Mese: Luglio 2024 Pagina 15 di 20

Porti: da reg. Abruzzo ok a 300mila euro danni a marineria pescarese per mancato dragaggio

Porti: da reg. Abruzzo ok a 300mila euro danni a marineria pescarese per mancato dragaggio

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“La giunta regionale d’Abruzzo ha approvato la deliberazione concernente le linee di indirizzo, i criteri e le modalità attuative finalizzati all’erogazione dei 300mila euro destinati alla marineria pescarese come ristoro dei danni per il mancato dragaggio del porto”.

E’ quanto annuncia il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Pesca, Emanuele Imprudente, a margine della seduta di giunta di ieri.

“La misura, prevista nell’ambito della legge di stabilità regionale 2024, – afferma – è destinata alle imprese di pesca che operano nel porto-canale di Pescara ed è connessa ai maggiori costi sostenuti per ovviare all’eccessiva usura e ai danneggiamenti subiti dalle navi da pesca durante le operazioni di stazionamento, uscita e rientro nel porto canale di Pescara nel periodo compreso tra il primo gennaio 2020 e la data di pubblicazione dell’Avviso pubblico – continua Imprudente – una misura di sollievo per una categoria che sta soffrendo particolarmente la criticità infrastrutturale del porto della città adriatica”.

Sono considerati ammissibili i costi relativi a riparazioni della carena, cioè della parte immersa in acqua, di altre parti soggette a usura, incluse le eliche, organi di manovra e di trasmissione, ovvero a danneggiamenti dovuti a urti con il fondale o incaglio in conseguenza delle precarie condizioni di navigabilità in cui versa il porto canale di Pescara e della relativa, spesso elevata, torbidità dell’acqua. Sono inoltre ammissibili i costi per la stipula di polizze assicurative a copertura di danni con un massimale di aiuto per “impresa unica” che non potrà superare l’importo di 40.000,00 euro nel triennio 2022-2023-2024 e gli aiuti sono quantificati per unità di nave da pesca di stanza nel porto canale di Pescara e nel limite dei massimali previsti per categoria di stazza (Gt)

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

fonte Adnkronos

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Scognamiglio: mucillagine aggrava crisi pesca

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Scognamiglio: mucillagine aggrava crisi pesca – “Una nuova emergenza sta colpendo la pesca professionale in questi giorni. È la mucillagine, che ostacola le attività ittiche, danneggia le imbarcazioni e compromette la vita delle specie marine, ma rischia anche di creare problemi alle attività turistiche balneari. È necessario un intervento del governo, per limitare i danni”. È l’allarme lanciato da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“La sostanza vischiosa – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – prodotta da microalghe, durante un naturale processo di aggregazione e decomposizione, prolifera in maniera particolare in presenza di determinate condizioni climatiche, creando addensamenti in superficie e sul fondale. In queste ultime settimane, il fenomeno inizialmente circoscritto ad alcune aree, si sta rapidamente estendendo in tutto l’Adriatico e lo Ionio. Le segnalazioni che ci giungono dai territori si stanno moltiplicando, alimentando forte preoccupazione tra i lavoratori e le imprese del comparto, che appare sempre più in ginocchio.

Con l’emergenza Granchio blu tuttora in atto, le difficoltà congiunturali e strutturali della pesca che pesano quotidianamente sull’attività, questa ulteriore criticità pone il settore di fronte ad una insormontabile crisi, nonostante con grandi sforzi si cerchi di risalire la china, anche grazie ad un percorso di rilancio, condiviso con il Ministero dell’Agricoltura.

L’attivazione dell’unità di crisi, dunque, appare quantomai opportuna, in questa situazione, per predisporre idonee misure di tutela degli operatori colpiti, considerare l’ipotesi di anticipare la misura di fermo pesca, per i segmenti più esposti, e valutare altre soluzioni volte alla riduzione dei danni”.

“Una visione nuova della pesca – ha concluso Scognamiglio – e la consapevolezza della sua fragilità, soprattutto in specifiche condizioni, insieme alla sua importanza per le economie costiere e alla centralità per un’alimentazione di qualità, è il vero nodo, sul quale associazioni di categoria e istituzioni si stanno concentrando, per supportare il comparto. A tal proposito, giudichiamo positivamente l’avanzamento dell’iter parlamentare del decreto legge Agricoltura, con le misure previste anche per la pesca, in quanto il provvedimento va nella direzione giusta”.

Scognamiglio: mucillagine aggrava crisi pesca

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Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: mucillagine aggrava crisi pesca

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: mucillagine aggrava crisi pesca

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“Una nuova emergenza sta colpendo la pesca professionale in questi giorni. È la mucillagine, che ostacola le attività ittiche, danneggia le imbarcazioni e compromette la vita delle specie marine, ma rischia anche di creare problemi alle attività turistiche balneari. E’ necessario un intervento del governo, per limitare i danni”. È l’allarme lanciato da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“La sostanza vischiosa – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – prodotta da microalghe, durante un naturale processo di aggregazione e decomposizione, prolifera in maniera particolare in presenza di determinate condizioni climatiche, creando addensamenti in superficie e sul fondale. In queste ultime settimane, il fenomeno inizialmente circoscritto ad alcune aree, si sta rapidamente estendendo in tutto l’Adriatico e lo Ionio. Le segnalazioni che ci giungono dai territori si stanno moltiplicando, alimentando forte preoccupazione tra i lavoratori e le imprese del comparto, che appare sempre più in ginocchio.

Con l’emergenza Granchio blu tuttora in atto, le difficoltà congiunturali e strutturali della pesca che pesano quotidianamente sull’attività, questa ulteriore criticità pone il settore di fronte ad una insormontabile crisi, nonostante con grandi sforzi si cerchi di risalire la china, anche grazie ad un percorso di rilancio, condiviso con il Ministero dell’Agricoltura.

L’attivazione dell’unità di crisi, dunque, appare quantomai opportuna, in questa situazione, per predisporre idonee misure di tutela degli operatori colpiti, considerare l’ipotesi di anticipare la misura di fermo pesca, per i segmenti più esposti, e valutare altre soluzioni volte alla riduzione dei danni”.

“Una visione nuova della pesca – ha concluso Scognamiglio – e la consapevolezza della sua fragilità, soprattutto in specifiche condizioni, insieme alla sua importanza per le economie costiere, l’economia del mare e alla centralità per un’alimentazione di qualità, è il vero nodo, sul quale associazioni di categoria e istituzioni si stanno concentrando, per supportare il comparto. A tal proposito, giudichiamo positivamente l’avanzamento dell’iter parlamentare del decreto legge Agricoltura, con le misure previste anche per la pesca, in quanto il provvedimento va nella direzione giusta”.

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Per AAC serve riforma della politica dell’acquacoltura in UE

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Per AAC serve riforma della politica dell’acquacoltura in UE – L’acquacoltura è destinata a diventare un settore di primaria importanza nella prossima revisione del Trattato dell’Unione Europea, analogamente a quanto avvenuto con la Politica Comune della Pesca (PCP). È quanto sottolinea l’Aquaculture Advisory Council (AAC) che ha recentemente pubblicato un documento di raccomandazioni per una riforma della politica dell’acquacoltura, evidenziando l’evoluzione e la rilevanza crescente di questo settore.

Attualmente, l’acquacoltura è inquadrata nella PCP e rientra nelle competenze condivise tra l’UE e gli Stati membri, limitatamente alle misure finanziarie e di mercato. L’UE svolge un ruolo di coordinamento delle politiche strategiche, mentre le politiche orizzontali europee, come la tutela dell’ambiente e la salute umana e animale, influenzano significativamente lo sviluppo dell’acquacoltura.

Nonostante le strategie e gli orientamenti strategici pubblicati dalla Commissione Europea, la produzione dell’acquacoltura nell’UE è rimasta stagnante. Gli obiettivi della PCP del 2013, mirati a promuovere un’acquacoltura sostenibile e a contribuire alla sicurezza alimentare, non sono stati raggiunti. Il tasso di autosufficienza dell’UE per i prodotti acquatici ha toccato il minimo storico del 38% nel 2021.

Proposte di riforma dell’AAC

L’AAC concorda sulla necessità di dare priorità all’acquacoltura per garantire l’approvvigionamento di alimenti sani e sicuri, ridurre la dipendenza dalle importazioni e creare opportunità economiche.

La proposta di riforma politica dell’AAC include:

1. Regolamento per l’Acquacoltura Sostenibile (ASR): stabilire un quadro normativo per sostenere lo sviluppo sostenibile del settore.
2.Nuovo regolamento OCM sui prodotti dell’acquacoltura: adeguare il quadro giuridico per migliorare la commercializzazione e la competitività.
3. Modifiche al quadro giuridico delle Organizzazioni di Produttori: rafforzare il ruolo delle organizzazioni di produttori per una gestione più efficiente.
4. Atto giuridico sul quadro delle prestazioni, monitoraggio e valutazione (MRSE): assicurare un monitoraggio efficace delle prestazioni del settore.
5. Coerenza con le direttive ambientali dell’UE: allineare gli obiettivi della politica dell’acquacoltura con le direttive ambientali per garantire la sostenibilità.

Invito al dialogo e coinvolgimento degli stakeholder

L’AAC invita le istituzioni dell’UE e gli Stati membri ad avviare un dialogo sulla politica dell’acquacoltura e a portare avanti la proposta di riforma. Sottolinea la necessità di creare un’unità separata per l’acquacoltura all’interno della DG Mare per garantire un’implementazione efficace della riforma e il coinvolgimento continuo dell’AAC.

La riforma della politica dell’acquacoltura è essenziale per superare le attuali sfide e sfruttare le opportunità future. Con un quadro politico rinnovato, l’acquacoltura può contribuire significativamente alla sicurezza alimentare, alla crescita economica e alla sostenibilità ambientale nell’UE.

Per AAC serve riforma della politica dell’acquacoltura in UE

 

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Il Salmone tra storia, gusto e tecniche di lavorazione

Il Salmone tra storia, gusto e tecniche di lavorazione

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Il Salmone tra storia, gusto e tecniche di lavorazione – Il salmone è una delle specie ittiche più apprezzate e consumate al mondo. Tra le varietà più comuni troviamo il Salmo salar, famoso anche come salmone atlantico, protagonista indiscusso delle nostre tavole, e due specie provenienti dal Pacifico: l’Oncorhynchus tshawytscha, noto come salmone reale, e l’Oncorhynchus nerka, conosciuto come salmone rosso.

I salmoni sono eccellenti nuotatori e sono noti per la migrazione anadroma: trascorrono parte della vita in mare e si spostano in acqua dolce per la riproduzione. I giovani, dopo la schiusa o dopo alcuni anni, migrano verso il mare, dove vivono la maggior parte della loro vita.

Negli ultimi anni, grazie al suo gusto, alla facilità d’uso e alla versatilità in cucina, il salmone è diventato uno dei prodotti ittici più consumati in Italia. Tra le lavorazioni più apprezzate troviamo filetti, tranci, porzioni e bocconcini, consumati sia cotti che crudi, oppure utilizzato come ingrediente nel sushi o nel pokè. Recentemente, sono disponibili in commercio anche porzioni di salmone fresco già aromatizzate o marinate con salse tradizionali ed etniche.

Salmone selvaggio e allevato

Esistono due tipi di salmone: selvaggio e allevato. L’allevamento del salmone inizia dalla schiusa dell’uovo fino al raggiungimento della taglia desiderata, un processo che può durare da uno a tre anni. Una volta raggiunta la taglia, il salmone viene trasferito nello stabilimento di lavorazione, dove viene eviscerato e poi distribuito fresco o surgelato, oppure ulteriormente lavorato e trasformato in filetti.

I filetti di salmone sono suddivisi in diverse categorie, da Trim A a Trim E, ognuna con specifiche operazioni di rifilatura. Grazie alle sue elevate qualità nutrizionali, il salmone è stato sempre un alimento importante per molte popolazioni. Oggi, con le tecniche moderne di allevamento, è disponibile in abbondanza nei supermercati, sia affumicato che fresco.

Il salmone è presente nelle prime raffigurazioni di arte rupestre

Il Salmone ha una lunga storia, risalente alle antiche popolazioni europee e americane, è presente nelle prime raffigurazioni di arte rupestre e ha avuto un ruolo significativo nelle culture nordiche. I salmoni compaiono in raffigurazioni di arte rupestre francese, come quella proveniente dall’Abri du Poisson, e adornavano le armature medievali di molti nobili europei. Erano anche una importante fonte alimentare per le popolazioni di indiani d’America settentrionale.

I diversi tagli del salmone

Il salmone presenta vari tagli: il filetto dorsale più magro, la ventresca più grassa e morbida, e il classico taglio triangolare vicino alla coda. Il metodo di taglio varia in base alla destinazione d’uso: affumicatura o consumo fresco. Per essere conservato, il salmone viene salato e affumicato. Esistono due principali metodi di affumicatura: a caldo e a freddo. Per il consumo crudo, il salmone deve essere congelato a -18°C per un periodo adeguato, mentre per il consumo cotto, si consiglia di iniziare la cottura dal lato della pelle per ottenere un esterno croccante e un interno morbido.

Per sfilettare un salmone, è necessario praticare un taglio a 45° dietro la testa, all’attaccatura della pinna pettorale, su entrambi i lati. Successivamente, bisogna scorrere la lama orizzontalmente lungo la lisca per separare il filetto. Una volta separati i filetti dalla lisca, si può recuperare la polpa rimasta attaccata con un cucchiaio. Le lische vengono eliminate con una pinzetta, tirando in direzione della testa. Infine, si rifila la parte ventrale e dorsale eliminando grasso e lische.

Per il taglio Pavé, si procede tagliando il filetto in porzioni di circa 4 cm, utilizzando le estremità per tartare. Per il taglio scaloppa, si tagliano fette di circa 1 cm di spessore dalla coda verso la testa escludendo la testa.

Il consumo responsabile del salmone e la gestione sostenibile delle risorse ittiche sono fondamentali per preservare l’ecosistema marino. È quindi indispensabile promuovere pratiche di pesca e allevamento sostenibili, garantendo così la disponibilità di questo prezioso alimento per le generazioni future e rispettando l’ambiente.

Il Salmone tra storia, gusto e tecniche di lavorazione

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