Mese: Agosto 2024 Pagina 8 di 17

Olio di pesce: un alleato versatile per la salute

Olio di pesce: un alleato versatile per la salute

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Olio di pesce: un alleato versatile per la salute – L’olio di pesce è diventato un integratore popolare grazie ai suoi numerosi benefici per la salute, supportati da una crescente mole di studi scientifici. Ricco di acidi grassi omega-3, l’olio di pesce si rivela un prezioso alleato non solo per la salute cardiovascolare, ma anche per il benessere del cervello, della pelle, delle ossa e molto altro.

Benefici dell’olio di pesce per la salute cardiovascolare

Uno dei benefici più conosciuti dell’olio di pesce è il suo effetto positivo sulla salute del cuore. Gli acidi grassi omega-3, tra cui EPA e DHA, hanno dimostrato di ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue, abbassare la pressione arteriosa e rallentare la formazione di placche nelle arterie. Questi effetti combinati contribuiscono a una riduzione significativa del rischio di malattie cardiovascolari, rendendo l’olio di pesce un elemento essenziale per la prevenzione di infarti e ictus.

Proprietà antinfiammatorie degli Omega-3

Gli acidi grassi omega-3 sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie, che possono essere particolarmente utili per chi soffre di condizioni croniche come l’artrite reumatoide. L’infiammazione cronica è alla base di molte malattie degenerative, e l’integrazione con olio di pesce può contribuire a ridurre i sintomi, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Salute degli occhi e prevenzione della degenerazione maculare

Un altro beneficio importante dell’olio di pesce riguarda la salute degli occhi. Gli omega-3, in particolare il DHA, sono cruciali per mantenere la salute retinica e possono aiutare a prevenire la degenerazione maculare legata all’età, una delle principali cause di perdita della vista negli anziani. Inoltre, l’olio di pesce può alleviare i sintomi della sindrome dell’occhio secco, migliorando il comfort visivo.

Supporto alla salute mentale e miglioramento dell’umore

Oltre al loro potenziale nel rallentare il declino cognitivo, gli omega-3 hanno dimostrato di avere un effetto positivo sulla salute mentale. Studi suggeriscono che l’olio di pesce possa contribuire a ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia, grazie alla sua capacità di modulare i neurotrasmettitori cerebrali. Questo rende l’olio di pesce un integratore promettente non solo per la prevenzione, ma anche come trattamento aggiuntivo per i disturbi dell’umore.

Benefici per la pelle: idratazione e protezione

La pelle può trarre grandi vantaggi dall’assunzione regolare di olio di pesce. Gli omega-3 aiutano a mantenere la pelle idratata, riducendo l’infiammazione associata a condizioni come l’acne e la dermatite. Inoltre, questi acidi grassi possono proteggere la pelle dai danni causati dai raggi UV e contribuire a ritardare i segni dell’invecchiamento, migliorando l’elasticità e riducendo le rughe.

Salute delle ossa e prevenzione dell’osteoporosi

La salute delle ossa è un altro aspetto che può beneficiare dall’integrazione con olio di pesce. Gli omega-3 possono migliorare la densità minerale ossea, riducendo il rischio di osteoporosi, specialmente nelle donne in postmenopausa. Questi acidi grassi agiscono favorendo l’equilibrio tra la formazione e la degradazione ossea, supportando così la struttura ossea e prevenendo fratture.

Olio di pesce durante la gravidanza

Durante la gravidanza, l’olio di pesce è spesso raccomandato per supportare lo sviluppo cerebrale e visivo del feto. Il DHA, uno degli omega-3 più abbondanti nell’olio di pesce, è essenziale per lo sviluppo neurologico del bambino, influenzando positivamente la formazione del cervello e degli occhi. L’integrazione durante la gravidanza può quindi avere un impatto duraturo sulla salute del nascituro.

Miglioramento delle prestazioni atletiche e recupero muscolare

Gli atleti possono trovare nell’olio di pesce un valido alleato per migliorare le prestazioni e favorire il recupero muscolare. Gli omega-3 possono ridurre l’infiammazione post-allenamento, accelerare la riparazione dei tessuti muscolari e migliorare la resistenza. Questo rende l’olio di pesce un integratore utile non solo per gli sportivi professionisti, ma anche per chi pratica attività fisica regolare.

L’olio di pesce offre una vasta gamma di benefici per la salute, rendendolo un integratore versatile adatto a diverse esigenze. Dalla salute del cuore alla protezione contro il declino cognitivo, passando per il miglioramento dell’umore e il supporto alla pelle e alle ossa, gli acidi grassi omega-3 presenti nell’olio di pesce rappresentano un vero e proprio elisir di benessere. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare l’assunzione di integratori, per assicurarsi che siano adatti alle proprie condizioni di salute.

Olio di pesce: un alleato versatile per la salute

 

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A Ortigia il G7 Agricoltura e Pesca

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A Ortigia il G7 Agricoltura e Pesca – Dal 21 al 29 settembre Ortigia ospiterà il G7 Agricoltura e Pesca, summit che riunirà nel cuore di Siracusa i rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, assieme a quelli di nove Paesi africani, in linea con il Piano Mattei del governo nazionale.

“La Regione Siciliana – dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifaniè profondamente onorata di ospitare questa importantissima iniziativa internazionale, un evento che evidenzia l’importanza strategica della nostra Isola come fulcro di dialogo e cooperazione tra gli Stati. La Sicilia si conferma protagonista non solo come terra di storia e cultura, ma anche come punto di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità in ambito agroalimentare. Gli eventi collaterali organizzati dalla Regione non solo celebreranno la nostra millenaria tradizione culturale, ma mirano anche a mettere in luce il potenziale dell’agricoltura siciliana nel contesto globale. Questa è un’occasione straordinaria per evidenziare il nostro impegno verso la crescita economica e la valorizzazione delle risorse locali, creando ponti di collaborazione con le nazioni partecipanti. Sono convinto che il G7 a Ortigia, e di questo ringrazio il ministro Lollobrigida, sarà un momento cruciale per promuovere la Sicilia, non solo come destinazione turistica, ma come leader nell’agricoltura e pesca sostenibili”.

È stato proprio il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, infatti, a scegliere l’isola storica di Siracusa come sede della riunione internazionale, che per la prima volta riunisce agricoltura e pesca.

“Abbiamo scelto Ortigia per rappresentare al meglio il Sistema Italia – dice Lollobrigida –. L’appuntamento che si terrà a fine settembre sarà un’occasione unica per mostrare al mondo l’eccellenza e la validità del nostro modello agroalimentare, in un luogo che racchiude storia, cultura, incontro fra i popoli, terra, mare, cibo. Questo G7 non sarà solo una riunione tra le Nazioni più industrializzate, ma rappresenterà anche un ponte verso i Paesi africani, con l’obiettivo di promuovere la sicurezza alimentare, la sostenibilità e uno sviluppo legato ai territori e al benessere delle comunità locali. Da Ortigia, cuore della Sicilia, puntiamo a rilanciare il futuro dell’agricoltura globale”.

“Occasioni di confronto come il G7 – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca Salvatore Barbagallorivestono un’importanza cruciale per affrontare nell’ambito di una rete internazionale le sfide legate alla sicurezza alimentare, alla sostenibilità ambientale e al cambiamento climatico. La nostra terra è in grado di produrre una vasta gamma di prodotti di alta qualità, dal vino agli agrumi, dalle olive agli ortaggi. L’agricoltura sta vivendo trasformazioni significative a causa dei cambiamenti climatici, che influenzano le condizioni meteorologiche, le risorse idriche e la biodiversità. Anche la pesca affronta sfide simili ed è necessario cominciare a gestire in maniera più responsabile le risorse ittiche. La Sicilia è pronta a giocare un ruolo da protagonista in questi due settori vitali per l’economia mondiale”.

Il G7, che coinvolgerà attivamente il tessuto produttivo della Sicilia, sottolineando il ruolo centrale dell’Italia come leader globale nella qualità e nella sostenibilità del settore, sarà anche una vetrina per le eccellenze agroalimentari italiane, attraverso una expo dedicata, dal 21 al 29 settembre, intitolata “Divinazione Expo 24”. La Sicilia, inoltre, si prepara ad accogliere il summit con una serie di iniziative che renderanno l’evento ancora più memorabile, valorizzando il patrimonio culturale e turistico della regione.

“Siamo orgogliosi di accogliere un evento di grande rilevanza come il G7 Agricoltura e Pesca sull’isola di Ortigia, luogo rappresentativo della ricchezza storica e culturale della Sicilia – sottolinea Elvira Amata, assessore al Turismo della Regione Siciliana –. Questo summit è anche un’opportunità straordinaria per mettere in luce le bellezze della nostra terra e rafforzare così il brand “Sicilia”. Attraverso questo evento, la nostra Isola non solo si pone al centro di un dibattito dal respiro internazionale su temi cruciali, ma si presenta al mondo con il suo patrimonio ricco di storia, cultura e innovazione, potenziato dal cartellone di eventi che abbiamo realizzato ‘ad hoc’. Siamo convinti che questa sia un’occasione imperdibile per consolidare la nostra identità turistico-culturale e per attrarre visitatori e investimenti, contribuendo in maniera significativa alla crescita del turismo e dello sviluppo economico della Regione”.

La Regione Siciliana ha organizzato una serie di spettacoli ed eventi che faranno da cornice al G7, offrendo ai numerosi turisti presenti sull’Isola l’opportunità di immergersi nelle bellezze della nostra terra, coniugando la “divinazione” dell’Expo ai luoghi della cultura siciliana, attraverso importanti rappresentazioni artistiche.

A Ortigia il G7 Agricoltura e Pesca

 

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Temperature oceaniche allarmanti per la Grande Barriera Corallina

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Temperature oceaniche allarmanti per la Grande Barriera Corallina – La Grande Barriera Corallina, uno dei più preziosi patrimoni naturali del pianeta, sta affrontando una crisi senza precedenti. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature ha rivelato che le temperature della superficie del Mar dei Coralli hanno raggiunto nel 2024 i livelli più alti mai registrati negli ultimi 400 anni. Questa scoperta non solo mette in luce la vulnerabilità dei coralli, ma evidenzia anche l’impatto devastante del cambiamento climatico sul nostro ambiente marino.

I coralli, con la loro capacità unica di registrare le variazioni climatiche attraverso i loro scheletri, sono diventati testimoni silenziosi di secoli di cambiamenti ambientali. Grazie ai campioni di carotaggio, gli scienziati sono stati in grado di tracciare una cronologia dettagliata delle temperature oceaniche e delle variazioni del livello del mare dal 1618 ad oggi. Questi dati offrono una visione chiara e allarmante: il riscaldamento globale ha spinto le temperature oceaniche a livelli mai visti, superando di gran lunga quelle registrate durante l’intera Rivoluzione Industriale.

Nel 2024, il Mar dei Coralli ha registrato temperature superiori di 2-3 gradi rispetto alla media storica, un incremento sufficiente a scatenare uno stress termico critico sui coralli. Questo aumento ha provocato il quarto evento di sbiancamento globale dei coralli, un fenomeno che sta minacciando la sopravvivenza di questi organismi vitali. Lo sbiancamento dei coralli, infatti, si verifica quando le temperature eccessive costringono i coralli a espellere le alghe simbiotiche che vivono nei loro tessuti, perdendo così il loro colore e la capacità di sopravvivere a lungo termine.

Lo studio condotto da Ben Henley, esperto in paleoclimatologia presso l‘Università di Melbourne, ha dimostrato che il 2024 ha segnato un punto di svolta nella storia climatica della Grande Barriera Corallina. I dati raccolti dai campioni scheletrici hanno infatti evidenziato che le temperature di gennaio, febbraio e marzo di quest’anno sono state le più alte mai registrate nei 400 anni di analisi. Questo risultato, sorprendente per gli stessi ricercatori, conferma l’influenza decisiva del cambiamento climatico sull’attuale crisi della barriera corallina.

Il legame tra il riscaldamento globale e gli eventi di sbiancamento è ormai indiscutibile. Gli scienziati hanno utilizzato modelli climatici per confermare che l’aumento delle temperature oceaniche è direttamente correlato al cambiamento climatico antropogenico. Tuttavia, nonostante queste evidenze, l’UNESCO ha recentemente deciso di non inserire la Grande Barriera Corallina nella lista dei siti in pericolo. Questa decisione ha suscitato preoccupazione tra gli esperti, che temono che senza misure drastiche, il futuro della barriera corallina possa essere compromesso.

La Grande Barriera Corallina non è solo un gioiello ecologico, ma anche un pilastro dell’economia australiana, generando oltre 6,4 miliardi di dollari l’anno e supportando circa 64.000 posti di lavoro. Tuttavia, il continuo deterioramento della barriera minaccia non solo l’ecosistema marino, ma anche l’industria del turismo e la comunità locale che dipendono da essa.

Gli esperti sperano che questo nuovo studio possa servire da campanello d’allarme per l’UNESCO e la comunità internazionale, spingendo a una maggiore protezione e conservazione della Grande Barriera Corallina. La sua sopravvivenza non è solo una questione ambientale, ma anche un simbolo della lotta globale contro il cambiamento climatico.

L’Australia è ora chiamata a presentare un report dettagliato sullo stato di conservazione della Grande Barriera Corallina entro febbraio 2025, un passo cruciale per garantire che questo tesoro naturale possa essere preservato per le future generazioni.

Temperature oceaniche allarmanti per la Grande Barriera Corallina

 

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Granchio Blu. Scognamiglio: la nostra proposta al commissario di governo

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Granchio Blu. Scognamiglio: la nostra proposta al commissario di governo  – “Anche in Campania l’emergenza granchio blu ha raggiunto livelli allarmanti, ma siamo pronti a mettere in campo un programma di ricerca, che invieremo al commissario straordinario di governo”.

Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“La specie marina aliena – prosegue il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico –, originaria dell’Oceano Atlantico, sta producendo notevoli danni alle attività di pesca, oltre che agli allevamenti di molluschi, infestando le acque e mettendo a rischio la biodiversità, a causa della sua voracità e prolificità, che ormai ne hanno consentito la diffusione in gran parte del mar Mediterraneo, occupando diversi areali italiani, con una distribuzione eterogenea, provocando una profonda alterazione delle caratteristiche dell’ecosistema e significativi squilibri.

In Campania, grazie all’attenzione dimostrata dalla Regione e alla sensibilità dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, rispetto alle questioni inerenti la filiera ittica e ai problemi della pesca, siamo riusciti sempre ad affrontare e gestire le priorità e a guardare in avanti. Siamo convinti, quindi, che anche questa volta attraverso una collaborazione tra i soggetti istituzionali e la categoria sia possibile superare le difficoltà,

Da parte nostra, abbiamo elaborato un’idea progettuale, su basi scientifiche, per salvaguardare la biodiversità marina e creare nuove opportunità commerciali per la filiera ittica e per l’industria di trasformazione alimentare. La missione è trasformare l’emergenza in risorsa: attraverso una gestione mirata e scientifica delle criticità, quindi, si intende predisporre una strategia di intervento tesa alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela delle attività della pesca, della venericoltura e quelle ad esse connesse. Una sfida che richiede un impegno costante e l’utilizzo di metodologie standardizzate e condivise, in modo da essere ripetibili e confrontabili nel tempo.

Per questa ragione, abbiamo definito, sulla base di relazioni consolidate nel tempo e sulla scorta di esperienze positive costruite sul campo, un programma di ricerca, con le autorevoli partecipazioni di Università di Ferrara, Università di Napoli Federico II – Caisial di Napoli, Ispa-Cnr di Foggia, Ispra – Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, che sottoporremo al commissario straordinario di governo per l’emergenza granchio blu, il prefetto Enrico Caterino, per l’approvazione e l’attuazione”.

“Soltanto attraverso una strategia – conclude Scognamiglio – complessiva e specifica, allo stesso tempo, è possibile gestire l’emergenza granchio blu e trasformarla in una opportunità economica, con uno studio e un monitoraggio accurato, con l’analisi delle potenzialità di mercato e organizzando una rete che realmente sia in grado di portare sulle tavole degli italiani, e non solo, il prelibato crostaceo che oggi sta mettendo a dura prova il settore ittico”.

Granchio Blu. Scognamiglio: la nostra proposta al commissario di governo 

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Studio. L’effetto dell’olio di pesce sul cervello degli anziani

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Studio. L’effetto dell’olio di pesce sul cervello degli anziani – Uno studio recente condotto dall’Oregon Health & Science University ha rivelato che gli integratori di olio di pesce potrebbero offrire benefici significativi a un sottogruppo di anziani geneticamente predisposti al morbo di Alzheimer. Sebbene l’effetto dell’olio di pesce non sia risultato universalmente positivo per tutti gli anziani, i risultati suggeriscono che coloro che portano il gene APOE4, associato a un rischio maggiore di sviluppare l’Alzheimer, potrebbero trarre vantaggio dall’assunzione di questi integratori.

Uno sguardo dettagliato allo studio sui benefici dell’olio di pesce

Il team di ricercatori ha coinvolto nella ricerca 102 partecipanti, tutti di età pari o superiore a 75 anni, con livelli ematici relativamente bassi di acidi grassi omega-3, componenti fondamentali dell’olio di pesce. L’obiettivo principale dello studio era osservare l’impatto degli integratori di olio di pesce sulla salute cerebrale, con particolare attenzione alla prevenzione della demenza e del declino cognitivo.

I partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica (MRI) all’inizio e alla fine dei tre anni di studio, con l’intento di monitorare eventuali cambiamenti nelle lesioni della sostanza bianca del cervello, un indicatore potenziale del rischio di demenza. Nonostante non si siano osservati cambiamenti significativi tra il gruppo che ha assunto olio di pesce e quello che ha assunto un placebo a base di soia, i risultati per i portatori del gene APOE4 sono stati sorprendenti.

Il gene APOE4 è noto per aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, e i ricercatori si sono concentrati su questo sottogruppo di partecipanti per analizzare eventuali effetti specifici dell’olio di pesce. I risultati hanno indicato una significativa riduzione della degradazione dell’integrità delle cellule cerebrali nei portatori di APOE4 che avevano assunto olio di pesce. Questo effetto è stato evidente già dopo un anno di trattamento, suggerendo che l’olio di pesce potrebbe rallentare la progressione del declino cognitivo in individui geneticamente predisposti.

Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nell’identificazione di trattamenti nutrizionali mirati per la prevenzione della demenza. Sebbene sia necessario condurre ulteriori studi su campioni più ampi e diversificati per confermare questi risultati, le scoperte iniziali sono promettenti. L’uso di strumenti avanzati come esami del sangue e scansioni cerebrali per identificare individui a rischio e monitorare gli effetti dei trattamenti è un approccio innovativo che potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la prevenzione dell’Alzheimer.

L’olio di pesce, con i suoi acidi grassi omega-3, potrebbe quindi rappresentare un alleato prezioso per una fascia specifica della popolazione anziana, offrendo speranza a coloro che sono maggiormente a rischio di questa devastante malattia neurodegenerativa.

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