Mese: Aprile 2024 Pagina 45 di 71

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

 [[{“value”:”

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa – Una delle questioni più urgenti affrontate attualmente a livello globale, è l’impatto del consumo di carne rossa sulla salute umana e sull’ambiente. Una recente ricerca pubblicata sull’autorevole BMJ Global Health suggerisce una soluzione sorprendente: i pesci foraggio, come acciughe, aringhe e sardine, potrebbero essere un’alternativa sostenibile e salutare alla carne rossa. Questi piccoli pesci, non solo sono abbondanti, ma anche ricchi di nutrienti essenziali come gli acidi grassi omega-3 DHA e EPA, che sono fondamentali per prevenire malattie non trasmissibili (NCD), come le malattie cardiovascolari.

Il recente studio ha esplorato il potenziale di questi pesci nel ridurre il carico globale delle malattie legate alla dieta, evidenziando come una sostituzione della carne rossa con i pesci foraggiatori potrebbe prevenire fino a 750.000 decessi all’anno, focalizzandosi particolarmente sui paesi a basso e medio reddito. La ricerca sottolinea che, sebbene i pesci foraggio non possano sostituire completamente la carne rossa a causa della loro fornitura limitata, l’incremento del loro consumo potrebbe avvicinare l’apporto giornaliero pro capite di pesce ai livelli raccomandati.

La sostituzione della carne rossa con i pesci foraggio non è solo una questione di nutrizione ma anche di sostenibilità ambientale. Questi pesci hanno un’impronta di carbonio significativamente inferiore rispetto alla carne rossa e sono una scelta più ecologica. È importante notare che attualmente solo il 26% del pescato di pesci foraggio è destinato al consumo umano diretto, con la maggior parte trasformata in mangime per l’acquacoltura. Questo rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza del nostro sistema alimentare globale, ridirigendo una risorsa preziosa e nutritiva direttamente verso il consumo umano, specialmente nelle regioni dove è maggiore la necessità.

Stando alla ricerca, i pesci foraggio potrebbero essere un pilastro nella lotta contro le malattie legate alla dieta e nel promuovere un futuro più sostenibile. Con il giusto sostegno politico e una maggiore consapevolezza, potremmo vedere un cambio significativo nelle nostre diete globali, un passo alla volta verso un mondo più sano e sostenibile.

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

L’articolo Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

 [[{“value”:”

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa – Una delle questioni più urgenti affrontate attualmente a livello globale, è l’impatto del consumo di carne rossa sulla salute umana e sull’ambiente. Una recente ricerca pubblicata sull’autorevole BMJ Global Health suggerisce una soluzione sorprendente: i pesci foraggio, come acciughe, aringhe e sardine, potrebbero essere un’alternativa sostenibile e salutare alla carne rossa. Questi piccoli pesci, non solo sono abbondanti, ma anche ricchi di nutrienti essenziali come gli acidi grassi omega-3 DHA e EPA, che sono fondamentali per prevenire malattie non trasmissibili (NCD), come le malattie cardiovascolari.

Il recente studio ha esplorato il potenziale di questi pesci nel ridurre il carico globale delle malattie legate alla dieta, evidenziando come una sostituzione della carne rossa con i pesci foraggiatori potrebbe prevenire fino a 750.000 decessi all’anno, focalizzandosi particolarmente sui paesi a basso e medio reddito. La ricerca sottolinea che, sebbene i pesci foraggio non possano sostituire completamente la carne rossa a causa della loro fornitura limitata, l’incremento del loro consumo potrebbe avvicinare l’apporto giornaliero pro capite di pesce ai livelli raccomandati.

La sostituzione della carne rossa con i pesci foraggio non è solo una questione di nutrizione ma anche di sostenibilità ambientale. Questi pesci hanno un’impronta di carbonio significativamente inferiore rispetto alla carne rossa e sono una scelta più ecologica. È importante notare che attualmente solo il 26% del pescato di pesci foraggio è destinato al consumo umano diretto, con la maggior parte trasformata in mangime per l’acquacoltura. Questo rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza del nostro sistema alimentare globale, ridirigendo una risorsa preziosa e nutritiva direttamente verso il consumo umano, specialmente nelle regioni dove è maggiore la necessità.

Stando alla ricerca, i pesci foraggio potrebbero essere un pilastro nella lotta contro le malattie legate alla dieta e nel promuovere un futuro più sostenibile. Con il giusto sostegno politico e una maggiore consapevolezza, potremmo vedere un cambio significativo nelle nostre diete globali, un passo alla volta verso un mondo più sano e sostenibile.

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

L’articolo Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

 [[{“value”:”

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa – Una delle questioni più urgenti affrontate attualmente a livello globale, è l’impatto del consumo di carne rossa sulla salute umana e sull’ambiente. Una recente ricerca pubblicata sull’autorevole BMJ Global Health suggerisce una soluzione sorprendente: i pesci foraggio, come acciughe, aringhe e sardine, potrebbero essere un’alternativa sostenibile e salutare alla carne rossa. Questi piccoli pesci, non solo sono abbondanti, ma anche ricchi di nutrienti essenziali come gli acidi grassi omega-3 DHA e EPA, che sono fondamentali per prevenire malattie non trasmissibili (NCD), come le malattie cardiovascolari.

Il recente studio ha esplorato il potenziale di questi pesci nel ridurre il carico globale delle malattie legate alla dieta, evidenziando come una sostituzione della carne rossa con i pesci foraggiatori potrebbe prevenire fino a 750.000 decessi all’anno, focalizzandosi particolarmente sui paesi a basso e medio reddito. La ricerca sottolinea che, sebbene i pesci foraggio non possano sostituire completamente la carne rossa a causa della loro fornitura limitata, l’incremento del loro consumo potrebbe avvicinare l’apporto giornaliero pro capite di pesce ai livelli raccomandati.

La sostituzione della carne rossa con i pesci foraggio non è solo una questione di nutrizione ma anche di sostenibilità ambientale. Questi pesci hanno un’impronta di carbonio significativamente inferiore rispetto alla carne rossa e sono una scelta più ecologica. È importante notare che attualmente solo il 26% del pescato di pesci foraggio è destinato al consumo umano diretto, con la maggior parte trasformata in mangime per l’acquacoltura. Questo rappresenta una grande opportunità per migliorare l’efficienza del nostro sistema alimentare globale, ridirigendo una risorsa preziosa e nutritiva direttamente verso il consumo umano, specialmente nelle regioni dove è maggiore la necessità.

Stando alla ricerca, i pesci foraggio potrebbero essere un pilastro nella lotta contro le malattie legate alla dieta e nel promuovere un futuro più sostenibile. Con il giusto sostegno politico e una maggiore consapevolezza, potremmo vedere un cambio significativo nelle nostre diete globali, un passo alla volta verso un mondo più sano e sostenibile.

Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa

L’articolo Pesce foraggio ottima alternativa alla carne rossa proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti”

 [[{“value”:”

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” – Nelle reti dei pescatori italiani ogni anno finiscono circa 3000 tonnellate di rifiuti, che possono arrivare anche a 6000 tonnellata dopo eventi climatici estremi come alluvioni o forte mareggiate. Dagli penumatici, agli elettrodomestici. Dagli imballaggi alimentari, alle buste di plastica vero pericolo per le tartarughe marine. È amplia la gamma di quello che viene salpato a bordo delle imbarcazioni da pesca.

“Non si tratta di pesca miracolosa ma del pegno che pagano gli operatori ittici a causa dell’inquinamento dei mari. Se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da oltre 30000 tonnellate di rifiuti; spazzatura che messa in fila andrebbe a ricoprire 15 volte il giro della terra. E purtroppo è una tendenza in aumento”. Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca in occasione della giornata nazionale del mare in programma oggi, giovedì 11 aprile.

“Per non vanificare gli sforzi fatti dai nostri pescatori che sono sempre più i guardiani del mare, occorre creare una filiera virtuosa del rifiuto per dare nuova vita a quello che soffoca mari e spiagge”, prosegue Tiozzo.

E di lavoro da fare ce n’è molto basti pensare che sui litorali nazionali si accumulano dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Un problema che può trasformarsi in risorsa se opportunamente gestita. Nel 2022, il valore economico generato in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi è stato di circa 3 miliardi di euro. Ma sono ancora troppe le tracce, difficili da cancellare, che lasciamo lungo le nostre spiagge e nelle nostre acque evidenzia Fedagripesca, che indica i tempi medi di degrado di alcuni dei materiali di più comuni: dai 4000 anni per una bottiglia di vetro ai 500 anni per una bottiglia di plastica, passando per i 400 anni per le mascherine usa e getta, ai 20 o 30 anni per un cotton-fioc, per arrivare ai 5 anni per una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta.

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti”

L’articolo Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti”

 [[{“value”:”

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” – Nelle reti dei pescatori italiani ogni anno finiscono circa 3000 tonnellate di rifiuti, che possono arrivare anche a 6000 tonnellata dopo eventi climatici estremi come alluvioni o forte mareggiate. Dagli penumatici, agli elettrodomestici. Dagli imballaggi alimentari, alle buste di plastica vero pericolo per le tartarughe marine. È amplia la gamma di quello che viene salpato a bordo delle imbarcazioni da pesca.

“Non si tratta di pesca miracolosa ma del pegno che pagano gli operatori ittici a causa dell’inquinamento dei mari. Se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da oltre 30000 tonnellate di rifiuti; spazzatura che messa in fila andrebbe a ricoprire 15 volte il giro della terra. E purtroppo è una tendenza in aumento”. Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca in occasione della giornata nazionale del mare in programma oggi, giovedì 11 aprile.

“Per non vanificare gli sforzi fatti dai nostri pescatori che sono sempre più i guardiani del mare, occorre creare una filiera virtuosa del rifiuto per dare nuova vita a quello che soffoca mari e spiagge”, prosegue Tiozzo.

E di lavoro da fare ce n’è molto basti pensare che sui litorali nazionali si accumulano dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Un problema che può trasformarsi in risorsa se opportunamente gestita. Nel 2022, il valore economico generato in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi è stato di circa 3 miliardi di euro. Ma sono ancora troppe le tracce, difficili da cancellare, che lasciamo lungo le nostre spiagge e nelle nostre acque evidenzia Fedagripesca, che indica i tempi medi di degrado di alcuni dei materiali di più comuni: dai 4000 anni per una bottiglia di vetro ai 500 anni per una bottiglia di plastica, passando per i 400 anni per le mascherine usa e getta, ai 20 o 30 anni per un cotton-fioc, per arrivare ai 5 anni per una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta.

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti”

L’articolo Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 45 di 71

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy