Mese: Luglio 2024 Pagina 18 di 20

Molva: una ricchezza del Mare del Nord

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Molva: una ricchezza del Mare del Nord – La Molva molva, comunemente noto come molva, è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Lotidae. Questo affascinante abitante delle profondità marine si distingue per il suo corpo allungato e quasi anguilliforme, ricoperto di scaglie molto piccole. La sua struttura fisica è caratterizzata da una mascella superiore più lunga di quella inferiore, una bocca ampia e piccoli occhi, adattamenti che lo rendono un predatore efficace nelle sue acque native.

Biologia ed ecologia del Molva

La Molva molva è un carnivoro e planctonivoro, si nutre principalmente di pesci come gadidi, aringhe e pesci piatti, ma anche di crostacei, stelle marine e cefalopodi. La sua dieta varia lo rende un componente cruciale degli ecosistemi marini, contribuendo al controllo delle popolazioni di altre specie. La riproduzione avviene tra marzo e luglio, con le uova pelagiche che vengono rilasciate in aree ben definite a profondità di qualche centinaio di metri. Le larve presentano una colorazione nera e gialla, mentre i giovani esemplari possiedono pinne ventrali molto allungate. Il Molva può vivere fino a 25 anni, dimostrando una notevole longevità per un pesce.

Distribuzione e habitat

Questo pesce è ampiamente diffuso lungo le coste nordatlantiche europee, dalla Scandinavia del nord fino al golfo di Guascogna, e occasionalmente fino al Marocco. È presente anche lungo le coste americane, in particolare in Canada e Groenlandia, e nel mare di Barents. Nel Mediterraneo, il Molva molva è raro e si trova principalmente nel settore nordoccidentale, come il mar Ligure, il mar Tirreno e lo stretto di Messina. Predilige le zone rocciose della piattaforma continentale esterna e della scarpata continentale superiore, abitualmente a profondità tra i 100 e i 400 metri, sebbene possa spingersi fino a 1000 metri.

Pesca e utilizzo

La Molva è di grande importanza per la pesca commerciale, catturato principalmente con palamiti, reti a strascico, reti da posta e lenze. È anche una preda ambita nella pesca sportiva. I principali produttori di molva sono Norvegia e Regno Unito, dove viene venduta generalmente sfilettata, sia fresca che congelata o sotto sale, e utilizzata anche per la produzione di farina di pesce. Le sue carni sono apprezzate per la loro qualità, rendendola una scelta popolare tra i consumatori di pesce.

Importanza ecologica e commerciale

Il ruolo ecologico della Molva negli ecosistemi marini è significativo, contribuendo alla biodiversità e al bilancio naturale delle specie marine. Dal punto di vista commerciale, questo pesce rappresenta una risorsa preziosa per le economie locali, soprattutto nelle regioni nordiche, dove la pesca di questa specie è ben sviluppata.

Talvolta, la molva (Molva molva) può essere venduta come baccalà. Questo pesce è infatti simile al merluzzo per aspetto e sapore, il che può portare a confusione tra i consumatori. Il baccalà, tradizionalmente ottenuto dal merluzzo (Gadus morhua), viene salato e stagionato, ma la molva, essendo più economica, può essere utilizzata come alternativa. È importante che i consumatori siano consapevoli di questa possibile sostituzione e controllino attentamente l’etichettatura del prodotto per garantire di acquistare il pesce desiderato.

Foto: Erling Svensen

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Ottimismo nella produzione di farina e olio di pesce nel 2024

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Ottimismo nella produzione di farina e olio di pesce nel 2024 – A soli pochi giorni dall’apertura della nuova stagione di pesca alle acciughe in Perù, si tirano le somme della prima stagione con risultati straordinari che influenzano positivamente la produzione di olio e farina di pesce.

Risultati eccezionali della prima stagione di pesca alle acciughe

La prima stagione di pesca delle acciughe del 2024 nella zona centro-settentrionale del Perù si è conclusa a giugno con oltre il 98% della quota raggiunta. Questo è un segnale molto positivo sia per il settore della pesca che per quello della produzione di mangimi, considerando che il Perù contribuisce per circa un quinto alla fornitura mondiale di farina di pesce ogni anno.

Impatti positivi sulla produzione di farina e olio di pesce

Nei primi cinque mesi del 2024, la produzione cumulativa di farina di pesce nei paesi analizzati dall’International Fishmeal and Fish Oil Organisation (IFFO) è aumentata del 40% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo significativo incremento è stato principalmente trainato dall’aumento dell’offerta peruviana. Parallelamente, la produzione di olio di pesce è cresciuta del 10,8% su base annua, anch’essa spinta dall’aumento dell’offerta proveniente dal Perù.

Il 1° luglio ha segnato l’inizio della seconda stagione di pesca delle acciughe nel sud del Perù, con una quota di cattura totale autorizzata (TAC) di 251.000 tonnellate. Le prospettive per questa seconda stagione sono molto positive, alimentando l’ottimismo nell’industria degli ingredienti marini.

Ottimismo nella produzione di farina e olio di pesce nel 2024

 

 

 

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Approccio GFCM per mitigare le interazioni tra pesca e specie vulnerabili

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Approccio GFCM per mitigare le interazioni tra pesca e specie vulnerabili – La regione del Mediterraneo e del Mar Nero è uno degli hotspot di biodiversità più importanti al mondo, grazie alla sua ricchezza di specie, molte delle quali rare e vulnerabili. Questi ecosistemi ospitano una vasta gamma di mammiferi marini, tartarughe, uccelli marini, squali e razze, che svolgono ruoli ecologici cruciali.

Minacce alla biodiversità

Le specie vulnerabili sono continuamente minacciate da attività antropiche dirette e indirette. La pesca intensiva, l’inquinamento, il degrado dell’habitat e il cambiamento climatico sono tra le principali cause di stress per questi ecosistemi. La valutazione della distribuzione, dell’abbondanza e dello stato ecologico delle specie vulnerabili è essenziale per attuare strategie di conservazione efficaci.

Interazioni tra pesca e specie vulnerabili

Le interazioni tra pesca e specie vulnerabili spesso portano a esiti negativi. Molte specie rimangono impigliate negli attrezzi da pesca, diventando catture accessorie, mentre altre, come delfini e squali, possono danneggiare le attrezzature dei pescatori, causando perdite economiche. La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM) della FAO ha lanciato un piano d’azione regionale (RPOA-VUL) per monitorare e mitigare queste interazioni nel Mediterraneo e nel Mar Nero.

Si tratta di un piano decennale che contribuisce alla strategia GFCM 2030. Esso mira a ridurre le catture accidentali di specie vulnerabili e a minimizzare la predazione da parte dei delfini. La GFCM supporta i paesi membri nella raccolta e valutazione delle informazioni, facilitando l’implementazione di misure di gestione basate su dati accurati.
Le guide GFCM al monitoraggio delle catture accidentali di specie vulnerabili nella pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero e alla predazione dei delfini nella pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero contengono protocolli per farlo.

Progetti pilota per la conservazione

Cinque progetti pilota sono stati lanciati in diverse sottoregioni del Mediterraneo. Questi progetti, realizzati in collaborazione con partner come BirdLife International e ACCOBAMS, mirano a rafforzare i programmi di monitoraggio e a testare misure di mitigazione per ridurre le catture accessorie. Ad esempio, BirdLife International lavora per mitigare gli impatti dei palangari sugli uccelli marini al largo delle isole Baleari.

Nel Mar Nero, il progetto CetaByM, in collaborazione con ACCOBAMS, cerca di valutare e mitigare la cattura accidentale di cetacei nella pesca del rombo. Questo progetto è cruciale poiché le reti da posta utilizzate per il rombo rappresentano un rischio significativo per le focene comuni, che spesso rimangono impigliate.

Sostenere la pesca sostenibile e la conservazione

La promozione della pesca sostenibile e la protezione delle specie vulnerabili sono essenziali per mantenere gli ecosistemi marini sani. Attraverso progetti di collaborazione internazionale e il sostegno di donatori come l’Unione Europea, la GFCM lavora per ridurre gli impatti negativi della pesca e proteggere la biodiversità marina.

Approccio GFCM per mitigare le interazioni tra pesca e specie vulnerabili

 

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Finanziamenti per la pesca e l’acquacoltura in Irlanda

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Finanziamenti per la pesca e l’acquacoltura in Irlanda – L’Irlanda attribuisce grande importanza ai settori della pesca e dell’acquacoltura, riconoscendoli come pilastri fondamentali per l’economia e la sostenibilità delle comunità costiere. Con un impegno costante verso la crescita sostenibile e la competitività del settore ittico, il Ministro dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Marina irlandese, Charlie McConalogue, ha recentemente annunciato l’apertura di due nuovi piani di finanziamento nell’ambito del Programma di sviluppo dei prodotti della pesca.

I nuovi piani di finanziamento, dotati di 258 milioni di euro, sono cofinanziati dal governo irlandese e dall’UE attraverso l’European Maritime, Fisheries and Aquaculture Fund (EMFAF). Questi si aggiungono ai quattro piani già aperti il 25 giugno e rappresentano un significativo passo avanti per sostenere il settore.

Piano di investimenti di capitale in Acquacoltura

Questo piano fornisce aiuti per investimenti di capitale nel settore dell’acquacoltura, con l’obiettivo di:
– Promuovere la crescita sostenibile dell’attività acquicola.
– Incoraggiare l’ingresso di nuovi operatori.
– Sostenere l’espansione e la competitività dei piccoli operatori.

Questo piano è allineato con gli obiettivi del Piano strategico nazionale per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura, che mira a garantire una crescita responsabile e sostenibile del settore.

Piano formativo sui prodotti della Pesca

Il secondo piano offre assistenza pratica per lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze degli operatori del settore, concentrandosi sui costi associati alla formazione e alle tasse per gli esami. Questo piano mira a:
– Migliorare le competenze professionali degli operatori.
– Garantire una forza lavoro qualificata per affrontare le sfide future del settore.

Charlie McConalogue

Charlie McConalogue ha evidenziato come il settore dell’acquacoltura in Irlanda abbia visto una crescita significativa negli ultimi decenni, producendo circa 40.000 tonnellate di prodotti ittici di alto valore e impiegando circa 1.800 persone nelle comunità costiere. Il Ministro ha spiegato che il Piano di investimenti di capitale in acquacoltura consentirà agli operatori di beneficiare degli aiuti già forniti nel quadro del Piano di crescita sostenibile dell’acquacoltura Brexit e del Piano per l’acquacoltura sostenibile.

Per quanto riguarda il Piano formativo sui prodotti della pesca, il Ministro ha sottolineato l’importanza di fornire assistenza pratica per lo sviluppo delle competenze necessarie, garantendo così che il settore ittico irlandese rimanga competitivo e sostenibile.

Questi nuovi piani di finanziamento, insieme a quelli già esistenti, dimostrano l’ampiezza del sostegno fornito dall’EMFAF. Questi investimenti sono essenziali per sostenere la resilienza e la sostenibilità del settore ittico irlandese, garantendo che possa affrontare sfide come il cambiamento climatico e le mutevoli condizioni del mercato, continuando a fornire prodotti di alta qualità e rimanendo competitivo a livello globale.

Finanziamenti per la pesca e l’acquacoltura in Irlanda

 

 

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Contaminazione da fibra di vetro in ostriche e cozze

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Contaminazione da fibra di vetro in ostriche e cozze – Un nuovo studio condotto dalle Università di Portsmouth e Brighton ha rivelato livelli preoccupanti di accumulo di fibra di vetro in ostriche e cozze. È la prima volta che particelle di fibra di vetro o di plastica rinforzata con vetro (GRP) vengono trovate nella catena alimentare umana, sollevando urgenti preoccupazioni per l’ambiente e la salute umana.

Utilizzando la spettroscopia micro-Raman, i ricercatori hanno scoperto particelle di GRP nei tessuti molli di ostriche e cozze raccolte nei pressi di un cantiere navale attivo nel porto di Chichester, una popolare destinazione per la vela nel sud dell’Inghilterra. Hanno rilevato fino a 11.220 particelle di fibra di vetro per chilogrammo nelle ostriche e 2.740 particelle per chilogrammo nelle cozze.

Implicazioni per la salute e l’ambiente

Il GRP, ampiamente utilizzato nella produzione di imbarcazioni, può contaminare le acque costiere quando si rompe. Questo materiale, un tempo considerato durevole e benefico, ora solleva serie preoccupazioni per la salute umana poiché le particelle di fibra di vetro e GRP possono essere trasmesse agli esseri umani attraverso il consumo di bivalvi contaminati.

I bivalvi, come ostriche e cozze, sono filtratori fissi altamente suscettibili all’accumulo di particelle di fibra di vetro. L’ingestione di queste particelle può interferire con i loro sistemi digestivi, causando stress fisiologico e persino la morte. Questo non solo influisce negativamente sulla vita marina, ma rappresenta anche un rischio significativo per la salute umana.

I commenti degli esperti

Corina Ciocan, biologa marina dell’Università di Brighton, ha affermato che lo studio dimostra un livello preoccupante di contaminazione da GRP nella vita marina. La fibra di vetro, pur essendo durevole, è difficile da smaltire correttamente e, degradandosi, può contaminare l’ambiente marino in modo simile alle microplastiche.

Fay Couceiro, ricercatrice dell’Università di Portsmouth, ha sottolineato che si tratta di un problema globale, in particolare per le nazioni insulari con spazi limitati per le discariche. Ha aggiunto che si stanno facendo sforzi per trovare soluzioni di smaltimento praticabili, ma c’è ancora molto da fare per prevenire lo scarico in mare e la combustione sulla terraferma.

Urgenza di ulteriori ricerche

Le conseguenze della contaminazione da fibra di vetro nei bivalvi non sono ancora completamente comprese, ma il potenziale impatto ecologico è significativo. I ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori indagini per comprendere il trasferimento delle particelle lungo la catena alimentare e le implicazioni per la salute umana.

La scoperta dell’accumulo di fibra di vetro in ostriche e cozze evidenzia l’urgenza di affrontare il problema dell’inquinamento marino. È fondamentale proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per garantire la salute degli oceani e, di conseguenza, quella umana. Investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni di smaltimento sostenibili è essenziale per un futuro più sicuro e sano.

Contaminazione da fibra di vetro in ostriche e cozze

 

 

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