Mese: Maggio 2024 Pagina 10 di 36

Materiali biodegradabili rivoluzionano la pesca del tonno

Materiali biodegradabili rivoluzionano la pesca del tonno

 [[{“value”:”

Materiali biodegradabili rivoluzionano la pesca del tonno  – Nell’industria della pesca del tonno, i dispositivi di aggregazione del pesce (FAD) rappresentano una tecnologia fondamentale, ma hanno sollevato preoccupazioni ambientali significative nel corso degli anni. La spagnola Zunibal, in collaborazione con il centro di ricerca AZTI, sta portando avanti innovazioni rivoluzionarie per rendere i FAD più sostenibili e ridurre il loro impatto sugli ecosistemi marini.

Zunibal ha introdotto una nuova generazione di piattaforme FAD galleggianti e sommerse realizzate con materiali biobased compostabili. Questo sviluppo mira a ridurre la produzione di rifiuti marini e a minimizzare l’impatto ambientale della pesca del tonno, specialmente nelle acque tropicali dove queste pratiche sono prevalenti. Il materiale innovativo non solo è ambientalmente sostenibile ma anche efficace nell’attrarre il tonno, promettendo di trasformare il modo in cui l’industria gestisce le operazioni di pesca.

La validazione di questi dispositivi si articola in due fasi principali. La prima fase si svolge sotto condizioni tropicali semi-controllate presso il Laboratorio Achotines dell’IATTC a Panama, iniziata lo scorso marzo con una durata di 18 mesi. La seconda fase, invece, avverrà in condizioni reali con il supporto di importanti aziende del settore come Albacora e Echebastar, che testeranno 60 piattaforme galleggianti nell’Oceano Atlantico e 150 sommerse nell’Oceano Indiano. L’obiettivo è di confrontare l’efficacia del nuovo materiale con quella dei materiali tradizionali e dimostrare la sua utilità nella pratica della pesca.

Impatti e benefici

Oltre a ridurre l’impatto ambientale, il nuovo design dei FAD di Zunibal mira a semplificare la costruzione e la gestione di questi dispositivi. La riduzione nell’uso di componenti non necessari come tessuti sintetici e altri dispositivi di galleggiamento tradizionali rappresenta un passo avanti nella riduzione del footprint ecologico delle attività di pesca. La collaborazione tra Zunibal, AZTI e le gradi flotte tonniere, dimostra un impegno condiviso verso la sostenibilità nel settore.

Futuro dei FAD e sostenibilità

Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di collaborazione tra il settore europeo delle reti a circuizione per il tonno tropicale e la IATTC, con l’obiettivo di minimizzare gli impatti negativi delle attività di pesca su queste tecnologie. L’adozione di questi nuovi FAD basati sulla ricerca scientifica è cruciale per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse marine e la vitalità economica del settore.

L’iniziativa di Zunibal e AZTI rappresenta quindi un esempio significativo di come l’innovazione tecnologica possa essere utilizzata per affrontare le sfide ambientali, garantendo al contempo la sostenibilità e l’efficacia nell’industria della pesca del tonno. Con queste nuove pratiche, il settore si muove verso un futuro in cui l’equilibrio tra la produttività e la protezione dell’ambiente marino può finalmente diventare una realtà.

Materiali biodegradabili rivoluzionano la pesca del tonno

L’articolo Materiali biodegradabili rivoluzionano la pesca del tonno proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Esclusione dell’acquacoltura dalla direttiva Bolkestein

 [[{“value”:”

Esclusione dell’acquacoltura dalla direttiva Bolkestein – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha recentemente chiarito che l’acquacoltura, come attività produttiva, non rientra nell’ambito applicativo della direttiva Bolkestein. Questa precisazione fornisce una conferma decisiva sulla natura e la regolamentazione delle concessioni per le aziende di maricoltura, portando sollievo e nuove opportunità per il settore ittico nazionale.

La direttiva Bolkestein, focalizzata sulla liberalizzazione dei servizi nell’Unione Europea, ha sollevato preoccupazioni tra i maricoltori italiani riguardo le possibili implicazioni per le concessioni di acquacoltura. Tuttavia, con l’ultima dichiarazione del Ministero, è stato confermato che queste attività produttive sono escluse da tale direttiva, eliminando così un’importante penalizzazione che pesava sul settore.

L’Associazione Piscicoltori Italiani (API) ha espresso soddisfazione per questa chiarificazione. Il presidente dell’API, Pier Salvador, ha evidenziato come in Italia, nonostante l’estesa linea costiera di oltre 8.000 km, siano attive solo 20 concessioni off-shore. Questo ha portato a una situazione in cui solo il 20% del pesce consumato nel paese proviene da produzioni italiane, con una forte dipendenza dall’importazione, soprattutto per specie pregiate come spigole, orate, ombrine e ricciole.

Il mercato ittico italiano, che è il più grande consumatore nel Mediterraneo di tali specie, ha visto una crescente domanda che finora è stata in gran parte soddisfatta attraverso l’importazione. La nuova definizione del Ministero apre la via per un potenziale incremento delle attività di acquacoltura nazionale, che potrebbe ridurre la dipendenza esterna e supportare l’economia locale.

Inoltre, l’API auspica che le pubbliche amministrazioni competenti adottino gli atti necessari per facilitare questo sviluppo, rimuovendo uno dei principali ostacoli allo sviluppo dell’allevamento ittico in strutture off-shore. Salvador ha sottolineato l’alta qualità della produzione ittica italiana, che segue in gran parte il disciplinare “Acquacoltura Sostenibile” del Sistema di Qualità Nazionale Zootecnica, promosso dal Masaf. Questo sistema garantisce standard qualitativi elevati, contribuendo a promuovere pratiche di produzione responsabili e sostenibili.

Questa svolta normativa è una notizia positiva per i maricoltori italiani, che ora possono guardare al futuro con maggiore certezza e con la possibilità di espandere le loro operazioni, sostenendo non solo l’ambiente ma anche l’economia locale attraverso la produzione di pesce di alta qualità e sostenibile. Con una gestione e una regolamentazione adeguate, l’Italia potrebbe aumentare significativamente la sua quota di mercato nel settore ittico, riducendo al contempo l’impatto ambientale associato all’importazione di specie marine.

Esclusione dell’acquacoltura dalla direttiva Bolkestein

L’articolo Esclusione dell’acquacoltura dalla direttiva Bolkestein proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Alleanza Cooperative, il palamito sportivo resta a 50 ami

 [[{“value”:”

Alleanza Cooperative, il palamito sportivo resta a 50 ami – Confermata la limitazione a 50 ami dei palangari presenti a bordo dell’unità da diporto e il divieto di uso dei verricelli di salpa-rete elettrici perché questo non arreca danno vista la natura sportivo e ricreativa di quel tipo di pesca. Con questa motivazione il TAR del Lazio ha respinto la domanda cautelare presentata contro il MASAF da Big Game Italia per l’annullamento del DM del 30 gennaio 2024, recante “misure tecniche per pesca sportiva e ricreativa con il palangaro”.

Lo rende noto l’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop agroalimentare) sottolineando come si tratti di un provvedimento fortemente sostenuto da tutte le associazioni della pesca professionale.

“Come chiaramente emerso – afferma l’Alleanza- nell’incontro recentemente tenuto presso il MASAF tra il ministro Lollobrigida e le associazioni della pesca, il provvedimento risponde alla esigenza di estendere le sempre più stringente regolamentazione per la tutela e gestione delle risorse ittiche all’importante comparto della pesca ricreativa, responsabile secondo i dati scientifici forniti dal CNR, di circa un terzo delle catture nazionali”.

L’Alleanza delle Cooperative saluta quindi con soddisfazione la decisione del TAR che conferma la validità della misura, e auspica che l’intera normativa della pesca ricreativa possa essere rivista rispondendo agli indirizzi comunitari, a cominciare dalla istituzione di una licenza obbligatoria, utile strumento anche per la lotta alla pesca illegale che spesso si cela dietro le attività ludiche.

Alleanza Cooperative, il palamito sportivo resta a 50 ami

L’articolo Alleanza Cooperative, il palamito sportivo resta a 50 ami proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Le aree marine protette hanno successo solo se sono efficaci, giuste e durature

 [[{“value”:”

Le aree marine protette hanno successo solo se sono efficaci, giuste e durature – La biodiversità oceanica è fondamentale per la sopravvivenza umana: regola il clima, produce ossigeno e sostiene la catena alimentare, oltre a offrire risorse preziose per la medicina e l’industria. La presenza di un’ampia varietà di specie in un’area marina è cruciale per prevenire impatti negativi sull’ecosistema, che possono compromettere le risorse alimentari umane e la biodiversità stessa.

Un recente studio pubblicato su “Conservation Letters” dal Marine Conservation Institute di Seattle, guidato da Elizabeth Pike, ha evidenziato come le più grandi aree marine protette (AMP) non stiano offrendo i benefici attesi per la biodiversità a causa dell’implementazione lenta delle strategie di gestione e della difficoltà nel limitare le attività umane più impattanti.

Il World Database on Protected Areas, gestito dal World Conservation Monitoring Centre dell’UNEP, registra oltre 18.000 AMP che coprono circa 30 milioni di chilometri quadrati, pari al 7,3% degli oceani globali. Le 100 AMP più estese occupano quasi 26,3 milioni di Km², rappresentando quasi il 90% delle aree marine protette del pianeta. I ricercatori hanno valutato queste aree usando indicatori chiave di successo per la biodiversità, basandosi sui criteri del “The MPA Guide“, pubblicato su “Science” nel 2021.

Kirsten Grorud-Colvert, coautrice dello studio e dell’MPA Guide, sottolinea l’importanza delle AMP sane e biodiverse per i benefici umani e la mitigazione delle minacce agli ecosistemi marini. Tuttavia, il report rileva che molte delle più grandi AMP necessitano di un rafforzamento per ottenere benefici duraturi.

Mentre l’Unione Europea e il mondo intero mirano a proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030, Grorud-Colvert ricorda che il raggiungimento di questo obiettivo richiede un miglioramento sia in quantità sia in qualità delle AMP. I risultati dello studio sollevano dubbi sull’efficacia degli attuali sforzi di conservazione.

Le AMP dovrebbero offrire benefici significativi per le persone, la natura e il pianeta, ma esiste un divario tra la copertura oceanica e l’efficacia delle protezioni. La “MPA Guide” collega i risultati della conservazione alle prove scientifiche, offrendo un quadro per valutare l’effettiva contribuzione delle AMP alla salvaguardia degli oceani.

L’analisi mostra che in un terzo delle aree dove sono state istituite le AMP sono permesse attività industriali dannose. Inoltre, un altro quarto delle AMP non ha ancora implementato misure di protezione concrete. Questa mancanza di gestione fa sì che queste aree non offrano reali benefici in termini di conservazione.

La filantropa Dona Bertarelli enfatizza l’importanza di aumentare la comprensione e il supporto per gli obiettivi globali, notando che le AMP efficaci possono offrire benefici significativi sia per l’umanità che per la natura. Lance Morgan, presidente del Marine Conservation Institute, sottolinea l’urgenza di designare e implementare aree di conservazione efficaci per rispettare l’impegno del Global Biodiversity Framework entro il 2030.

Questo studio non solo identifica le sfide ma propone anche un percorso chiaro per una protezione efficace e duratura dell’oceano, essenziale per un futuro resiliente e sostenibile.

Le aree marine protette hanno successo solo se sono efficaci, giuste e durature

L’articolo Le aree marine protette hanno successo solo se sono efficaci, giuste e durature proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Sea Master: la concreta evoluzione del mercato ittico

Sea Master: la concreta evoluzione del mercato ittico

 [[{“value”:”

Sea Master: la concreta evoluzione del mercato ittico – Sea Master, azienda italiana con sede a Roma, si distingue nell’imprenditoria ittica per la maestria nelle tecniche di lavorazione di tonno pinna gialla e del pesce spada, e per la sua visione dinamica e all’avanguardia dei sistemi produttivi. Questo è possibile grazie al portato culturale e valoriale ereditato da quattro generazioni di imprenditori ittici, volti ad evolversi e tramandare spirito di ricerca ed eccellenza dei prodotti in tutti i migliori mercati d’Italia e d’Europa.

Il punto di forza di Sea Master è la certificazione della qualità dei prodotti grazie ad una solida filiera integrata. Negli stabilimenti della sua società Mar Grande, con sede a Taranto, vanta un proprio laboratorio, ovvero un centro produttivo e logistico per la distribuzione dei prodotti in tutta Italia. È qui che la passione, l’accuratezza e la visione, valori fondanti dell’azienda, trovano un riscontro concreto: dalla preservazione della catena del freddo, imprescindibile perché un prodotto si consideri veramente fresco, alla costante meticolosità nel trattare la materia prima.

Prima di accedere alla GDO e ai maggiori grossisti d’Europa, il prodotto attraversa una serie di fasi, fondamentali per mantenere un altissimo posizionamento nel mercato ittico e per far arrivare i valori di Sea Master fino al consumatore finale.

Si parte dalla selezione: l’azienda si definisce del Mare e per il Mare, per questo concentra la sua attività in aree di approvvigionamento che non presentano stock in sofferenza. Questo denota un forte spirito di ricerca e un grande rispetto per l’Oceano oltre a stabilire già in partenza le premesse per un prodotto finale eccellente in termini qualitativi. Il pesce viene abbattuto a bordo e inserito in una catena di completa tracciabilità, di cui l’azienda si fa garante.

In laboratorio avviene poi un’ulteriore analisi della materia prima, volta a verificarne la conformità prima della lavorazione, aggiungendo ad un elevatissimo standard qualitativo, un equivalente standard estetico.
A seconda della linea di prodotto, l’azienda attiva una serie di protocolli di produzione che in alcuni casi includono il processo di lavorazione in ATM, atmosfera modificata tramite l’utilizzo di gas.

Per garantire la certificazione della qualità dei prodotti, Sea Master sottopone all’analisi di conformità anche i lotti finiti, e naturalmente le strumentazioni utilizzate per le lavorazioni.

Questo triplice processo di controllo di conformità, rispettivamente dello stabilimento di produzione, della materia prima e del prodotto finito, oltre ad essere sinonimo di profondo interesse nella ricerca, di continua evoluzione dell’offerta e di garanzia di affidabilità, permette a Sea Master di inserire sul mercato solo prodotti privi di criticità, come la presenza di istamina nel tonno o di metalli pesanti nel pescespada.

“Valorizziamo al meglio le proprietà organolettiche ed evitiamo sprechi del bene inestimabile che ci dona la nostra Natura”

Luigi e Lucio Amoruso, fondatori di Sea Master e Osservatori Attestati ICCAT, abbracciano una filosofia che sposa tradizione e innovazione e che coinvolge solo partner e fornitori che condividono la loro visione, nel rispetto del consumatore e dell’ambiente.

Di qui, la scelta di rinunciare al polistirolo per il processo di confezionamento, per indirizzare la produzione e la distribuzione verso rotte più ecosostenibili e di esempio per il mercato ittico.

L’azienda è inoltre attiva nella promozione dei processi di sensibilizzazione riguardo la vita del tonno negli Oceani e le tipologie di una pesca più sostenibile nell’ottica di una visione sempre più vicina al rispetto dell’animale, dell’ambiente e quindi del consumatore. Il suo contributo è presente all’interno del documentario La lunga rotta, i grandi pelagici del Mediterraneo, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche.

Sea Master è in costante lavoro per implementare e reinventare le proprie dinamiche produttive e commerciali e aprire nuovi orizzonti nel mercato ittico italiano ed europeo.

Sea Master: la concreta evoluzione del mercato ittico

L’articolo Sea Master: la concreta evoluzione del mercato ittico proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 10 di 36

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy