Mese: Giugno 2024 Pagina 12 di 14

GS1 Italy Servizi “nutre” (e bene) l’AI

GS1 Italy Servizi “nutre” (e bene) l’AI

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GS1 Italy Servizi “nutre” (e bene) l’AI – L’intelligenza artificiale è onnivora e insaziabile, ma affinché funzioni bene ha bisogno di una dieta adeguata, fatta di informazioni e dati che siano sicuri, verificati, attendibili e aggiornati in tempo reale. Come quelli che fornisce ONE, la prima e sola piattaforma, sviluppata da GS1 Italy Servizi, che aggrega tutte le informazioni relative a ogni prodotto di largo consumo (come le indicazioni presenti sulle etichette, le informazioni logistiche e le immagini di prodotto), e che sarà protagonista al We Make Future, la Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione, in programma dal 13 al 15 giugno a BolognaFiere.

«Quella che stiamo vivendo è un’autentica rivoluzione, portata avanti dall’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, ci si sta concentrando molto sulla tecnologia e poco sulla qualità dei contenuti che deve elaborare. Ma avere strumenti potenti non è sufficiente per generare algoritmi utilizzabili. Servono dati altrettanto ‘potenti’, ossia veritieri, aggiornati e affidabili. Noi conosciamo bene l’importanza dei dati e i requisiti che devono avere per ‘nutrire’ in modo efficace l’AI. Per questo abbiamo ideato ONE, che fornisce dati di qualità pronti da dare in pasto agli algoritmi di intelligenza artificiale» spiega Emilia Asioli, Data Quality Specialist di GS1 Italy Servizi, che interverrà venerdì 14 giugno alle ore 14.00 sullo stage “Digital commerce & marketing services” con lo speech “ONE: dove il cuore riposa e l’ansia scompare”.

Oltre a renderle immediatamente disponibili in un unico posto, ONE raccoglie solo informazioni verificate e affidabili, perché ogni contenuto è approvato dai produttori e costantemente aggiornato, in maniera automatica e in tempo reale. Inoltre, è collegata a una API, che riporta i dati in un data model strutturato in formato JSON: così il dato è già pronto per essere lavorato o per essere elaborato da un algoritmo di intelligenza artificiale. ONE è uno strumento innovativo e multi-target, perché risponde alle esigenze di chi ha bisogno di una banca dati strutturata delle informazioni di prodotto, come:
• le aziende di produzione che vogliano raccogliere in un unico posto tutte le informazioni di marketing, nutrizionali e logistiche relative ai loro prodotti;
• i retailer che devono costruirsi un loro e-commerce e hanno bisogno di foto e informazioni di etichetta sia per essere conforme alla legge sia per poter categorizzare i prodotti;
• i creatori di app dedicate ai prodotti di largo consumo;
• gli istituti di ricerca che vogliono effettuare delle analisi su alcuni trend di mercato, ad esempio l’incremento dei prodotti proteici;
• i grossisti che cercano un servizio di monitoraggio e catalogazione dei nuovi prodotti appena lanciati sul mercato;
• le società di servizi, a supporto dell’automazione e dell’efficientamento dei processi aziendali.

ONE divide il palcoscenico di We Make Future con IMMAGINO, il servizio web di digital brand content management di GS1 Italy Servizi che crea i gemelli digitali dei prodotti di largo consumo, adottato anche da startup che operano nel campo della realtà virtuale. IMMAGINO digitalizza le immagini e le informazioni di prodotto e le mette a disposizione di produttori e distributori per realizzare ogni tipo di comunicazione, come volantini, e-commerce e planogrammi. In 10 anni di presenza in Italia, IMMAGINO ha costruito un database con circa 140.000 prodotti e 1 milione di immagini e coinvolto 2.000 produttori e 55 distributori.

«Praticamente tutte le schede prodotto presenti nei siti di e-commerce di largo consumo arrivano da IMMAGINO, che è stato adottato da tutti i grandi retailer fisici, dagli operatori puri dell’e-commerce, dalle realtà specializzate nel delivery, ma anche dalle agenzie che si occupano di space allocation e di volantini promozionali, e dagli istituti di ricerca per cui i dati di IMMAGINO rappresentano la base su cui costruire studi di mercato. Il valore di IMMAGINO è stato riconosciuto anche dalle istituzioni: infatti è stato usato dall’applicazione del MISE per il calcolo del Nutrinform» spiega Federico Mittersteiner, Operations Manager di GS1 Italy Servizi, che interverrà a We Make Future, con lo speech “L’evoluzione dell’e-commerce: il potere delle informazioni di qualità” – in programma venerdì 14 giugno alle ore 9.00 sullo stage “Digital commerce & marketing services”. Nell’occasione, porterà anche la testimonianza di un utilizzatore di lungo corso di IMMAGINO: Carrefour, che, proprio sulla base delle informazioni e delle immagini di questo straordinario database, ha sviluppato “Maia”, l’assistente virtuale che sfrutta l’IA per rendere la spesa online più semplice, veloce e personalizzata.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di GS1 Italy Servizi.

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Bolton Food e WWF: 93,7% di tonno responsabile nel 2023

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Bolton Food e WWF: 93,7% di tonno responsabile nel 2023 – Bolton Food e WWF: 93,7% di tonno responsabile nel 2023 – In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani dell’8 giugno, Bolton Food – la principale Business Unit di Bolton e leader in Italia del mercato delle conserve ittiche con i marchi Rio Mare, Saupiquet, Isabel e Cuca – conferma l’impegno per la salvaguardia degli oceani annunciando insieme a WWF che, nel periodo gennaio-dicembre 2023, ha raggiunto l’importante risultato pari al 93.7% di approvvigionamento di tonno proveniente da attività di pesca certificate MSC (Marine Stewardship Council) o coinvolte in progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs) solidi e credibili.

Questo risultato è stato raggiunto nell’ambito della partnership trasformativa con WWF, volta a promuovere soluzioni che inducano l’industria ittica a adottare politiche e pratiche sostenibili per ridurre il proprio impatto sugli ecosistemi marini come parte di una roadmap condivisa. Dal 2017 Bolton Food collabora con WWF per far sì che la sua filiera del tonno sia trasparente e responsabile con l’obiettivo di avere il 100% di approvvigionamento da attività di pesca certificate MSC o da progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs) entro il 2024.

Nell’ottica di elevare gli standard di pesca sostenibile, la partnership si è prefissata dei criteri ancora più ambiziosi rispetto alla provenienza della materia prima. Seguendo questi criteri, l’azienda si impegna a non approvvigionarsi da stock sovrasfruttati o a rischio di sovrasfruttamento, a prediligere attività di pesca gestite in modo efficace per prevenire l’impatto sulle altre specie e sugli habitat, e a garantire la conformità alle leggi e ai regolamenti applicabili in materia di pesca e di diritti umani lungo tutta la sua filiera. In linea con questo approccio, nel 2023 è stata attestata la provenienza da pesca sostenibile dell’87,3% del tonno acquistato da Bolton Food.

Per questo motivo, coerentemente con il commitment di aumentare l’acquisto di tonno da fonti sostenibili, sempre nel 2023 Bolton Food ha partecipato a una campagna di sensibilizzazione lanciata da WWF, GTA (Global Tuna Alliance) e TUPA (Tuna Protection Alliance) sullo stato critico del tonno pinna gialla nell’Oceano Indiano il cui stock risulta essere da tempo sovra sfruttato, scegliendo di ridurre del 30% (rispetto ai volumi del 2020) il suo approvvigionamento e preferendo stock sostenibili e in salute entro il 2025. Secondo il Comitato scientifico della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (IOTC), l’organizzazione intergovernativa responsabile della gestione del tonno e delle specie affini nella regione, per garantire la conservazione e l’uso appropriato degli stock ittici e incoraggiare lo sviluppo sostenibile della pesca, infatti, una riduzione del 30% delle catture di tonno pinna gialla (rispetto alle catture del 2020) implicherebbe una possibilità del 67% di permettere allo stock di tornare in salute entro il 2030 (circa due generazioni). L’azienda ha lavorato in questa direzione e il suo sourcing nel 2023 è diminuito di oltre il 67% rispetto ai livelli del 2020.

In qualità di leader, Bolton Food crede di avere la responsabilità di influenzare il modo in cui operano le aziende del settore ittico, incentivando un cambiamento positivo verso migliori standard di sostenibilità all’interno della filiera attraverso il proprio esempio. Per questo motivo, l’azienda è impegnata in attività di advocacy indirizzate verso i principali player delle conserve ittiche.

“Siamo orgogliosi di aver raggiunto un importante obiettivo che concretizza il nostro impegno e compiuto un ulteriore passo per la salvaguardia degli oceani all’interno di una roadmap condivisa con un partner di grande valore. Insieme a WWF ci siamo posti l’obiettivo sfidante di fornirci al 100% da una filiera responsabile entro il 2024 e siamo fiduciosi che presto raggiungeremo questo ambizioso traguardo”, dichiara Luciano Pirovano, Chief Sustainability Officer Bolton Food & Tri Marine. “Coerentemente con il nostro motto “Partnership is our leadership”, abbiamo scelto di collaborare con un partner credibile e competente come supporto concreto in questo percorso che abbiamo intrapreso e perché crediamo che sia fondamentale essere l’esempio per guidare gli altri attori del comparto verso un cambiamento di rotta basato su pratiche sostenibili”.

“La collaborazione con Bolton Food, giunta al suo settimo anno, rappresenta un passo cruciale nel nostro impegno per la trasformazione dei mercati e la conservazione dei nostri oceani. Collaborare con attori diversi è essenziale per raggiungere gli obiettivi di una pesca sostenibile e ben gestita, che non solo preservi la salute dei nostri mari, ma assicuri anche la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza per milioni di persone nel mondo. Siamo consapevoli che il percorso verso la sostenibilità è lungo e in costante evoluzione. Pertanto, ci impegniamo a continuare a definire le migliori pratiche per il settore e ad affrontare le sfide future, nel nome del nostro oceano condiviso”, dichiara Isabella Pratesi, Direttrice Conservazione WWF Italia.

Un impegno per la filiera ittica che coinvolge anche i consumatori attraverso il Marchio Rio Mare e la sua campagna di educazione e sensibilizzazione “Insieme per gli Oceani” per una pesca sostenibile e un consumo responsabile di prodotti ittici.

Bolton Food e WWF: 93,7% di tonno responsabile nel 2023

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Ittico. Migliorare la comunicazione per far fronte al calo dei consumi

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Ittico. Migliorare la comunicazione per far fronte al calo dei consumi – “Tutto il mondo è Paese” e, ovunque, c’è la necessità di comunicare meglio e di più tutti gli aspetti positivi legati al consumo di pesce. Questa necessità è stata evidenziata in Spagna nel corso del 24° Congresso dei Prodotti del Mare dell’AECOC. Durante l’evento è emerso che, lungo tutta la penisola iberica, la domanda di pesce fresco e di frutti di mare ha registrato un calo significativo, con una diminuzione dell’1,7% nell’ultimo anno. Da questo scenario è emersa la necessità di individuare una strategia di comunicazione efficace per invertire la tendenza negativa e promuovere i benefici del consumo di pesce.

Secondo i dati presentati dalla società di consulenza NIQ, nel 2023 sono stati consumati in Spagna 814 milioni di kg di pesce fresco e frutti di mare, con il pesce fresco che rappresenta il 70% del volume totale fatturato dal settore. Le principali categorie di consumo includono crostacei, salmone, sardine, acciughe e cefalopodi. Nonostante il calo generale, il consumo di salmone, merluzzo e spigola ha registrato un aumento, rispettivamente dell’1,1% e dello 0,6%.

Durante il congresso, è emerso che la stabilizzazione del prezzo medio ha favorito lo sviluppo dei prodotti surgelati, che stanno diventando sostituti sempre più popolari dei prodotti freschi. Tuttavia, uno dei punti cruciali emersi è la necessità di migliorare la comunicazione per far fronte al calo dei consumi e per valorizzare meglio l’intero settore.

Migliorare la comunicazione

Tra le strategie di comunicazione individuate spazio alla pomozione di azioni a favore dell’ambiente e della sostenibilità ma è emersa anche la necessità di adottare strategie per rendere i prezzi più accessibili e di adattarsi alle richieste e ai gusti dei consumatori. La comunicazione è stata riconosciuta come una leva fondamentale per migliorare la percezione del valore del pesce e dei frutti di mare tra i consumatori. Divienta pertanto importante comprendere e affrontare le sfide del cambiamento climatico, della globalizzazione e della continua evoluzione dell’industria ittica.

Ittico. Migliorare la comunicazione per far fronte al calo dei consumi

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Rafforzare gli sforzi collettivi per debellare la pesca INN

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La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) si sta attrezzando per contrastare efficacemente la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU) nel Mediterraneo e nel Mar Nero. I paesi stanno lavorando collettivamente per stabilire e attuare tutte le misure necessarie per proteggere il benessere dei nostri mari e i mezzi di sussistenza delle comunità costiere. La CGPM sostiene attivamente questi sforzi, garantendo il rispetto delle normative in vigore.

Nel 2017, la CGPM ha adottato un Piano d’azione regionale per combattere la pesca INN (RPOA-IUU), offrendo indicazioni ai membri della GFCM su come combattere la pesca INN attraverso piani nazionali, lavorando allo stesso tempo per armonizzare le misure pertinenti in tutta la regione. La piattaforma GFCM-Lex , un archivio online multilingue della legislazione nazionale sulla pesca, fornisce una solida base per un approccio unitario alla regolamentazione nella lotta contro la pesca INN.

“Quest’anno, l’Albania ha compiuto sforzi significativi nella lotta alla pesca INN attraverso misure di impatto. Stiamo modificando la legge nazionale sulla pesca per allinearla ulteriormente alle raccomandazioni della CGPM, introducendo anche un sistema sanzionatorio ristrutturato che garantisce che le sanzioni siano proporzionali alla gravità delle violazioni”, sottolinea Marco Kule, Specialista in Politiche della Pesca e dell’Acquacoltura, Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, Albania

Il rafforzamento dei meccanismi regionali di controllo e di applicazione delle norme è un aspetto fondamentale del lavoro della CGPM. Questo obiettivo è in linea con l’obiettivo generale di estendere la portata del comitato di conformità della CGPM rafforzando la capacità di garantire che un numero crescente di strumenti nella lotta contro la pesca INN siano predisposti e operativi in ​​tutte le sottoregioni del Mediterraneo e dell’Africa Nera.

Misure in atto per combattere la pesca INN

“La lotta contro la INN è una priorità assoluta per l’Unione europea e i suoi Stati membri. Negli ultimi dieci anni abbiamo sviluppato numerosi strumenti nel Mediterraneo per combattere le attività INN, in particolare migliorando le capacità di tutti i paesi del Mediterraneo”, dichiara Valérie Lainé, capo unità, direzione generale degli Affari marittimi e della pesca, Commissione europea.

La CGPM sostiene i paesi nei loro sforzi volti a sradicare la pesca INN attraverso una varietà di strumenti, che vanno dalla tecnologia ai programmi di formazione e soluzioni digitali come i giornali di bordo elettronici. I registri aiutano gli ispettori in più di 20 paesi e consentono la tracciabilità del pesce dalla rete al piatto. Nel frattempo, la CGPM ha stabilito norme tecniche minime per un sistema di monitoraggio delle navi (VMS) per consentire ai membri di monitorare le posizioni e le attività delle navi in ​​tempo reale e inviare i dati a un archivio centralizzato dove possono essere utilizzati sia per informare le strategie di gestione della pesca che per per rilevare l’attività INN. Sono in corso progressi anche sui meccanismi di rendicontazione delle catture per la pesca su piccola scala, adattati alle esigenze del settore.

“La Turchia ha dimostrato un impegno di lunga data a favore della pesca sostenibile, riconoscendo l’importanza di una gestione responsabile nel garantire la salute e la vitalità degli ecosistemi marini. In linea con questo impegno, la Turchia ha portato le misure di monitoraggio, controllo e sorveglianza a livelli più alti rispetto a prima”, afferma Erdinç Güneş, Esperto senior della pesca, Direzione generale della pesca e dell’acquacoltura, Ministero dell’agricoltura e delle foreste, Türkiye.

Il rilevamento e l’applicazione della normativa sono ulteriormente rafforzati da procedure standard di avvistamento delle navi e da un registro della flotta regionale che elenca tutte le navi più grandi (oltre 15 metri di lunghezza fuori tutto) autorizzate a pescare, trasbordare o sbarcare nelle acque dell’area di applicazione della CGPM. Al contrario, nessuna di queste azioni è consentita per le navi non presenti nell’elenco.

Allo stesso modo, le misure dello Stato di approdo adottate dalle parti contraenti della CGPM obbligano qualsiasi nave straniera che desideri entrare o utilizzare i loro porti a dimostrare di non essere stata coinvolta in attività INN. Dal 2016, la Raccomandazione 40/2016/1 della CGPM stabilisce l’insieme minimo di misure standard che devono essere adottate; queste misure sono in linea con l’ Accordo sulle misure dello Stato di approdo (PSMA). Sono in aumento i programmi internazionali di ispezione e sorveglianza congiunta, con i due programmi lanciati più recentemente mirati alla pesca della lampuga nelle acque internazionali del Mediterraneo e del Mare Adriatico. Questi programmi consentono la condivisione di risorse e tecnologie essenziali tra i membri e supportano le procedure di avvistamento per scoraggiare qualsiasi nave senza bandiera. La CGPM mantiene inoltre un elenco centralizzato delle navi che si presume abbiano praticato la pesca INN.

Catture legittime certificate

“Dal lancio della sua strategia alieutica nel 2009, il Marocco ha compiuto sforzi significativi in ​​termini di sostenibilità delle risorse, in particolare per combattere la pesca INN. In questo quadro, ha istituito un sistema di certificazione delle catture. Ha inoltre dotato le navi di lunghezza superiore a 12 metri di VMS”, afferma Fatima Zohra Hassouni, responsabile della divisione sostenibilità e gestione delle risorse, direzione della pesca marittima, Marocco.

Una delle ultime innovazioni in questo campo è l’introduzione di sistemi di documentazione delle catture (CDS) per le principali specie commerciali nel contesto dei piani di gestione pluriennali della CGPM. Nel 2023, i paesi hanno adottato due raccomandazioni vincolanti per un CDS permanente: una per il corallo rosso nel Mediterraneo e una per il rombo chiodato nel Mar Nero. Verranno utilizzati l’etichettatura e altri strumenti di tracciabilità per certificare che rispettivamente i raccolti e le catture sono stati effettuati in linea con le misure di conservazione e gestione, mitigando il rischio che prodotti di provenienza illegale entrino nel mercato.

Con ogni nuovo strumento e misura adottati nell’ambito di applicazione della CGPM, le operazioni illegali diventano sempre più difficili.

“L’obiettivo del controllo del rispetto delle norme è quello di evitare il ricorso all’uso di attrezzi vietati e allo sbarco di prodotti della pesca non autorizzati o vietati. Il secondo aspetto è la diffusione e la sensibilizzazione. Ciò avviene attraverso seminari con professionisti e pescatori e in collaborazione con la società civile. L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare le persone a non acquistare prodotti che potrebbero provenire dalla pesca vietata ” , dichiara Ali Cheikh Sboui, Direttore Generale, Direzione Generale della Pesca e dell’Acquacoltura (DGPA), Tunisia

5 giugno: una giornata per un’azione globale contro la pesca INN

Ogni anno, il 5 giugno, le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale per la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. La proposta di dichiarare questa giornata è stata avanzata dalla CGPM nel 2015 e, a seguito di ampie consultazioni, è stata approvata all’unanimità dalla 155a Sessione del Consiglio della FAO tenutasi nel dicembre 2016 e dalla 40a Sessione della Conferenza della FAO tenutasi nel luglio 2017.

Si stima che la pesca INN rappresenti circa il 20% delle catture mondiali. Crea una concorrenza sleale con i pescatori compiacenti, minacciando i mezzi di sussistenza delle comunità costiere.

La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata distorce la concorrenza e i mercati e compromette le politiche di sostenibilità. Spesso implica metodi di pesca dannosi, che danneggiano gravemente gli ecosistemi marini e possono rovinare i piani di gestione della pesca che si basano su una conoscenza accurata dello stato delle risorse marine.

Rafforzare gli sforzi collettivi per debellare la pesca INN

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Europêche plaude alla decisione della von der Leyen di nominare un commissario per la pesca

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Europêche plaude alla decisione della von der Leyen di nominare un commissario per la pesca – Europêche, l’organismo che rappresenta il settore della pesca in Europa, ha a lungo richiesto la nomina di un commissario europeo dedicato esclusivamente alla pesca. Questa richiesta ha finalmente ricevuto una risposta positiva dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha annunciato l’intenzione di nominare un commissario a tempo pieno per la pesca nel suo secondo mandato.

L’annuncio di von der Leyen è stato accolto favorevolmente poiché viene visto come un passo fondamentale per garantire che le generazioni future possano continuare a guadagnarsi da vivere in questa professione. Un commissario dedicato alla pesca potrebbe infatti riequilibrare la conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile delle risorse naturali e la sicurezza alimentare. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del ruolo dei pescatori, che forniscono una delle proteine animali più sane con una delle più piccole impronte di carbonio.

La pesca settore strategico

La pesca è considerata un settore strategico per la società e una delle poche competenze esclusive dell’UE. L’UE deve quindi dare priorità al sostegno al settore della pesca per incoraggiare le generazioni più giovani a intraprendere questa professione e sostenere le aree rurali delle comunità costiere. L’impegno politico di von der Leyen nel creare un portafoglio autonomo sulla pesca nella prossima Commissione europea è visto come un passo nella giusta direzione.

L’attuale raggruppamento di ambiente, oceani e pesca in un unico portafoglio non è riuscito a bilanciare adeguatamente i pilastri dello sviluppo sostenibile. Negli ultimi anni, i pescatori hanno dovuto affrontare il susseguirsi di periodi critici derivanti dalla Brexit, dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra in Ucraina, che hanno portato all’aumento del prezzo del carburante e dei costi operativi. Inoltre, il settore si trova ad affrontare sfide significative legate al cambiamento climatico, alla decarbonizzazione della flotta e al ricambio generazionale, oltre a far fronte all’eccessiva regolamentazione dell’UE, alle chiusure ingiuste delle zone di pesca e ai divieti di pesca ingiustificati proposti dalla Commissione.

Sebbene il monitoraggio e la rendicontazione delle attività di pesca siano necessari, l’eccessivo onere amministrativo generato dovrebbe essere ridotto e snellito. Obiettivi ambiziosi dovrebbero essere raggiunti attraverso innovazioni tecnologiche e non mediante divieti.

L’importanza di un Commissario per la Pesca

Un commissario dedicato alla pesca è fondamentale per riportare la produzione alimentare e la sovranità alimentare ai primi posti nella struttura della Commissione a livello di vicepresidenza. In una realtà politica in cui la riduzione della dipendenza dai paesi terzi è una delle principali priorità, ciò appare logico. La flotta dell’UE è diminuita del 28% negli ultimi 20 anni e l’autosufficienza nel settore dei prodotti ittici è in calo dal 2018. Al contempo, l’UE continua a sostenere le importazioni di prodotti ittici da paesi terzi con crescenti esenzioni fiscali, nonostante molti di questi prodotti non aderiscano agli stessi standard di sostenibilità richiesti ai pescatori dell’UE.

Europêche plaude alla decisione della von der Leyen di nominare un commissario per la pesca

 

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