Mese: Settembre 2024 Pagina 2 di 19

Granchio blu, emergenza nazionale. Intervista al commissario Enrico Caterino

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Granchio blu, emergenza nazionale. Intervista al commissario Enrico Caterino – L’emergenza granchio blu continua a rappresentare una sfida per il settore ittico italiano, con ingenti danni economici e preoccupazioni crescenti tra gli operatori del settore. Pesceinrete ha intervistato in esclusiva Enrico Caterino, nominato commissario straordinario per la gestione della crisi ad agosto 2023, per fare il punto sulla situazione e sulle strategie future. L’invasione di questa specie, originaria delle coste americane, sta mettendo a dura prova gli ecosistemi marini italiani, in particolare nelle aree più esposte, come il Veneto e l’Emilia-Romagna.

Subito dopo la sua nomina, Caterino si è trovato ad affrontare un quadro complesso, in cui le singole regioni si erano già mosse in modo autonomo. “In precedenza non c’era una gestione coordinata a livello nazionale”, ha dichiarato. “Le regioni più colpite, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, avevano avviato iniziative autonome, erogando contributi ai pescatori per la cattura della specie e per lo smaltimento, ma mancava una strategia condivisa. Ogni regione si è mossa come meglio credeva, senza un coordinamento tra enti istituzionali e di ricerca.”

La frammentazione degli interventi ha reso necessaria la creazione di un piano nazionale per affrontare in maniera organica la proliferazione del granchio blu. Caterino ha da subito avviato una serie di incontri con operatori della pesca, ricercatori e istituzioni. “Abbiamo fatto diversi incontri per capire fino a che punto ci si era spinti con le sperimentazioni e cosa avevano fatto gli operatori in modo autonomo”, ha spiegato. “Ora le idee sono chiare, sia per me come commissario che per gli enti di ricerca come ISPRA e CNR.”

Una delle priorità del commissario è quella di coordinare le iniziative in modo da evitare sovrapposizioni e disorganizzazione. “La mia azione è mirata soprattutto a conciliare tutte le iniziative, coordinarle e dare un ordine al sistema”, ha affermato Caterino. L’attenzione, in questa fase iniziale, è rivolta principalmente alle regioni maggiormente colpite, come Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. “Se riusciamo ad avviare interventi efficaci in queste regioni, quel modello potrà essere replicato su scala nazionale. Lì la situazione è critica, poiché la produzione di vongole rappresenta il 50-60% della produzione nazionale, e gli allevamenti sono stati decimati dal granchio blu.”

Il piano d’azione, che Caterino sta predisponendo, dovrà essere sottoposto all’approvazione dei ministri dell’ambiente e dell’agricoltura. Solo dopo l’approvazione si procederà con le misure necessarie per contrastare la specie invasiva. Nel frattempo, il governo ha già messo a disposizione fondi gestiti dalle capitanerie di porto per sostenere i pescatori danneggiati. “Le richieste di sostegno sono state molto superiori rispetto alle risorse inizialmente stanziate”, ha confermato il commissario. “Oggi il governo ha individuato ulteriori risorse per coprire tutte le richieste al 100%.”

Un altro aspetto che Pesceinrete ha approfondito riguarda la possibile valorizzazione commerciale del granchio blu. Caterino ha confermato che vi sono manifestazioni di interesse da parte di imprenditori stranieri, in particolare dal Nord America, dove il granchio blu è una specie molto richiesta. “Abbiamo riscontrato interesse da parte di alcuni imprenditori stranieri, soprattutto in paesi dove il granchio blu è talmente consumato da rischiare l’estinzione”, ha detto Caterino. “Nel 2023 c’è stato anche un certo interesse in Italia, spinto dalla curiosità, ma la domanda non è stata sufficiente a creare un vero mercato interno.”

Il commissario ha anche partecipato al recente G7 di Siracusa, che ha rappresentato un’opportunità per confrontarsi con altri paesi e scambiare conoscenze sul fenomeno delle specie invasive. “Durante il G7, abbiamo incontrato operatori delle regioni più colpite e acquisito spunti per il nostro percorso futuro”, ha dichiarato. “Stiamo valutando con i ricercatori le tecniche e le attrezzature per la cattura del granchio blu, cercando di adattare quelle esistenti per migliorare l’efficacia delle catture selettive, soprattutto durante il periodo riproduttivo delle femmine ovigere.”

Inoltre, si sta considerando l’introduzione di predatori naturali del granchio blu per limitarne la proliferazione. “Il monitoraggio degli spostamenti della specie e la gestione dei predatori naturali sono elementi cruciali per un controllo sostenibile”, ha aggiunto Caterino.

Il piano di Enrico Caterino è ancora in fase di definizione, ma il lavoro di coordinamento tra istituzioni, operatori del settore e ricercatori è già avviato. L’obiettivo è ridurre al minimo i danni economici e ambientali causati dal granchio blu, con un approccio che combini interventi immediati e strategie a lungo termine.

L’impegno del commissario straordinario Enrico Caterino è un segnale chiaro della volontà del governo di affrontare l’emergenza del granchio blu con determinazione e competenza. Le sfide rimangono molteplici, ma il lavoro di coordinamento tra istituzioni, operatori del settore e ricercatori rappresenta una solida base su cui costruire una risposta efficace e duratura.

Granchio blu, emergenza nazionale. Intervista al commissario Enrico Caterino

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Sabato ultima puntata di Linea Blu Discovery: si conclude il viaggio nel mondo della pesca italiana

Sabato ultima puntata di Linea Blu Discovery: si conclude il viaggio nel mondo della pesca italiana

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Si conclude il viaggio nel mondo della pesca italiana!

Appuntamento a questo sabato, 28 settembre, ore 14.00 su Rai 1 per la terza e ultima puntata di Linea Blu Discovery. A condurre il programma ritroveremo Fabio Gallo e Giulia Capocchi, che verranno guidati nel loro viaggio dagli uomini e dalle donne di Federpesca, la Federazione Nazionale delle imprese di Pesca che dal 1961 rappresenta e tutela gli armatori e le imprese della pesca italiana.

“Anche la seconda puntata andata in onda sabato 21 settembre è stata seguita da oltre 1,5 milioni di spettatori, a dimostrazione dell’interesse del pubblico per un settore poco conosciuto e che sta affascinando tante persone.” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Un’occasione per raccontare la realtà della pesca italiana e la costante attenzione al mare e alla sostenibilità dei pescatori, a differenza di quanto tanti pensano e molti raccontano in maniera superficiale. Proprio con questo obiettivo abbiamo voluto proseguire questo viaggio su Rai 1 e per la stessa ragione siamo in questi giorni a Siracusa all’evento “Divinazione Expo” organizzato dal Masaf in occasione del G7 Agricoltura e Pesca. Una vetrina per mostrare al mondo le eccellenze dell’agroalimentare italiano tra cui i prodotti ittici devono tornare ad avere il protagonismo che meritano”, ha così concluso la Direttrice Biondo.

La terza e ultima puntata di Linea Blu Discovery sarà sulla costa tirrenica centro meridionale. Fabio Gallo accompagnerà il pubblico alla scoperta di Procida, un vero e proprio gioiello dell’arcipelago flegreo e un esempio di come la pesca ha saputo innovarsi a favore del ripopolamento di una particolare risorsa, il riccio di mare. Le telecamere mostreranno il primo allevamento di ricci in Italia, immergendosi nelle acque limpide dell’isola. Si parlerà di come l’attività della pesca possa diventare un’esperienza per tutti, grazie al pescaturismo.

E di diversi progetti promossi da Federpesca legati all’Area Marina Protetta di cui Procida è parte, e di come la ricerca scientifica collabora con le flotte locali per salvaguardare i nostri mari. Giulia Capocchi sarà invece a Livorno, le cui fiorenti attività portuali hanno saputo attirare nuovi cittadini, diventando così un esempio felice di inclusione e convivenza tra diverse culture, anche nel settore ittico. Al termine della battuta di pesca a strascico, visiterà il mercato ittico all’ingrosso la cui vendita del prodotto appena sbarcato avviene tramite il sistema innovativo dell’asta online e in cui a gestire tutto sono le donne della pesca.

Il programma nasce dalla collaborazione tra RAI, TvCom e Federpesca, con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. In tre puntate, i conduttori hanno incontrato i pescatori, li hanno seguiti nel loro lavoro per mostrare al pubblico la grande ricchezza dei nostri mari e le diverse tecniche di pesca. Hanno raccontato le loro tradizioni, i progetti per la salvaguardia dell’ambiente, i territori, assaggiato i piatti tipici della loro cucina, percorso tutta la filiera che fa del nostro pescato una vera e propria eccellenza italiana. Per scoprire un settore capace di sapersi innovare per accogliere le sfide odierne e trasformarle in opportunità.

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Federpesca. Domani la terza puntata di Linea Blu Discovery

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Federpesca. Domani la terza puntata di Linea Blu Discovery – Si conclude il viaggio nel mondo della pesca italiana! Appuntamento a questo sabato, 28 settembre, ore 14.00 su Rai 1 per la terza e ultima puntata di Linea Blu Discovery. A condurre il programma ritroveremo Fabio Gallo e Giulia Capocchi, che verranno guidati nel loro viaggio dagli uomini e dalle donne di Federpesca, la Federazione Nazionale delle imprese di Pesca che dal 1961 rappresenta e tutela gli armatori e le imprese della pesca italiana.

“Anche la seconda puntata andata in onda sabato 21 settembre è stata seguita da oltre 1,5 milioni di spettatori, a dimostrazione dell’interesse del pubblico per un settore poco conosciuto e che sta affascinando tante persone.” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Un’occasione per raccontare la realtà della pesca italiana e la costante attenzione al mare e alla sostenibilità dei pescatori, a differenza di quanto tanti pensano e molti raccontano in maniera superficiale. Proprio con questo obiettivo abbiamo voluto proseguire questo viaggio su Rai 1 e per la stessa ragione siamo in questi giorni a Siracusa all’evento “Divinazione Expo” organizzato dal Masaf in occasione del G7 Agricoltura e Pesca. Una vetrina per mostrare al mondo le eccellenze dell’agroalimentare italiano tra cui i prodotti ittici devono tornare ad avere il protagonismo che meritano.” ha concluso la Direttrice Biondo.

La terza e ultima puntata di Linea Blu Discovery sarà sulla costa tirrenica centro meridionale. Fabio Gallo accompagnerà il pubblico alla scoperta di Procida, un vero e proprio gioiello dell’arcipelago flegreo e un esempio di come la pesca ha saputo innovarsi a favore del ripopolamento di una particolare risorsa, il riccio di mare. Le telecamere mostreranno il primo allevamento di ricci in Italia, immergendosi nelle acque limpide dell’isola. Si parlerà di come l’attività della pesca possa diventare un’esperienza per tutti, grazie al pescaturismo. E di diversi progetti promossi da Federpesca legati all’Area Marina Protetta di cui Procida è parte, e di come la ricerca scientifica collabora con le flotte locali per salvaguardare i nostri mari. Giulia Capocchi sarà invece a Livorno, le cui fiorenti attività portuali hanno saputo attirare nuovi cittadini, diventando così un esempio felice di inclusione e convivenza tra diverse culture, anche nel settore ittico. Al termine della battuta di pesca a strascico, visiterà il mercato ittico all’ingrosso la cui vendita del prodotto appena sbarcato avviene tramite il sistema innovativo dell’asta online e in cui a gestire tutto sono le donne della pesca.

Il programma nasce dalla collaborazione tra RAI, TvCom e Federpesca, con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. In tre puntate, i conduttori hanno incontrato i pescatori, li hanno seguiti nel loro lavoro per mostrare al pubblico la grande ricchezza dei nostri mari e le diverse tecniche di pesca. Hanno raccontato le loro tradizioni, i progetti per la salvaguardia dell’ambiente, i territori, assaggiato i piatti tipici della loro cucina, percorso tutta la filiera che fa del nostro pescato una vera e propria eccellenza italiana. Per scoprire un settore capace di sapersi innovare per accogliere le sfide odierne e trasformarle in opportunità.

Federpesca. Domani la terza puntata di Linea Blu Discovery

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Lombardia. Beduschi: “1,5 milioni per settore acquacoltura”

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Lombardia. Beduschi: “1,5 milioni per settore acquacoltura” Regione Lombardia annuncia l’apertura di un nuovo bando per il settore dell’acquacoltura, finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) per il periodo 2021-2027. L’iniziativa è volta a rafforzare la competitività delle imprese lombarde, promuovendo al contempo pratiche produttive sostenibili e innovative.

“L’acquacoltura – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschiin Lombardia è un settore di nicchia, ma fondamentale per offrire al mercato prodotti di grande riscontro commerciale, quali le trote e, in alcuni casi, a straordinario valore aggiunto, come il caviale da storione, per la quale la nostra regione è leader assoluta in Italia, secondo produttore mondiale”.

In Lombardia il settore acquicolo conta diverse decine di aziende registrate, con un panorama estremamente variegato, che comprende le piccole e medie troticolture di montagna, fino ad arrivare ai grandi allevamenti di storione e di anguille della pianura. I pesci prodotti da queste imprese non servono solo a fini alimentari ma anche per ripopolamento e per le gare di pesca.

Con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro, il bando mira a sostenere micro, piccole e medie imprese (MPMI) del settore acquicolo, comprese le nuove realtà imprenditoriali costituite da meno di 12 mesi. Il contributo previsto copre fino al 60% delle spese ammissibili, con un minimo di 18.000 euro e un massimo di 300.000 euro per progetto. Le domande potranno essere presentate a partire dall’11 novembre 2024, con chiusura prevista per il 20 dicembre 2024.

Il bando sostiene tre principali tipologie di investimenti:

– Efficienza energetica: finanziamenti per l’introduzione di tecnologie come impianti fotovoltaici, idraulici e idroelettrici, e sistemi di accumulo energetico.

– Sostenibilità e competitività: ammodernamento degli impianti, diversificazione delle specie allevate, miglioramento della qualità e tracciabilità dei prodotti.

– Qualità e sicurezza: investimenti per certificazioni ambientali e di qualità, e per il miglioramento dei sistemi di gestione produttiva.

“Questo bando – conclude l’assessore Beduschi – rappresenta una nuova opportunità per il settore, in un momento in cui è essenziale rilanciare la crescita e garantire la resilienza delle nostre imprese. Attraverso questa iniziativa, vogliamo pertanto incentivare gli investimenti che rendano le nostre aziende più competitive e sempre più rispettose dell’ambiente”.

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Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE

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Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE – Il Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (ICES – CIEM) ha presentato il nuovo report scientifico sugli ecosistemi marini vulnerabili (VME) nelle acque dell’Unione Europea, sollevando un dibattito sul futuro delle risorse marine e sulla loro gestione sostenibile. L’analisi, commissionata dalla Commissione Europea, nonostante un momentaneo ritiro per la revisione di dati inesatti, ripropone le conclusioni principali precedentemente identificate, mettendo in evidenza l’urgenza di proteggere un numero crescente di aree marine.

Nel report, il numero di ecosistemi vulnerabili varia a seconda degli scenari considerati. Lo scenario più flessibile prevede un aumento da 102 a 108 VME, mentre lo scenario più conservativo li porta fino a 125. Questa espansione rappresenta un incremento del 26% in termini di superficie protetta, passando dai 9.752 chilometri quadrati del 2023 a ben 12.380 chilometri quadrati. Anche nello scenario più restrittivo, si osserva una crescita del 4,2%, con un’estensione totale che sfiora i 15.515 chilometri quadrati.

La distribuzione geografica dei VME rivela differenze regionali significative. Nel Mar Celtico, la superficie potenzialmente protetta va da 4.559 a 5.896 chilometri quadrati, mentre nella costa iberica e nel Golfo di Biscaglia si estende fino a 9.619 chilometri quadrati. Questi numeri dimostrano un chiaro aumento rispetto alla valutazione precedente, con una maggiore enfasi sulle aree marine profonde, comprese tra 400 e 800 metri di profondità.

La crescente protezione degli ecosistemi marini vulnerabili è cruciale, soprattutto in un contesto di pressioni crescenti su queste aree a causa della pesca di fondo e di altre attività umane. Il blocco di queste pratiche in oltre 87 zone nel 2022, tra il Golfo di Biscaglia e le coste iberiche, rappresenta un passo importante nella tutela della biodiversità. Tuttavia, il settore della pesca attende ancora le decisioni giuridiche in merito al ricorso presentato contro la Commissione Europea, che potrebbe influenzare l’implementazione delle misure future.

Il dibattito tra protezione ambientale e interessi economici è destinato a proseguire, ma con la pubblicazione di questo nuovo report, il bilanciamento tra tutela delle risorse e attività economiche sostenibili diventa sempre più fondamentale per il futuro degli ecosistemi marini europei.

Da ICES la nuova mappa degli ecosistemi marini vulnerabili in UE

 

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