Mese: Giugno 2024 Pagina 2 di 14

Grupo Consorcio premiata a Il Salvagente Awards 2024

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Grupo Consorcio premiata a Il Salvagente Awards 2024 – Grupo Consorcio, azienda spagnola leader internazionale nel segmento premium del mercato delle conserve ittiche, è stata premiata a Il Salvagente Awards 2024 – l’evento annuale che raduna ogni anno esponenti del mondo giornalistico, istituzionale e imprenditoriale di primo livello – per il Tonno in Olio Extravergine Bio.

Il Tonno in Olio Extravergine Bio di Consorcio, infatti, è risultato eccellere nei test comparativi condotti da Il Salvagente, ottenendo un punteggio di 9,2 su una scala da 0 a 10 e confermandosi come un prodotto di alta qualità. Un traguardo raggiunto anche grazie alla struttura compatta e non sbriciolata del trancio – che identifica i migliori tonni in scatola sul mercato – e alla differenza minima tra il peso sgocciolato dichiarato (81 g) e quello misurato dai test de Il Salvagente (79,60 g).

“Siamo felici di aver ricevuto questo premio da Il Salvagente, perché conferma il nostro impegno nell’offrire ogni giorno un prodotto di alta qualità ai nostri consumatori”, commenta Dario De Stefano, General Sales Manager Italia di Grupo Consorcio. “Il punteggio ottenuto è risultato eccellente, testimoniando come il metodo di lavoro di Grupo Consorcio – fatto di attenzione e ricerca delle materie prime, lavorate con metodi artigianali – sia riconosciuto e apprezzato, portando valore aggiunto non solo alla nostra azienda, ma sulle tavole di tutti i clienti”.

Il profilo di Gruppo Consorcio

Grupo Consorcio è un’azienda spagnola, con sede a Santoña, Cantabria, leader del mercato delle conserve di tonno bianco, delle acciughe di alta qualità e uno dei principali marchi nel mercato del tonno premium in Italia. L’azienda è stata fondata nel 1950 dall’italiano Giacomo Croce in Cantabria, un territorio tradizionalmente dedito alla pesca e alle conserve di pesce, dove si trovano le migliori acciughe del mondo e i tonni più pregiati. Nasce così la società Consorcio Español Conservero, che ha nel tonno di alta qualità il suo prodotto principale. Il Grupo Consorcio è oggi un’azienda internazionale, ma che utilizza ancora i metodi e le tecniche artigianali tramandate dai maestri conservieri e seleziona le migliori materie prime per portare sulle tavole dei consumatori un prodotto di prima qualità. Con un fatturato di oltre 77 milioni di euro, oltre mille collaboratori tra gli stabilimenti in Spagna e Perù e la filiale italiana, il 59% delle vendite del Gruppo è diretto ai mercati esteri. Nel mercato italiano, il marchio è fortemente riconoscibile a partire dal packaging – la scatola rossa con la fascia blu – che grazie alla sua lunga storia e tradizione gode di un posizionamento premium privilegiato. Dal 2016, il Gruppo ha intrapreso un percorso di trasformazione verso la sostenibilità che lo ha portato a rafforzare il proprio impegno e ottenere nel 2019 la certificazione B Corp, promuovendo l’impegno per la pesca sostenibile e politiche per rafforzare le comunità attraverso la creazione di condizioni di vita e di lavoro di alta qualità. Nel 2024 è stata avviata la gestione diretta del business in Italia, con l’apertura di una filiale a Milano e la costituzione di una rete commerciale diretta.

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Federpesca: energia dal mare e inclusione del settore

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Federpesca: energia dal mare e inclusione del settore – “Come settore ittico, non possiamo sottrarci e essere passivi nei confronti di alcune evoluzioni del nostro Paese che mirano alla transizione e sovranità energetica.” È quanto ha dichiarato la Direttrice di Federpesca Francesca Biondo durante il convegno “Energia dal Mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore”, organizzato da Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, alla Camera dei Deputati.

“Seppur preoccupati, abbiamo ritenuto necessario essere protagonisti in questo processo e non lasciare che i singoli operatori del settore si trovino da soli a interfacciarci con grandi realtà industriali. Riteniamo infatti che sia fondamentale coinvolgere gli operatori del settore, valutare gli impatti socio economico dei progetti e lavorare insieme per mettere in piedi progetti industriali di sviluppo del settore come ad esempio la sfida del rinnovo della flotta peschereccia”,  ha continuato la Direttrice Biondo.

“Un ringraziamento al presidente di Aero, il Dott. Fulvio Mamone Capria, per aver organizzato questo importante evento di confronto e costruzione di un dialogo. Avere come interlocutore unico Aero è per noi importante, per essere parte di un processo che guardi realmente al settore ittico e capace di progettualità concrete nel sostenere il settore verso una sempre maggiore modernizzazione” , ha concluso Biondo.

Federpesca: energia dal mare e inclusione del settore

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Risultati e prospettive future del progetto LIFE Calliope

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Risultati e prospettive future del progetto LIFE Calliope – Lo stato di salute dell’ecosistema Adriatico abruzzese e le future azioni di tutela per salvaguardare gli abitanti dei mari e delle coste di questo tratto di Mediterraneo: appuntamento a Pescara oggi 27 giugno con i biologi, gli esperti ed i tecnici che hanno partecipato al progetto LIFE Calliope, acronimo di ‘Coastal dune habitats, sublittoral sandbanks, marine reefs: conservation, protection, and threats mitigation’, per illustrare e divulgare risultati e finalità di questa iniziativa progettuale partita a settembre 2018.
L’iniziativa progettuale, inserita nella programmazione comunitaria dei fondi LIFE, ha centrato gli obiettivi prefissati, attraverso le azioni che saranno illustrate dai relatori e da un video documentario.

LIFE Calliope

Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE+ per proteggere e migliorare gli ambienti costieri e marini, è coordinato dalla Regione Abruzzo, Servizio Foreste e Parchi – Ufficio Parchi e Riserve) ed ha coinvolto come partner beneficiari l’Università degli Studi del Molise (Italia), il CIRSPE – Centro Italiano Ricerca e Studi Per la Pesca (Italia), l’Università Frederick (Cipro) e il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Rurale (Cipro). L’obiettivo generale che dal 2018 ad oggi è stato perseguito è quello di migliorare la conservazione e la gestione integrata delle aree protette costiere e marine della regione Abruzzo, mettendo in atto una serie di azioni concrete, che vanno da iniziative più strettamente amministrative a interventi materiali realizzati in alcune aree pilota. Parteciperanno alla conferenza, oltre ai ricercatori ed agli esperti degli Atenei e delle Istituzioni che hanno lavorato in Calliope, un referente del LIFE National Contact Point (NCP) Team del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con un intervento sulle opportunità di sostegno a progetti per la tutela degli ambienti costieri.

Risultati e prospettive future del progetto LIFE Calliope

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AZTI sviluppa un metodo genetico per facilitare un approccio ecosistemico alla gestione della pesca

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AZTI sviluppa un metodo genetico per facilitare un approccio ecosistemico alla gestione della pesca – Le Direttive europee come la Direttiva quadro sulla strategia marina o la Politica comune della pesca dell’UE richiedono una gestione della pesca che garantisca la sostenibilità degli stock.
Negli ultimi anni, questa gestione si è orientata verso un approccio ecosistemico più olistico, che non solo considera l’abbondanza dello stock e la pressione della pesca a cui è soggetto, ma anche come la specie interagisce con le altre specie dell’ecosistema, cioè chi mangia chi e chi compete contro chi. Pertanto, è necessaria una migliore comprensione delle relazioni trofiche nell’ambiente marino e di come variano spazialmente e temporalmente.

Questa conoscenza è stata storicamente ottenuta attraverso l’ispezione visiva del contenuto degli stomaci dei pesci, un compito che richiede molto tempo e che necessita di una elevata competenza tassonomica, particolarmente impegnativo (se non impossibile) quando il contenuto dello stomaco è degradato.

In risposta a questo problema, un team multidisciplinare del Centro Tecnologico AZTI, composto da esperti di genetica, ecologia marina e modellizzazione degli ecosistemi, ha sviluppato e validato un metodo innovativo per facilitare e accelerare la raccolta di dati trofici per 5 specie altamente commerciali nel Golfo di Biscaglia: acciuga, sardina, nasello, sugarello e sgombro.

Il metodo, basato sull’analisi del DNA negli stomaci dei pesci, è concepito per ridurre il tempo necessario per la lavorazione degli stomaci migliorando l’efficienza dell’analisi genetica. Inoltre, consente l’analisi simultanea di centinaia di campioni per ottenere un inventario delle prede per ciascuno.

“Il nostro rappresenta un modo preciso e affidabile per raccogliere informazioni su chi mangia chi e con quale preferenza nell’oceano, dati chiave per aumentare la nostra conoscenza sulla struttura trofica degli ecosistemi marini,” afferma Oriol Canals, esperto di genetica marina presso AZTI. “Una maggiore conoscenza delle relazioni trofiche tra gli organismi marini faciliterà l’applicazione di approcci ecosistemici alla gestione della pesca, garantendo alla fine uno sfruttamento sostenibile degli ecosistemi e delle risorse marine, di grande valore per l’economia e il settore della pesca,” aggiunge il ricercatore di AZTI.

Il team di AZTI ha dimostrato che l’analisi genetica supera l’ispezione visiva identificando una gamma più ampia di prede, comprese le prede a digestione rapida come le meduse, solitamente trascurate dall’analisi visiva, e sono altamente precise nell’identificare le variazioni spaziali e temporali nella dieta dei pesci.

“Inoltre, questo metodo genetico non è applicabile solo alle cinque specie studiate, ma può essere facilmente adattato ad altre specie,” dice Canals.

La ricerca, guidata dal Centro Tecnologico, è stata finanziata dal Programma Quadro Europeo per la Raccolta dei Dati (EUMAP) e dal Dipartimento di Agricoltura e Pesca del Governo Basco attraverso il progetto GENGES.

AZTI sviluppa un metodo genetico per facilitare un approccio ecosistemico alla gestione della pesca

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Dal 2027 il codice a barre lascia il posto ai
QR code standard GS1

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Dal 2027 il codice a barre lascia il posto ai
QR code standard GS1 – Esattamente 50 anni fa, il 26 giugno 1974, il codice a barre passava per la prima volta dalla cassa del supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio, sulla confezione di chewing-gum Wrigley’s al gusto juicy fruit. Costo: 0,61 cent. Da allora, il codice a barre è stato adottato da retailer e produttori come metodo universale per identificare i prodotti di largo consumo e attualmente è presente sulle confezioni di oltre 1 miliardo di referenze e viene scansionato miliardi di volte ogni giorno.

Oggi, nel cinquantesimo anniversario di quel primo “bip” che ha fatto la storia, 22 aziende leader mondiali del largo consumo firmano una dichiarazione congiunta per chiedere che retailer e produttori adottino, entro dicembre 2027, i codici 2D di nuova generazione: i QR code standard GS1.

L’iniziativa, denominata “Sunrise 2027”, dà quindi il via ad una seconda rivoluzione del codice a barre: ossia la transizione globale ai QR code standard GS1, che possono contenere una grande quantità di informazioni sui prodotti e renderle facilmente accessibili tramite smartphone, abilitando una vasta gamma di potenzialità che rivoluzioneranno completamente l’esperienza dei consumatori.

«La prima scansione di un codice a barre ha cambiato per sempre il modo in cui acquistiamo e vendiamo i prodotti» afferma Renaud de Barbuat, presidente e CEO di GS1. «A cinquant’anni di distanza, le aziende leader del settore si sono riunite per chiedere il passaggio ai QR code standard GS1. Questo impegno di collaborazione è destinato a trasformare il modo in cui facciamo acquisti, mangiamo e viviamo. Crediamo che questo segni l’inizio di una seconda rivoluzione dei codici a barre: rendere i prodotti più tracciabili e trasformare l’esperienza del consumatore, sbloccando così il futuro del retail».

Rivoluzionare l’esperienza del consumatore

A differenza dei codici a barre tradizionali, i QR code standard GS1 possono collegare i consumatori a una vasta quantità di informazioni sui prodotti, come istruzioni per l’uso e il riciclo, indicazioni sulla sicurezza, informazioni nutrizionali e certificazioni. Grazie alla facilità di accesso alle informazioni tramite smartphone, i QR code standard GS1 aprono una serie di nuove possibilità, come fornire tutte le informazioni di cui i consumatori hanno bisogno e che desiderano, migliorare la tracciabilità e promuovere l’efficienza attraverso la catena di fornitura, consentendo allo stesso tempo la scansione alla cassa.

In particolare, i QR code standard GS1 permettono di offrire:
• Scelte più consapevoli e smart: i QR code standard GS1 permettono alle informazioni di superare il limite dello spazio disponibile sul packaging dei prodotti e possono così migliorare l’esperienza del consumatore collegandolo a informazioni aggiuntive sul web, come video tutorial, consigli d’uso, ricette o altre informazioni rilevanti per l’acquisto.
• Comunicare la sostenibilità: con la crescente richiesta da parte dei consumatori di comprendere l’impatto ambientale dei prodotti che acquistano, i QR code standard GS1 possono fornire informazioni come la provenienza di un prodotto, i suoi componenti, l’impronta di carbonio e indicazioni sul riciclo o il riutilizzo degli imballaggi.
• Cibo più sicuro: oltre a indicazioni su salute e nutrizione, i QR code standard GS1 forniranno informazioni normative, consigli dettagliati su allergie e date di scadenza, consentendo di respingere alla cassa gli alimenti scaduti e di vendere quelli prossimi alla scadenza a prezzi ridotti, con conseguente riduzione degli sprechi alimentari.

«Il passaggio ai QR code standard GS1 è fondamentale per il futuro del nostro settore» afferma Francesco Del Porto, Global Chief Customer Officer & President Region Italy di Barilla Group. «Questi codici offrono diversi vantaggi che possono migliorare significativamente la tracciabilità, la sicurezza alimentare, la protezione dei consumatori, l’efficienza e la trasparenza della supply chain, la conformità normativa e le relazioni con le autorità, la comunicazione con i consumatori e la consapevolezza delle loro scelte di acquisto. Sono convinto che questa tecnologia innovativa possa aumentare il valore dei nostri brand e del servizio ai consumatori e che giocherà un ruolo importante nel futuro del nostro settore. Vogliamo essere protagonisti attivi di questo cambiamento rivoluzionario».

Francesco Del Porto è presidente di GS1 Italy, l’associazione che rappresenta GS1 nel nostro paese ed è impegnata in prima linea nel promuovere la diffusione dei QR code standard GS1 in Italia. Qui oggi si contano oltre 350 mila prodotti di largo consumo confezionato dotati di codice a barre GS1, che vengono passati 32,4 miliardi di volte l’anno alle casse di supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio per un totale di 2,7 miliardi di scontrini emessi.

«Il passaggio alla nuova generazione di codici a barre 2D sarà un momento epocale, proprio come lo fu l’introduzione del codice a barre. Il nostro settore deve farlo insieme e insieme raggiungere l’obiettivo di scambiare dati rilevanti e affidabili con i partner, le autorità e soprattutto i consumatori, che sono sempre più interessati a sapere tutto sui prodotti che acquistano» sottolinea Silvia Bagliani, VP & Managing Director Italy di Mondelēz International, che in GS1 Italy ricopre la carica di vicepresidente. «Ritengo che la cultura dei dati sia fondamentale per aumentare il valore del rapporto delle nostre aziende con i consumatori e la reputazione dell’intero settore».

Sunrise 2027

L’iniziativa “Sunrise 2027” è uno sforzo innovativo e collaborativo per far progredire il settore dei beni di consumo in termini di efficienza, sicurezza e sostenibilità con gli standard globali GS1.
Le aziende che hanno unito le forze con GS1 sono un gruppo di leader con un valore di mercato di oltre 1,5 trilioni di dollari. Queste aziende operano in più di 160 paesi e raggiungono miliardi di consumatori in tutto il mondo, aprendo così la strada al successo del progetto.

Le 22 aziende che hanno firmato la dichiarazione congiunta globale sono:
Produttori: Barilla Group, Dr. Oetker, L’Oréal, Master Kong (Tingyi Holding Corp.), Mengniu Group, Mondelēz International, Nestlé, Savencia Fromage & Dairy, The J.M. Smucker Co., The Procter & Gamble Company, Tsingtao Beer Ltd., WH Group (Henan Shuanghui Development Co.), Yili Group.
Retailer: 7-Eleven (CP ALL Thailand), AS Watson, Carrefour, IGA, Lidl International, Metro, Migros Ticaret A.S.
Marketplace: Alibaba.com (Taobao & Tmall Group), JD.com Group.

L’obiettivo di questa collaborazione è l’adozione dei QR code standard GS1 entro la fine del 2027 a livello globale. Per far ciò, le aziende dovranno valutare tecnologia e processi interni per sfruttare al massimo le potenzialità dei nuovi codici, e aggiungere informazioni più dettagliate sul prodotto nei codici QR, anche in modo graduale per consentire di pianificare le modifiche secondo i propri ritmi. Sarà altresì necessario uno sforzo coordinato tra produttori e distributori: i produttori dovranno iniziare a implementare i QR code standard GS1 sulle confezioni dei loro prodotti, mentre i retailer dovranno assicurarsi che gli scanner delle casse nei loro punti vendita siano attrezzati per leggere questi codici di nuova generazione.

«Prevediamo che il passaggio ai QR code standard GS1 avverrà gradualmente in tutto il mondo, ma una cosa è certa: quelli che accelereranno questa trasformazione saranno meglio posizionati per sbloccare nuove preziose funzionalità e fornire maggiori benefici ai loro clienti e consumatori» dichiara Mark Batenic, presidente di Independent Grocers Alliance (IGA) e chairman del management board GS1.
E il cambiamento è già in corso con la sperimentazione della nuova tecnologia in 48 paesi del mondo, che rappresentano l’88% del PIL mondiale.

Dal 2027 il codice a barre lascia il posto ai
QR code standard GS1

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