Mese: Luglio 2024 Pagina 8 di 20

Golfo Aranci, incontro sulle opportunità di investimento

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Domani, nella splendida Golfo Aranci, daremo vita al convegno dal tema “Investire nel futuro blu”. Un momento importante per mettere insieme istituzioni, imprese e organizzazioni del settore e guardare al futuro, tutti insieme.

Sarà un dibattito sulle opportunità e le sfide del settore, che vede i nostri operatori nella costituzione di un sistema di collaborazione per Golfo Aranci e la Sardegna.

«Per noi questo è un importante appuntamento, un’ottima occasione di incontro con il comparto per sviluppare reti e connessioni anche fra le eccellenze locali – le parole del presidente di Agripesca, Mario Serpillo – aprendo nuove vie sul fronte di finanziamenti e bandi. E’ una eccellente opportunità per tutto il settoreanche perché il futuro dell’acquacoltura sarda passa inevitabilmente dalla sostenibilità e dall’innovazione tecnologica

Tanti gli argomenti sul tavolo: soprattutto, le opportunità di finanziamento disponibili per le attività di pesca, attraverso i bandi e il mercato. Grazie alla presenza di esperti sarà possibile discutere l’importanza di finanziamenti che supportano pratiche sostenibili, sia economicamente sia ecologicamente; si affronteranno temi legati all’innovazione e alle tecnologie verdi.

Ma sarà fondamentale per il comparto, affrontare tematiche legate alla promozione e alla formazione professionale.

A conclusione degli interventi tecnici, ci sarà un attesissimo show cooking, per celebrare anche in maniera tangibile l’eccellenza dei nostri mari e delle nostre marinerie, e dare un’idea di come potrebbe essere la messa in pratica delle attività di marketing e di utilizzo delle risorse primarie di cui, fortunatamente, disponiamo.

L’incontro rientra nel programma dell’ultima annualità del PNT.

Rassegna stampa:

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: incentivi dismissione vecchie imbarcazioni consentono pesca responsabile e sicura

Unci AgroAlimentare, Scognamiglio: incentivi dismissione vecchie imbarcazioni consentono pesca responsabile e sicura

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“Con l’atteso decreto direttoriale del Ministero dell’Agricoltura sugli incentivi per la dismissione e demolizione dei vecchi pescherecci, appena pubblicato, si potranno dare risposte concrete a non pochi operatori del settore, con un vantaggio complessivo per l’intero comparto, che così potrà ammodernarsi”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Il rinnovo della flotta – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria del mondo cooperativistico – non solo risponde agli obiettivi previsti dall’Unione europea, per una maggiore sostenibilità ambientale dell’attività, ma contribuisce in maniera determinante a garantire la sicurezza in mare dei lavoratori, che con imbarcazioni datate e in condizioni non ottimali risulta molto più difficile da assicurare. D’altra parte, per tutte le imprese della pesca professionale si profilano nuove sfide ed investimenti per l’adozione di tecnologie avanzate, per l’adeguamento ai nuovi standard.

Auspichiamo, dunque, che con il nuovo provvedimento si possa attuare un piano di dismissione volontario che apra una nuova pagina per costruire una pesca sempre più responsabile, attenta all’impatto sulle risorse naturali e che possa anche creare nuove opportunità per un settore importante dell’economia costiera, ma anche strutturalmente fragile, spesso penalizzato, che ha dovuto affrontare molti problemi soprattutto negli ultimi anni, rispetto ai quali solo grazie alla determinazione, al coraggio, all’esperienza, alla capacità dei pescatori di rispondere alle continue sollecitazioni esterne si è riusciti a superare gli ostacoli ed andare oltre”.

“Da parte nostra – ha concluso Scognamiglio – ci sforziamo di guardare in avanti e in quest’ottica facciamo affidamento sulle istituzioni, in particolare sul Ministero dell’Agricoltura, con il quale è stato da tempo avviato un confronto positivo e una proficua collaborazione, che si determinino le condizioni per l’immissione in mare di nuove unità o per l’ammodernamento di quelle riqualificabili, con le misure del programma Feampa, in modo da rendere più competitiva la pesca italiana”.

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Cala il consumo di pesce in Gran Bretagna

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Cala il consumo di pesce in Gran Bretagna – Come evidenziato da un recente sondaggio dell’ente di settore Seafish, il consumo di pesce in Gran Bretagna sta subendo un calo significativo. L’inflazione dei costi, che ha raggiunto il picco lo scorso anno, è una delle principali cause di questa diminuzione, ma altri fattori stanno contribuendo a questo trend negativo.

Secondo il report, il consumo è diminuito del 22% tra il 2006 e il 2022. Tuttavia, l’accelerazione di questo calo dopo la pandemia di Covid-19 è stata notevole. Le vendite al dettaglio di pesce hanno registrato una diminuzione del 13,6% dal picco del 2021. Nel settore della ristorazione, le porzioni di pesce sono rimaste stabili, ma sono comunque inferiori del 20% rispetto ai livelli pre-pandemia, con una diminuzione del 18% rispetto al 2019.

Nonostante il quadro generale non sia dei migliori, ci sono alcuni aspetti positivi. Il consumo di pesce d’allevamento, come il salmone, e di piatti pronti continua a registrare buone performance. Tuttavia, l’industria ittica deve affrontare sfide significative, come evidenziato da Seafish. Le prospettive future del settore dipendono dalla capacità di adattarsi a questi cambiamenti.

Seafish, nel suo report, sottolinea che, nonostante le difficoltà attuali, ci sono anche notevoli opportunità. La revisione “Fish as Food” evidenzia come i cambiamenti economici, la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico stiano influenzando le aspettative alimentari e la produzione. Nei prossimi cinque anni, i prodotti ittici potrebbero affrontare condizioni difficili, ma ci sono margini di crescita se promossi come proteine di alta qualità con un buon rapporto qualità-prezzo.

La pandemia ha portato a enormi cambiamenti nel settore ittico. Anche il tradizionale fish and chips britannico ha perso quote di mercato, mentre il pesce surgelato ha registrato una ripresa, trainato dai bastoncini di pesce e dalle porzioni pastellate. Nonostante la pressione sulle finanze personali, la domanda di pesce d’allevamento e di prodotti pronti per la consegna rimane forte.

Adattamento del settore ittico

Per affrontare queste sfide, il settore ittico deve lavorare insieme per sviluppare strategie comuni. Seafish suggerisce che i formati dei prodotti ittici potrebbero dover essere reinventati per soddisfare le esigenze dei consumatori. Inoltre, la promozione dei benefici per la salute del pesce potrebbe rappresentare un’importante opportunità. La coerenza nelle catene di approvvigionamento e l’enfasi sul gusto eccezionale dei frutti di mare possono rafforzare la fiducia dei consumatori.

Cala il consumo di pesce in Gran Bretagna

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Un rappresentante in meno in Commissione Pesca UE

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Un rappresentante in meno in Commissione Pesca UE – Con la rielezione di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo, il Parlamento ha avviato i lavori per la configurazione del suo decimo mandato. Questo processo include la costituzione delle diverse commissioni, che sono fondamentali per il funzionamento dell’istituzione europea. Complessivamente, sono state istituite 20 commissioni, tra cui la Commissione per la Pesca, che ha visto una leggera diminuzione del numero dei suoi membri, passando da 28 a 27.

La riorganizzazione delle commissioni del Parlamento europeo è una fase cruciale che determina l’efficacia delle attività legislative e di controllo. Ogni commissione è responsabile di specifici settori e ha il compito di esaminare e proporre leggi, oltre a monitorare l’implementazione delle politiche comunitarie. La Commissione per la Pesca, in particolare, gioca un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse marine, nella regolamentazione delle attività di pesca e nella promozione della sostenibilità nel settore ittico.

L’elenco completo dei membri delle diverse commissioni sarà reso pubblico il prossimo oggi, 18 luglio. La sessione costitutiva, in cui i nuovi membri delle commissioni saranno ufficialmente confermati, è prevista per martedì 23 luglio. Questo evento segna l’inizio ufficiale dei lavori delle commissioni per il nuovo mandato del Parlamento europeo.

Dettagli sulla Commissione per la Pesca

La decisione di ridurre il numero dei membri della Commissione per la Pesca da 28 a 27 potrebbe riflettere un’ottimizzazione delle risorse e una maggiore efficienza nei processi decisionali. Questa commissione è essenziale per la gestione delle politiche comuni sulla pesca, un settore vitale per molti paesi membri dell’UE, specialmente quelli con ampie zone costiere e una forte tradizione ittica come l’Italia.

Importanza della Commissione per la Pesca

La Commissione per la Pesca svolge un ruolo cruciale nella salvaguardia delle risorse marine e nella promozione di pratiche di pesca sostenibili. Le sue decisioni hanno un impatto diretto sulle comunità costiere, sugli ecosistemi marini e sulla sicurezza alimentare. Inoltre, la commissione lavora per bilanciare gli interessi economici con quelli ambientali, assicurando che le politiche di pesca contribuiscano alla sostenibilità a lungo termine del settore.

Il decimo mandato del Parlamento europeo si preannuncia ricco di sfide e opportunità. La rielezione di Roberta Metsola alla presidenza rappresenta un segnale di continuità e stabilità, mentre la riorganizzazione delle commissioni, inclusa quella per la Pesca, prepara il terreno per un lavoro legislativo efficace e mirato. Con l’annuncio dei membri delle commissioni e la sessione costitutiva imminente, il Parlamento europeo è pronto ad affrontare le questioni cruciali del futuro, promuovendo politiche che favoriscano la crescita sostenibile e la cooperazione tra i paesi membri.

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Approccio poliedrico GFCM per mitigare interazioni tra pesca e specie vulnerabili

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Approccio poliedrico GFCM per mitigare interazioni tra pesca e specie vulnerabili – La regione del Mediterraneo e del Mar Nero, nonostante la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici e ad altri impatti, rimane uno degli hotspot di biodiversità del mondo, grazie all’elevata ricchezza di specie, all’endemismo e alla presenza di specie rare e vulnerabili, tra cui mammiferi marini, tartarughe marine, uccelli marini e diverse specie di squali e razze.

Le specie vulnerabili di questi gruppi svolgono un importante ruolo ecologico negli ecosistemi acquatici. Valutare la loro distribuzione, abbondanza e stato ecologico è fondamentale per la conservazione della biodiversità, poiché aiuta ad affrontare minacce antropogeniche dirette o indirette, come la pressione della pesca, l’inquinamento, il degrado dell’habitat, il cambiamento climatico e l’introduzione di specie non indigene.

Quando si tratta di interazioni, ovvero cattura accidentale e predazione, tra attività di pesca e specie vulnerabili, si vedono risultati negativi da entrambe le parti. Da un lato, le specie vulnerabili spesso rimangono agganciate o impigliate negli attrezzi da pesca e finiscono come catture accessorie, ferite o addirittura morte. Dall’altro lato, alcune di queste specie (ad esempio delfini, foche monache, squali) possono causare perdite economiche significative per i pescatori, rimuovendo le catture dagli attrezzi da pesca e danneggiandoli.
Negli ultimi anni, queste interazioni hanno ricevuto sempre più attenzione, ma persistono ampie lacune nella conoscenza dell’effettiva portata del problema. Per comprendere meglio questi eventi e lavorare verso soluzioni di mitigazione, la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha collaborato con diverse organizzazioni e ha recentemente lanciato un piano d’azione regionale per monitorare e mitigare le interazioni tra la pesca e le specie vulnerabili nel Mediterraneo e nel Mar Nero (RPOA-VUL).

Questo piano decennale, che contribuisce direttamente alla strategia GFCM 2030 , mira sia a ridurre le catture accidentali di specie vulnerabili sia a ridurre al minimo i casi di predazione dei delfini.

” Una pesca produttiva richiede mari sani e garantire che la pesca non abbia un impatto negativo significativo sull’ambiente marino è un aspetto fondamentale del lavoro del GFCM “, ha affermato Paolo Carpentieri, responsabile del monitoraggio delle risorse ittiche . ” Proteggendo il più possibile le specie vulnerabili dal contatto con la pesca, possiamo ridurre al minimo gli impatti sulla vita marina e sostenere mari più sani, oltre ad aiutare i pescatori i cui mezzi di sussistenza sono influenzati da queste interazioni ” .

Per facilitare l’identificazione delle priorità e l’attuazione efficace delle misure di gestione, la GFCM supporta i suoi paesi membri nella raccolta e valutazione delle informazioni mancanti in modo approfondito e standardizzato. Le sue guide al monitoraggio delle catture accidentali di specie vulnerabili nella pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero e alla predazione dei delfini nella pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero contengono protocolli per farlo.

Ricerca mirata sulle specie vulnerabili

In seguito alle azioni chiave descritte nel RPOA-VUL, la GFCM ha avviato cinque progetti pilota in tutte le sottoregioni del Mediterraneo , in collaborazione con diversi partner, per rafforzare i programmi di monitoraggio delle catture accessorie e per identificare e testare misure di mitigazione volte a ridurre queste interazioni.

BirdLife International sta lavorando per mitigare l’impatto dei palangari demersali sugli uccelli marini al largo delle isole Baleari in Spagna, dove le specie di berta, tra cui la berta delle Baleari, in grave pericolo di estinzione , sono maggiormente a rischio.

In Marocco, l’ Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e della zona atlantica contigua (ACCOBAMS), in collaborazione con l’ Istituto nazionale di ricerca sulla pesca (INRH), si è concentrato su come ridurre il numero di squali e razze catturati accidentalmente nelle reti a strascico, studiando anche come limitare la predazione dei delfini nelle reti a circuizione.

Altrove, ACCOBAMS sta lavorando con Marecamp per eliminare la predazione dei delfini nella pesca su piccola scala nella Sicilia orientale e con la Çukurova University di Türkiye per mitigare la cattura accidentale di squali, razze, tartarughe marine e altre specie vulnerabili da parte di pescherecci nel Mare di Levante settentrionale. Quest’ultimo progetto include una valutazione dei tassi di sopravvivenza post-rilascio di squali e razze.

Un quinto progetto prevede la collaborazione tra il WWF-Adria e l’Istituto croato di oceanografia e pesca e si concentra sulla riduzione delle catture di squali e razze nelle reti da posta e nelle reti combinate nell’Adriatico settentrionale.
I progetti pilota dovrebbero concludersi nel 2025, anno in cui il piano di lavoro verrà ampliato per incorporare le misure efficaci nei futuri piani di gestione della GFCM, nonché per consolidare le conoscenze e rafforzare le campagne di sensibilizzazione e i programmi di formazione.

Attenuare la cattura accidentale di cetacei nel Mar Nero

Nel frattempo, nel Mar Nero, è in corso un progetto correlato. CetaByM, in collaborazione con ACCOBAMS, mira a valutare e mitigare le catture accessorie di cetacei nella pesca con reti da posta di rombo.

Il rombo è una delle specie più preziose del Mar Nero, ma le reti da posta, l’attrezzo principale utilizzato nella pesca del rombo, rappresentano un problema per le focene comuni, una delle tre specie di delfini della regione. Questo cetaceo non è in grado di individuare le reti da rombo a distanza e, di conseguenza, rimane spesso impigliato.

Approccio poliedrico GFCM per mitigare interazioni tra pesca e specie vulnerabili

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