Mese: Agosto 2024 Pagina 4 di 17

Acquacoltura nel Mediterraneo: evoluzione e prospettive

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Acquacoltura nel Mediterraneo: evoluzione e prospettive – L’acquacoltura nel Mediterraneo, un settore che ha visto un’evoluzione esponenziale dalla metà del XX secolo, rappresenta oggi una componente essenziale per l’economia e la sostenibilità alimentare della regione. Questo settore, un tempo dominato dalla pesca tradizionale, ha assistito a una trasformazione radicale, come evidenziato da un recente studio pubblicato su PLOS ONE e condotto da Benedetto Sicuro dell’Università di Torino. Il documento traccia un quadro dettagliato dell’espansione funzionale e geografica dell’acquacoltura nel Mediterraneo dal 1950 al 2020, fornendo preziose previsioni per il futuro.

La leadership dell’Egitto e della Tilapia del Nilo

L’Egitto emerge come il leader indiscusso dell’acquacoltura mediterranea, con la tilapia del Nilo come specie dominante. Questo paese, grazie alle sue condizioni climatiche favorevoli e a un solido sostegno governativo, ha visto una crescita straordinaria nella produzione ittica. Secondo lo studio, l’Egitto continuerà a guidare il settore con una produzione prevista di oltre 2 milioni di tonnellate entro il 2030. Questa crescita è un segnale chiaro del ruolo centrale che il paese avrà nel futuro dell’acquacoltura mediterranea.

L’espansione delle specie marine in Grecia e Turchia

Oltre all’Egitto, la crescita delle specie marine, come il branzino europeo e l’orata, in Grecia e Turchia sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica nell’espansione dell’acquacoltura. Questi paesi, adottando tecnologie avanzate e strategie di gestione sostenibili, hanno consolidato la loro posizione di leader nella produzione marina, contribuendo significativamente al raggiungimento dei 2,8 milioni di tonnellate di produzione totale nel 2020. Le proiezioni indicano un’ulteriore crescita che porterà la produzione complessiva a 3,65 milioni di tonnellate entro il 2030.

La sfida della diversificazione

Nonostante i successi raggiunti, lo studio mette in luce un rischio significativo per il futuro dell’acquacoltura mediterranea: la dipendenza da poche specie dominanti. Questo potrebbe rappresentare un limite alla sostenibilità a lungo termine del settore. Per mitigare questo rischio, viene suggerita una maggiore diversificazione delle specie allevate. Tale diversificazione non solo migliorerebbe la sicurezza alimentare nella regione, ma aprirebbe anche nuovi mercati, favorendo l’innovazione e l’adattamento alle mutevoli condizioni climatiche e socioeconomiche.

L’evoluzione naturale e il climax antropico

Un aspetto particolarmente interessante dello studio è il parallelo tracciato tra l’evoluzione dell’acquacoltura e i processi ecologici naturali. L’acquacoltura mediterranea sembra aver raggiunto uno “stadio climax antropico”, una fase di equilibrio che, anziché rappresentare un punto di arresto, costituisce una solida base per ulteriori sviluppi. Questo climax, simile a quello degli ecosistemi naturali, suggerisce che il settore è ora maturo per una nuova fase di crescita, caratterizzata da una maggiore diversificazione e sostenibilità.

Opportunità per l’Italia e il ruolo di Malta

L’Italia, nonostante un ruolo storico nell’allevamento di trote e mitili, ha visto una crescita più moderata rispetto ad altri paesi mediterranei. Tuttavia, l’adozione di modelli sostenibili e diversificati potrebbe permettere al paese di riconquistare una posizione di rilievo. Malta, con la sua produttività relativa notevole, rappresenta un caso di successo grazie alla combinazione di tecnologia avanzata e sostegno statale, dimostrando come anche paesi di piccole dimensioni possano avere un impatto significativo nel settore.

Il futuro dell’acquacoltura mediterranea appare promettente, con l’Egitto che continuerà a guidare la produzione e paesi come Grecia, Turchia e Malta che emergono come protagonisti nell’espansione delle specie marine. La chiave per un futuro sostenibile risiede nella diversificazione delle specie e nell’adozione di tecnologie innovative, che consentiranno alla regione di affrontare le sfide globali legate alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale.

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Salmone scozzese: export a livelli record

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Salmone scozzese: export a livelli record – Il salmone scozzese si conferma una delle principali risorse del Regno Unito, rafforzando ulteriormente la sua posizione come la più grande esportazione alimentare del paese. Secondo i recenti dati dell’HM Revenue and Customs (HMRC), le esportazioni di salmone scozzese hanno generato 431 milioni di sterline nella prima metà del 2024, segnando un impressionante aumento rispetto all’anno scorso.

Questi risultati straordinari derivano da una domanda crescente nei mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, in Cina, Taiwan e Singapore. Le vendite verso la Francia, il principale mercato di destinazione, sono quasi raddoppiate, raggiungendo 261 milioni di sterline, con un incremento del 91% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche gli Stati Uniti hanno registrato un aumento significativo del 18%, arrivando a 91 milioni di sterline, seguiti dalla Cina con un incremento del 26% (42 milioni di sterline), Taiwan con un +41% (12 milioni di sterline) e Singapore con un +57% (4 milioni di sterline).

Una crescita sostenuta e mercati emergenti

Negli ultimi 12 mesi, le vendite di salmone scozzese fresco e intero hanno totalizzato 706 milioni di sterline, segnando un aumento del 17% rispetto al 2023. Questo dato suggerisce che il settore potrebbe superare il record di 617 milioni di sterline raggiunto nel 2019, un traguardo che sembrava difficilmente superabile.

Il volume del pesce esportato è aumentato del 12%, un segnale evidente della robusta domanda globale. La Francia rimane il principale mercato di destinazione, con una crescita esplosiva attribuibile alla ripresa della domanda post-pandemica e alla limitata offerta dell’anno precedente. All’interno dell’Unione Europea, le esportazioni verso Polonia, Irlanda e Paesi Bassi hanno registrato una leggera flessione, ma la forte domanda globale ha compensato ampiamente queste diminuzioni.

Le esportazioni verso l’Unione Europea hanno visto un incremento del 57%, raggiungendo i 272 milioni di sterline, mentre quelle verso i mercati extra-UE sono aumentate del 21%, toccando i 159 milioni di sterline. Questa crescita evidenzia come il salmone scozzese continui a essere un prodotto di punta, apprezzato per la sua qualità in tutto il mondo.

Label Rouge: un marchio di qualità in crescita

Un altro elemento chiave del successo del salmone scozzese è rappresentato dal marchio di qualità Label Rouge, che attualmente costituisce il 12% delle esportazioni. Le previsioni indicano che questa percentuale potrebbe salire al 15% entro il 2026, grazie alla crescente riconoscibilità del marchio nei mercati di Germania, Spagna e Italia. In particolare, in Italia, il marchio Label Rouge sta diventando sinonimo di qualità premium, conquistando sempre più consumatori.

Impatto economico e occupazionale

Il settore del salmone scozzese non solo contribuisce significativamente all’export del Regno Unito, ma ha anche un impatto rilevante sull’economia nazionale. Il valore aggiunto lordo (VAL) del settore ammonta a 766 milioni di sterline, con un mercato interno che vale circa 1,2 miliardi di sterline all’anno. Il settore impiega direttamente 2.500 persone in Scozia e altre 10.000 indirettamente, confermandosi un pilastro dell’economia scozzese e britannica.

Il salmone scozzese continua a scrivere una storia di successo nel panorama delle esportazioni britanniche, sostenuto da una domanda internazionale in crescita e da una qualità riconosciuta a livello globale. Le cifre record raggiunte nel 2024 riflettono il lavoro e la dedizione degli allevatori scozzesi e pongono le basi per un futuro ancora più promettente per questo settore strategico.

Salmone scozzese: export a livelli record

 

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Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

Festival del Mare: il 24 e 25 agosto a Cesenatico

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Torna anche quest’anno a Cesenatico il Festival del Mare, giunto alla sua XIII edizione, organizzato dall’Associazione “Tra il Cielo e il Mare“.

La manifestazione si terrà sabato 24 e domenica 25 agosto 2024 in Piazza Spose dei Marinai e offrirà un ricco programma che unisce l’informazione riguardo la filiera ittica, la degustazione di prodotti ittici del territorio e la solidarietà. In particolare quest’anno l’evento sarà mirato ad un confronto e stato dell’arte sulla pesca italiana e sul delicato momento che sta affrontando tra alluvioni, siccità, specie alloctone e mucillagini e l’orientamento delle nuove politiche della pesca.

Programma generale del Festival del Mare

Il festival si aprirà con il saluto del Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, seguito da una serie di incontri dedicati a tematiche attuali e di grande interesse in merito alla filiera ittica.

Il 24 agosto si terrà il dibattito “Mangiare italiano è ancora possibile? Quale futuro per il settore agroalimentare italiano“. Il 25 agosto si terrà invece un tavolo di confronto su “La pesca italiana tra sostenibilità ambientale e socio-economica“.

Tra i relatori che parteciperanno alle due tavole rotonde il Dott. Mattia Lanzoni dell’Università di Ferrara, Gianni Fabbris di Altragricoltura, Gennaro Scognamiglio Presidente di UNCI Agroalimentare, Francesca Petrini Presidente di CNA Agroalimentare, Nunzio Stoppiello e Domenico Carpano della’ Associazione Armatori di Manfredonia,Ciccio Zizzo collaboratore Unci Pesca,Piergiorgio Vasi della Regione Emilia Romagna.

Gli eventi saranno moderati da Valentina Tepedino, direttrice del periodico Eurofishmarket e referente per ADMV, SIMeVeP e Nevio Torresi Presidente dell’Associazione Tra il Cielo ed il Mare.

Dopo le 21:30 per entrambe le serate si esibirà dal vivo la Neil Band, che intratterrà i presenti con “La musica del mare“.

Il Festival del Mare 2024: la degustazione

Come tutti gli anni i membri dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare realizzeranno uno stand dedicato alla cucina dei prodotti ittici tipici del Mare Adriatico ed in particolare della Regione Emilia Romagna. Con questi ultimi verranno realizzati delle ricette realizzate dai pescatori di Cesenatico ed altri associati dell’Associazione “Tra il Cielo e il Mare”. La degustazione delle specie ittiche tipiche delle acque regionali sarà anche utile a promuoverle a sostegno della filiera corta e dell’economia ittica locale.

Il Festival del Mare 2024: la solidarietà

La manifestazione non è solo un momento di riflessione, ma anche un’occasione per sostenere una causa importante. Durante il festival, verrà promossa l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”, in collaborazione con l’Associazione “Chi Burdel”, per contribuire alle cure mediche di un giovane in difficoltà. Non mancheranno momenti di convivialità con l’apertura dello stand gastronomico a partire dalle ore 19.00, dove sarà possibile degustare specialità di pesce fresco dell’Adriatico, preparate dai pescatori dell’associazione “Tra il Cielo e il Mare”.

Il Festival del Mare è realizzato con il patrocinio del Comune di Cesenatico e in collaborazione con Eurofishmarket.

Perché il Festival del Mare

Questo evento, da 13 anni, si impegna a mettere al centro la pesca non solo nella regione Emilia Romagna ma anche a livello nazionale invitando al confronto rappresentanti delle istituzioni, della politica, della ricerca e chiaramente della filiera ittica. Un confronto costruttivo ed utile a trovare insieme delle soluzioni o delle proposte per dare un futuro alla filiera ittica nazionale. Oltre ai cambiamenti climatici, l’invasione sempre più evidente di specie alloctone, le emergenze da mucillagini, a preoccupare sono anche le sempre più stringenti politiche europee sulla ri regolamentazione della pesca e, soprattutto, sullo scarso ricambio generazionale in questo settore che più del calo della risorsa ittica per altre questioni porterà al calo delle attività di pesca per la carenza di pescatori professionisti in futuro. C’è dunque molto da fare sotto tanti punti di vista e per questo è importante parlarne il più possibile ed informare e coinvolgere anche i cittadini interessati. Per questo la manifestazione “Festival del Mare” si svolge in piazza, la partecipazione alla stessa è gratuita ed i relatori sono sempre referenti autorevoli che rappresentano la filiera ittica.

Un report delle discussioni degli eventi sarà realizzato da V. Tepedino di Eurofishmarket e sarà poi diffuso attraverso i canali di comunicazioni di Eurofishmarket e dell’Associazione Tra il Cielo e il Mare nei giorni successivi all’evento.

Vi aspettiamo numerosi per coinvolgervi nella discussione, degustazione e piacere della musica ricordando che anche scegliendo i piatti cucinati dall’Associazione contribuirete a sostenere l’iniziativa solidale “Uniti per Jason”.

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Seminario scientifico sulla pesca 2024 su intelligenza artificiale

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Seminario scientifico sulla pesca 2024 su intelligenza artificiale – Si terrà il 25 settembre 2024 il seminario annuale sulla scienza della pesca, organizzato dalla Direzione generale per gli affari marittimi e la pesca. Il seminario di quest’anno si concentrerà sul potenziale contributo dell’intelligenza artificiale (IA) al raggiungimento della sostenibilità della pesca.

Il seminario esplorerà come i rapidi sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale possano supportare il processo scientifico, nonché la gestione della pesca e le operazioni di pesca.

L’evento ospiterà presentazioni di esperti che mostreranno progetti scientifici di successo sulla pesca che utilizzano l’intelligenza artificiale. I partecipanti saranno inoltre coinvolti in gruppi di discussione per riflettere sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nella pesca, in particolare sulla raccolta e l’analisi dei dati, sulla gestione e la conservazione della pesca, nonché sui potenziali vantaggi e sfide per i pescatori.

Ospitando questo seminario, la Direzione generale per gli affari marittimi e la pesca cerca di facilitare il dialogo, il networking e la riflessione sullo stato della consulenza scientifica e della ricerca sulla pesca. I risultati del seminario aiuteranno a dare forma alle politiche future e ad adattare quelle attuali. Contribuirà inoltre alla formazione interna, promuovendo lo scambio di conoscenze e la collaborazione con e all’interno dell’istituzione.

Il seminario scientifico sulla pesca sarà un evento ibrido, che darà al pubblico la possibilità di partecipare di persona e online; tuttavia, la partecipazione di persona è fortemente consigliata per trarre il massimo vantaggio dalle interazioni con gli esperti e dalle discussioni.

Il seminario sulla scienza della pesca si terrà presso COOP in Quai Fernand Demets 23, 1070 Anderlecht, Belgio. La sede è facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Bruxelles Sud/Midi con i mezzi pubblici.

L’evento può essere seguito fisicamente o da remoto. Fino alla capienza massima dei posti a sedere. Qui per la registrazione.

Seminario scientifico sulla pesca 2024 su intelligenza artificiale

 

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Granchio blu, incontro a Ferrara con il commissario Caterino

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Granchio blu, incontro a Ferrara con il commissario Caterino – “Come Regione collaboreremo con il commissario con serietà e responsabilità. Il granchio blu è una grave emergenza e servono strumenti straordinari per contrastarlo, come stiamo dicendo ormai da più di anno. E maggiori risorse rispetto a quelle stanziate fino a oggi dal Governo nazionale. La Regione ha già messo 2 milioni di euro”.

Così l’assessore della Regione Emilia-Romagna all’Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi, al termine di una riunione operativa che si è tenuta ieri a Ferrara presso la Prefettura.

Ospiti del prefetto di Ferrara, Massimo Marchesiello, alla riunione hanno partecipato il commissario straordinario per l’emergenza granchio blu, Enrico Caterino, l’assessore Mammi, i sindaci di Goro, Maria Bugnoli, di Comacchio, Pierluigi Negri, il presidente della Provincia di Ferrara, Gianni Michele Padovani, e le associazioni che rappresentano le imprese di pesca.

“Il commissario straordinario – ha proseguito l’assessore – deve essere messo nelle condizioni di operare pienamente dal punto di vista normativo e degli ambiti di intervento perché abbiamo bisogno di fare presto e lavorare in modo concreto per salvare gli allevamenti di vongole e l’acquacoltura delle marinerie di Goro e Comacchio. Questi territori sono un grande patrimonio per il paese: qui si produce il 55% delle vongole a livello nazionale e si tratta di un’occupazione fondamentale che ha anche un grande valore sociale per le comunità che vivono sul territorio”.

“È fondamentale una strategia nazionale omogenea per procedere con la raccolta e lo smaltimento del granchio. La Regione da parte sua – chiude Mammi – ha disposto sul bilancio 2024 un indennizzo regionale di 1,5 euro al kg per le imprese che si impegneranno nella raccolta, fino a 1 milione di euro di contributi complessivi, oltre al milione già stanziato nel 2023″.

I primi giorni della prossima settimana si terrà in Regione a Bologna un nuovo incontro con il commissario Caterino e la presidente facente funzioni, Irene Priolo, per affrontare l’emergenza.

Da parte del Commissario è stata confermata la disponibilità all’elaborazione di un piano, con il contributo dei soggetti coinvolti, per la messa a punto di una strategia nazionale in accordo con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Agricoltura con delega alla pesca.

Mammi ha infine sottolineato l’importanza di sostenere le imprese nei prossimi mesi e sul lungo periodo “con agevolazioni fiscali, sospensione e moratorie dei mutui e con la diminuzione del costo del lavoro, oltre a mettere le imprese nelle condizioni di operare investimenti per essere competitive con altri territori europei”.

Le risorse regionali disponibili

Per il 2024 la Regione ha predisposto un indennizzo regionale di 1,5 euro al kg per le imprese che si impegneranno nella raccolta, fino a 1 milione di euro di contributi complessivi.

Nella cifra sono forfettariamente ricompresi i costi sostenuti per il trasporto, la movimentazione, a terra e in mare, degli esemplari di granchio, gli oneri e i costi sostenuti per lo smaltimento in discarica o in centri di smaltimento autorizzati, nonché i costi amministrativi per la gestione e l’organizzazione delle operazioni di trasporto e smaltimento. Il bando scade il 15 settembre 2024.

Già nel corso del 2023, attraverso una legge dedicata a una serie di misure urgenti regionali, la Regione aveva messo a disposizione un milione di euro di ristori per le imprese produttrici di vongole che hanno subìto forti perdite. economiche.
Risorse utili anche per compensare i costi derivati dallo smaltimento dei granchi blu finiti nelle reti.
Per la mancata commercializzazione e produzione, gli indennizzi sono stati calcolati sulle vendite del periodo che va dal 1^ gennaio al 30 settembre 2023, confrontate con lo stesso periodo del 2022, e sul novellame distrutto dal granchio blu nel periodo dal 1^ ottobre 2022 al 30 settembre 2023. Il bando è chiuso e gli indennizzi sono già stati liquidati.

Granchio blu, incontro a Ferrara con il commissario Caterino

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