Mese: Aprile 2024 Pagina 49 di 71

Rivoluzione nell’imballaggio per il settore ittico

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Rivoluzione nell’imballaggio per il settore ittico – Nel mondo dell’imballaggio, l’innovazione e la sostenibilità stanno prendendo il largo con un nuovo protagonista: ZealaFoam. Questa schiuma vegetale promette di ridefinire il modo in cui pensiamo alla conservazione e al trasporto dei prodotti ittici, offrendo un’alternativa eco-compatibile ai tradizionali materiali da imballaggio.

L’iniziativa è portata avanti dalla neocostituita ZealaFoam Holdings Limited, che punta a esplorare le potenzialità commerciali di questa tecnologia rivoluzionaria, con il supporto della Biopolymer Network Limited (BPN). BPN, una joint venture fondata nel 2005 tra AgResearch, Plant & Food Research e Scion, si impegna nello sviluppo di materiali biologici innovativi, mettendo in campo le sinergie scientifiche dei suoi partner.

Tra le varie innovazioni, ZealaFoam si distingue come la schiuma al 100% vegetale che replica le qualità del polistirene, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il suo debutto nel mercato, con il lancio dei sacchetti di fagioli EcoBeans già nel 2022, ha segnato un primo passo verso un futuro più verde, conquistando consumatori in Nuova Zelanda e Australia.

La CEO di BPN, Sarah Heine, sottolinea l’entusiasmo attorno a ZealaFoam, riconoscendone il potenziale di risolvere alcune delle principali problematiche legate all’imballaggio, come la dipendenza dai combustibili fossili e le sfide dello smaltimento dei rifiuti. Grazie agli investimenti locali e internazionali, ZealaFoam è pronto a entrare in una fase avanzata di commercializzazione, portando una ventata di innovazione nel settore dell’imballaggio a livello globale.

Realizzato a partire da acido polilattico (PLA) derivato da fonti vegetali come mais, manioca e canna da zucchero, ZealaFoam si propone come alternativa compostabile ai tradizionali polistireni. Dai pouf ai contenitori per il trasporto del pesce, dai caschi ai contenitori per l’apicoltura e persino alle pellicole stampabili, le applicazioni di ZealaFoam sono tanto versatili quanto sostenibili.

Questo progresso tecnologico non solo eleva il standard di sostenibilità per il settore ittico ma apre la strada a un futuro in cui la scelta dell’imballaggio contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente. ZealaFoam rappresenta non solo un’innovazione, ma un cambio di paradigma: un passo avanti verso un mondo in cui la protezione dei nostri oceani inizia già dalla scelta dell’imballaggio.

Foto: scionresearch.com

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Rivoluzione nell’imballaggio per il settore ittico – Nel mondo dell’imballaggio, l’innovazione e la sostenibilità stanno prendendo il largo con un nuovo protagonista: ZealaFoam. Questa schiuma vegetale promette di ridefinire il modo in cui pensiamo alla conservazione e al trasporto dei prodotti ittici, offrendo un’alternativa eco-compatibile ai tradizionali materiali da imballaggio.

L’iniziativa è portata avanti dalla neocostituita ZealaFoam Holdings Limited, che punta a esplorare le potenzialità commerciali di questa tecnologia rivoluzionaria, con il supporto della Biopolymer Network Limited (BPN). BPN, una joint venture fondata nel 2005 tra AgResearch, Plant & Food Research e Scion, si impegna nello sviluppo di materiali biologici innovativi, mettendo in campo le sinergie scientifiche dei suoi partner.

Tra le varie innovazioni, ZealaFoam si distingue come la schiuma al 100% vegetale che replica le qualità del polistirene, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il suo debutto nel mercato, con il lancio dei sacchetti di fagioli EcoBeans già nel 2022, ha segnato un primo passo verso un futuro più verde, conquistando consumatori in Nuova Zelanda e Australia.

La CEO di BPN, Sarah Heine, sottolinea l’entusiasmo attorno a ZealaFoam, riconoscendone il potenziale di risolvere alcune delle principali problematiche legate all’imballaggio, come la dipendenza dai combustibili fossili e le sfide dello smaltimento dei rifiuti. Grazie agli investimenti locali e internazionali, ZealaFoam è pronto a entrare in una fase avanzata di commercializzazione, portando una ventata di innovazione nel settore dell’imballaggio a livello globale.

Realizzato a partire da acido polilattico (PLA) derivato da fonti vegetali come mais, manioca e canna da zucchero, ZealaFoam si propone come alternativa compostabile ai tradizionali polistireni. Dai pouf ai contenitori per il trasporto del pesce, dai caschi ai contenitori per l’apicoltura e persino alle pellicole stampabili, le applicazioni di ZealaFoam sono tanto versatili quanto sostenibili.

Questo progresso tecnologico non solo eleva il standard di sostenibilità per il settore ittico ma apre la strada a un futuro in cui la scelta dell’imballaggio contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente. ZealaFoam rappresenta non solo un’innovazione, ma un cambio di paradigma: un passo avanti verso un mondo in cui la protezione dei nostri oceani inizia già dalla scelta dell’imballaggio.

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Rivoluzione nell’imballaggio per il settore ittico – Nel mondo dell’imballaggio, l’innovazione e la sostenibilità stanno prendendo il largo con un nuovo protagonista: ZealaFoam. Questa schiuma vegetale promette di ridefinire il modo in cui pensiamo alla conservazione e al trasporto dei prodotti ittici, offrendo un’alternativa eco-compatibile ai tradizionali materiali da imballaggio.

L’iniziativa è portata avanti dalla neocostituita ZealaFoam Holdings Limited, che punta a esplorare le potenzialità commerciali di questa tecnologia rivoluzionaria, con il supporto della Biopolymer Network Limited (BPN). BPN, una joint venture fondata nel 2005 tra AgResearch, Plant & Food Research e Scion, si impegna nello sviluppo di materiali biologici innovativi, mettendo in campo le sinergie scientifiche dei suoi partner.

Tra le varie innovazioni, ZealaFoam si distingue come la schiuma al 100% vegetale che replica le qualità del polistirene, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il suo debutto nel mercato, con il lancio dei sacchetti di fagioli EcoBeans già nel 2022, ha segnato un primo passo verso un futuro più verde, conquistando consumatori in Nuova Zelanda e Australia.

La CEO di BPN, Sarah Heine, sottolinea l’entusiasmo attorno a ZealaFoam, riconoscendone il potenziale di risolvere alcune delle principali problematiche legate all’imballaggio, come la dipendenza dai combustibili fossili e le sfide dello smaltimento dei rifiuti. Grazie agli investimenti locali e internazionali, ZealaFoam è pronto a entrare in una fase avanzata di commercializzazione, portando una ventata di innovazione nel settore dell’imballaggio a livello globale.

Realizzato a partire da acido polilattico (PLA) derivato da fonti vegetali come mais, manioca e canna da zucchero, ZealaFoam si propone come alternativa compostabile ai tradizionali polistireni. Dai pouf ai contenitori per il trasporto del pesce, dai caschi ai contenitori per l’apicoltura e persino alle pellicole stampabili, le applicazioni di ZealaFoam sono tanto versatili quanto sostenibili.

Questo progresso tecnologico non solo eleva il standard di sostenibilità per il settore ittico ma apre la strada a un futuro in cui la scelta dell’imballaggio contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente. ZealaFoam rappresenta non solo un’innovazione, ma un cambio di paradigma: un passo avanti verso un mondo in cui la protezione dei nostri oceani inizia già dalla scelta dell’imballaggio.

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L’iniziativa è portata avanti dalla neocostituita ZealaFoam Holdings Limited, che punta a esplorare le potenzialità commerciali di questa tecnologia rivoluzionaria, con il supporto della Biopolymer Network Limited (BPN). BPN, una joint venture fondata nel 2005 tra AgResearch, Plant & Food Research e Scion, si impegna nello sviluppo di materiali biologici innovativi, mettendo in campo le sinergie scientifiche dei suoi partner.

Tra le varie innovazioni, ZealaFoam si distingue come la schiuma al 100% vegetale che replica le qualità del polistirene, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il suo debutto nel mercato, con il lancio dei sacchetti di fagioli EcoBeans già nel 2022, ha segnato un primo passo verso un futuro più verde, conquistando consumatori in Nuova Zelanda e Australia.

La CEO di BPN, Sarah Heine, sottolinea l’entusiasmo attorno a ZealaFoam, riconoscendone il potenziale di risolvere alcune delle principali problematiche legate all’imballaggio, come la dipendenza dai combustibili fossili e le sfide dello smaltimento dei rifiuti. Grazie agli investimenti locali e internazionali, ZealaFoam è pronto a entrare in una fase avanzata di commercializzazione, portando una ventata di innovazione nel settore dell’imballaggio a livello globale.

Realizzato a partire da acido polilattico (PLA) derivato da fonti vegetali come mais, manioca e canna da zucchero, ZealaFoam si propone come alternativa compostabile ai tradizionali polistireni. Dai pouf ai contenitori per il trasporto del pesce, dai caschi ai contenitori per l’apicoltura e persino alle pellicole stampabili, le applicazioni di ZealaFoam sono tanto versatili quanto sostenibili.

Questo progresso tecnologico non solo eleva il standard di sostenibilità per il settore ittico ma apre la strada a un futuro in cui la scelta dell’imballaggio contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente. ZealaFoam rappresenta non solo un’innovazione, ma un cambio di paradigma: un passo avanti verso un mondo in cui la protezione dei nostri oceani inizia già dalla scelta dell’imballaggio.

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L’iniziativa è portata avanti dalla neocostituita ZealaFoam Holdings Limited, che punta a esplorare le potenzialità commerciali di questa tecnologia rivoluzionaria, con il supporto della Biopolymer Network Limited (BPN). BPN, una joint venture fondata nel 2005 tra AgResearch, Plant & Food Research e Scion, si impegna nello sviluppo di materiali biologici innovativi, mettendo in campo le sinergie scientifiche dei suoi partner.

Tra le varie innovazioni, ZealaFoam si distingue come la schiuma al 100% vegetale che replica le qualità del polistirene, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente. Il suo debutto nel mercato, con il lancio dei sacchetti di fagioli EcoBeans già nel 2022, ha segnato un primo passo verso un futuro più verde, conquistando consumatori in Nuova Zelanda e Australia.

La CEO di BPN, Sarah Heine, sottolinea l’entusiasmo attorno a ZealaFoam, riconoscendone il potenziale di risolvere alcune delle principali problematiche legate all’imballaggio, come la dipendenza dai combustibili fossili e le sfide dello smaltimento dei rifiuti. Grazie agli investimenti locali e internazionali, ZealaFoam è pronto a entrare in una fase avanzata di commercializzazione, portando una ventata di innovazione nel settore dell’imballaggio a livello globale.

Realizzato a partire da acido polilattico (PLA) derivato da fonti vegetali come mais, manioca e canna da zucchero, ZealaFoam si propone come alternativa compostabile ai tradizionali polistireni. Dai pouf ai contenitori per il trasporto del pesce, dai caschi ai contenitori per l’apicoltura e persino alle pellicole stampabili, le applicazioni di ZealaFoam sono tanto versatili quanto sostenibili.

Questo progresso tecnologico non solo eleva il standard di sostenibilità per il settore ittico ma apre la strada a un futuro in cui la scelta dell’imballaggio contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente. ZealaFoam rappresenta non solo un’innovazione, ma un cambio di paradigma: un passo avanti verso un mondo in cui la protezione dei nostri oceani inizia già dalla scelta dell’imballaggio.

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