Mese: Aprile 2024 Pagina 44 di 71

Alleanza: escludere carburante pescherecci da revisione direttiva tassazione energia

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Alleanza: escludere carburante pescherecci da revisione direttiva tassazione energia – Parte dall’Italia il fronte europeo tra le associazioni di categoria per evitare l’incremento del costo del gasolio per i pescherecci. L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (AGCI Agrital, Confcooperative-Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare), che ha coinvolto le principali associazioni europee di settore per chiedere all’Europa di escludere la pesca professionale dalla revisione della Direttiva sulla Tassazione dell’Energia, proposta dalla Commissione Europea con l’obiettivo di stabilire soglie fiscali minime per le energie decarbonizzate inferiori a quelle previste imposte ai combustibili fossili. Questo di fatto comporterebbe la perdita delle agevolazioni fiscali applicate in tutta Europa al gasolio che alimenta le imbarcazioni da pesca.

“Siamo favorevoli – sottolinea l’Alleanza – a tutte le strategie volte a dare vita ad una energia più pulita. Del resto, la pesca ha raggiunto con largo anticipo l’obiettivo del Green Deal, fissato al 2030. Dal 1990 al 2021, infatti, le emissioni totali di gas serra della flotta peschereccia dell’UE sono diminuite del 52%. Le emissioni generate dalla pesca nell’UE – prosegue la cooperazione -rappresentano lo 0,01% delle emissioni globali. Per questo riteniamo che il settore non debba pagare un ulteriore scotto legato al carburante, i cui costi possono, per i mestieri più energivori, superare il 40% delle spese di gestione delle imprese di pesca. La crisi energetica – conclude l’Alleanza – innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un impatto profondo sulla pesca e l’implementazione delle tasse sul carburante aggraverebbe ulteriormente le aziende di pesca già alle prese con gli alti prezzi dell’energia e l’inflazione”.

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Alleanza: escludere carburante pescherecci da revisione direttiva tassazione energia – Parte dall’Italia il fronte europeo tra le associazioni di categoria per evitare l’incremento del costo del gasolio per i pescherecci. L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (AGCI Agrital, Confcooperative-Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare), che ha coinvolto le principali associazioni europee di settore per chiedere all’Europa di escludere la pesca professionale dalla revisione della Direttiva sulla Tassazione dell’Energia, proposta dalla Commissione Europea con l’obiettivo di stabilire soglie fiscali minime per le energie decarbonizzate inferiori a quelle previste imposte ai combustibili fossili. Questo di fatto comporterebbe la perdita delle agevolazioni fiscali applicate in tutta Europa al gasolio che alimenta le imbarcazioni da pesca.

“Siamo favorevoli – sottolinea l’Alleanza – a tutte le strategie volte a dare vita ad una energia più pulita. Del resto, la pesca ha raggiunto con largo anticipo l’obiettivo del Green Deal, fissato al 2030. Dal 1990 al 2021, infatti, le emissioni totali di gas serra della flotta peschereccia dell’UE sono diminuite del 52%. Le emissioni generate dalla pesca nell’UE – prosegue la cooperazione -rappresentano lo 0,01% delle emissioni globali. Per questo riteniamo che il settore non debba pagare un ulteriore scotto legato al carburante, i cui costi possono, per i mestieri più energivori, superare il 40% delle spese di gestione delle imprese di pesca. La crisi energetica – conclude l’Alleanza – innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un impatto profondo sulla pesca e l’implementazione delle tasse sul carburante aggraverebbe ulteriormente le aziende di pesca già alle prese con gli alti prezzi dell’energia e l’inflazione”.

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Alleanza: escludere carburante pescherecci da revisione direttiva tassazione energia – Parte dall’Italia il fronte europeo tra le associazioni di categoria per evitare l’incremento del costo del gasolio per i pescherecci. L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (AGCI Agrital, Confcooperative-Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare), che ha coinvolto le principali associazioni europee di settore per chiedere all’Europa di escludere la pesca professionale dalla revisione della Direttiva sulla Tassazione dell’Energia, proposta dalla Commissione Europea con l’obiettivo di stabilire soglie fiscali minime per le energie decarbonizzate inferiori a quelle previste imposte ai combustibili fossili. Questo di fatto comporterebbe la perdita delle agevolazioni fiscali applicate in tutta Europa al gasolio che alimenta le imbarcazioni da pesca.

“Siamo favorevoli – sottolinea l’Alleanza – a tutte le strategie volte a dare vita ad una energia più pulita. Del resto, la pesca ha raggiunto con largo anticipo l’obiettivo del Green Deal, fissato al 2030. Dal 1990 al 2021, infatti, le emissioni totali di gas serra della flotta peschereccia dell’UE sono diminuite del 52%. Le emissioni generate dalla pesca nell’UE – prosegue la cooperazione -rappresentano lo 0,01% delle emissioni globali. Per questo riteniamo che il settore non debba pagare un ulteriore scotto legato al carburante, i cui costi possono, per i mestieri più energivori, superare il 40% delle spese di gestione delle imprese di pesca. La crisi energetica – conclude l’Alleanza – innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un impatto profondo sulla pesca e l’implementazione delle tasse sul carburante aggraverebbe ulteriormente le aziende di pesca già alle prese con gli alti prezzi dell’energia e l’inflazione”.

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“Siamo favorevoli – sottolinea l’Alleanza – a tutte le strategie volte a dare vita ad una energia più pulita. Del resto, la pesca ha raggiunto con largo anticipo l’obiettivo del Green Deal, fissato al 2030. Dal 1990 al 2021, infatti, le emissioni totali di gas serra della flotta peschereccia dell’UE sono diminuite del 52%. Le emissioni generate dalla pesca nell’UE – prosegue la cooperazione -rappresentano lo 0,01% delle emissioni globali. Per questo riteniamo che il settore non debba pagare un ulteriore scotto legato al carburante, i cui costi possono, per i mestieri più energivori, superare il 40% delle spese di gestione delle imprese di pesca. La crisi energetica – conclude l’Alleanza – innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un impatto profondo sulla pesca e l’implementazione delle tasse sul carburante aggraverebbe ulteriormente le aziende di pesca già alle prese con gli alti prezzi dell’energia e l’inflazione”.

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Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

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Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa – Una delle questioni più urgenti affrontate attualmente a livello globale, è l’impatto del consumo di carne rossa sulla salute umana e sull’ambiente. Una recente ricerca pubblicata sull’autorevole BMJ Global Health suggerisce una soluzione sorprendente: i pesci foraggio, come acciughe, aringhe e sardine, potrebbero essere un’alternativa sostenibile e salutare alla carne rossa. Questi piccoli pesci, non solo sono abbondanti, ma anche ricchi di nutrienti essenziali come gli acidi grassi omega-3 DHA e EPA, che sono fondamentali per prevenire malattie non trasmissibili (NCD), come le malattie cardiovascolari.

Il recente studio ha esplorato il potenziale di questi pesci nel ridurre il carico globale delle malattie legate alla dieta, evidenziando come una sostituzione della carne rossa con i pesci foraggiatori potrebbe prevenire fino a 750.000 decessi all’anno, focalizzandosi particolarmente sui paesi a basso e medio reddito. La ricerca sottolinea che, sebbene i pesci foraggio non possano sostituire completamente la carne rossa a causa della loro fornitura limitata, l’incremento del loro consumo potrebbe avvicinare l’apporto giornaliero pro capite di pesce ai livelli raccomandati.

La sostituzione della carne rossa con i pesci foraggio non è solo una questione di nutrizione ma anche di sostenibilità ambientale. Questi pesci hanno un’impronta di carbonio significativamente inferiore rispetto alla carne rossa e sono una scelta più ecologica. È importante notare che attualmente solo il 26% del pescato di pesci foraggio è destinato al consumo umano diretto, con la maggior parte trasformata in mangime per l’acquacoltura. Questo rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza del nostro sistema alimentare globale, ridirigendo una risorsa preziosa e nutritiva direttamente verso il consumo umano, specialmente nelle regioni dove è maggiore la necessità.

Stando alla ricerca, i pesci foraggio potrebbero essere un pilastro nella lotta contro le malattie legate alla dieta e nel promuovere un futuro più sostenibile. Con il giusto sostegno politico e una maggiore consapevolezza, potremmo vedere un cambio significativo nelle nostre diete globali, un passo alla volta verso un mondo più sano e sostenibile.

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