Settentrionale – L’Unione Europea ha recentemente ottenuto diritti di pesca per lo sgombro nella zona del Pacifico settentrionale, segnando un significativo passo avanti nella sua partecipazione alla Commissione per la pesca nel Pacifico settentrionale (NPFC). Questo si è deciso durante l’annuale sessione della NPFC tenutasi a Osaka, Giappone, dal 15 al 18 aprile 2024. La concessione di questi diritti rappresenta un’importante espansione per la flotta peschereccia dell’UE in queste acque internazionali.

Da quando è diventata membro a pieno titolo nel 2022, l’UE ha utilizzato la sua presenza nell’NPFC per rafforzare la gestione sostenibile delle risorse marine. La partecipazione attiva dell’UE si concentra non solo sullo sfruttamento delle risorse pescherecce, ma anche sulla conservazione a lungo termine degli ecosistemi marini del Pacifico settentrionale.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato l’importanza di questo progresso, evidenziando come i nuovi diritti di pesca aumentino le responsabilità dell’UE nel promuovere la sostenibilità a livello globale. Questi sforzi sono in linea con il Green Deal europeo e la politica comune della pesca, mirando a una gestione equilibrata e responsabile delle risorse marine.

La NPFC, istituita dalla Convenzione del 2012, opera per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca d’alto mare nell’Oceano Pacifico settentrionale e ha iniziato a funzionare effettivamente dal 2015. Attraverso il suo coinvolgimento, l’UE supporta una scienza marina migliore e promuove l’effettiva applicazione delle regole di pesca, contribuendo significativamente alla governance internazionale degli oceani.

Questo sviluppo offre nuove prospettive per la flotta dell’UE, che ora ha la possibilità di accedere a uno stock ittico chiave come lo sgombro, noto per la sua importanza commerciale. La NPFC copre una vasta gamma di specie, esclusi i tonni e altre specie sedentarie, focalizzandosi su piccole specie pelagiche e alcuni tipi di calamari.

Con membri che includono grandi nazioni della pesca come Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, l’NPFC è una delle numerose organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) in cui l’UE ha un ruolo decisivo. L’adesione dell’UE a queste organizzazioni enfatizza il suo impegno a promuovere pratiche di pesca sostenibili e responsabili a livello globale, sostenendo la gestione delle risorse alieutiche in un modo che bilancia l’uso economico con la conservazione ambientale.

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Nuovi diritti di pesca per l’UE nel Pacifico Settentrionale – L’Unione Europea ha recentemente ottenuto diritti di pesca per lo sgombro nella zona del Pacifico settentrionale, segnando un significativo passo avanti nella sua partecipazione alla Commissione per la pesca nel Pacifico settentrionale (NPFC). Questo si è deciso durante l’annuale sessione della NPFC tenutasi a Osaka, Giappone, dal 15 al 18 aprile 2024. La concessione di questi diritti rappresenta un’importante espansione per la flotta peschereccia dell’UE in queste acque internazionali.

Da quando è diventata membro a pieno titolo nel 2022, l’UE ha utilizzato la sua presenza nell’NPFC per rafforzare la gestione sostenibile delle risorse marine. La partecipazione attiva dell’UE si concentra non solo sullo sfruttamento delle risorse pescherecce, ma anche sulla conservazione a lungo termine degli ecosistemi marini del Pacifico settentrionale.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato l’importanza di questo progresso, evidenziando come i nuovi diritti di pesca aumentino le responsabilità dell’UE nel promuovere la sostenibilità a livello globale. Questi sforzi sono in linea con il Green Deal europeo e la politica comune della pesca, mirando a una gestione equilibrata e responsabile delle risorse marine.

La NPFC, istituita dalla Convenzione del 2012, opera per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca d’alto mare nell’Oceano Pacifico settentrionale e ha iniziato a funzionare effettivamente dal 2015. Attraverso il suo coinvolgimento, l’UE supporta una scienza marina migliore e promuove l’effettiva applicazione delle regole di pesca, contribuendo significativamente alla governance internazionale degli oceani.

Questo sviluppo offre nuove prospettive per la flotta dell’UE, che ora ha la possibilità di accedere a uno stock ittico chiave come lo sgombro, noto per la sua importanza commerciale. La NPFC copre una vasta gamma di specie, esclusi i tonni e altre specie sedentarie, focalizzandosi su piccole specie pelagiche e alcuni tipi di calamari.

Con membri che includono grandi nazioni della pesca come Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, l’NPFC è una delle numerose organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) in cui l’UE ha un ruolo decisivo. L’adesione dell’UE a queste organizzazioni enfatizza il suo impegno a promuovere pratiche di pesca sostenibili e responsabili a livello globale, sostenendo la gestione delle risorse alieutiche in un modo che bilancia l’uso economico con la conservazione ambientale.

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Nuovi diritti di pesca per l’UE nel Pacifico Settentrionale – L’Unione Europea ha recentemente ottenuto diritti di pesca per lo sgombro nella zona del Pacifico settentrionale, segnando un significativo passo avanti nella sua partecipazione alla Commissione per la pesca nel Pacifico settentrionale (NPFC). Questo si è deciso durante l’annuale sessione della NPFC tenutasi a Osaka, Giappone, dal 15 al 18 aprile 2024. La concessione di questi diritti rappresenta un’importante espansione per la flotta peschereccia dell’UE in queste acque internazionali.

Da quando è diventata membro a pieno titolo nel 2022, l’UE ha utilizzato la sua presenza nell’NPFC per rafforzare la gestione sostenibile delle risorse marine. La partecipazione attiva dell’UE si concentra non solo sullo sfruttamento delle risorse pescherecce, ma anche sulla conservazione a lungo termine degli ecosistemi marini del Pacifico settentrionale.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato l’importanza di questo progresso, evidenziando come i nuovi diritti di pesca aumentino le responsabilità dell’UE nel promuovere la sostenibilità a livello globale. Questi sforzi sono in linea con il Green Deal europeo e la politica comune della pesca, mirando a una gestione equilibrata e responsabile delle risorse marine.

La NPFC, istituita dalla Convenzione del 2012, opera per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca d’alto mare nell’Oceano Pacifico settentrionale e ha iniziato a funzionare effettivamente dal 2015. Attraverso il suo coinvolgimento, l’UE supporta una scienza marina migliore e promuove l’effettiva applicazione delle regole di pesca, contribuendo significativamente alla governance internazionale degli oceani.

Questo sviluppo offre nuove prospettive per la flotta dell’UE, che ora ha la possibilità di accedere a uno stock ittico chiave come lo sgombro, noto per la sua importanza commerciale. La NPFC copre una vasta gamma di specie, esclusi i tonni e altre specie sedentarie, focalizzandosi su piccole specie pelagiche e alcuni tipi di calamari.

Con membri che includono grandi nazioni della pesca come Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, l’NPFC è una delle numerose organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) in cui l’UE ha un ruolo decisivo. L’adesione dell’UE a queste organizzazioni enfatizza il suo impegno a promuovere pratiche di pesca sostenibili e responsabili a livello globale, sostenendo la gestione delle risorse alieutiche in un modo che bilancia l’uso economico con la conservazione ambientale.

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Da quando è diventata membro a pieno titolo nel 2022, l’UE ha utilizzato la sua presenza nell’NPFC per rafforzare la gestione sostenibile delle risorse marine. La partecipazione attiva dell’UE si concentra non solo sullo sfruttamento delle risorse pescherecce, ma anche sulla conservazione a lungo termine degli ecosistemi marini del Pacifico settentrionale.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato l’importanza di questo progresso, evidenziando come i nuovi diritti di pesca aumentino le responsabilità dell’UE nel promuovere la sostenibilità a livello globale. Questi sforzi sono in linea con il Green Deal europeo e la politica comune della pesca, mirando a una gestione equilibrata e responsabile delle risorse marine.

La NPFC, istituita dalla Convenzione del 2012, opera per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca d’alto mare nell’Oceano Pacifico settentrionale e ha iniziato a funzionare effettivamente dal 2015. Attraverso il suo coinvolgimento, l’UE supporta una scienza marina migliore e promuove l’effettiva applicazione delle regole di pesca, contribuendo significativamente alla governance internazionale degli oceani.

Questo sviluppo offre nuove prospettive per la flotta dell’UE, che ora ha la possibilità di accedere a uno stock ittico chiave come lo sgombro, noto per la sua importanza commerciale. La NPFC copre una vasta gamma di specie, esclusi i tonni e altre specie sedentarie, focalizzandosi su piccole specie pelagiche e alcuni tipi di calamari.

Con membri che includono grandi nazioni della pesca come Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, l’NPFC è una delle numerose organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) in cui l’UE ha un ruolo decisivo. L’adesione dell’UE a queste organizzazioni enfatizza il suo impegno a promuovere pratiche di pesca sostenibili e responsabili a livello globale, sostenendo la gestione delle risorse alieutiche in un modo che bilancia l’uso economico con la conservazione ambientale.

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Da quando è diventata membro a pieno titolo nel 2022, l’UE ha utilizzato la sua presenza nell’NPFC per rafforzare la gestione sostenibile delle risorse marine. La partecipazione attiva dell’UE si concentra non solo sullo sfruttamento delle risorse pescherecce, ma anche sulla conservazione a lungo termine degli ecosistemi marini del Pacifico settentrionale.

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha sottolineato l’importanza di questo progresso, evidenziando come i nuovi diritti di pesca aumentino le responsabilità dell’UE nel promuovere la sostenibilità a livello globale. Questi sforzi sono in linea con il Green Deal europeo e la politica comune della pesca, mirando a una gestione equilibrata e responsabile delle risorse marine.

La NPFC, istituita dalla Convenzione del 2012, opera per garantire la gestione sostenibile delle risorse della pesca d’alto mare nell’Oceano Pacifico settentrionale e ha iniziato a funzionare effettivamente dal 2015. Attraverso il suo coinvolgimento, l’UE supporta una scienza marina migliore e promuove l’effettiva applicazione delle regole di pesca, contribuendo significativamente alla governance internazionale degli oceani.

Questo sviluppo offre nuove prospettive per la flotta dell’UE, che ora ha la possibilità di accedere a uno stock ittico chiave come lo sgombro, noto per la sua importanza commerciale. La NPFC copre una vasta gamma di specie, esclusi i tonni e altre specie sedentarie, focalizzandosi su piccole specie pelagiche e alcuni tipi di calamari.

Con membri che includono grandi nazioni della pesca come Canada, Cina, Giappone e Stati Uniti, l’NPFC è una delle numerose organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) in cui l’UE ha un ruolo decisivo. L’adesione dell’UE a queste organizzazioni enfatizza il suo impegno a promuovere pratiche di pesca sostenibili e responsabili a livello globale, sostenendo la gestione delle risorse alieutiche in un modo che bilancia l’uso economico con la conservazione ambientale.

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