Mese: Ottobre 2024 Pagina 5 di 20

I molluschicoltori europei chiedono la creazione di una Politica Comune per l’Acquacoltura

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I molluschicoltori europei chiedono la creazione di una Politica Comune per l’Acquacoltura – L’European Mollusc Producers Association (EMPA) ha organizzato questa settimana il suo primo evento al Parlamento europeo a Strasburgo, in un momento di crisi multipla per un settore della produzione alimentare che potrebbe essere fondamentale per affrontare numerose sfide politiche.

Gli allevatori di molluschi fanno affidamento sulla qualità delle acque in cui vivono i loro animali e soffrono sempre di più di contaminazione da malattie o inquinanti. Questo è uno dei motivi principali per cui il settore dei molluschi dell’UE è oggi in crisi, nonostante sia un settore chiave per affrontare molte preoccupazioni politiche.

“Una professione che contribuisce agli obiettivi di autonomia alimentare. Un settore di attività che crea posti di lavoro. Un attore chiave nella sostenibilità del nostro ambiente, che agisce come pozzo di azoto o come mezzo per combattere l’erosione costiera”, ha spiegato la deputata francese del PPE al Parlamento europeo Isabelle Le Callennec all’evento di Strasburgo da lei ospitato. L’EMPA ha presentato il suo “Manifesto per lo sviluppo sostenibile del settore europeo dei molluschi” come un elenco di rivendicazioni politiche e obiettivi per i prossimi 5 anni. In esso, i produttori di molluschi chiedono la rigorosa attuazione delle normative ambientali relative al trattamento delle acque reflue e alla gestione delle acque, il sostegno politico allo sviluppo del settore e la valorizzazione e la compensazione dei servizi ecosistemici forniti dal settore [1].

L’allevamento di molluschi è il settore di produzione di proteine ​​animali con il più basso impatto ambientale. Le “Linee guida strategiche dell’UE per un’acquacoltura UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021-2030” richiedono la “diversificazione dell’acquacoltura UE verso specie non alimentate e a basso livello trofico con un impatto ambientale inferiore” [2].

“Le ambizioni dell’Unione Europea per l’acquacoltura sono tanto audaci quanto necessarie”, ha dichiarato Addy Risseeuw, Presidente dell’EMPA, nel suo discorso. “L’UE immagina un futuro in cui l’acquacoltura sostenibile svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare, nella sostenibilità ambientale e nella resilienza economica. Sfortunatamente, la realtà sul campo è molto diversa. Non solo il settore non sta crescendo: stiamo diminuendo anno dopo anno”, ha affermato.

L’ultimo punto del Manifesto chiede infatti la creazione di una “Politica comune dell’UE per l’acquacoltura” che stabilisca obiettivi vincolanti e indicatori di sviluppo misurabili come unico modo per invertire questa tendenza e sbloccare il pieno potenziale del settore dei molluschi dell’UE.

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Accordo su possibilità di pesca nel Baltico per il 2025

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Accordo su possibilità di pesca nel Baltico per il 2025 – Il Consiglio dell’Unione europea ha raggiunto un accordo politico sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico per il 2025, a seguito della proposta della Commissione dello scorso agosto.

Il Consiglio ha adottato le proposte di catture totali ammissibili (TAC) per diversi stock chiave, tra cui lo spratto (-31%) e la platessa (rollover). Per il merluzzo orientale e il merluzzo occidentale, il Consiglio ha deciso di stabilire solo TAC per le catture accessorie, quindi la pesca rimarrà limitata alle catture accidentali, prendendo di mira altre specie. Anche l’aringa del Baltico occidentale avrà, in linea di principio, un TAC solo per le catture accessorie, ma il Consiglio ha mantenuto un’eccezione per i pescatori costieri su piccola scala. Anche le catture di salmone nel bacino principale sono limitate alle catture accessorie, tranne durante l’estate nelle zone costiere del Mare di Åland e del Golfo di Botnia. L’accordo consente notevoli aumenti nelle catture di aringa di Botnia (+21%), aringa di Riga (+10%) e aringa del Baltico centrale (+108%).

Il Consiglio ha seguito la proposta della Commissione su numerosi elementi. Tuttavia, la Commissione è preoccupata che alcuni elementi dell’accordo abbiano meno probabilità di contribuire al recupero di determinati stock rispetto alla proposta della Commissione e potrebbero non essere in linea con il quadro giuridico applicabile, incluso il piano pluriennale del Baltico. Questo è il caso delle catture totali ammissibili (TAC) per lo spratto e l’aringa occidentale, nonché della pesca commerciale mirata continuata per l’aringa del Baltico occidentale e della pesca ricreativa per il salmone del bacino principale.

Nel complesso, la situazione ambientale disastrosa del Mar Baltico rende urgente l’attuazione completa della legislazione dell’UE a tutti i livelli, in modo efficace e sistematico.

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Incontro al MASAF: nuove prospettive di partenariato sulla pesca tra Italia e Libia

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Incontro al MASAF: nuove prospettive di partenariato sulla pesca tra Italia e Libia – Ieri a Roma, presso il Masaf, si è tenuto un importante incontro, organizzato dall’On. Aldo Mattia, Presidente del Dipartimento Agricoltura del partito Fratelli d’Italia, tra il Sottosegretario Patrizio La Pietra e una nutrita delegazione italo-libica composta da Gaspare Bilardello, imprenditore e consulente internazionale sulla pesca industriale; dal già Direttore Generale della Pesca del governo libico di Tripoli, Mohamad Hamed Ali Nuttah; dal Vicepresidente del Distretto Produttivo della Pesca e rappresentante della OP Blue Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo, Gaspare Asaro, e da Sergio Vitale, responsabile del CNR di Mazara del Vallo.

L’incontro segue quello tenutosi a Tripoli all’inizio dello scorso settembre, durante il quale l’OP Consorzio Blue Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo ha siglato, dopo attenta discussione e sereno confronto, un memorandum d’intesa con soggetti giuridici libici, con i quali sono state elaborate di comune intesa le linee guida di un potenziale partenariato sotto forma di joint-venture. Questo avrebbe come obiettivo l’esercizio della pesca industriale nelle acque libiche, nel rispetto delle normative che prevedono una pesca responsabile e sostenibile, secondo i modelli stabiliti dalla Politica Comune della Pesca (PCP).

La delegazione congiunta ha sottoposto al Sottosegretario La Pietra la richiesta di un concreto intervento politico, finalizzato alla ricerca di soluzioni che consentano in tempi brevi l’accesso alle acque libiche con pescherecci abilitati a campagne di pesca sperimentali. Queste campagne, oltre all’attività di pesca, prevederebbero anche la raccolta di dati sulle catture, utili per lo sviluppo dei piani di gestione che nelle acque libiche (GSA21) non sono mai stati pienamente attuati.

È stato quindi richiesto un intervento politico presso la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM), con sede a Bruxelles, della quale la Libia è membro, in quanto unica autorizzata a rilasciare le necessarie autorizzazioni.

Il Sottosegretario ha ritenuto interessante l’iniziativa e ha suggerito, assumendosene l’impegno, di inserire la pesca come obiettivo primario nel Piano Mattei per l’Africa, fortemente voluto dal governo Meloni. Ha inoltre proposto di considerare il progetto presentato dall’Organizzazione dei Produttori di Mazara del Vallo, insieme ai partner nordafricani, come progetto pilota da definire nei dettagli all’interno dello stesso programma.

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Pesca: da Alleanza Cooperative parte fronte europeo per moratoria a nuovi divieti

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Pesca: da Alleanza Cooperative parte fronte europeo per moratoria a nuovi divieti – I pescatori italiani, insieme ai colleghi croati, francesi e spagnoli e al sindacato europeo dei lavoratori ETF, chiedono ai governi dei rispettivi paesi una moratoria rispetto alle ulteriori misure tecniche e di gestione che la Commissione UE, direttamente o attraverso la CGPM, intende proporre per il prossimo anno.

Lo rende noto l’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura (Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare), promotrice di questo fronte europeo contro nuovi limiti all’attività di pesca.

“Abbiamo ascoltato le nostre marinerie, i problemi dei pescatori, che non sono solo problemi italiani e per questo abbiamo allargato anche alle altre sponde del Mediterraneo questo fronte che si oppone a nuove regole e a ulteriori sacrifici per la pesca. Una scelta condivisa e sostenuta dal ministro Lollobrigida”, sottolinea l’Alleanza.

Il negoziato è alle battute finali e l’augurio della cooperazione è che si concluda assumendo posizioni e decisioni capaci di contemperare, più di quanto non sia accaduto sin qui, le esigenze di una piena ed equilibrata sostenibilità a cominciare dalla componente sociale ed economica.

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Conferenza IFFO: il ruolo dell’industria degli ingredienti marini

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Conferenza IFFO: il ruolo dell’industria degli ingredienti marini – Si è tenuta, come da programma, lo scorso mercoledì la conferenza annuale organizzata dalla Marine Ingredients Organization (IFFO). 530 delegati provenienti da 43 paesi si sono incontrati a Lisbona per confrontarsi e analizzare opportunità e sfide nella catena del valore degli ingredienti marini.
Quattro sessioni di lavoro in tre giornate: due dedicate alle dinamiche di mercato e altre due all’analisi delle strategie future.

Toccati temi centrali per l’industria degli ingredienti per mangimi. Particolare attenzione è stata posta alla domanda e offerta di ingredienti marini e alle prospettive dell’industria oltre i tradizionali prodotti come farina e olio di pesce. Un focus di rilievo è stato riservato al tema degli ingredienti marini nella promozione della salute umana.

Petter Johannessen, direttore generale dell’IFFO, ha dichiarato: “Tutti riconosciamo che un mangime di qualità è alla base di un cibo di qualità. Questo comporta una grande responsabilità, che include la necessità di misurare con precisione l’impatto ambientale e sociale delle nostre attività”.

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