Mese: Agosto 2024 Pagina 15 di 17

Veneto: Zaia, ‘primeggia anche nell’economia del mare’

Veneto: Zaia, ‘primeggia anche nell’economia del mare’

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“Un ruolo di assoluto rilievo a livello nazionale vede primeggiare il Veneto anche nell’economia del mare. È il risultato di una grande visione e di un notevole impegno dei nostri imprenditori del settore, che sono veri protagonisti di alcune specializzazioni produttive pur a fronte di un contenuto numero di imprese e occupati. Il Veneto è infatti al primo posto in Italia per numero di imprese attive e terzo per fatturato nel settore della pesca e dell’acquacoltura, al secondo posto per pescato marittimo e lagunare e per valore dell’export di prodotti ittici non lavorati, ed è primo in Italia nella produzione di caviale oltre ad eccellere in quella di vongole veraci.

Come confermato anche dai dati del ‘Libro bianco della pesca e dell’acquacoltura’ di Veneto Agricoltura, nella nostra regione le imprese riconducibili all’economia del mare sono 14.734, ovvero il 3,1% del totale di tutte quelle attive, per la maggior parte sono ditte individuali o con un numero limitato di addetti, mentre gli occupati del settore pesano appena per il 2,6% sul totale dei lavoratori”.

Questo il commento del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a fronte del focus realizzato da Veneto Lavoro e riguardante l’economia del mare nella nostra regione.

“Ancora una volta va un grande ringraziamento a Veneto Lavoro per la meticolosa e preziosa opera di analisi che svolge; il rapporto delinea una realtà produttiva vivace e attiva, una vera eccellenza”, aggiunge il Presidente.

“Le province della costa, Venezia e Rovigo, sono tra le prime a livello nazionale per numero di imprese e grado di specializzazione della filiera ittica oltre che nel comparto del trasporto marittimo di merci e passeggeri. Secondo dati Infocamere, le attività produttive appartenenti alla filiera ittica in Veneto sono 3.484, con le aree del Polesine riconosciute per la loro importanza nella produzione di mitili e vongole, mentre Chioggia vanta una tra le flotte più consistenti e attrezzate dell’Adriatico. La filiera del trasporto marittimo conta invece quasi 5.550 addetti e si concentra quasi esclusivamente a Venezia, che conta 1.349 imprese nel settore sulle 1.376 dell’intera filiera, due su tre specializzate nel trasporto di passeggeri”, aggiunge.

L’analisi dell’Osservatorio di Veneto Lavoro si concentra sui 38 comuni litoranei e costieri del Veneto, concentrati prevalentemente nella provincia di Venezia, che ne conta 27, in quella di Rovigo (6) e in quella di Padova (5), e sulle attività economiche appartenenti al sistema dell’economia del mare, quali filiera ittica, della cantieristica navale, delle estrazioni marine, del trasporto marittimo di merci e passeggeri, dei servizi di alloggio e ristorazione, delle attività sportive e ricreative e della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale.

Il dettaglio territoriale si focalizza sui territori del veneziano e del rodigino per il peso che l’economia del mare riveste in questi territori benché anche la provincia di Padova coinvolga un numero marginale di imprese: 320.

Il settore risulta in forte espansione in Veneto così come in tutta l’Unione Europea. Negli ultimi quindici anni la domanda di lavoro dipendente nell’ambito dell’economia del mare si è progressivamente rafforzata con un ritmo piuttosto vivace: +40% la media in Veneto, con punte del +61% nei comuni del rodigino. In termini di filiere, la crescita è stata del +77% nel trasporto marittimo, + 37% nel turismo costiero e +36% nella filiera ittica.

Nel 2023 le assunzioni nell’ambito dell’economia del mare hanno interessato il 47% del totale dei nuovi rapporti di lavoro stipulati nei territori considerati, per un totale di 98.198 assunzioni, di cui 94.048 effettuate nel veneziano, la maggior parte delle quali nel settore del turismo (84.427), seguito da trasporto marittimo (7.869), filiera ittica (2.137), cantieristica navale (1.889) e attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (1.668). I posti di lavoro dipendente sono aumentati di 2.500 unità nel corso dell’anno.

Coerentemente con la tipologia dell’attività lavorativa, i contratti sono prevalentemente a tempo determinato (il 50% dei quali stagionali nel turismo costiero) o in somministrazione, seguiti da apprendistato e tempo indeterminato, che nel 2023 ha interessato solo il 4% delle assunzioni. Gli accessi al tempo indeterminato risultano tuttavia in progressivo rafforzamento, soprattutto dopo l’esaurirsi dell’emergenza sanitaria. Sempre più spesso infatti anche le imprese attinenti all’economia del mare stanno attuando strategie di labour hoarding, ovvero trattenere gli occupati in eccesso anziché affrontare nei momenti di effettivo bisogno le difficoltà legate alla ricerca di personale e dovute alla carenza di lavoratori (soprattutto giovani) e a difficoltà di reperimento.

Secondo un’indagine realizzata da Unioncamere e Anpal nel 2021, le difficoltà di reperimento di figure professionali nella blue economy riguardano infatti un quarto delle entrate previste, soprattutto nell’ambito della cantieristica navale e dei trasporti marittimi. Di fronte a queste difficoltà, la Regione del Veneto, tramite Veneto Lavoro, ha promosso nei mesi scorsi un’edizione specifica dell’iniziativa di recruiting “IncontraLavoro”, organizzata dal Centro per l’impiego di Chioggia in collaborazione con l’ambito di Venezia, con l’obiettivo di facilitare l’individuazione dei fabbisogni professionali più ricercati e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle imprese dell’economia del mare. L’iniziativa ha inoltre permesso di gettare le basi per la creazione di una rete di collaborazione tra i servizi pubblici per l’impiego e le imprese del settore, favorendo l’attivazione di specifici percorsi formativi per le figure professionali dell’operatore del turismo costiero e dell’operatore della nautica.

(Pal/Labitalia)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

G7: Lollobrigida, ‘quello di agricoltura e pesca sarà a Ortigia perché è luogo unico’

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“Abbiamo pensato a un G7 che potesse essere un expo del nostro Sistema Italia, di ciò che di meglio possiamo offrire al mondo. Avremmo potuto organizzarlo in qualsiasi comune della nostra bellissima Italia. Ma abbiamo scelto di farlo in Sicilia, a Siracusa e nello specifico a Ortigia. Il motivo è semplice: ogni popolazione che è passata in questo piccolo, piccolissimo lembo di mondo ha lasciato una traccia: greci, romani, normanni, arabi. Un luogo unico che mette insieme le grandi civiltà, la terra, il mare e il cibo. Il luogo perfetto per ospitare il primo G7 che si occuperà non solo di agricoltura, ma anche di pesca. Lo scrive su Facebook il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida postando una foto di Siracusa a proposito del G7 che si svolgerà a Ortigia a fine settembre, accompagnato da un expo dei prodotti agroalimentari, intitolata “Divinazione Expo 24”.

(Arm/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

Fonte ADNKRONOS

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Entrati nel vivo i preparativi per il G7 della Pesca

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Entrati nel vivo i preparativi per il G7 della Pesca – Sono entrati nel vivo i preparativi per il G7 Agricoltura e Pesca a Siracusa, in programma dal 26 al 28 settembre. Il recente incontro presso l’Urban Center di Siracusa ha visto la partecipazione di Confindustria, sindacati e rappresentanti del terzo settore, per discutere i dettagli organizzativi dell’evento che ospiterà i ministri dell’Agricoltura e della Pesca di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Italia.

Diverse le manifestazioni di interesse registrate sul sito del Mipaaf, con la conferma di partecipazione da parte di numerose aziende private, Regioni, associazioni agricole e aziende di Stato come Ferrovie Italiane, Inail, Enel, Leonardo, Poste Italiane ed Enav.

L’Expo di Siracusa

Le attività dedicate all’agricoltura e alla pesca inizieranno il 21 settembre con un Expo, prolungando le iniziative del G7 per una settimana. Saranno presenti Fao, Onu e rappresentanti dei nove paesi africani coinvolti nel Piano Mattei. Siracusa ospiterà anche il G7 dei giovani, con la partecipazione di tre giovani delegati che discuteranno degli stessi temi dei capi delegazione.

Il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha sottolineato come l’evento sarà un grande Expo su agricoltura e pesca, che porrà il capoluogo siciliano  come attrattore culturale e turistico. Le manifestazioni collaterali dureranno nove giorni, dal 21 al 29 settembre, con stand espositivi, degustazioni, intrattenimento, spettacoli musicali e sportivi, e visite alle navi Diciotti e Gregoretti.

Tra gli eventi collaterali, è previsto uno spettacolo con Eleonora Abbagnato il 27 settembre, oltre a due spettacoli di grande rilevanza al teatro Greco il 24 agosto e il 15 settembre, come annunciato dall’assessore della Regione Siciliana Elvira Amata.

Intanto – leggiamo sul sito del Masaf – da ieri ha preso il via la campagna di comunicazione istituzionale realizzata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e volta a promuovere l’iniziativa che si terrà nell’isola di Ortigia (SR).

Lo spot inizia con un seme che gettato per terra inizia a germogliare e diviene il simbolo di una terra fertile e sostenibile. L’evento rappresenta un’occasione di rilevanza per l’Italia per mostrare e valorizzare le sue eccellenze agroalimentari.
L’evento si terrà dal 21 al 29 settembre 2024 nell’isola di Ortigia.

Il claim dello spot è “Coltiviamo insieme il futuro. La terra è nelle nostre mani”.

Entrati nel vivo i preparativi per il G7 della Pesca

 

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Legacoop e le marinerie a supporto della Marecchia Sailing Cup

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Legacoop e le marinerie a supporto della Marecchia Sailing Cup – Promuovere e valorizzare i prodotti ittici dell’Emilia-Romagna soprattutto verso le giovani generazioni, diffondere la cultura del mare ma anche i valori storici, culturali e sociali che le marinerie rappresentano. Con queste motivazioni Legacoop Agroalimentare, in collaborazione con la Cooperativa Casa del pescatore, partecipano alla Marecchia Sailing Cup, la regata amatoriale ispirata ai temi della valorizzazione del territorio costiero e della sostenibilità ambientale ovvero una goliardica gara tra natanti costruiti con materiali di riciclo e soprattutto non inquinanti.

Due Blue Talk in programma con racconti e testimonianze dedicati al mare e alla pesca, alle tradizioni marinare ma anche ai prodotti ittici di eccellenza dell’Emilia-Romagna. Il primo educational è in programma alle 17,30, ai nastri di partenza della regata presso la spiaggia libera di San Giuliano mentre il secondo Blue Talk si terrà alle ore 19,45 presso la spiaggia libera di Rivabella di Rimini. Prodotti principe dell’evento la “Cozza Romagnola” e la “Vongola Romagnola” che, grazie al marchio collettivo che unisce tutti i produttori e allevatori dei molluschi dell’Emilia-Romagna, identifica inequivocabilmente la loro provenienza ma anche la tipicità legata particolarmente alle tradizioni marinare romagnole.

Cozze e vongole sono, infatti, i prodotti ittici protagonisti delle tavolate estive e delle vacanze. Cozze alla marinara o spaghetto con le vongole, cozze alla tarantina o padellata di molluschi piuttosto che le cozze gratinate sono presenti nei menù della quasi totalità dei ristoranti lungo tutta la costa emiliano-romagnola. La Cozza Romagnola viene allevata nei 25 impianti circa presenti in Emilia-Romagna, dislocati lungo tutta la costa da Goro fino a Cattolica. 23 sono le imprese concessionarie e 350 circa gli addetti, con una produzione annua di circa 20mila tonnellate. Con il marchio collettivo territoriale si intende promuovere, valorizzare e distinguere il prodotto, che possiede caratteristiche legate principalmente alla qualità, sia dal punto di vista organolettico, sia nutrizionali, garantito anche dal punto di vista della sicurezza alimentare grazie alla scrupolosa osservanza delle norme igienico-sanitarie. La Vongola Romagnola, meglio conosciuta come “puraza o pavarazza” è parte integrante della tradizione marinara, non solo dal punto di vista gastronomico ma anche sociale e culturale. Ancora oggi le vongole sono una risorsa ittica di grande valore nutrizionale ed economico. Un prodotto da valorizzare e conoscere meglio, un prodotto che si presenta con il marchio collettivo territoriale “Vongola romagnola”. Questo mollusco bivalve vive sui fondali sabbiosi costieri e viene pescato da imbarcazioni chiamate turbosoffianti o draghe idrauliche, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e ambientali, con particolare attenzione ai principi della sostenibilità. Le barche autorizzate a questo tipo di pesca sono 36 nel Compartimento di Rimini e 18 in quello di Ravenna. Pescano mediamente 10 mesi all’anno, uscendo di norma tre o quattro volte alla settimana e sbarcando fino ad un massimo di 400 kg di prodotto al giorno, di taglia uguale o superiore ai 22 millimetri.

Nel 2023 lo sbarcato regionale è stato di 2.300 tonnellate e ciò fa di questa attività una realtà economica molto importante. La vongola è quindi un “prodotto del territorio” emiliano-romagnolo a km0, che esprime al meglio le sue qualità organolettiche nel periodo autunnale e invernale, ma è saporita anche in primavera ed estate. La pesca, svolta nel rispetto dei cicli biologici, consente che sulle nostre tavole arrivi un prodotto fresco, sano e nutriente, una preziosa fonte di micronutrienti e acidi grassi omega-3, oltre che proteine animali a ridotto impatto ambientale.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito della Campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna e supportata dal Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare attraverso il Piano Nazionale della pesca e dell’Acquacoltura 2024 con il Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Comune di Rimini, Comune di Cesenatico, Comune di Goro e FLAG/GALPA Costa dell’Emilia-Romagna.

La conduzione dei Blue Talk è affidata a Maria Linda Caffarri, responsabile comunicazione di Legacoop Agroalimentare che dialogherà con Sergio Caselli, Presidente del FLAG/GALPA Costa dell’Emilia-Romagna, Piergiorgio Vasi, Responsabile Sviluppo e Valorizzazione della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura della Regione Emilia-Romagna, Massimo Bellavista responsabile pesca e acquacoltura Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare, parteciperanno, Nicola Tontini, direttore della Cooperativa Casa del pescatore di Cattolica, Giuditta Carbone, Biologa e ricercatrice della Cooperativa M.A.R.E., Lorenzo Bernardi titolare della Start Up Vongole Bernardi società benefit e Manuel Guidotti, Presidente del Consorzio Gestione Molluschi del Compartimento Marittimo di Ravenna, Antonio Morritti, Presidente della Cooperativa ITACA, Michele Castelluccia, Presidente del Consorzio Gestione Molluschi del Compartimento Marittimo di Rimini e Mauro Zangoli, Presidente Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.

Legacoop e le marinerie a supporto della Marecchia Sailing Cup

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Macchine packaging: superato il muro dei 9 miliardi di fatturato

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Macchine packaging: superato il muro dei 9 miliardi di fatturato – Il settore dei costruttori di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio continua a migliorarsi, crescendo esponenzialmente di anno in anno e arrivando a registrare nel 2023 un fatturato totale pari a 9 miliardi e 229 milioni di euro, con un rialzo del 8% sull’anno precedente. Si tratta del terzo record consecutivo, dopo quello del 2021 e 2022. Un risultato importante, realizzato per il 78,7% sui mercati internazionali per un totale di 7 miliardi e 262 milioni di euro e per il 21,3%, 1 miliardo e 967 milioni di euro, su quello nazionale.

I dati sono stati resi noti dal Centro Studi Mecs – Ucima nella 12^ Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 594 le aziende censite che contano 38.219 addetti.

I mercati internazionali

La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2023, con il fatturato estero che incide per il 78,7% su quello totale, per una cifra pari a 7,2 miliardi (+10,5% sul 2022). Il podio delle aree geografiche è rimasto immutato: con 2,71 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 37,3% dell’intero export. Segue l’Asia con 1,47 miliardi di euro di giro d’affari, pari al 20,3% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con 1,25 miliardi. Seguono Europa Extra-UE (651 milioni di euro), Sud America (583 milioni di euro), Africa e Oceania rispettivamente con 456 e 135,8 milioni di euro.

Il mercato interno

Le vendite sul mercato italiano sono rimaste sostanzialmente stabili, rappresentando il 22,6% del fatturato e una chiusura d’anno a 1,9 miliardi.

I settori clienti

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2023 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 57,1% sul volume d’affari complessivo. I due sottosettori si confermano anche singolarmente in testa alla classifica: il food risulta nel 2023 il primo settore cliente, assorbendo il 30,9% (2.856 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione all’export del 74,5%. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 26,2% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’83,3%.

Seguono il mercato del tissue e altro con 1.699 milioni di euro (18,4% del totale). A seguire il settore farmaceutico che raggiunge la quota di 1.492 milioni di euro (16,2% del totale). Chiudono la graduatoria il cosmetico e il chimico.

Fatturato per tipologia produttiva

La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 52,4% della distribuzione del fatturato, seguita dal segmento del fine linea, labelling e attrezzature ausiliarie (27,2%) e dal packaging secondario (che assorbe il rimanente 20,4%).

La struttura produttiva

Le aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La dislocazione geografica delle imprese conferma quindi una prevalenza della regione Emilia-Romagna in termini di numerosità di aziende, addetti e fatturato. In Emilia-Romagna risiedono 205 aziende (34,5% del totale) che occupano 21.881 addetti (57,3% del totale) e generano il 62,6% del fatturato totale pari a 5 miliardi e 781 milioni di euro. Seguono, in ordine, Lombardia, Veneto e Piemonte. Tra le province, Bologna e Milano superano Parma (terza) e Vicenza (quarta) per numero di aziende di macchine packaging. Ma se si guarda alla distribuzione di occupazione e fatturato il predominio dell’Emilia è netto: Bologna, Parma, Modena e Rimini sono ai primi quattro posti, Vicenza in quinta posizione, Bergamo e Reggio Emilia rispettivamente al settimo e ottavo posto.

Struttura occupazionale

Nel 2023 il numero degli occupati del settore è cresciuto del 1,2%, passando da 37.753 (2022) a 38.219 (2023).

“Sostanzialmente i dati consolidati hanno affermato l’idea dei preconsuntivi: siamo di fronte a conferme di come il nostro settore e tutta la filiera italiana abbia costituito un metodo che garantisce affidabilità e innovazione. – dichiara il Presidente di Ucima Riccardo Cavanna Le nostre aziende continuano a crescere, continuano a sfidarsi implementando soluzioni sempre più all’avanguardia che permettono di mantenere la leadership a livello mondiale. Per quanto riguarda il mercato interno, la pubblicazione del decreto attuativo su industria 5.0 darà impulso a nuovi investimenti e permetterà al mercato italiano di crescere. L’obiettivo 2024 è di riconfermare i dati 2023″.

Macchine packaging: superato il muro dei 9 miliardi di fatturato

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