Mese: Luglio 2024 Pagina 9 di 20

Il Parlamento rielegge Ursula von der Leyen presidente della Commissione

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Il Parlamento rielegge Ursula von der Leyen presidente della Commissione – Questo sarà il secondo mandato di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione. È stata eletta per la prima volta dai deputati nel luglio 2019.

La votazione si è svolta a scrutinio segreto. Su 707 deputati che hanno partecipato al voto, 401 hanno votato a favore, 284 contrari e 15 si sono astenuti. 7 le schede nulle. La maggioranza necessaria era di 360 voti.

Prima del voto, Ursula von der Leyen ha presentato le sue priorità politiche per i prossimi cinque anni in un dibattito con i deputati.

La presidente eletta della Commissione invierà ora delle lettere ufficiali ai capi di Stato o di governo degli Stati membri invitandoli a presentare i loro candidati per i posti di commissario europeo. Il Parlamento organizzerà dopo l’estate una serie di audizioni pubbliche dei candidati nelle commissioni competenti. L’intero collegio dei commissari dovrà poi essere approvato dal Parlamento.

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Legacoop Agroalimentare: buon lavoro a Ursula von der Leyen

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Legacoop Agroalimentare: buon lavoro a Ursula von der Leyen – “Auguri di buon lavoro e soddisfazione per quanto detto su agroalimentare, pesca, cooperazione e Mediterraneo“. Con queste parole Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, commenta la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. “Adesso confidiamo che i commissari all’Agricoltura e alla Pesca abbiano l’autorevolezza necessaria per le grandi sfide che ci attendono”.

Negli intenti previsti dal programma della von der Leyen, che ha detto di voler dare un ruolo importante all’agricoltura e alla cooperazione, c’è appunto la nomina di un commissario per il Mediterraneo che si concentrerà su investimenti e partenariati, la stabilità economica, la creazione di posti di lavoro. Saranno affrontati i temi dell’energia, della sicurezza, della migrazione e di altri settori di interesse reciproco.

Legacoop Agroalimentare: buon lavoro a Ursula von der Leyen

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Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

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Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale – Il salmone norvegese rappresenta il fulcro delle esportazioni di pesce della Norvegia, costituendo il 70% del loro valore totale. Questa preminenza significa che ogni fluttuazione del prezzo del salmone ha un impatto significativo sul valore complessivo delle esportazioni ittiche del paese. Nei primi cinque mesi del 2024, i prezzi elevati e una corona norvegese debole hanno contribuito ad aumentare il valore delle esportazioni, nonostante un calo registrato a marzo. Tuttavia, a giugno, la combinazione di prezzi in calo, volumi inferiori e una maggiore concorrenza globale ha interrotto questa crescita.

Marianne Sivertsen Næss, Ministro norvegese per la pesca e gli oceani, ha sottolineato come l’indebolimento del potere d’acquisto nei mercati chiave, insieme ai volumi di esportazione ridotti e alla crescente concorrenza da parte di altri paesi produttori, stiano influenzando negativamente tutte le esportazioni ittiche del paese, incluso il salmone. A giugno 2024, la Norvegia ha esportato 93.400 tonnellate di salmone per un valore di 8,9 miliardi di NOK (774,9 milioni di EUR), registrando una diminuzione del 15% in valore e del 4% in volume rispetto a giugno dell’anno precedente.

Da gennaio a giugno 2024, la Norvegia ha esportato 500.660 tonnellate di salmone per un valore di 56,3 miliardi di NOK (4,9 miliardi di EUR), segnando un calo del 4% in volume e del 3% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Polonia, la Danimarca e gli Stati Uniti sono stati i principali mercati per il salmone norvegese nella prima metà dell’anno. La Polonia, in particolare, ha visto una crescita del valore del 4%, pari a 267 milioni di NOK (23,2 milioni di EUR), nonostante il volume delle esportazioni sia rimasto stabile a 62.916 tonnellate.

Fattori di influenza sui prezzi del salmone

Christian Chramer, CEO del Norwegian Seafood Council, ha evidenziato le sfide affrontate nella prima metà del 2024. Le difficoltà biologiche hanno portato a volumi di raccolta inferiori e a un aumento della produzione di filetti. Inoltre, la concorrenza globale da parte di altri paesi produttori ha avuto un impatto negativo sui prezzi. A giugno, il prezzo all’esportazione del salmone fresco è sceso a 85,85 NOK (7,47 EUR) al kg, registrando un calo record di 30,81 NOK (2,68 EUR) al kg rispetto a maggio.

Iniziative per sostenere il consumo di pesce norvegese

La Norvegia ha lanciato diverse campagne informative per promuovere il consumo di pesce sostenibile, soprattutto tra i giovani. In Italia, il Norwegian Seafood Council ha introdotto un marchio di riconoscimento per il salmone, il baccalà e lo stoccafisso pescato nei mari norvegesi. Queste iniziative mirano a educare i consumatori sulla qualità e la sostenibilità dei prodotti ittici norvegesi.

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

Il mercato italiano partner strategico

L’Italia è il terzo mercato ittico più grande d’Europa e uno dei più importanti per il pesce norvegese. Le esportazioni ittiche norvegesi verso l’Italia sono cresciute significativamente negli ultimi 15 anni, sia in quantità che in valore. Nel 2023, l’Italia è stata il dodicesimo mercato per quantità e il nono per valore delle esportazioni norvegesi. Di questo totale, oltre l’86% del valore delle esportazioni dirette verso l’Italia proviene dal salmone.

Negli ultimi decenni, il salmone norvegese è diventato un ingrediente fondamentale nella dieta degli italiani, grazie anche alla popolarità del sushi. Inoltre, stoccafisso e baccalà norvegesi sono profondamente radicati nella tradizione culinaria italiana, utilizzati in numerose ricette regionali.

Il salmone norvegese rimane una componente vitale delle esportazioni ittiche della Norvegia, ma il settore deve affrontare sfide significative, tra cui l’aumento della concorrenza globale e le difficoltà biologiche. Attraverso iniziative informative e promozionali, la Norvegia continua a sostenere la domanda nei mercati internazionali, puntando sulla qualità e sulla sostenibilità dei suoi prodotti ittici.

Il salmone norvegese fa i conti con la concorrenza globale

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**Meta descrizione:** Esplora le sfide e le strategie delle esportazioni di salmone norvegese nel 2024, tra cui l’aumento della concorrenza globale e le iniziative per promuovere il consumo sostenibile.

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Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno

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Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno – Torniamo a parlare di Next Tuna, l’azienda, guidata dai co-fondatori Andrew Eckhardt e Paul-Daniel Sindilariu, ha avviato il suo viaggio quattro anni fa con l’ambizioso obiettivo di allevare il tonno rosso dell’Atlantico. Questa iniziativa ha portato alla creazione di un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System) completamente innovativo.

Un sistema RAS galleggiante innovativo

Il progetto di Next Tuna non si limita all’allevamento ittico, ma include anche lo sviluppo di una tecnologia RAS galleggiante a contenimento chiuso, progettata in collaborazione con l’azienda norvegese Seafarming Systems. Questo sistema, per il quale è stata presentata una domanda di proprietà intellettuale, si distingue dai tradizionali sistemi di acquacoltura terrestre e marina.

Paul-Daniel Sindilariu spiega che l’allevamento del tonno presenta sfide tecniche uniche. I tonni, essendo nuotatori veloci e di grandi dimensioni, richiedono vasche enormi con controllo rigoroso della temperatura e qualità dell’acqua, rendendo l’allevamento a terra estremamente costoso. Il sistema RAS galleggiante offre una soluzione più economica e modulare, costruito e allestito in cantiere navale prima di essere trasportato sul sito come soluzione plug-and-play.

Prove e implementazione

Next Tuna è pronta a installare il primo sistema all’interno dell’infrastruttura portuale di Castellón (Spagna), testando inizialmente specie ittiche consolidate come il pesce serra. La modularità del sistema consente una facile scalabilità, permettendo l’installazione di più unità nello stesso hub portuale.

Andrew Eckhardt sottolinea che il sistema RAS galleggiante non solo richiede meno spesa in conto capitale rispetto alle strutture RAS terrestri, ma è anche più semplice da gestire. La natura completamente chiusa del sistema garantisce che non vengano rilasciati inquinanti nell’ambiente marino, rispondendo così alle preoccupazioni ambientali legate ai progetti di acquacoltura.

Potenziale per altre specie e collaborazioni

Oltre all’allevamento del tonno, il sistema RAS galleggiante di Next Tuna ha implicazioni più ampie per l’acquacoltura di altre specie, come il salmone. La capacità di controllare le condizioni ambientali rende questo sistema resiliente ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici estremi, garantendo un ambiente stabile e sostenibile per l’allevamento dei pesci.

Next Tuna sta anche collaborando con partner come l’organizzazione di ricerca applicata Fraunhofer per sviluppare sistemi operativi remoti, migliorando l’agricoltura di precisione e l’efficienza attraverso l’integrazione tecnologica.

Nonostante le sfide, tra cui l’ottenimento dei fondi necessari, Next Tuna è determinata a superarle grazie a un team dedicato e a partnership strategiche. Il primo sistema RAS galleggiante è cruciale per dimostrare la fattibilità commerciale del progetto, aprendo la strada a un futuro più sostenibile ed efficiente nell’acquacoltura.

L’obiettivo a lungo termine di Next Tuna è l’allevamento completo del tonno, dall’incubatoio all’ingrasso, un traguardo che il team ritiene tecnicamente raggiungibile grazie alla collaborazione con l’Istituto di Oceanografia spagnolo e l’esperienza del co-fondatore Jan Giebichenstein.

Continua il viaggio di Next Tuna verso l’allevamento di tonno

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Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre

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Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre – Nel contesto della crescente domanda globale di cibo e della necessità di ridurre l’impatto ambientale, l’acquacoltura e l’allevamento del bestiame stanno assumendo un ruolo cruciale nell’innovazione agroalimentare. Un recente report a firma UK Agri-Tech Centre delineato per il prossimo decennio, mette in luce le priorità di ricerca e innovazione necessarie per sostenere questi settori in continua evoluzione.

Visione strategica e obiettivi

Il report sottolinea l’importanza di sviluppare sistemi resilienti e sostenibili per garantire la sicurezza alimentare globale e la salute integrata di persone, animali ed ecosistemi, nota come approccio “One Health“. La consultazione con oltre 150 stakeholder, tra cui rappresentanti commerciali, accademici e istituzionali, ha permesso di identificare le esigenze prioritarie per l’industria del bestiame e dell’acquacoltura.

Priorità tematiche

Il report individua undici aree tematiche di ricerca e innovazione, suddivise in quattro temi strategici: one health, produzione sostenibile, sistemi alimentari resilienti e agricoltura intelligente.

1. Salute degli animali: sviluppo di strategie per prevenire malattie e migliorare la salute degli animali, riducendo l’uso di antibiotici e migliorando la sicurezza alimentare.
2. Benessere degli animali: miglioramento delle pratiche di benessere animale attraverso l’uso di tecnologie come AI e sensori per monitorare il comportamento e le condizioni di vita degli animali.
3. Sicurezza alimentare, qualità e contenuto nutrizionale: garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti ittici e di allevamento, allineandosi alle aspettative dei consumatori in termini di benefici per la salute, standard di benessere e sicurezza.
4. Soluzioni intelligenti per il clima: implementazione di pratiche agricole che riducano l’impatto ambientale, contribuendo agli obiettivi climatici nazionali e globali.
5. Produttività: migliorare la produttività attraverso l’uso efficiente delle risorse, la riduzione delle emissioni di gas serra e una migliore gestione delle risorse naturali.
6. Diete ottimizzate: formulazione precisa di mangimi per supportare la crescita e la salute degli animali, riducendo al contempo i rifiuti e l’impatto ambientale.
7. Miglioramento degli ecosistemi e della biodiversità: implementazione di pratiche che migliorino la biodiversità e la salute degli ecosistemi, contribuendo alla sostenibilità economica e ambientale.
8. Prestazioni del suolo ottimizzate: migliorare la produttività e la sostenibilità dei terreni agricoli attraverso la gestione efficiente del suolo e dei rifiuti animali.
9. Sistemi ottimizzati: sviluppo di approcci integrati per massimizzare la produttività e la sostenibilità dell’acquacoltura e dell’allevamento.
10. Risorse dati: utilizzo di infrastrutture e strumenti avanzati per la raccolta, l’analisi e l’utilizzo di dati su larga scala, migliorando la gestione delle aziende agricole.
11. Tecnologia: sviluppo e implementazione di tecnologie avanzate per migliorare le pratiche agricole e la sostenibilità.

Il report Livestock and aquaculture sectors’ 11 innovation priorities identified rappresenta una guida strategica per l’innovazione nei settori dell’acquacoltura e dell’allevamento per i prossimi dieci anni. Identificando le priorità tematiche e delineando un percorso per la collaborazione tra scienza, industria e governo, il centro si impegna a promuovere soluzioni sostenibili e resilienti per garantire la sicurezza alimentare globale.

Il futuro dell’acquacoltura secondo UK Agri-Tech Centre

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