Mese: Settembre 2024 Pagina 3 di 19

Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia

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Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia – La pesca del tonno rosso nel Mar Cantabrico è condizionata dalla sua bassa redditività per la flotta peschereccia, a causa delle dimensioni ridotte degli esemplari catturati e delle condizioni meteorologiche che rendono difficile la pesca con le tecniche abituali. Per questo motivo, una grande parte della quota basca viene attualmente trasferita ad altre regioni della Spagna.

Per invertire questa situazione e incentivare la ripresa della pesca del tonno rosso in questa area costiera, verranno installati due impianti di acquacoltura sommersa a 3,688 miglia dal porto di Getaria (Gipuzkoa). Queste gabbie saranno testate durante i mesi autunnali e invernali, e nell’estate del 2025 inizierà la prova pilota per l’ingrasso di questa specie con un numero limitato di esemplari. Se l’esperienza avrà esito positivo, a partire dal 2026 saranno installate ulteriori gabbie, in base alla quota di pesca destinata all’ingrasso.

L’iniziativa, presentata recentemente in una conferenza stampa da Itsasbalfegó, un’azienda creata dal centro tecnologico AZTI e dall’azienda catalana Balfegó, prevede la cattura di tonni rossi vivi utilizzando reti a circuizione in collaborazione con la flotta peschereccia basca. Successivamente, le catture saranno ingrassate, con l’obiettivo di valutare sia la loro fattibilità economica che ambientale.

“Il principale obiettivo sarà determinare se è possibile utilizzare reti a circuizione per la pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia. Se ciò sarà raggiunto e, successivamente, l’ingrasso in gabbia avrà successo, questo progetto potrebbe avere un impatto molto positivo sull’economia e sulla società basca, consentendo di rivalutare le quote di pesca, migliorare la qualità del prodotto e ottimizzare la gestione della pesca”, ha dichiarato Juan José Navarro, vicedirettore di Balfegó, azienda leader nella cattura, alimentazione, studio e commercializzazione del tonno rosso.

Prima della sua attuazione, il progetto ha subito una rigorosa valutazione amministrativa e scientifica. “L’iniziativa ha il supporto, il permesso e l’autorizzazione di tutte le amministrazioni pubbliche nazionali ed europee competenti nel campo della pesca e dell’ambiente. Questa prima fase è stata approvata anche dalla Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni dell’Atlantico (ICCAT), che valuterà i risultati ottenuti”, ha dichiarato Rogelio Pozo, direttore di AZTI.

Fase di test e monitoraggio continuo

Prima dell’inizio della cattura dei tonni, prevista per l’estate del 2025, Itsasbalfegó validerà questo autunno e inverno la galleggiabilità, la capacità di immersione e la resistenza delle gabbie ai fenomeni meteorologici avversi del Golfo di Biscaglia, una sfida cruciale per questo tipo di acquacoltura.

“Balfegó gestisce un impianto simile a L’Ametlla de Mar (Tarragona) dal 2004, ma le condizioni nel Golfo di Biscaglia sono molto più severe, soprattutto in inverno. La tecnologia delle gabbie, con un diametro di 50 metri, è progettata per resistere a queste condizioni e minimizzare l’impatto delle onde”, ha spiegato Navarro. In caso di tempesta, le gabbie possono essere immerse fino a 18 metri per proteggere sia la struttura che i pesci.

Durante tutto il progetto, sensori e telecamere di ultima generazione saranno utilizzati per monitorare in tempo reale la qualità dell’acqua e l’attività biologica intorno alle gabbie, garantendo una risposta immediata a qualsiasi possibile impatto ambientale.

Progetto pilota per il recupero della pesca del tonno rosso nel Golfo di Biscaglia

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Eolico offshore e il suo impatto sulla pesca

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Eolico offshore e il suo impatto sulla pesca  – Mentre l’Italia si avvia verso l’adozione di fonti di energia rinnovabile, l’energia eolica offshore emerge come una soluzione promettente per ridurre le emissioni di carbonio. Tuttavia, questa spinta ha suscitato preoccupazioni tra gli attori del settore della pesca e dell’acquacoltura. L’installazione di parchi eolici nelle acque costiere, pur vantaggiosa per la produzione energetica, pone interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine degli ecosistemi marini e sul futuro del settore ittico italiano.

La preoccupazione non è nuova. Paesi come la Spagna hanno già affrontato una forte opposizione dalle loro industrie di pesca per l’espansione dei progetti eolici offshore. I pescatori avvertono di potenziali sconvolgimenti negli habitat marini, con ripercussioni significative sulle popolazioni ittiche e sulla biodiversità. Al centro della questione vi è il modo in cui queste strutture potrebbero alterare le correnti marine, i livelli di rumore e i percorsi migratori, portando a conseguenze impreviste sia per l’ecosistema che per l’economia locale della pesca.

In Italia, la situazione è sempre più complessa. Il paese ha a lungo fatto affidamento sulle sue regioni costiere sia per il turismo che per la pesca, due pilastri economici che potrebbero entrare in tensione se i parchi eolici venissero costruiti in aree molto trafficate. Le organizzazioni ambientali sottolineano la necessità di rigorose valutazioni d’impatto ambientale, garantendo che questi progetti rispettino le normative nazionali e comunitarie. Insistono sul fatto che la biodiversità marina, già minacciata dalla pesca eccessiva e dall’inquinamento, non può permettersi ulteriori danni dovuti a progetti eolici mal pianificati.

Il settore della pesca italiano solleva punti critici riguardo alle possibili ricadute economiche. Lo spostamento dalle zone di pesca, l’aumento dei costi operativi e l’incertezza sugli impatti ambientali a lungo termine gettano ombre sul futuro di queste iniziative. Sebbene il governo miri ad accelerare la transizione energetica, i pescatori temono che le loro esigenze vengano messe in secondo piano a favore degli interessi industriali su larga scala.

Tuttavia, questo dibattito pone una domanda cruciale: come si sta preparando l’Italia per l’installazione dell’energia eolica offshore e quali misure sono state prese per bilanciare le necessità energetiche del paese con la conservazione degli ecosistemi marini?

L’Italia deve riflettere su come armonizzare queste priorità, soprattutto mentre si prepara ad assegnare spazi marittimi per i progetti di energia rinnovabile. La collaborazione tra scienziati, ambientalisti e rappresentanti dell’industria è fondamentale. Una pianificazione strategica permetterà uno sviluppo sostenibile, dove sia il settore energetico che quello ittico potranno prosperare.

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Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico

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Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico – La 12ª edizione di Seafood Expo Asia si è recentemente conclusa a Singapore, segnando un traguardo importante come la più grande vetrina internazionale di prodotti ittici e tecnologie di trasformazione. Questo evento ha attratto aziende da 46 paesi, tutte desiderose di costruire partnership strategiche, migliorare le proprie competenze nell’industria ittica asiatica e mostrare innovazioni nell’acquacoltura e nella sostenibilità.

I paesi partecipanti all’edizione di quest’anno andavano dall’Australia al Brasile, dalla Norvegia al Vietnam, rendendo l’evento davvero globale. Con espositori come AquaChile, Coast Seafood AS e Vinh Hoan Corporation, l’attenzione non era solo sulla presentazione di prodotti ittici di alta qualità, ma anche sulla promozione di pratiche responsabili e sostenibili all’interno del settore. Diverse aziende hanno presentato le loro ultime offerte, ponendo l’accento su metodi di acquacoltura eco-sostenibili e innovazioni nella trasformazione dei prodotti ittici.

Espositori come Alpha Aqua A/S e Jaw Feng Machinery Co. hanno attirato l’attenzione con tecnologie all’avanguardia progettate per migliorare l’efficienza delle operazioni di acquacoltura e dei processi di trasformazione dei prodotti ittici. Queste innovazioni sono fondamentali poiché la domanda globale di prodotti ittici sostenibili continua a crescere, costringendo i leader del settore ad adottare pratiche sempre più avanzate e responsabili.

Acquirenti del settore della ristorazione e della vendita al dettaglio, tra cui Big C Supercenter Co., Ltd e Sysco, hanno sfruttato il programma di matchmaking commerciale per trovare nuovi prodotti ittici e creare preziose relazioni con i produttori. L’expo ha rappresentato un’importante piattaforma d’incontro per importatori di alto volume e decision-maker del settore ittico, favorendo ulteriori opportunità di collaborazioni internazionali.

Premi e competizioni hanno aggiunto un tocco di entusiasmo all’evento. Il “Lucky Bag” di Vinh Hoan Corporation ha vinto il prestigioso Seafood Excellence Asia Award come Miglior Nuovo Prodotto, riflettendo l’innovazione dell’azienda nel settore. Il secondo posto è andato a Fisher Farms, Incorporated per i suoi gamberi impanati con mais e cocco, mentre l’Associazione delle Pescherie di Tzukuan ha ricevuto il terzo posto per la sua Zuppa di Pesce al gusto Gogi. Questi premi sottolineano l’impegno delle aziende ittiche non solo a soddisfare le richieste del mercato, ma anche a sorprendere i consumatori con prodotti innovativi.

Il programma educativo della conferenza ha rappresentato un altro punto di forza, coprendo temi importanti come i prodotti ittici coltivati in laboratorio e le innovazioni sostenibili nella catena di approvvigionamento dei prodotti ittici. Un panel di investitori ha visto protagoniste sei startup che hanno presentato idee innovative nel campo dell’acquacoltura e della produzione ittica, sottolineando l’importanza crescente dell’imprenditorialità nel plasmare il futuro dell’industria ittica. Inoltre, un gruppo di donne leader provenienti da organizzazioni come il Norwegian Seafood Council e Stolt Sea Farm ha discusso strategie per promuovere un’industria più inclusiva ed equa.

La combinazione di esposizioni, sessioni educative e opportunità di networking dell’expo ha consolidato il suo ruolo di piattaforma chiave per stimolare l’innovazione e la crescita nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Le aziende hanno mostrato i loro progressi, gli acquirenti hanno trovato nuove fonti di prodotti ittici sostenibili e i professionisti del settore hanno ottenuto informazioni cruciali sulle tendenze globali del mercato ittico.

Seafood Expo Asia: hub globale del settore ittico

 

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Serve il sostegno politico per superare le sfide dell’acquacoltura in UE

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Serve il sostegno politico per superare le sfide dell’acquacoltura in UE – L’acquacoltura europea si trova in una fase di stagnazione, nonostante il suo ruolo cruciale nella sicurezza alimentare e nella sostenibilità ambientale. Il recente report The EU oceans and fisheries policy, commissionato dalla Commissione Pesca del Parlamento Europeo fornisce approfondimenti chiave sullo stato attuale del settore, identificando le sfide e offrendo raccomandazioni per garantire la sua crescita e diversificazione.

La Politica Comune della Pesca (PCP) viene spesso vista come inadeguata per lo sviluppo dell’acquacoltura, concentrandosi principalmente sulla pesca di cattura. L’acquacoltura occupa un ruolo marginale all’interno di questo quadro politico, il che ne ostacola il potenziale. Per affrontare questa lacuna, il rapporto sottolinea la necessità di strategie più mirate e coerenti, che rispondano alle specifiche esigenze del settore. Il Metodo di Coordinamento Aperto (MAC), delineato nell’articolo 34 della PCP, consente la cooperazione tra gli Stati Membri dell’UE nella governance dell’acquacoltura, ma si basa su linee guida non vincolanti, piani strategici e condivisione di buone pratiche. Sebbene questo approccio favorisca la collaborazione, non riesce a superare le difficoltà persistenti.

Il cambiamento climatico rappresenta una delle principali preoccupazioni, influenzando sia la produttività a breve termine che la resilienza a lungo termine del settore. Inoltre, i crescenti costi di produzione, aggravati da cambiamenti geopolitici, e la crescente concorrenza per lo spazio marittimo pongono barriere significative. La licenza sociale per operare nelle comunità costiere si sta riducendo, rendendo più difficile l’espansione dell’acquacoltura.

Il report propone tre aggiustamenti politici fondamentali. In primo luogo, aumentare l’attenzione sull’acquacoltura all’interno della PCP per raggiungere gli obiettivi ambientali e di sicurezza alimentare dell’UE. In secondo luogo, considerare un riallineamento strategico a lungo termine per mitigare l’impatto del cambiamento climatico, trasformando le sfide in opportunità di crescita sostenibile. Infine, promuovere una migliore coesistenza tra l’acquacoltura, le comunità locali e altre attività economiche legate al mare.

Accanto a queste raccomandazioni, l’economia blu, che integra l’acquacoltura in una strategia marittima più ampia, richiede attenzione. Dal 2007, con l’adozione della Politica Marittima Integrata, questo quadro ha guidato le ambizioni economiche e ambientali dell’UE. Nel 2021, la Commissione Europea ha introdotto un approccio rinnovato per un’economia blu sostenibile, in linea con il Green Deal europeo.

In questo contesto emergono tre sfide principali. La crescente domanda di spazio marino, in particolare per le energie rinnovabili, esercita pressione sugli operatori dell’acquacoltura. Le piccole imprese, spesso carenti di capitali e competenze, faticano ad adattarsi ai processi di decarbonizzazione, creando un panorama competitivo disomogeneo. Inoltre, i produttori extra-UE, non soggetti agli stringenti standard ambientali e sociali dell’UE, creano un ulteriore svantaggio per gli operatori europei.

Per superare questi ostacoli, il report sottolinea la necessità di un supporto diretto per aiutare gli operatori a fronteggiare i cambiamenti climatici e garantire transizioni ecologiche e digitali eque. Incoraggiare la co-ubicazione delle attività marine risulta cruciale per massimizzare l’uso dello spazio disponibile, mentre altre misure efficaci di conservazione basate sull’area (OECM) potrebbero migliorare la protezione della biodiversità senza ricorrere a zone marine completamente protette.

Attraverso l’implementazione di queste strategie, l’acquacoltura europea potrebbe emergere più forte, resiliente e meglio posizionata per contribuire alle economie verde e blu dell’UE.

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Innovazione, ambiente e promozione del made in Italy: proposte e appuntamenti di Unci AgroAlimentare a Divinazione Expo 24

Innovazione, ambiente e promozione del made in Italy: proposte e appuntamenti di Unci AgroAlimentare a Divinazione Expo 24

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Agricoltura, pesca, alimentazione: sono le macroaree tematiche sulle quali si svolgeranno i convegni, i workshop e le ricerche proposte da Unci AgroAlimentare, insieme all’Unci nazionale e a Unci Sicilia, nell’area allestita (stand n.5 del Foro Vittorio Emanuele III) presso “Divinazione Expo 24”, grande evento collaterale al G7 Agricoltura, nell’isola di Ortigia a Siracusa.

Approfondimenti per affrontare con gli esperti del settore, le univeristà, le istituzioni scientifiche, le imprese del comparto, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e professionali i nodi della sostenibilità, dell’innovazione, dell’ambiente, del rilancio delle filiere produttive, insieme alle criticità lavorative e alle proposte degli operatori.

Il programma delle iniziative prevede anche l’esposizione e la promozione di prodotti tipici di qualità dei territori e del mare, delle cooperative aderenti, con degustazioni e presentazioni.

Tra gli appuntamenti previsti, tutti a ingresso libero, si segnalano per oggi, mercoledi 25 settembre, alle 10,30, il convegno “Cibo è salute. Dalla dieta planeterranea al Med-index”, proposte operative per ampliare i confini della dieta mediterranea e tutelare il “made in Italy”, in collaborazione con Unesco (Chair health education & sustainable development), Osh foundation (One sustainable health for all), Sima (Società italiana medicina ambientale) e Cipa (Consorzio industriale protezione ambiente). A Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale Unci AgroAlimentare, è affidata l’introduzione dei lavori. A seguire, gli interventi di Casimiro Vizzini, institutional relations officer presso la fondazione Osh di Parigi, Marcello Iriti, dell’Università Statale di Milano – Società italiana medicina ambientale (Sima), e Prisco Piscitelli, ricercatore presso la cattedra Unesco dell’Università di Napoli Federico II. Moderatore dell’incontro sarà Mario Lazzaro, presidente del Consorzio Cipa di Siracusa.

Sempre nella giornata odierna, alle 15,30, il workshop progetto studio e ricerca “La pesca e i cambiamenti climatici”, in collaborazione con la Partner in service srl e il centro di educazione ambientale “Ambiente e mare” della stessa società. Dopo i saluti del presidente dell’Unci nazionale, Andrea Amico, e l’introduzione del presidente nazionale Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio, ci sarà l’intervento di Barbara Zambuchini, biologa dottoressa di ricerca dell’Istituto scientifico privato riconosciuto dal Masaf “Pesca e ricerca innovtiva” e la partecipazione degli operatori della pesca e della mitilicoltura. Il progetto, che rientra nel programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024 (annualità 2024), ha come obiettivo la raccolta di dati e informazioni sulle emissioni di anidride carbonica delle flotte pescherecce negli areali marittimi del Mediterraneo (mari Tirreno, Ionio, Adriatico).

Venerdì 27 settembre, alle 10,30, è previsto il workshop “Carbon farming. Crediti in carbonio in agricoltura”, in collaborazione con Alberami srl, società benefit pioniera del settore in Italia. Il seminario sarà aperto da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, con la relazione di Francesco Musardo, amministratore delegato e fondatore di Alberami srl.

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