Mese: Ottobre 2024 Pagina 2 di 20

Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA

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Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA – Il problema dei cambiamenti climatici si manifesta in molteplici modi, tra cui l’innalzamento delle temperature globali che non risparmia neanche gli oceani. L’aumento delle temperature marine altera la chimica e gli ecosistemi del mare, influenzando profondamente la vita marina. In risposta, molte specie acquatiche sono costrette a spostarsi per trovare condizioni adatte alla loro sopravvivenza, portando a conseguenze impreviste e spesso sorprendenti.

Una scoperta inattesa durante un’indagine scientifica annuale della NOAA ha rivelato una nuova migrazione: le sardine giapponesi, un tempo presenti solo nel Pacifico settentrionale asiatico, sono state identificate nelle acque al largo della costa occidentale degli Stati Uniti, da Washington alla California meridionale. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Molecular Ecology, apre nuove domande sull’impatto del cambiamento climatico e sulle dinamiche di adattamento delle specie marine.

Secondo i ricercatori, il cambiamento climatico e le ondate di calore marine hanno probabilmente ampliato l’habitat disponibile per le sardine giapponesi, facilitando la loro espansione attraverso il Pacifico. I piccoli pesci pelagici costieri come le sardine sono spesso indicatori precoci delle variazioni ambientali: la loro elevata mobilità e la varietà di habitat che possono occupare li rende particolarmente sensibili ai cambiamenti di temperatura. Questo evento potrebbe quindi essere un segnale di adattamento climatico che riguarda numerosi stock ittici in tutto il mondo.

Le sardine giapponesi sono apparse nei campioni NOAA per la prima volta nel 2022, in sostituzione delle locali sardine del Pacifico, con cui condividono un aspetto praticamente identico, distinguibile solo tramite analisi genomiche. Questo spostamento potrebbe portare a una competizione tra specie simili, un fenomeno ancora poco compreso. Gli scienziati si interrogano sul futuro delle sardine giapponesi nel Pacifico americano e sull’eventuale possibilità di incrocio con le sardine del Pacifico, fattore che potrebbe influenzare la gestione degli stock ittici e le politiche di pesca lungo la costa occidentale.

Kirsten Koch, direttrice del Southwest Fisheries Science Center, ha sottolineato come la scoperta metta in evidenza l’importanza di monitoraggi continuativi per comprendere appieno le fluttuazioni degli ecosistemi marini. Grazie alla dedizione dei ricercatori NOAA e ai loro registri storici, è possibile individuare quanto tali eventi siano inusuali e cosa essi possano significare per il futuro della biodiversità marina.

Questa scoperta non è solo un’osservazione eccezionale, ma un monito per approfondire lo studio degli effetti del cambiamento climatico sugli habitat oceanici.

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore – “Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.

Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.

“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo. “Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato”, ha concluso la Dott.ssa Biondo.

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Pesca, Falcone (FI-PPE) incontra esponenti delle marinerie siciliane

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Pesca, Falcone (FI-PPE) incontra esponenti delle marinerie siciliane – L’eurodeputato Marco Falcone ha avviato il ciclo permanente di tavoli d’approfondimento con gli attori protagonisti e gli stakeholder del comparto pesca in Sicilia.

In videocollegamento da Catania, il vice capo della delegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE al Parlamento Europeo ha incontrato i vertici di Fedagripesca Sicilia e alcuni rappresentanti delle marinerie del Trapanese e del Sud-est Sicilia. Hanno preso parte al tavolo il presidente di Fedagripesca Sicilia Nino Accetta e il vice presidente Francesco Catanzaro, Maurizio Giacalone in rappresentanza dell’Organizzazione di produttori “Blue Sea Gambero Rosso”, Michele Taccone per le marinerie del Siracusano e il direttore generale del Dipartimento Pesca della Regione Siciliana Alberto Pulizzi.

“Inizia un percorso – afferma l’on. Falcone, substitute member della Commissione Pesca – che intende far evolvere il rapporto tra il mondo della pesca di Sicilia e Sardegna e l’Europa. Vogliamo rimettere al centro le reali problematiche che frenano la competitività dei nostri pescatori e la produttività del settore. Sono diverse le richieste d’intervento che oggi abbiamo recepito dai pescatori: fra le altre cose, si va dagli ostacoli al ringiovanimento delle flotte, al mancato ricambio generazionale nelle marinerie siciliane, fino alle limitazioni nelle attività di pesca fra Basso Tirreno e Canale di Sicilia. Si tratta di restrizioni su cui l’UE deve rivedere il proprio approccio, favorendo il lavoro e gli imprenditori della pesca mediterranea, anche mettendoli al riparo dalla concorrenza dei paesi del Nord Africa che non devono sottostare alle regole europee. Con un approccio concreto e fattivo – conclude Falcone – vogliamo portare la voce dei pescatori in UE”. 

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

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“Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.

Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. 

L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.

“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo.

“Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato”, ha così concluso la Dott.ssa Biondo.

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L’energia eolica offshore in Sicilia

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L’energia eolica offshore in Sicilia – L’energia eolica offshore è una delle tecnologie più promettenti e innovative per affrontare la transizione energetica globale. Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e la crescente necessità di una produzione energetica sostenibile stanno spingendo il mondo a cercare alternative ai combustibili fossili. Tra le opzioni, l’energia eolica offshore sta emergendo come una delle più efficienti e pulite. In Sicilia, con la sua straordinaria posizione geografica, le vaste risorse marine e le costanti correnti di vento, l’eolico offshore rappresenta un’opportunità senza precedenti per la produzione di energia rinnovabile e la riduzione delle emissioni di carbonio.

Panoramica globale dell’eolico offshore

Nel contesto globale, l’eolico offshore ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Questo aumento è dovuto in gran parte agli incentivi governativi, ai progressi tecnologici e alla crescente consapevolezza delle questioni climatiche. Paesi come il Regno Unito, la Danimarca, la Germania e la Cina stanno investendo massicciamente nello sviluppo di parchi eolici offshore, con impianti che forniscono energia a milioni di abitazioni.

Nel 2020, la capacità globale di energia eolica offshore ha superato i 35 gigawatt (GW), con una previsione di raggiungere i 234 GW entro il 2030. Questo incremento riflette l’importanza crescente dell’energia eolica offshore come fonte chiave per la produzione di elettricità. L’Europa è attualmente il leader indiscusso del settore, con il Regno Unito che ospita il più grande parco eolico offshore del mondo, l’Hornsea Project One, situato al largo delle coste dello Yorkshire. Ma anche altri continenti stanno recuperando terreno: gli Stati Uniti e la Cina hanno messo in cantiere una serie di progetti di grande portata.

L’eolico offshore in Italia

In Italia, l’energia eolica ha storicamente avuto un ruolo importante, soprattutto con impianti a terra. Tuttavia, l’eolico offshore sta acquisendo sempre più importanza, grazie alle normative che promuovono le energie rinnovabili e gli incentivi governativi. La Strategia Energetica Nazionale (SEN) ha posto obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di CO₂ e aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, e l’eolico offshore è visto come un elemento cruciale per raggiungere questi target.

In Sicilia, esiste un potenziale enorme per lo sviluppo di parchi eolici offshore, grazie alle sue coste esposte a venti marini forti e costanti. La regione sta già attirando l’attenzione di investitori nazionali e internazionali, interessati a sviluppare progetti di energia pulita. Tuttavia, come per molti progetti di infrastrutture, ci sono delle sfide burocratiche e legislative che devono essere affrontate per facilitare un rapido sviluppo del settore.

Progetti attuali e prospettive future per la Sicilia

Attualmente, la Sicilia ha visto l’approvazione di alcuni progetti pilota per l’energia eolica offshore. Questi progetti mirano a testare la fattibilità della tecnologia nel Mar Mediterraneo e a capire meglio le specificità locali, come la gestione dell’ecosistema marino e l’interazione con le altre attività economiche presenti nelle aree costiere, come la pesca e il turismo.

Un esempio significativo è il progetto di Renexia, che prevede la costruzione di un parco eolico offshore al largo delle coste siciliane, con una capacità stimata di 2,9 GW. Questo parco sarebbe uno dei più grandi d’Europa e contribuirebbe in modo significativo al mix energetico siciliano, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e portando benefici economici sotto forma di nuovi posti di lavoro e investimenti infrastrutturali.

Confronto tra eolico offshore e onshore

Un elemento cruciale da considerare nell’analisi dell’energia eolica offshore è il confronto con l’eolico onshore, ossia gli impianti situati sulla terraferma. Mentre entrambi i tipi di impianti sfruttano il vento per produrre elettricità, l’eolico offshore ha diversi vantaggi distintivi che lo rendono una scelta sempre più interessante.

Innanzitutto, i parchi eolici offshore sono generalmente più efficienti rispetto a quelli onshore. Questo è dovuto alla maggiore velocità e costanza dei venti in mare aperto. Le turbine offshore possono essere posizionate lontano dalla costa, dove i venti non sono ostacolati da edifici o rilievi naturali, permettendo una produzione energetica più stabile. Inoltre, l’assenza di vincoli di spazio permette di installare turbine di dimensioni maggiori rispetto a quelle onshore, aumentando ulteriormente la capacità produttiva.

Un altro vantaggio dell’eolico offshore riguarda l’impatto visivo e acustico. Mentre le turbine onshore possono spesso generare controversie a causa del rumore e dell’impatto sul paesaggio, quelle offshore sono situate lontano dalle aree abitate, riducendo al minimo le preoccupazioni locali.

Dal punto di vista economico, l’eolico offshore ha costi di installazione più elevati rispetto a quello onshore, principalmente a causa della complessità delle infrastrutture necessarie per installare le turbine in mare. Tuttavia, questi costi iniziali sono in parte compensati dall’efficienza a lungo termine degli impianti offshore e dalla capacità di produzione costante che possono garantire.

Benefici ambientali e sociali per la Sicilia

Oltre agli evidenti vantaggi economici ed energetici, l’eolico offshore offre anche una serie di benefici ambientali e sociali che possono avere un impatto positivo sulla Sicilia. La riduzione delle emissioni di gas serra è uno dei principali vantaggi di questa tecnologia. Ogni megawatt prodotto da turbine offshore evita l’utilizzo di combustibili fossili, riducendo l’inquinamento atmosferico e contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Dal punto di vista ambientale, l’impatto dell’eolico offshore sull’ecosistema marino è generalmente inferiore rispetto ad altre forme di sviluppo industriale, come le trivellazioni per l’estrazione di petrolio e gas. Tecnologie avanzate vengono impiegate per minimizzare l’interferenza con la fauna marina, e molte delle zone in cui vengono installati i parchi eolici sono aree poco frequentate dagli esseri umani, riducendo al minimo l’impatto diretto.

Un altro importante aspetto sociale è legato alla creazione di posti di lavoro. Lo sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia potrebbe contribuire a stimolare l’economia locale, creando nuove opportunità di impiego in settori come l’ingegneria, la costruzione, la manutenzione e la gestione degli impianti. Questo è particolarmente rilevante per una regione che, storicamente, ha sofferto di alti tassi di disoccupazione.

Partnership pubblico-privato e il ruolo delle istituzioni

Il successo dello sviluppo dell’eolico offshore in Sicilia dipenderà anche dalla capacità di creare solide partnership tra il settore pubblico e quello privato. Il governo regionale e quello nazionale dovranno lavorare a stretto contatto con gli investitori e le aziende per creare un ambiente favorevole all’installazione di questi impianti.

A livello normativo, sarà fondamentale semplificare le procedure burocratiche e accelerare i processi di autorizzazione, che spesso rappresentano uno dei principali ostacoli allo sviluppo delle infrastrutture energetiche in Italia. Al tempo stesso, le istituzioni dovranno garantire che i progetti rispettino rigorosi standard ambientali, assicurando che lo sviluppo dell’energia eolica offshore avvenga in modo sostenibile.

Le istituzioni educative e di ricerca avranno un ruolo cruciale nel formare una forza lavoro specializzata e nel promuovere l’innovazione tecnologica. Università e centri di ricerca siciliani potrebbero diventare partner strategici nello sviluppo di soluzioni innovative per migliorare l’efficienza delle turbine e ridurre l’impatto ambientale degli impianti offshore.

Sfide e opportunità future

Nonostante il grande potenziale, ci sono alcune sfide che la Sicilia dovrà affrontare per sviluppare appieno l’energia eolica offshore. Una delle principali difficoltà riguarda i costi iniziali elevati, che potrebbero scoraggiare alcuni investitori. Tuttavia, con politiche pubbliche adeguate e incentivi finanziari, queste barriere potrebbero essere superate.

Inoltre, sarà necessario trovare un equilibrio tra lo sviluppo energetico e la protezione delle risorse naturali e delle attività economiche tradizionali, come la pesca. La collaborazione tra i diversi attori del territorio sarà essenziale per garantire che l’energia eolica offshore venga integrata in modo armonioso con le altre attività.

In definitiva, l’energia eolica offshore rappresenta una straordinaria opportunità per la Sicilia, non solo per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare la sicurezza energetica, ma anche per stimolare l’economia locale e contribuire alla lotta globale contro i cambiamenti climatici. Se sfruttata correttamente, l’eolico offshore potrebbe trasformare la Sicilia in un modello di sostenibilità e innovazione nel Mediterraneo.

Fonte: Offshore Wind Outlook 2019 – IEA​(IEA)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

L’energia eolica offshore in Sicilia

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