Mese: Giugno 2024 Pagina 11 di 14

Chiesta alla FAO esclusione dei pesci carnivori dall’acquacoltura sostenibile

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Chiesta alla FAO esclusione dei pesci carnivori dall’acquacoltura sostenibile – Oltre 160 gruppi hanno firmato una lettera indirizzata a Manuel Barange, responsabile della pesca della FAO, chiedendo l’esclusione dell’allevamento di pesci carnivori – come salmone, orata e spigola – dalla definizione di “acquacoltura sostenibile”. Questa iniziativa, organizzata dalla Fondazione Rauch, sottolinea la necessità di differenziare tra pratiche di acquacoltura realmente sostenibili e quelle dannose per l’ambiente marino.

Eva Douzinas, presidente della Fondazione Rauch, ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’industria dell’acquacoltura sui nostri oceani. In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, ha evidenziato come le pratiche di allevamento ittico di specie carnivore siano insostenibili e distruttive per gli ecosistemi marini, esaurendo gli stock ittici selvatici e compromettendo la biodiversità.

Nonostante queste preoccupazioni, la FAO punta a una crescita del 75% dell’acquacoltura globale sostenibile entro il 2040. Nel frattempo, l’Unione Europea ha donato 1,2 miliardi di euro all’acquacoltura dal 2014, destinando una parte significativa di questi fondi agli allevamenti marini di pesci carnivori in Spagna, Italia e Grecia.

Catalina Cendoya, direttrice della Global Salmon Farming Resistance, ha sottolineato come gli allevamenti ittici industriali siano altamente inquinanti, creando zone morte intorno alle reti a causa delle grandi quantità di feci e rifiuti generati. Questo porta alla formazione di strati di melma che possono raggiungere i due metri di profondità, dimostrando che la regolamentazione attuale non è sufficiente a tenere sotto controllo questi impatti.

L’appello alla FAO

I firmatari della lettera chiedono alla FAO di spiegare come gli allevamenti di pesci carnivori possano essere considerati sostenibili, dato l’uso crescente di antibiotici e sostanze chimiche per controllare malattie e parassiti. Inoltre, l’allevamento ittico carnivoro consuma più pesce selvatico di quello prodotto, contribuendo a un trasferimento non etico di nutrienti dal Sud del mondo alle nazioni industrializzate.

Altre problematiche segnalate includono l’eutrofizzazione delle acque vicino agli allevamenti, la fuga dei pesci d’allevamento e i danni agli habitat bentonici come le praterie di Posidonia, che sono cruciali per la rimozione del carbonio dall’atmosfera.

Cendoya ha concluso con un appello a fare del 2024 l’anno in cui la FAO e l’UE intervengano per proteggere gli oceani e garantire la sostenibilità per le generazioni future. Ha invitato le persone di tutto il mondo a informarsi, a firmare la petizione contro gli allevamenti ittici e a smettere di acquistare pesce d’allevamento.

La lettera rappresenta un passo importante per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’impatto negativo degli allevamenti di pesci carnivori e sulla necessità di promuovere pratiche di acquacoltura realmente sostenibili.

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Il Mediterraneo ancora sotto pressione

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Il Mediterraneo ancora sotto pressione – Ogni anno, la Commissione Europea pubblica un aggiornamento dettagliato sullo stato della pesca nell’Unione Europea e avvia una consultazione pubblica per discutere le possibilità di pesca per l’anno successivo. Questa comunicazione analizza i progressi verso pratiche di pesca sostenibili, l’equilibrio tra capacità di pesca e opportunità, le performance socioeconomiche del settore e l’implementazione dell’obbligo di sbarco.

Il recente report della Commissione, “Pesca sostenibile nell’UE: situazione e orientamenti per il 2025“, sottolinea che la sostenibilità della pesca nell’UE continua a migliorare gradualmente, con un numero sempre minore di stock ittici sovrasfruttati. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per garantire la resilienza a lungo termine del settore e la sostenibilità delle specie chiave in tutti i bacini marittimi.

Gli stock ittici nell’Atlantico nordorientale mostrano livelli salutari e la gestione sostenibile della pesca sta dando i suoi frutti, soprattutto nelle acque dell’UE. Nonostante questi progressi, alcune specie cruciali per l’ecosistema e per il commercio continuano a essere in difficoltà.

Nel Mediterraneo e nel Mar Nero, gli stock stanno migliorando lentamente, ma la mortalità da pesca è ancora troppo elevata. Nonostante sia al livello più basso mai registrato, è ancora superiore del 20% rispetto al tasso di sostenibilità raccomandato. Sono necessari impegni maggiori per permettere alle specie e agli ecosistemi di riprendersi completamente.

La situazione nel Mar Baltico è particolarmente preoccupante, con stock ittici in continuo declino a causa di varie pressioni. Quattro stock su dieci non sono più oggetto di pesca e possono essere sbarcati solo come catture accessorie. La Commissione continuerà ad adottare misure per affrontare queste pressioni e migliorare lo stato degli ecosistemi.

Le comunità di pescatori sono fortemente colpite dai cambiamenti climatici, che causano incertezze nella disponibilità degli stock ittici. Anche la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) riduce l’accesso dei pescatori a risorse sufficienti. Sono necessari dunque maggiori sforzi per combattere la pesca INN e garantire il rispetto delle misure di conservazione e controllo, anche nei paesi extra-UE.

La Commissione ha avviato una consultazione pubblica, invitando Stati membri, consigli consultivi, industria della pesca, ONG e cittadini a condividere le loro prospettive sulle possibilità di pesca per il 2025. Le opinioni possono essere espresse online fino al 31 agosto.

Successivamente, la Commissione presenterà tre proposte per le possibilità di pesca per il 2025: nell’Atlantico e nel Mare del Nord, nel Mar Baltico, e nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Queste proposte si baseranno su piani di gestione pluriennali, consulenze scientifiche del Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (CIEM) e analisi economiche del Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca (CSTEP). Le proposte integreranno anche adeguamenti derivanti dall’attuazione dell’obbligo di sbarco.

Il Consiglio discuterà le proposte della Commissione e deciderà sulle quote di pesca per il 2025 nelle riunioni di ottobre e dicembre di quest’anno.

Parallelamente, la Commissione sta preparando una valutazione della Politica Comune della Pesca per analizzare l’efficacia degli strumenti e delle misure adottate nell’ultimo decennio, esaminando anche la nuova dinamica delle relazioni di pesca con i paesi terzi.

Il Mediterraneo ancora sotto pressione

 

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Il pescaturismo rivitalizza il settore della pesca

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Nel contesto attuale, il settore della pesca ha bisogno di nuove strategie per garantire la sua vitalità e sostenibilità. Una delle vie più promettenti è la diversificazione delle attività, che può aumentare i profitti e ridurre la pressione sugli ecosistemi marini. Dalle coste della Sardegna a quelle della Grecia, i pescatori stanno esplorando nuove opportunità per far conoscere il loro mestiere al grande pubblico. Con il supporto dei Gruppi di Azione Locale per la Pesca (FLAG), i pescatori ricevono formazione, partecipano a visite di studio e apprendono come diversificare il proprio reddito.

Gavino Iacomini, skipper della Pescaturismo K2, ha iniziato a pescare all’età di 14 anni. Da sei anni, lui e altri pescatori praticano il pescaturismo per diversificare le loro fonti di reddito. Silvia Pazola, un’operatrice di pescaturismo nel 2016 ha investito in una barca insieme al suo compagno, avviando la propria attività all’interno dell’area marina protetta dell’Asinara. Per lei, il pescaturismo è un’opportunità per mostrare il proprio stile di vita, condividere la gioia di preparare il pescato fresco e godersi un pasto insieme ai turisti a bordo della propria barca.

Cos’è il pescaturismo?

Il pescaturismo è un’attività non commerciale che utilizza le risorse marine per scopi ricreativi, turistici o sportivi. Sta guadagnando popolarità in tutta Europa e rappresenta un’opportunità per i pescatori di proteggere i propri mezzi di sussistenza e stili di vita tradizionali, diversificando il proprio reddito. Partecipando al pescaturismo, i pescatori possono mantenere stabile il loro reddito anche nei mesi estivi, quando la pesca è più difficile.

L’esperienza della Grecia

Nel 2015, l’industria della pesca greca ha beneficiato dell’introduzione delle normative sul pescaturismo. Queste nuove regole consentono ai pescatori di portare i turisti sulle loro barche, aumentando così il loro reddito e offrendo un’alternativa alle pratiche di rottamazione delle barche. Tuttavia, il pescaturismo ha dovuto affrontare la sfida della mancanza di consapevolezza, sia tra i pescatori che tra i turisti. Per superare questo ostacolo, 18 FLAG hanno collaborato per trasformare il pescaturismo in un’esperienza unica di “turismo lento”, con il supporto del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).

I FLAG hanno adottato un approccio globale per promuovere il pescaturismo, costruendo relazioni con i pescatori attraverso visite nei porti e discussioni. Sono state organizzate sessioni informative e sondaggi per misurare le conoscenze, gli interessi e gli ostacoli dei pescatori. Con l’aumento dell’interesse, i FLAG hanno offerto corsi di formazione sugli aspetti legali, finanziari e di marketing.

Per sostenere ulteriormente i pescatori, i FLAG si sono coordinati con le controparti italiane, organizzando visite di studio per imparare dai pescatori sardi esperti nel pescaturismo. Queste visite hanno permesso ai pescatori di entrambi i paesi di scambiare opinioni su come gestire un’attività di pescaturismo, affrontare le sfide e adottare le migliori pratiche.

Grazie a questi sforzi, oltre 450 pescatori hanno esplorato le opportunità del pescaturismo e più di 100 hanno ricevuto una formazione specifica. A settembre 2023, 48 pescatori hanno adottato misure per ottenere le licenze di pescaturismo, mentre 157 pescatori sono attualmente impegnati in questa attività. Il pescaturismo non solo contribuisce a stabilizzare il reddito dei pescatori, ma riduce anche la pressione sulle specie ittiche locali e offre opportunità ai giovani del settore, preservando competenze vitali e il patrimonio culturale rappresentato dalle imbarcazioni tradizionali.

L’iniziativa ha dimostrato che il pescaturismo può diventare una componente fondamentale per la sostenibilità e la prosperità delle comunità di pescatori. Attraverso una strategia ben pianificata e una comunicazione efficace, il pescaturismo può continuare a crescere, offrendo un futuro promettente per il settore della pesca.

 

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Osservatorio Nazionale Pesca: a Bagnara Calabra per costruire la rete delle donne della pesca

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Osservatorio Nazionale Pesca: a Bagnara Calabra per costruire la rete delle donne della pesca – “Una bellissima esperienza dalla quale emerge, concretamente, la convinzione di continuare a costruire tutte insieme una rete nazionale che possa contribuire al protagonismo femminile e allo sviluppo del settore della pesca nel suo insieme” ha dichiarato la Presidente dell’Osservatorio Francesca Biondo durante il workshop rivolto alle donne della pesca. L’evento si è svolto a Bagnara Calabra il 7 e 8 giugno, organizzato dall’Osservatorio Nazionale della Pesca, l’ente bilaterale costituito da Federpesca, Fai Cisl, Flai CGIL e UILA Pesca.
Un gruppo composto da donne provenienti da varie parti d’Italia, insieme per scambiare esperienze, conoscersi e visitare realtà imprenditoriali di Bagnara Calabra in cui il protagonismo delle donne è fondamentale per lo sviluppo dell’economia locale. Un’occasione per vivere le tradizioni della pesca del pesce spada e delle “ bagnarote” ma anche per immaginare insieme lo sviluppo della filiera ittica attraverso esperienze di vendita al dettaglio, trasformazione, servizi, turismo.

“Auspichiamo che questa iniziativa possa essere replicata in futuro continuando a supportare e valorizzare il lavoro delle donne della pesca in tutta Italia. Un ruolo poco valorizzato eppure spesso fondamentale in tante marinerie per il quale chiediamo ancora una volta il giusto riconoscimento giuridico attraverso l’istituzione della figura della coadiuvante dell’impresa ittica familiare su cui l’Italia è ancora ultima tra i Paesi europei” ha così concludo la Presidente Biondo.

Osservatorio Nazionale Pesca: a Bagnara Calabra per costruire la rete delle donne della pesca

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Fondazione Acqua dell’Elba presenta il programma di SEIF, il festival del mare

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Fondazione Acqua dell’Elba presenta il programma di SEIF, il festival del mare – In occasione della Giornata mondiale dell’Oceano istituita dalle Nazioni Unite, Fondazione Acqua dell’Elba presenta il programma della sesta edizione di SEIF – Sea Essence International Festival, il primo festival internazionale dedicato alla salvaguardia e valorizzazione del mare e della sua essenza.

Il festival prevede numerose iniziative, tutte gratuite, e si svolgerà dal 28 al 30 giugno nella cornice di Marciana Marina, suggestivo borgo marinaro dell’Isola d’Elba e punto d’osservazione privilegiato per discutere delle importanti tematiche marine e ambientali. La manifestazione ha ricevuto l’endorsement del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030) e il patrocinio – tra gli altri – del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di Guardia Costiera – Capitaneria di Porto e Regione Toscana.

Fondazione Acqua dell’Elba ha costruito il programma di SEIF 2024 intorno al tema delle “Connessioni” (per Natura, per Cultura e per Amore) con l’obiettivo di celebrare la straordinarietà e l’importanza di tutte le relazioni economiche, ambientali, culturali e sociali che il mare ha nel tempo permesso di sviluppare. Saranno tre giorni di spettacoli, dibattiti, attività ludiche, volontariato ambientale ed esperienze per raccontare, con un approccio multidisciplinare, l’equilibrio tra sostenibilità ecologica, ambientale e sociale.

Come ogni anno le tre giornate del festival sono divise in tre parti: le attività educative ed esperienziali della mattina e del pomeriggio; i seminari del preserata; gli spettacoli serali.

Grande novità dell’edizione 2024 è il grande incremento delle attività mattutine e pomeridiane: un festival “diffuso” con ben 10 iniziative diverse e gratuite che si svolgeranno in vari punti del Comune di Marciana Marina. Tra queste: esperienze di diving gratuito, camminate guidate lungo la Via dell’Essenza, gite in barca, la mostra a cura del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, a cui si aggiungono le attività di SEIF 4 Kids, un mini-festival parallelo pensato ad hoc per far avvicinare anche i più piccoli alla cultura e alla salvaguardia dell’ecosistema marino con eventi, laboratori didattici e workshop di danze popolari che si svolgeranno sul lungomare di Marciana Marina.

Le pre-serate saranno invece dedicate a seminari che vedranno protagoniste le persone che hanno fatto del mare la loro ragione di vita. In particolare, venerdì 28 giugno gli ospiti saranno “Connessi per Natura“, grazie alle testimonianze dirette di chi, con impegno e dedizione, cerca giorno dopo giorno di salvaguardare e valorizzare il mare e le sua bellezza: sarà un’occasione per fare il punto sul Santuario Pelagos, unica area marina internazionale dedicata alla‎ ‎protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat nel Mar Mediterraneo; sabato 29 giugno invece si sarà “Connessi per Cultura“, con interventi di chi, oltre alla bellezza del mare, cerca di tutelare e valorizzare anche le sue relazioni storiche ed economiche: tra gli esempi quello della “La Rotta dei Fenici“, itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa che mette al centro il turismo rigenerativo.

Infine, le tre serate di teatro e musica pensate per promuovere una nuova cultura del mare, come nel caso del concerto – nato in collaborazione con il Festival Internazionale Elba Isola Musicale d’Europa – dedicato al celebre compositore Burt Bacharach e interpretato dalla cantante Karima.

Tra le novità di SEIF 2024 anche la prima edizione del Premio SEIF, istituito per premiare chi si distingue per il proprio impegno nei confronti del mare, con un un progetto dedicato alla sostenibilità ambientale o sociale. Il premio verrà consegnato durante la prima serata di SEIF, venerdì 28 giugno.

“Il concetto che abbiamo scelto per SEIF 2024 sottolinea l’importanza delle connessioni tra l’ecosistema marino e le comunità locali così come la necessità che la società, la politica, il mondo dell’associazionismo il mondo della cultura dialoghino per rendere il nostro mare sempre più bello”, spiega Fabio Murzi, Presidente della Fondazione Acqua dell’Elba. “Solamente insieme possiamo tracciare rotte più sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale, per valorizzare e proteggere l’ecosistema marino e per raggiungere il prima possibile gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda ONU 2030”.

Ad anticipare l’inizio dei lavori di SEIF 2024, l’inaugurazione – il 25 giugno – dell’ottava edizione del Premio Arte Acqua dell’Elba, una mostra d’arte sviluppata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera che ogni anno premia il talento e il merito di 20 studenti dell’Accademia. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 2 luglio a Portoferraio (Sala Arti Visive Telemaco Signorini) e sarà l’occasione ideale per iniziare ad immergersi nelle “Connessioni”: tutte le opere esposte affrontano infatti il medesimo tema di SEIF, offrendo una straordinaria “anteprima visiva” di ciò che sarà al centro del festival. Le tre migliori opere verranno premiate con tre borse di studio donate dalla Fondazione Acqua dell’Elba che saranno consegnate durante la cerimonia di inaugurazione del 25 giugno.

SEIF 2024 ha ottenuto l’endorsement del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030) e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Guardia Costiera – Capitaneria di Porto, Regione Toscana, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Federparchi, Accademia delle Belle Arti di Brera, Università IULM, Legambiente, Marevivo, Ispra, ASVIS, Symbola, Associazione Isole Minori, Rotta dei Fenici, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, VisitElba, Comune di Marciana Marina, Comune di Marciana, Comune di Campo nell’Elba, Comune di Porto Azzurro, Comune di Portoferraio, Comune di Capoliveri, Comune di Rio, Forum Giovanile Isola d’Elba, Pro Loco Marciana Marina.
Inoltre è stato richiesto il patrocinio di: Ministero del Mare e Comune di Livorno. Quest’anno il Festival si arricchisce anche del supporto dei Media partner: Il Tirreno; Il Nautilus; Pressmare; Canale Energia; Sirene Journal; Brave Tuscany.

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