Mese: Aprile 2024 Pagina 47 di 71

Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti”

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Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” – Nelle reti dei pescatori italiani ogni anno finiscono circa 3000 tonnellate di rifiuti, che possono arrivare anche a 6000 tonnellata dopo eventi climatici estremi come alluvioni o forte mareggiate. Dagli penumatici, agli elettrodomestici. Dagli imballaggi alimentari, alle buste di plastica vero pericolo per le tartarughe marine. È amplia la gamma di quello che viene salpato a bordo delle imbarcazioni da pesca.

“Non si tratta di pesca miracolosa ma del pegno che pagano gli operatori ittici a causa dell’inquinamento dei mari. Se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da oltre 30000 tonnellate di rifiuti; spazzatura che messa in fila andrebbe a ricoprire 15 volte il giro della terra. E purtroppo è una tendenza in aumento”. Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca in occasione della giornata nazionale del mare in programma oggi, giovedì 11 aprile.

“Per non vanificare gli sforzi fatti dai nostri pescatori che sono sempre più i guardiani del mare, occorre creare una filiera virtuosa del rifiuto per dare nuova vita a quello che soffoca mari e spiagge”, prosegue Tiozzo.

E di lavoro da fare ce n’è molto basti pensare che sui litorali nazionali si accumulano dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Un problema che può trasformarsi in risorsa se opportunamente gestita. Nel 2022, il valore economico generato in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi è stato di circa 3 miliardi di euro. Ma sono ancora troppe le tracce, difficili da cancellare, che lasciamo lungo le nostre spiagge e nelle nostre acque evidenzia Fedagripesca, che indica i tempi medi di degrado di alcuni dei materiali di più comuni: dai 4000 anni per una bottiglia di vetro ai 500 anni per una bottiglia di plastica, passando per i 400 anni per le mascherine usa e getta, ai 20 o 30 anni per un cotton-fioc, per arrivare ai 5 anni per una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta.

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Tiozzo: “Nelle reti dei pescatori ogni anno circa 3000 tonnellate di rifiuti” – Nelle reti dei pescatori italiani ogni anno finiscono circa 3000 tonnellate di rifiuti, che possono arrivare anche a 6000 tonnellata dopo eventi climatici estremi come alluvioni o forte mareggiate. Dagli penumatici, agli elettrodomestici. Dagli imballaggi alimentari, alle buste di plastica vero pericolo per le tartarughe marine. È amplia la gamma di quello che viene salpato a bordo delle imbarcazioni da pesca.

“Non si tratta di pesca miracolosa ma del pegno che pagano gli operatori ittici a causa dell’inquinamento dei mari. Se la flotta da pesca italiana ad ogni uscita potesse portare a terra tutto quello che rimane impigliato nelle reti oltre al pesce, in 10 anni libererebbe il mare da oltre 30000 tonnellate di rifiuti; spazzatura che messa in fila andrebbe a ricoprire 15 volte il giro della terra. E purtroppo è una tendenza in aumento”. Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca in occasione della giornata nazionale del mare in programma oggi, giovedì 11 aprile.

“Per non vanificare gli sforzi fatti dai nostri pescatori che sono sempre più i guardiani del mare, occorre creare una filiera virtuosa del rifiuto per dare nuova vita a quello che soffoca mari e spiagge”, prosegue Tiozzo.

E di lavoro da fare ce n’è molto basti pensare che sui litorali nazionali si accumulano dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Un problema che può trasformarsi in risorsa se opportunamente gestita. Nel 2022, il valore economico generato in Italia dal riciclo e dal recupero degli imballaggi è stato di circa 3 miliardi di euro. Ma sono ancora troppe le tracce, difficili da cancellare, che lasciamo lungo le nostre spiagge e nelle nostre acque evidenzia Fedagripesca, che indica i tempi medi di degrado di alcuni dei materiali di più comuni: dai 4000 anni per una bottiglia di vetro ai 500 anni per una bottiglia di plastica, passando per i 400 anni per le mascherine usa e getta, ai 20 o 30 anni per un cotton-fioc, per arrivare ai 5 anni per una gomma da masticare o un mozzicone di sigaretta.

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La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico

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La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – L’adozione di tecnologie avanzate sta emergendo come una forza trainante nel settore ittico globale, un mercato destinato a raggiungere un valore impressionante di 605,5 miliardi di dollari entro il 2029. Questa evoluzione riflette non solo una maggiore enfasi sulla salute e sulla sostenibilità ma anche la crescente consapevolezza riguardo alla crisi del costo della vita e altre questioni cruciali. Uno studio recente del Norwegian Seafood Council (NSC) evidenzia come l’industria ittica si trovi di fronte a una svolta tecnologica, puntando su un mix di consapevolezza dei consumatori, adattamento industriale e visione normativa per navigare con successo in questo panorama in trasformazione.

Il report Oceans of change: Seafood trends for 2024 sottolinea l’importanza di adattare le pratiche di produzione e consumo alle esigenze di un mondo che cambia rapidamente. Un aspetto fondamentale evidenziato è la richiesta di maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento, insieme a un interesse crescente per proteine convenienti e nutrienti. L’innovazione tecnologica non solo promette di ottimizzare i processi e ridurre i costi ma gioca anche un ruolo chiave nell’indirizzare le preoccupazioni sulla sostenibilità del pesce come fonte vitale di proteine.

Una maggiore efficienza è fondamentale per affrontare molte questioni legate alla sostenibilità e ai costi, e queste sfide stanno avanzando su tutti i fronti grazie alla tecnologia, in particolare all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico. L’innovazione sta rivoluzionando l’industria dalla raccolta alla produzione e distribuzione fino a una migliore comprensione delle preferenze dei consumatori. Contribuisce alla riduzione degli scarti ed è utilizzata per razionalizzare il processo di acquisto e vendita in modo che possa, in ultima analisi, portare a prezzi migliori.

Inoltre, il documento indica come la salute sia diventata un fattore determinante nel consumo di pesce, rafforzato dall’esperienza della pandemia di Covid-19, che ha messo in luce l’importanza di uno stile di vita sano. L’interesse per una dieta ricca di prodotti ittici, associata a benefici come la riduzione del rischio di malattie croniche, si è intensificato, spingendo i consumatori verso scelte alimentari più consapevoli.

La globalizzazione dei gusti, evidenziata dalla popolarità di tendenze come il poké e il sushi, dimostra l’ampia accettazione del salmone e altre specie nelle diete di tutto il mondo. Questo fenomeno sottolinea la capacità del settore ittico di adattarsi alle preferenze alimentari in evoluzione e di sfruttare la globalizzazione per espandere il suo mercato.

Nonostante le sfide poste dall’inflazione e dalla crisi del costo della vita, i consumatori mostrano una riluttanza a compromettere la qualità e la sostenibilità dei prodotti ittici. Questa tendenza, unita alla crescente attenzione alla salute, pone l’industria ittica di fronte alla necessità di bilanciare costi, qualità e pratiche sostenibili per soddisfare le esigenze dei consumatori moderni. La strada verso il 2024 e oltre appare ricca di opportunità per il settore ittico, a condizione che sappia navigare con saggezza le acque di un mercato in costante evoluzione.

La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico

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La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico

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La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – L’adozione di tecnologie avanzate sta emergendo come una forza trainante nel settore ittico globale, un mercato destinato a raggiungere un valore impressionante di 605,5 miliardi di dollari entro il 2029. Questa evoluzione riflette non solo una maggiore enfasi sulla salute e sulla sostenibilità ma anche la crescente consapevolezza riguardo alla crisi del costo della vita e altre questioni cruciali. Uno studio recente del Norwegian Seafood Council (NSC) evidenzia come l’industria ittica si trovi di fronte a una svolta tecnologica, puntando su un mix di consapevolezza dei consumatori, adattamento industriale e visione normativa per navigare con successo in questo panorama in trasformazione.

Il report Oceans of change: Seafood trends for 2024 sottolinea l’importanza di adattare le pratiche di produzione e consumo alle esigenze di un mondo che cambia rapidamente. Un aspetto fondamentale evidenziato è la richiesta di maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento, insieme a un interesse crescente per proteine convenienti e nutrienti. L’innovazione tecnologica non solo promette di ottimizzare i processi e ridurre i costi ma gioca anche un ruolo chiave nell’indirizzare le preoccupazioni sulla sostenibilità del pesce come fonte vitale di proteine.

Una maggiore efficienza è fondamentale per affrontare molte questioni legate alla sostenibilità e ai costi, e queste sfide stanno avanzando su tutti i fronti grazie alla tecnologia, in particolare all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico. L’innovazione sta rivoluzionando l’industria dalla raccolta alla produzione e distribuzione fino a una migliore comprensione delle preferenze dei consumatori. Contribuisce alla riduzione degli scarti ed è utilizzata per razionalizzare il processo di acquisto e vendita in modo che possa, in ultima analisi, portare a prezzi migliori.

Inoltre, il documento indica come la salute sia diventata un fattore determinante nel consumo di pesce, rafforzato dall’esperienza della pandemia di Covid-19, che ha messo in luce l’importanza di uno stile di vita sano. L’interesse per una dieta ricca di prodotti ittici, associata a benefici come la riduzione del rischio di malattie croniche, si è intensificato, spingendo i consumatori verso scelte alimentari più consapevoli.

La globalizzazione dei gusti, evidenziata dalla popolarità di tendenze come il poké e il sushi, dimostra l’ampia accettazione del salmone e altre specie nelle diete di tutto il mondo. Questo fenomeno sottolinea la capacità del settore ittico di adattarsi alle preferenze alimentari in evoluzione e di sfruttare la globalizzazione per espandere il suo mercato.

Nonostante le sfide poste dall’inflazione e dalla crisi del costo della vita, i consumatori mostrano una riluttanza a compromettere la qualità e la sostenibilità dei prodotti ittici. Questa tendenza, unita alla crescente attenzione alla salute, pone l’industria ittica di fronte alla necessità di bilanciare costi, qualità e pratiche sostenibili per soddisfare le esigenze dei consumatori moderni. La strada verso il 2024 e oltre appare ricca di opportunità per il settore ittico, a condizione che sappia navigare con saggezza le acque di un mercato in costante evoluzione.

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La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – La tecnologia apre nuovi orizzonti per il settore ittico – L’adozione di tecnologie avanzate sta emergendo come una forza trainante nel settore ittico globale, un mercato destinato a raggiungere un valore impressionante di 605,5 miliardi di dollari entro il 2029. Questa evoluzione riflette non solo una maggiore enfasi sulla salute e sulla sostenibilità ma anche la crescente consapevolezza riguardo alla crisi del costo della vita e altre questioni cruciali. Uno studio recente del Norwegian Seafood Council (NSC) evidenzia come l’industria ittica si trovi di fronte a una svolta tecnologica, puntando su un mix di consapevolezza dei consumatori, adattamento industriale e visione normativa per navigare con successo in questo panorama in trasformazione.

Il report Oceans of change: Seafood trends for 2024 sottolinea l’importanza di adattare le pratiche di produzione e consumo alle esigenze di un mondo che cambia rapidamente. Un aspetto fondamentale evidenziato è la richiesta di maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento, insieme a un interesse crescente per proteine convenienti e nutrienti. L’innovazione tecnologica non solo promette di ottimizzare i processi e ridurre i costi ma gioca anche un ruolo chiave nell’indirizzare le preoccupazioni sulla sostenibilità del pesce come fonte vitale di proteine.

Una maggiore efficienza è fondamentale per affrontare molte questioni legate alla sostenibilità e ai costi, e queste sfide stanno avanzando su tutti i fronti grazie alla tecnologia, in particolare all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico. L’innovazione sta rivoluzionando l’industria dalla raccolta alla produzione e distribuzione fino a una migliore comprensione delle preferenze dei consumatori. Contribuisce alla riduzione degli scarti ed è utilizzata per razionalizzare il processo di acquisto e vendita in modo che possa, in ultima analisi, portare a prezzi migliori.

Inoltre, il documento indica come la salute sia diventata un fattore determinante nel consumo di pesce, rafforzato dall’esperienza della pandemia di Covid-19, che ha messo in luce l’importanza di uno stile di vita sano. L’interesse per una dieta ricca di prodotti ittici, associata a benefici come la riduzione del rischio di malattie croniche, si è intensificato, spingendo i consumatori verso scelte alimentari più consapevoli.

La globalizzazione dei gusti, evidenziata dalla popolarità di tendenze come il poké e il sushi, dimostra l’ampia accettazione del salmone e altre specie nelle diete di tutto il mondo. Questo fenomeno sottolinea la capacità del settore ittico di adattarsi alle preferenze alimentari in evoluzione e di sfruttare la globalizzazione per espandere il suo mercato.

Nonostante le sfide poste dall’inflazione e dalla crisi del costo della vita, i consumatori mostrano una riluttanza a compromettere la qualità e la sostenibilità dei prodotti ittici. Questa tendenza, unita alla crescente attenzione alla salute, pone l’industria ittica di fronte alla necessità di bilanciare costi, qualità e pratiche sostenibili per soddisfare le esigenze dei consumatori moderni. La strada verso il 2024 e oltre appare ricca di opportunità per il settore ittico, a condizione che sappia navigare con saggezza le acque di un mercato in costante evoluzione.

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