Mese: Agosto 2024 Pagina 13 di 17

FEDERPESCA: bene nomina nuovo commissario per il granchio blu

FEDERPESCA: bene nomina nuovo commissario per il granchio blu

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“Bene la nomina del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, l’ex prefetto Enrico Caterino. Una figura fondamentale per affrontare con decisione la problematica che affligge il settore ittico nel nord est del Paese e che ha provocato danni irreparabili a imprese e lavoratori.Come Federpesca, siamo a disposizione fin da subito per collaborare e lavorare per un dialogo costruttivo e soluzioni efficienti.” ha dichiarato in una nota la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, a seguito della conferenza stampa di presentazione del Commissario straordinario per l’emergenza del granchio blu che si è tenuta nella mattina del 6 agosto presso palazzo Chigi. 

“Importante prevedere tempestivamente ulteriori strumenti e risorse per sostenere i pescatori e acquacoltori nella fase di cattura e smaltimento della specie e in quella di semina negli impianti di mitili. Fondamentale allo stesso tempo lavorare per costruire una filiera commerciale di trasformazione del prodotto in grado di svilupparsi e competere nel mercato.” – ha così continuato la Direttrice Biondo.

Alla conferenza stampa presenti, oltre al nuovo Commissario straordinario, il Ministro MASAF Francesco Lollobrigida e il Ministro MASE Gilberto Picchetto Fratin. Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza della collaborazione costante con il MASE nel far fronte a questa emergenza, grazie ad un’azione congiunta e a una grande sintonia che i due ministeri hanno raggiunto per applicare la regola del dialogo costante. Il Ministro ha inoltre evidenziato come il Commissario Caterino, ex prefetto di Rovigo e Ravenna, sia una persona adatta a questo ruolo che ha in sé il valore dell’efficienza, capace di operare in situazioni complesse e che conosce bene il territorio.

Il Commissario straordinario Caterino comunica il suo massimo impegno per venire incontro alle aspettative su questa nomina, oltre a volersi confrontare fin da subito con associazioni di categoria, enti di ricerca e organizzare incontri sui territori. Obiettivo condiviso durante la conferenza stampa quello di affrontare l’emergenza attraverso un piano strategico, per ridurre la problematica ed evitare che possa diffondersi in altre aree italiane. Allo stesso tempo, lavorare per creare opportunità di rafforzamento della filiera ittica, trasformazione e commercializzazione.

In conclusione, il Ministro Lollobrigida ribadisce la proposta di creare una cabina di regia europea che preveda strategie comuni per affrontare le emergenze che colpiscono i settori produttivi, in modo tale da andare oltre a quelli che sono i confini geografici per trovare soluzioni condivise a livello europeo.

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Granchio blu, c’è il Commissario

Sarà il dott. Enrico Caterino, già prefetto di Rovigo e Ravenna e Commissario straordinario al comune di Torre Annunziata, il Commissario designato per gestire l’emergenza legata al granchio blu. È stato presentato stamane, a Palazzo Chigi, dai ministri che lo hanno selezionato; Lollobrigida e Pichetto Fratin.

“Il granchio blu, da specie alloctona, sta diventando stanziale anche ne mediterraneo, complice l’innalzamento della temperatura delle acque”, le parole del titolare dell’Ambiente mentre il collega della compagine di Governo ha fatto riferimento “alla compromissione delle attività economiche e turistiche”.

Il numero uno di Via XX Settembre non ha nascosto che sia un’emergenza che viene da lontano; “già nell’87 vi era un documento della Fao che invitava a non sottovalutare la presenza del crostaceo, ora agiamo in emergenza ma dobbiamo imparare a prevedere, gli scenari cambiano sempre più velocemente”.

Il primo atto ostile verso il granchio blu risale al luglio 2023, quando diverse sigle di settore inviarono al Ministro una lettera per segnalare le difficoltà dell’ittica e dell’acquacoltura. Da allora, è stato predisposto un Piano Strategico che ha già erogato i primi dodici milioni di indennizzi e prevede di elargirne altri 15.

Quali sono i compiti del Commissario, e dove sarà ubicato? La sede sarà a Roma, nell’ambito del Masaf ma non si esclude di individuare altre sedi secondarie ed operative nei pressi dell’epicentro, parliamo quindi dell’alto Adriatico tra Ravenna e Chioggia, o in altre realtà territoriali. “Gli obiettivi che il dott. Caterino dovrà cercare di perseguire sono molteplici; occorre contrastare la proliferazione del pericoloso crostaceo, così come individuare strategie di valorizzazione commerciale, perché è molto apprezzato”, ha affermato ancora il Ministro Lollobrigida. Sullo sfondo il risultato più ambizioso, la realizzazione di un Piano di azione strategica più su larga scala per gestire al meglio l’ambiente marino.

Enrico Caterino è il commissario per l’emergenza granchio blu

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Enrico Caterino è il commissario per l’emergenza granchio blu – Era prevista 15 giorni fa la nomina di un commissario ad hoc per gestire l’emergenza del granchio blu, ma solo oggi la vicenda è giunta a conclusione. Il governo ha nominato l’ex prefetto di Rovigo, Enrico Caterino, come commissario straordinario per affrontare questa crisi. L’annuncio è stato fatto dal ministro Francesco Lollobrigida durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, alla presenza del ministro Gilberto Pichetto Fratin.

L’impatto del Granchio Blu sull’ecosistema e sull’economia

Il granchio blu ha compromesso significativamente l’Adriatico, danneggiando alcune attività economiche e minacciando l’intero ecosistema marino. Questo crostaceo ha portato alla distruzione degli allevamenti di vongole nel Delta del Po, tra Veneto ed Emilia-Romagna, causando enormi perdite economiche.

Enrico Caterino: nuovo commissario

La nomina di Enrico Caterino è stata decisa dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Caterino, che conosce bene il problema grazie alla sua esperienza nella zona, ha dichiarato che si impegnerà a gestire la situazione al meglio, avviando subito incontri sul territorio per rendere operativa la struttura di gestione dell’emergenza.

Durante la conferenza stampa, il ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di misure strategiche per evitare ulteriori danni all’ecosistema marino. Con la nomina del commissario, il governo intende dare un “salto di qualità” nella gestione della crisi. Il ministro Pichetto Fratin ha ribadito l’urgenza di interventi efficaci e coordinati per arginare la proliferazione del granchio blu.

Le iniziative e le risorse disponibili

Il commissario avrà a disposizione un fondo di 10 milioni di euro per il piano di contenimento, distribuiti su un arco temporale che copre il 2024 (un milione di euro), 2025 (tre milioni) e 2026 (sei milioni). Queste risorse sono state annunciate a settembre 2023, ma le associazioni territoriali lamentano di non aver ancora ricevuto i fondi necessari. Caterino dovrà varare un piano di contenimento entro 90 giorni, utilizzando 10 dei 12 milioni stanziati.

La moria di vongole e le soluzioni alternative

La proliferazione del granchio blu ha causato un aumento del 2.000% di questa specie invasiva, con un crollo della produzione di molluschi del 96%. Nel frattempo, iniziative locali di chef, ristoratori e imprenditori hanno cercato di utilizzare il granchio blu in cucina, trasformando un problema in un’opportunità gastronomica.

La nomina di Enrico Caterino come commissario per l’emergenza del granchio blu rappresenta un passo fondamentale nella gestione di questa crisi ecologica ed economica. Con l’implementazione di misure strategiche e la collaborazione tra istituzioni, si spera di arginare la proliferazione del granchio blu, proteggendo l’ecosistema marino e le attività economiche locali.

Enrico Caterino è il commissario per l’emergenza granchio blu

 

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L’industria ittica e la necessità di connettersi più velocemente con il consumatore

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L’industria ittica e la necessità di connettersi più velocemente con il consumatore – Nell’era digitale, l’industria ittica deve adattarsi rapidamente alle nuove dinamiche di mercato e alla crescente domanda dei consumatori di trasparenza e sostenibilità. I social media e il web rappresentano un’opportunità unica per raggiungere il pubblico in modo diretto, veloce e coinvolgente. Mowi Scotland, produttore leader di salmone d’allevamento, ha colto questa opportunità collaborando con James Sibley, un influencer di spicco con una forte inclinazione verso l’acquacoltura.

Mowi Scotland ha riconosciuto l’importanza crescente dei media digitali e ha deciso di collaborare con James Sibley, un creatore di contenuti con un background in biotecnologia e un seguito considerevole su piattaforme come TikTok e Instagram. Sibley lavorerà non solo per Mowi, ma anche per Salmon Scotland, un ente commerciale che rappresenta il settore dell’allevamento del salmone in Scozia.

James Sibley

James Sibley ha annunciato su LinkedIn l’inizio del suo nuovo ruolo come content creator per Mowi Scotland e Salmon Scotland. Per il prossimo anno, si concentrerà a tempo pieno sulla creazione di contenuti relativi all’acquacoltura. L’obiettivo è quello di accrescere la conoscenza e la fiducia dei consumatori nel settore dell’allevamento del salmone in Scozia.

Sibley esplorerà vari aspetti dell’industria, dalle infrastrutture e la legislazione sull’allevamento del salmone alle comunità costiere secolari e alle tecnologie all’avanguardia utilizzate nel settore. Il suo obiettivo è mostrare gli aspetti unici dell’industria dell’acquacoltura scozzese, mettendo in evidenza non solo le operazioni di Mowi, ma anche il più ampio contesto dell’acquacoltura in Scozia.

L’importanza dei Media Digitali

L’iniziativa di Mowi Scotland di collaborare con un influencer dei social media dimostra una chiara comprensione dell’importanza dei media digitali nell’industria ittica. La presenza sui social media consente di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, educando i consumatori sui benefici dell’acquacoltura e sulle pratiche sostenibili adottate dall’industria.

Verso un futuro più sostenibile

Attraverso i contenuti creati da Sibley, Mowi Scotland mira a migliorare la percezione dell’acquacoltura tra i consumatori, mostrando la trasparenza delle operazioni e l’impegno verso la sostenibilità. Questo approccio non solo favorisce una maggiore fiducia nei prodotti ittici, ma promuove anche una maggiore consapevolezza riguardo all’importanza dell’acquacoltura per la sicurezza alimentare globale.

L’industria ittica si trova dunque di fronte a una sfida cruciale: connettersi con i consumatori in modo efficace e trasparente. La collaborazione tra Mowi Scotland e James Sibley rappresenta un passo significativo verso questo obiettivo, sfruttando il potere dei social media per educare e coinvolgere il pubblico. Con un focus sull’innovazione, la sostenibilità e la trasparenza, l’acquacoltura scozzese può rafforzare la fiducia dei consumatori e promuovere un futuro più sostenibile per l’industria ittica.

L’industria ittica e la necessità di connettersi più velocemente con il consumatore

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Tre tipi di pelle di pesce buoni da mangiare e ricchi di nutrienti

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Tre tipi di pelle di pesce buoni da mangiare e ricchi di nutrienti – La pelle del pesce è una gemma nascosta di nutrienti spesso trascurata. Secondo i dietologi, non solo è sicura da mangiare, ma è anche ricca di benefici per la salute. Quali tipi di pelle di pesce sono sicuri da consumare e quali dovrebbero essere evitati?

Benefici per la salute della pelle di pesce

Ricca di nutrienti – La pelle del pesce, spesso scartata, ha un grande valore nutrizionale. Il profilo nutrizionale esatto della pelle del pesce dipende dal tipo di pesce, ma generalmente fornisce nutrienti simili a quelli della carne, inclusi proteine, acidi grassi omega-3, vitamine D ed E, iodio, selenio e taurina.

Ricca di acidi grassi Omega-3 – La pelle del pesce può contenere una delle più alte concentrazioni di omega-3. Gli acidi grassi omega-3 sono grassi polinsaturi noti per i loro benefici per il cervello, il cuore e le proprietà antinfiammatorie. I pesci grassi d’acqua fredda come salmone, aringa e sgombro ne sono particolarmente ricchi.

Ricca di collagene – La pelle del pesce è anche una fonte naturale di collagene, una proteina che rafforza ossa, articolazioni, capelli, pelle e unghie.

Tipi di pelle di pesce che possono essere mangiate

Salmone – Il salmone è una delle specie più popolari e la sua pelle è deliziosa e sicura da mangiare. Aggiunge una consistenza croccante al piatto e aiuta a trattenere i nutrienti durante la cottura.

Sardine – Le sardine sono ricche di calcio, proteine e omega-3. Le sardine in scatola, spesso con la pelle, sono pronte da mangiare e durano a lungo, offrendo un’opzione pratica e nutriente.

Merluzzo nero – Il merluzzo nero è meno conosciuto ma offre una pelle commestibile e ricca di nutrienti. Contiene più omega-3 del salmone e può essere preparato al forno, alla griglia o in padella.

Sicurezza e preparazione

Prima di consumare la pelle del pesce, è importante assicurarsi che sia stata pulita correttamente e che le squame siano state rimosse. È possibile chiedere al personale del banco del pesce di farlo o farlo a casa con un coltello. È consigliabile evitare di friggere la pelle del pesce per limitare l’assunzione di grassi e sodio, preferendo metodi di cottura come grigliare o cuocere al forno.

Tipi di pelle di pesce che dovrebbero essere evitati

È consigliabile evitare la pelle dei pesci grandi, vecchi e provenienti da acque inquinate. Pesci come sgombro reale, marlin, squalo, pesce spada e pesce tegola hanno alti livelli di mercurio e altri contaminanti. Questi pesci sono particolarmente sconsigliati per donne incinte e bambini piccoli.

Consumare la pelle del pesce può aggiungere una deliziosa consistenza croccante al piatto e apportare una serie di nutrienti essenziali. Scegliere pesci a basso contenuto di mercurio come salmone, sardine e merluzzo nero permette di ottenere i massimi benefici senza rischi per la salute.

Tre tipi di pelle di pesce buoni da mangiare e ricchi di nutrienti

 

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