Mese: Aprile 2024 Pagina 61 di 71

La farina di krill migliora la performance riproduttiva della tilapia del Nilo

La farina di krill migliora la performance riproduttiva della tilapia del Nilo

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La farina di krill migliora la performance riproduttiva della tilapia del Nilo – Uno studio recentemente pubblicato condotto da LABOMAR (Istituto di Scienze Marine nel nord-est del Brasile), Spring Genetics  e Aker BioMarine Antarctic AS ha valutato se l’inclusione della farina di krill nella dieta influenzasse la performance riproduttiva della tilapia del Nilo e la qualità e quantità della progenie. Lo studio ha concluso che l’inclusione di farina di krill ha portato a effetti positivi sulla performance riproduttiva della tilapia del Nilo e ad un maggiore tasso di sopravvivenza delle larve.

La farina di krill si è affermata come ingrediente marino ricco di nutrienti e sostenibile per l’alimentazione in acquacoltura – una fonte di fosfolipidi, proteine marine di alta qualità, elevati livelli di acidi grassi omega-3: EPA e DHA, e astaxantina, tutti noti per essere benefici per la crescita e la salute dei pesci.

La farina di krill soddisfa i bisogni di sostenibilità e nutrizionali dei mangimi per acquacoltura

La tilapia è il secondo pesce più allevato in acquacoltura, e i produttori sono alla ricerca di una progenie di alta qualità per migliorare la loro produzione complessiva. Nel presente studio, gli scienziati hanno valutato specificatamente come diversi livelli di farina di krill nella dieta della tilapia del Nilo influenzassero fattori come la deposizione delle uova, la quantità e la qualità delle uova, e la sopravvivenza delle larve.

“Attraverso studi precedenti, abbiamo appreso che i lipidi e gli acidi grassi essenziali possono avere un effetto positivo sulla performance riproduttiva dei pesci. Tradizionalmente, gli allevatori hanno incluso farina di pesce e olio di pesce nel mangime per soddisfare queste esigenze, ma a causa della crescente scarsità e dei costi fluttuanti, sono necessari ingredienti più sostenibili ed efficaci, e qui la farina di krill potrebbe essere una parte della soluzione per colmare questo divario,” dice Kiranpreet Kaur, Direttore R&D, Salute & Nutrizione del Pesce, Aker BioMarine.

Il trial alimentare della tilapia del Nilo con farina di krill

Il trial alimentare di 12 settimane è stato condotto in un impianto di riproduzione di tilapia a Miami, Florida. I 792 riproduttori di tilapia sono stati divisi in 12 gabbie, ognuna con un rapporto femmine a maschi di 3:1. I pesci sono stati alimentati due volte al giorno, ricevendo uno dei tre mangimi testati: inclusione di farina di krill del 2%, inclusione di farina di krill del 5%, o una dieta di controllo che imita il mangime commerciale per riproduttori di tilapia del Nilo.

“In qualità di partner locale e facilitatore per questo studio, specializzati nella riproduzione della tilapia del Nilo, cerchiamo continuamente modi innovativi per migliorare la crescita, la sopravvivenza e il rendimento complessivo. È importante per noi collaborare con altri stakeholder, come Aker BioMarine, per realizzare trial come questo e saperne di più su ingredienti promettenti come la farina di krill e come essa possa aiutarci a migliorare la performance dei riproduttori,” dice Hideyoshi Segovia Uno, CEO & Co-Proprietario, Spring Genetics.

Risultati chiave dal trial alimentare di 12 settimane sui riproduttori di tilapia del Nilo

Produzione complessiva di uova
– La tilapia del Nilo alimentata con una dieta al 2% di farina di krill ha raggiunto una produzione di uova superiore del 18% rispetto al gruppo di controllo.
– La tilapia del Nilo alimentata con una dieta al 5% di farina di krill ha raggiunto una produzione di uova superiore del 30% rispetto al gruppo di controllo

Deposizione delle uova
– La tilapia del Nilo alimentata con il 2% di farina di krill ha avuto un 14% in più di femmine che hanno deposto le uova rispetto al gruppo di controllo
– La tilapia del Nilo alimentata con il 5% di farina di krill ha avuto un 29% in più di femmine che hanno deposto le uova rispetto al gruppo di controllo.
– La maggior parte delle femmine ha deposto le uova due volte quando ricevevano farina di krill nella dieta rispetto ai pesci di controllo che per lo più hanno deposto una volta durante il trial.

Sopravvivenza delle larve
– La dieta con il 5% di farina di krill ha avuto un effetto positivo sul numero totale di larve al decimo giorno dopo la schiusa, superiore del 10% rispetto al gruppo di controllo.

Composizione delle uova
– Le uova di tilapia del Nilo contenevano un contenuto più alto di grassi quando i pesci erano alimentati con farina di krill.
– I livelli di acidi grassi n-3, con EPA e DHA, erano superiori nel gruppo con il 5% di farina di krill rispetto al gruppo di controllo.

“Complessivamente, questo studio suggerisce gli effetti positivi sulla performance riproduttiva e sulla sopravvivenza delle larve nella tilapia del Nilo quando la farina di krill è inclusa nella dieta,” dice Kaur. “Questi risultati sono un’indicazione forte che la farina di krill è un ingrediente marino ricco di nutrienti e praticabile per la dieta dei riproduttori di tilapia del Nilo. Attendiamo ulteriori ricerche per saperne di più.”

La farina di krill migliora la performance riproduttiva della tilapia del Nilo

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici  – Leonardo DiCaprio, l’attore hollywoodiano noto per il suo impegno ambientalista e per ruoli iconici in film come Titanic e Il grande Gatsby, ha recentemente acceso i riflettori sulla questione dell’allevamento di salmoni a rete aperta nella Columbia Britannica. Attraverso un post critico su Instagram, DiCaprio ha esortato i suoi seguaci a opporsi alla decisione del governo canadese di estendere le licenze per l’allevamento del salmone, accusando le autorità di non mantenere la promessa di eliminare tale pratica entro il 2025.

Tuttavia, la presa di posizione dell’attore premio Oscar ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra le comunità indigene della regione, che vedono nell’allevamento del salmone una fonte vitale di cibo, lavoro e indipendenza economica. La Kitasoo Xai’Xais Nation, in particolare, ha condannato le dichiarazioni di DiCaprio, accusando celebrità e attivisti di diffondere una narrativa fuorviante che ignora le realtà e le aspirazioni delle Prime Nazioni.

La risposta della Kitasoo Xai’Xais Nation mette in luce una profonda divisione di opinioni: da una parte vi è la lotta globale per la sostenibilità ambientale e la protezione degli oceani, e dall’altra la necessità di rispettare l’autonomia e il benessere delle comunità indigene. La nazione indigena sottolinea l’importanza di essere liberi da influenze esterne, comprese quelle di celebrità e politiche governative, che non tengono conto delle peculiarità e delle esigenze locali.

Il Ministero della Pesca e degli Oceani del Canada ha difeso la sua decisione, ribadendo l’impegno a lavorare verso una transizione responsabile che tuteli sia l’ambiente marino che le comunità locali. Brian Kingzett, direttore esecutivo della BC Salmon Farmers Association, ha addirittura invitato DiCaprio a visitare personalmente le strutture di allevamento del salmone per mostrargli direttamente l’impatto positivo che l’industria ha sulle comunità indigene e sull’ambiente.

Questa controversia sottolinea la complessità delle questioni ambientali, dove le buone intenzioni possono talvolta scontrarsi con le esigenze e le priorità locali. Mentre DiCaprio viene criticato per le sue dichiarazioni, emerge chiaramente la necessità di un dialogo più inclusivo e rispettoso tra tutti gli stakeholder coinvolti. La sfida è trovare un equilibrio tra la protezione ambientale e il sostegno alle comunità indigene, garantendo che la voce di quest’ultime sia ascoltata e rispettata nella costruzione di un futuro sostenibile per l’allevamento del salmone nella Columbia Britannica.

Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici 

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici  – Leonardo DiCaprio, l’attore hollywoodiano noto per il suo impegno ambientalista e per ruoli iconici in film come Titanic e Il grande Gatsby, ha recentemente acceso i riflettori sulla questione dell’allevamento di salmoni a rete aperta nella Columbia Britannica. Attraverso un post critico su Instagram, DiCaprio ha esortato i suoi seguaci a opporsi alla decisione del governo canadese di estendere le licenze per l’allevamento del salmone, accusando le autorità di non mantenere la promessa di eliminare tale pratica entro il 2025.

Tuttavia, la presa di posizione dell’attore premio Oscar ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra le comunità indigene della regione, che vedono nell’allevamento del salmone una fonte vitale di cibo, lavoro e indipendenza economica. La Kitasoo Xai’Xais Nation, in particolare, ha condannato le dichiarazioni di DiCaprio, accusando celebrità e attivisti di diffondere una narrativa fuorviante che ignora le realtà e le aspirazioni delle Prime Nazioni.

La risposta della Kitasoo Xai’Xais Nation mette in luce una profonda divisione di opinioni: da una parte vi è la lotta globale per la sostenibilità ambientale e la protezione degli oceani, e dall’altra la necessità di rispettare l’autonomia e il benessere delle comunità indigene. La nazione indigena sottolinea l’importanza di essere liberi da influenze esterne, comprese quelle di celebrità e politiche governative, che non tengono conto delle peculiarità e delle esigenze locali.

Il Ministero della Pesca e degli Oceani del Canada ha difeso la sua decisione, ribadendo l’impegno a lavorare verso una transizione responsabile che tuteli sia l’ambiente marino che le comunità locali. Brian Kingzett, direttore esecutivo della BC Salmon Farmers Association, ha addirittura invitato DiCaprio a visitare personalmente le strutture di allevamento del salmone per mostrargli direttamente l’impatto positivo che l’industria ha sulle comunità indigene e sull’ambiente.

Questa controversia sottolinea la complessità delle questioni ambientali, dove le buone intenzioni possono talvolta scontrarsi con le esigenze e le priorità locali. Mentre DiCaprio viene criticato per le sue dichiarazioni, emerge chiaramente la necessità di un dialogo più inclusivo e rispettoso tra tutti gli stakeholder coinvolti. La sfida è trovare un equilibrio tra la protezione ambientale e il sostegno alle comunità indigene, garantendo che la voce di quest’ultime sia ascoltata e rispettata nella costruzione di un futuro sostenibile per l’allevamento del salmone nella Columbia Britannica.

Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici 

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici  – Leonardo DiCaprio, l’attore hollywoodiano noto per il suo impegno ambientalista e per ruoli iconici in film come Titanic e Il grande Gatsby, ha recentemente acceso i riflettori sulla questione dell’allevamento di salmoni a rete aperta nella Columbia Britannica. Attraverso un post critico su Instagram, DiCaprio ha esortato i suoi seguaci a opporsi alla decisione del governo canadese di estendere le licenze per l’allevamento del salmone, accusando le autorità di non mantenere la promessa di eliminare tale pratica entro il 2025.

Tuttavia, la presa di posizione dell’attore premio Oscar ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra le comunità indigene della regione, che vedono nell’allevamento del salmone una fonte vitale di cibo, lavoro e indipendenza economica. La Kitasoo Xai’Xais Nation, in particolare, ha condannato le dichiarazioni di DiCaprio, accusando celebrità e attivisti di diffondere una narrativa fuorviante che ignora le realtà e le aspirazioni delle Prime Nazioni.

La risposta della Kitasoo Xai’Xais Nation mette in luce una profonda divisione di opinioni: da una parte vi è la lotta globale per la sostenibilità ambientale e la protezione degli oceani, e dall’altra la necessità di rispettare l’autonomia e il benessere delle comunità indigene. La nazione indigena sottolinea l’importanza di essere liberi da influenze esterne, comprese quelle di celebrità e politiche governative, che non tengono conto delle peculiarità e delle esigenze locali.

Il Ministero della Pesca e degli Oceani del Canada ha difeso la sua decisione, ribadendo l’impegno a lavorare verso una transizione responsabile che tuteli sia l’ambiente marino che le comunità locali. Brian Kingzett, direttore esecutivo della BC Salmon Farmers Association, ha addirittura invitato DiCaprio a visitare personalmente le strutture di allevamento del salmone per mostrargli direttamente l’impatto positivo che l’industria ha sulle comunità indigene e sull’ambiente.

Questa controversia sottolinea la complessità delle questioni ambientali, dove le buone intenzioni possono talvolta scontrarsi con le esigenze e le priorità locali. Mentre DiCaprio viene criticato per le sue dichiarazioni, emerge chiaramente la necessità di un dialogo più inclusivo e rispettoso tra tutti gli stakeholder coinvolti. La sfida è trovare un equilibrio tra la protezione ambientale e il sostegno alle comunità indigene, garantendo che la voce di quest’ultime sia ascoltata e rispettata nella costruzione di un futuro sostenibile per l’allevamento del salmone nella Columbia Britannica.

Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici 

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Leonardo DiCaprio entra nel dibattito sugli allevamenti ittici  – Leonardo DiCaprio, l’attore hollywoodiano noto per il suo impegno ambientalista e per ruoli iconici in film come Titanic e Il grande Gatsby, ha recentemente acceso i riflettori sulla questione dell’allevamento di salmoni a rete aperta nella Columbia Britannica. Attraverso un post critico su Instagram, DiCaprio ha esortato i suoi seguaci a opporsi alla decisione del governo canadese di estendere le licenze per l’allevamento del salmone, accusando le autorità di non mantenere la promessa di eliminare tale pratica entro il 2025.

Tuttavia, la presa di posizione dell’attore premio Oscar ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto tra le comunità indigene della regione, che vedono nell’allevamento del salmone una fonte vitale di cibo, lavoro e indipendenza economica. La Kitasoo Xai’Xais Nation, in particolare, ha condannato le dichiarazioni di DiCaprio, accusando celebrità e attivisti di diffondere una narrativa fuorviante che ignora le realtà e le aspirazioni delle Prime Nazioni.

La risposta della Kitasoo Xai’Xais Nation mette in luce una profonda divisione di opinioni: da una parte vi è la lotta globale per la sostenibilità ambientale e la protezione degli oceani, e dall’altra la necessità di rispettare l’autonomia e il benessere delle comunità indigene. La nazione indigena sottolinea l’importanza di essere liberi da influenze esterne, comprese quelle di celebrità e politiche governative, che non tengono conto delle peculiarità e delle esigenze locali.

Il Ministero della Pesca e degli Oceani del Canada ha difeso la sua decisione, ribadendo l’impegno a lavorare verso una transizione responsabile che tuteli sia l’ambiente marino che le comunità locali. Brian Kingzett, direttore esecutivo della BC Salmon Farmers Association, ha addirittura invitato DiCaprio a visitare personalmente le strutture di allevamento del salmone per mostrargli direttamente l’impatto positivo che l’industria ha sulle comunità indigene e sull’ambiente.

Questa controversia sottolinea la complessità delle questioni ambientali, dove le buone intenzioni possono talvolta scontrarsi con le esigenze e le priorità locali. Mentre DiCaprio viene criticato per le sue dichiarazioni, emerge chiaramente la necessità di un dialogo più inclusivo e rispettoso tra tutti gli stakeholder coinvolti. La sfida è trovare un equilibrio tra la protezione ambientale e il sostegno alle comunità indigene, garantendo che la voce di quest’ultime sia ascoltata e rispettata nella costruzione di un futuro sostenibile per l’allevamento del salmone nella Columbia Britannica.

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