Mese: Giugno 2024 Pagina 7 di 14

Le esportazioni di salmone scozzese hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque anni

 [[{“value”:”

Le esportazioni di salmone scozzese hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque anni  – Le esportazioni di salmone scozzese hanno raggiunto un valore di 645 milioni di sterline, il più alto degli ultimi cinque anni, grazie alla crescente domanda internazionale. Secondo i recenti dati HMRC analizzati da Salmon Scotland, solo nei primi quattro mesi del 2024, il valore delle esportazioni è aumentato del 36% rispetto all’anno scorso, raggiungendo 250 milioni di sterline.

Questa crescita ha visto anche un incremento del 35% del volume di pesce trasportato. Su base annua, le esportazioni hanno totalizzato 645 milioni di sterline, segnando un aumento dell’11% rispetto al 2023 e rappresentando il valore di vendita più alto dal 2019.

Salmon Scotland prevede che, mantenendo questo trend, il 2024 potrebbe stabilire un nuovo record per le esportazioni di salmone, confermando ulteriormente il salmone come la principale esportazione alimentare del Regno Unito. Tuttavia, l’ente commerciale esorta il prossimo governo britannico a ridurre la burocrazia post-Brexit per facilitare ulteriormente le esportazioni.

I produttori di salmone scozzese richiedono l’introduzione di certificati sanitari elettronici per le esportazioni e l’eliminazione di pratiche burocratiche inutili, che attualmente costano circa 3 milioni di sterline all’anno. Tavish Scott, amministratore delegato di Salmon Scotland, ha evidenziato l’importanza economica e reputazionale del salmone scozzese, sottolineando la necessità di una maggiore protezione legale e di un processo di esportazione semplificato.

Nei primi quattro mesi del 2024, sono state esportate 26.000 tonnellate di salmone scozzese in oltre 40 paesi, sufficienti per più di 100 milioni di pasti. L’UE rimane la principale destinazione con esportazioni del valore di 153 milioni di sterline, mentre le vendite al di fuori dell’UE sono aumentate del 14%, raggiungendo 97 milioni di sterline. In particolare, le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno rappresentato quasi un quinto del totale, con un valore di 56 milioni di sterline.

La crescita delle esportazioni verso l’Asia ha registrato un aumento del 17% in valore e del 31% in volume, con la Cina che ha contribuito con 5 milioni di sterline, portando il valore di mercato a 26 milioni di sterline. Salmon Scotland continua a promuovere l’espansione dell’allevamento di salmone, evidenziando i benefici economici per la Scozia e l’importanza di soddisfare la crescente domanda globale di cibo sostenibile e ricco di proteine.

Le esportazioni di salmone scozzese hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque anni

L’articolo Le esportazioni di salmone scozzese hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque anni proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

La sicurezza alimentare guida le scelte dei consumatori giapponesi di pesce

 [[{“value”:”

La sicurezza alimentare guida le scelte dei consumatori giapponesi di pesce – La Global Seafood Alliance (GSA) ha condotto un sondaggio su 3.000 consumatori giapponesi di prodotti ittici per analizzare le loro decisioni di acquisto e la consapevolezza dell’etichetta Best Aquaculture Practices (BAP).

I risultati mostrano che il 68% degli intervistati considera la sicurezza alimentare come il fattore più importante, seguita dalla sostenibilità ambientale con il 23,1%. Il 36,4% ritiene che tutte le fasi della produzione dell’acquacoltura dovrebbero essere sottoposte ad audit di terze parti. Inoltre, circa il 15% dei consumatori ha familiarità con l’etichetta BAP.

La GSA si impegna a incrementare la visibilità dell’etichetta BAP in Giappone, in risposta alla crescente consapevolezza dei consumatori riguardo alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità. La metà degli intervistati ha espresso la volontà di acquistare prodotti certificati BAP, dimostrando l’efficacia del programma di certificazione della GSA.

Global Seafood Alliance

Fondata nel 1997, la Global Seafood Alliance è un’organizzazione senza scopo di lucro che promuove pratiche ittiche responsabili attraverso educazione, advocacy e certificazioni di terze parti. L’organizzazione copre un ampio spettro di responsabilità, incluse quelle ambientali, sociali e di sicurezza alimentare.

Il consumo di pesce in Giappone

Il consumo di pesce in Giappone è profondamente radicato nella cultura e nelle tradizioni culinarie del paese. Il pesce è una componente fondamentale della dieta giapponese, con piatti iconici come sushi, sashimi e tempura che sono apprezzati sia a livello locale che internazionale. La frequente inclusione di pesce nei pasti quotidiani riflette l’abbondanza di risorse marine e l’abilità dei pescatori giapponesi. Questo elevato consumo di pesce non solo sostiene l’economia locale ma promuove anche uno stile di vita sano e bilanciato.

La sicurezza alimentare guida le scelte dei consumatori giapponesi di pesce

L’articolo La sicurezza alimentare guida le scelte dei consumatori giapponesi di pesce proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Sani, sicuri, sostenibili e…DOP!

 [[{“value”:”

Sani, sicuri, sostenibili e…DOP! – L’effetto inflazione continua a farsi sentire e a far alleggerire il carrello della spesa. Ma ci sono prodotti a cui gli italiani non rinunciano, e anzi di cui aumentano gli acquisti, anche in volume, come quelli con certificazione DOP (denominazione di origine protetta), quelli ricchi in proteine, quelli con meno zuccheri o senza uova, quelli privi di glifosato o a residuo zero, quelli realizzati in modo artigianale o di tradizione regionale, quelli vegani o certificati Halal. Questi (e molti altri) sono i fenomeni-chiave del 2023 individuati dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il report semestrale che dal 2017 analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari 2023 del canale supermercati e ipermercati.

«Semestre dopo semestre, l’Osservatorio Immagino continua a monitorare l’andamento dei fenomeni più diffusi e impattanti nel largo consumo individuando, in ogni edizione, nuovi e inesplorati trend di consumo, perché Industria e Distribuzione arricchiscono continuamente le etichette di nuove informazioni, ritenendole un importante mezzo di comunicazione con lo shopper» sottolinea Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Ecco perché la metodologia innovativa adottata per l’Osservatorio Immagino, basata sui prodotti digitalizzati da Immagino di GS1 Italy Servizi e le rilevazioni di NielsenIQ, dimostra di reggere alla prova degli anni e si conferma sempre di grande modernità e attualità».

I 13 macro-fenomeni della spesa degli italiani

La quindicesima edizione dell’Osservatorio Immagino ha monitorato l’evoluzione della composizione e delle vendite, in valore e volume, di 11 panieri, tra food e non food, che rappresentano altrettanti fenomeni e tendenze di consumo:
• Il richiamo dell’italianità: il “made in Italy”, le Dop/Igp e le regioni in etichetta.
• Il mondo del free from: i trend consolidati ed emergenti dei claim “senza”.
• Il mondo del rich-in: quali cibi ricchi o arricchiti guidano il mercato.
• Il tema delle intolleranze: la dinamica del “senza glutine” e del “senza lattosio”.
• Il cibo identitario (lifestyle): vegetariano, vegano, biologico, halal e kosher.
• Il mondo di loghi e certificazioni: Fairtrade, Ecolabel, Cruelty free e altro ancora.
• Gli ingredienti benefici: dall’avocado al burro d’arachidi, i sapori del momento.
• Il metodo di lavorazione: la comunicazione di procedure di lavorazione.
• La texture dei prodotti: morbido o croccante? Le consistenze espresse on-pack.
• Il cura persona: i claim più diffusi, con un focus sui prodotti naturali e biologici.
• Il cura casa green: i prodotti per la pulizia attenti all’ambiente.
Oltre a questi panieri, l’Osservatorio Immagino continua il monitoraggio del valore nutrizionale della spesa media italiana (metaprodotto Immagino) e conferma il suo approfondimento sulla sostenibilità, analizzando la presenza in etichetta delle informazioni sul corretto riciclo degli imballaggi e le performance di vendita dei prodotti dotati di claim, certificazioni e indicazioni ambientali.
Infine, come in ogni edizione, l’Osservatorio Immagino propone un dossier tematico, stavolta dedicato alla comunicazione in etichetta dei gusti dei prodotti alimentari.

I 36 claim in crescita a volume del 2023

Negli 11 panieri analizzati, tra gli oltre 100 claim, loghi e certificazioni di cui l’Osservatorio Immagino monitora l’andamento nel canale supermercati e ipermercati, ce ne sono 30 che nel 2023 sono andati in controtendenza, registrando vendite in crescita non solo a valore ma anche a volume. Eccoli:
• DOP: +1,6% a volume e +9,1% a valore.
• Filiera: +0,9% a volume e +12,7% a valore.
• Regione/regionale: +10,6% a volume e +14,9% a valore.
• Puglia: +0,9% a volume e +12,8% a valore.
• Molise: +9,2% a volume e +17,3% a valore.
• Abruzzo: +0,6% a volume e +5,2% a valore.
• Basilicata: +4,3% a volume e +12,0% a valore.
• Valle d’Aosta: +6,2% a volume e +12,7% a valore.
• Pochi grassi: +0,4% a volume e +11,5% a valore.
• Pochi zuccheri: +1,9% a volume e +18,3% a valore.
• Senza zuccheri aggiunti: +5,4% a volume e +18,5% a valore.
• Senza grassi idrogenati: +1,7% a volume e +15,2% a valore.
• Senza aspartame: +5,1% a volume e +10,8% a valore
• Senza/con uso limitato di pesticidi: +4,1% a volume e +10,7% a valore
• Residuo zero/zero residui/senza residui: +43,4% a volume e +67,4% a valore.
• Senza glifosato: +34,2% a volume e +42,2% a valore.
• Proteine: +1,2% a volume e +12,8% a valore
• Con fermenti lattici: +0,3% a volume e +12,1% a valore
• Senza uova: +3,6% a volume e +12,8% a valore
• Vegano: +0,2% a volume e +11,9% a valore.
• Halal: +5,9% a volume e +16,7% a valore.
• Ecolabel: +1,9% a volume e +15,6% a valore.
• Cruelty free: +0,8% a volume e +11,3% a valore.
• Artigianale: +17,1% a volume e +21,6% a valore
• Essiccazione: +3,1% a volume e +7,8% a valore
• Cremoso: +0,1% a volume e +15,0% a valore
• Morbido: +1,3% a volume e +14,2% a valore
• Ruvido: +0,9% a volume e +13,7% a valore
Cura persona
• Senza alcol: +0,3% a volume e +10,2% a valore.
• Senza profumo: +5,1% a volume e +14,5% a valore.
• Con acido ialuronico: +4,4% a volume e +16,4% a valore.
• Con probiotici/prebiotici: +26,3% a volume e +36,7% a valore.
• Con collagene: +3,2% a volume e +11,4% a valore.
• Con retinolo: +1,5% a volume e +6,1% a valore.
• Ingredienti di origine naturale: +13,4% a volume e +24,5% a valore.
• Con avena: +5,2% a volume e +12,2% a valore

Sani, sicuri, sostenibili e…DOP!

L’articolo Sani, sicuri, sostenibili e…DOP! proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

UE pronta alla ratifica del Trattato dell’Alto Mare

 [[{“value”:”

UE pronta alla ratifica del Trattato dell’Alto Mare  – La Commissione Europea ha accolto favorevolmente l’adozione del Consiglio della decisione di concludere l’accordo delle Nazioni Unite sulla biodiversità oltre la giurisdizione nazionale (BBNJ), noto come “Trattato dell’Alto Mare“. Con questa decisione, l’UE è pronta a depositare lo strumento di ratifica prima della conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani prevista nel giugno 2025.

Importanza del trattato

L’UE ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo accordo e sollecita tutti i paesi a ratificare il trattato tempestivamente. Il trattato entrerà in vigore una volta ottenute 60 ratifiche. Attualmente, sette paesi lo hanno ratificato e 89 lo hanno firmato. Questo accordo stabilirà una governance condivisa su circa la metà della superficie terrestre e il 95% del volume degli oceani, permettendo la creazione di aree marine protette in alto mare. Ciò contribuirà a proteggere l’oceano dalle pressioni umane, affrontare il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità e raggiungere l’obiettivo di salvaguardare almeno il 30% del pianeta entro il 2030.

Le aree coperte dal trattato sono cruciali per la resilienza ecologica e la fornitura di risorse essenziali per l’umanità. Attualmente, solo l’1% delle acque d’alto mare è protetto. L’UE si è impegnata a supportare l’attuazione del trattato, specialmente nei paesi in via di sviluppo, mobilitando fondi attraverso il Programma globale per gli oceani dell’UE.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha firmato il trattato a nome dell’UE nel settembre 2023. Dopo il consenso del Parlamento europeo nell’aprile 2024, il Consiglio ha preso la decisione di ratificare il trattato. Questo strumento permetterà la creazione di aree marine protette globali, contribuendo alla riduzione del cambiamento climatico, alla protezione della biodiversità e all’obiettivo di proteggere almeno il 30% dell’oceano entro il 2030.

Il trattato stabilisce un quadro per una giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche marine e per il trasferimento di tecnologie marine ai paesi in via di sviluppo. Inoltre, promuoverà la coerenza e la sinergia tra le varie attività legate agli oceani, contribuendo a una gestione più olistica delle risorse marine.

L’UE continuerà a sostenere l’attuazione del trattato e invita altri donatori a fare lo stesso, garantendo così che le misure di conservazione siano efficaci e che il trattato possa affrontare le sfide future della biodiversità marina.

UE pronta alla ratifica del Trattato dell’Alto Mare 

L’articolo UE pronta alla ratifica del Trattato dell’Alto Mare proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

L’UE approva la Legge sul Ripristino della Natura

 [[{“value”:”

L’UE approva la Legge sul Ripristino della Natura – L’Unione Europea ha adottato un nuovo regolamento che mira a ripristinare almeno il 20% delle terre e dei mari europei entro il 2030. Approvato con una maggioranza risicata, il regolamento è stato sostenuto da 20 Paesi su 27, rappresentando il 66,07% della popolazione UE, appena sopra la soglia del 65%.

L’Italia e il mini-blocco del Nord-Est

L’Italia, insieme a Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia, ha votato contro il regolamento. Il Belgio si è astenuto. Decisivo è stato il cambiamento di rotta dell’Austria, che ha permesso al testo di avanzare nonostante le tensioni interne al governo austriaco.

Obiettivi del regolamento

Le nuove norme richiedono che entro il 2030 tutti gli habitat terrestri, lacustri, marini e fluviali in cattive condizioni siano recuperati al 30%, con obiettivi che aumentano al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Gli Stati membri devono presentare piani nazionali alla Commissione europea e monitorare i progressi basati su indicatori di biodiversità.

Misure specifiche

Il regolamento stabilisce requisiti per diversi ecosistemi, tra cui terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani. Le misure includono il miglioramento della popolazione delle farfalle di prato, l’aumento degli uccelli delle foreste e la riduzione della cementificazione. Sono previsti interventi per ripristinare le torbiere drenate e piantare almeno tre miliardi di alberi entro il 2030.

Valutazione e monitoraggio

La Commissione europea effettuerà una valutazione dell’impatto delle nuove regole nel 2033, con particolare attenzione ai settori agricolo, della pesca e della silvicoltura.

Pascal Canfin, presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, ha sottolineato che la legge aiuterà a mitigare gli effetti del cambiamento climatico senza minacciare la sicurezza alimentare. César Luena ha elogiato la determinazione del gruppo socialista per l’adozione della legislazione, mentre Terry Reintke ha evidenziato l’importanza di ecosistemi sani per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. Monica Frassoni ha accolto con favore l’approvazione, definendola una buona notizia per il risparmio energetico.

Il nuovo regolamento rappresenta un passo significativo verso la protezione della biodiversità e la sostenibilità ambientale in Europa, affrontando la crisi climatica e contribuendo alla salute degli ecosistemi marini e terrestri.

L’UE approva la Legge sul Ripristino della Natura

L’articolo L’UE approva la Legge sul Ripristino della Natura proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 7 di 14

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy