Mese: Novembre 2024 Pagina 5 di 20

Scognamiglio: “Governo consolida tutele lavoratori e livello occupazionale pesca”

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Scognamiglio: “Governo consolida tutele lavoratori e livello occupazionale pesca” – “Il disegno di legge sulla Valorizzazione della Risorsa Mare costituisce un altro importante pezzo del nuovo quadro normativo a sostegno della pesca, teso alla riorganizzazione e al rilancio del comparto”.

Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare.

“Il provvedimento approvato ieri dal governo – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico –, su proposta del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, risponde ad una esigenza anche da noi sollevata: dare forza al provvedimento per la rottamazione delle vecchie imbarcazioni, il cui obiettivo era garantire maggiore sicurezza con una flotta nuova ed efficiente, consentendo però il mantenimento dei livelli occupazionali, grazie agli sgravi contributivi previsti per l’assunzione di lavoratori già operanti su barche dismesse.
Un grande traguardo, inoltre, viene raggiunto con l’estensione della cassa integrazione agricola, la Cisoa, al settore della pesca, consentendo così concretamente l’equiparazione tra le due attività, prevista da una precedente legge, colmando uno svantaggio a lungo pesato sugli addetti del segmento.
La pesca, dunque, riceve le giuste attenzioni, dopo un periodo difficile, a causa di un susseguirsi di congiunture sfavorevoli generali e problemi specifici, aggravati da un atteggiamento penalizzante e quasi persecutorio dell’Unione europea negli ultimi anni, rispetto ai quali è mancato il necessario dialogo e supporto da parte di politica e istituzioni”.

“Con il ministro Lollobrigida – ha concluso Scognamiglio – è stato inaugurato, sin dal suo insediamento, un approccio nuovo alle questioni, basato sul confronto e sulla collaborazione, nel rispetto dei reciproci ruoli, per far uscire dalle secche in cui si trova un settore produttivo di grande tradizione e di rilievo per l’economia nazionale, nonostante la sua fragilità, e guardare con più fiducia al futuro, puntando su sostenibilità complessiva e modernizzazione, senza disperdere il grande patrimonio di conoscenze ed esperienze che la pesca italiana possiede”.

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Plancton a rischio. È allarme per oceani e pesca

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Plancton a rischio. È allarme per oceani e pesca – Un nuovo studio condotto dall’Università di Bristol, pubblicato su Nature, lancia un segnale d’allarme: se il riscaldamento globale di origine antropica non verrà contenuto, molte forme di vita marina rischiano l’estinzione entro la fine del secolo. La ricerca si concentra sul plancton, minuscoli organismi oceanici fondamentali per l’ecosistema marino, analizzando come hanno risposto a significativi aumenti di temperatura in passato e confrontandoli con le proiezioni future.

Il ruolo cruciale del plancton negli oceani

Il plancton rappresenta il fulcro della catena alimentare marina e svolge un ruolo essenziale nel ciclo del carbonio. Tuttavia, i risultati della ricerca mostrano che questi organismi non riescono a tenere il passo con la velocità dei cambiamenti climatici attuali. Questo mette a rischio non solo la loro sopravvivenza, ma anche quella di molte specie marine che dipendono da essi per il cibo, inclusi numerosi pesci di interesse commerciale.

Lo studio rivela che anche con scenari più ottimistici, come un aumento di temperatura di 2°C, il plankton non sarebbe in grado di adattarsi rapidamente. Il tasso di riscaldamento attuale supera di gran lunga quello osservato durante eventi climatici estremi del passato, come l’ultima Era Glaciale, rendendo impossibile una migrazione o un adattamento sufficiente.

Modelli innovativi per comprendere il passato e prevedere il futuro

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno sviluppato un modello innovativo che combina dati geologici e proiezioni climatiche future. Analizzando il comportamento del plankton di 21.000 anni fa, il modello ha evidenziato che durante l’ultimo grande cambiamento climatico, questa specie era in grado di spostarsi verso aree più fredde per sopravvivere. Tuttavia, il riscaldamento odierno è troppo rapido e intenso per consentire lo stesso processo.

Le implicazioni per gli ecosistemi e le comunità umane

Le conseguenze di questa crisi sarebbero devastanti non solo per la biodiversità marina, ma anche per l’economia globale. Settori come la pesca, che dipendono direttamente dalla salute degli ecosistemi oceanici, potrebbero affrontare sfide senza precedenti. Le comunità costiere e i pescatori, già vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, rischiano di subire gravi perdite economiche e alimentari.

Un appello all’azione globale

Lo studio sottolinea l’urgenza di limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Tuttavia, un recente report delle Nazioni Unite avverte che, senza interventi più incisivi, la temperatura globale potrebbe aumentare fino a 3,1°C entro la fine del secolo, superando il punto di non ritorno per molte specie e interi ecosistemi.

Questo studio è un monito chiaro: è indispensabile un impegno collettivo per ridurre le emissioni di carbonio e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La salvaguardia del plankton e, di conseguenza, dell’intero ecosistema marino, è una responsabilità che tutti i governi devono affrontare con urgenza.

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Nuovo codice di buone pratiche per il benessere dei pesci in acquacoltura

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Nuovo codice di buone pratiche per il benessere dei pesci in acquacoltura – L’acquacoltura europea si appresta a compiere un passo significativo verso una maggiore attenzione al benessere animale, grazie al lavoro del Meccanismo di Assistenza all’Acquacoltura dell’UE (AAM). Entro la fine del 2024, l’AAM produrrà un documento fondamentale sulle buone pratiche generali nel benessere dei pesci, arricchito da indicatori specifici che affrontano ogni fase della vita dei pesci allevati e i diversi metodi di produzione. Questo documento tiene conto delle raccomandazioni contenute nel Codice di buone pratiche per i produttori di acquacoltura per il benessere dei pesci, redatto dall’Aquaculture Advisory Council (AAC) e sottoposto alla Commissione Europea.

L’iniziativa nasce dall’impegno della Direzione Generale per gli Affari Marittimi e la Pesca (DG Mare) dell’UE, che ha riconosciuto l’importanza di fornire linee guida condivise per armonizzare le pratiche di acquacoltura in tutta Europa. La DG Mare ha confermato in una lettera ufficiale il proprio sostegno al processo, sottolineando il valore dei contributi ricevuti dall’AAC e l’importanza della collaborazione con il Centro di riferimento europeo per il benessere degli animali acquatici (EURCAW-aqua).

Un documento sottoposto a revisione scientifica

La DG Mare ha annunciato che il documento sulle buone pratiche sarà sottoposto a una rigorosa revisione da parte di EURCAW-aqua all’inizio del 2025. Questo passaggio garantirà l’affidabilità scientifica delle linee guida proposte, che saranno poi presentate agli Stati membri e alla CAA (Comitato Consultivo dell’Acquacoltura) prima della loro definitiva approvazione.

La revisione scientifica rappresenta un elemento cruciale per assicurare che le buone pratiche siano basate su evidenze concrete e aggiornate. EURCAW-aqua, infatti, lavorerà parallelamente nel 2024 allo sviluppo di indicatori specie-specifici per la carpa comune e la spigola, concentrandosi in particolare sulle fasi critiche del trasporto e della raccolta. Queste indicazioni saranno integrate in una visione più ampia, che mira a migliorare il benessere dei pesci in ogni fase del ciclo produttivo.

Il valore delle raccomandazioni AAC

Il ruolo dell’Aquaculture Advisory Council è stato determinante nella definizione delle priorità e delle linee guida per il benessere dei pesci in acquacoltura. Le raccomandazioni inviate alla Commissione Europea includono non solo indicazioni tecniche, ma anche un’ampia gamma di materiali di riferimento che riflettono le esperienze e le esigenze degli operatori del settore. La DG Mare ha espresso gratitudine per questo contributo, che ha rappresentato una base solida per lo sviluppo del codice.

Un impatto significativo per il settore acquacoltura

L’introduzione di linee guida comuni sul benessere dei pesci rappresenta un’opportunità per consolidare l’acquacoltura europea come leader globale nella sostenibilità e nella responsabilità etica. Oltre a rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori in termini di etica e qualità, il nuovo codice contribuirà a migliorare la competitività del settore, offrendo strumenti pratici per ottimizzare la gestione degli allevamenti.

Gli indicatori sviluppati saranno fondamentali per monitorare e garantire il rispetto degli standard, offrendo agli allevatori strumenti concreti per valutare e migliorare il benessere animale. Questo approccio integrato, che unisce scienza e pratica, promette di avere un impatto duraturo non solo sulla qualità del prodotto finale, ma anche sulla reputazione dell’intero settore.

Un futuro sostenibile per l’acquacoltura

Con questo progetto, l’UE riafferma il proprio impegno verso un’acquacoltura sostenibile e rispettosa degli animali. La collaborazione tra istituzioni, esperti scientifici e operatori del settore costituisce un modello virtuoso che potrebbe ispirare altre regioni del mondo.

La pubblicazione del documento attesa per il 2025 sarà un momento decisivo per il settore, aprendo la strada a una nuova era di responsabilità e innovazione nell’acquacoltura europea.

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UE seleziona tre progetti siciliani per la tutela di oceani e mari

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UE seleziona tre progetti siciliani per la tutela di oceani e mari – Sono tre e tutti siciliani i progetti che sono stati selezionati dall’Unione Europea, nell’ambito della missione “Ripristinare i nostri oceani e le nostre acque“, per ricevere assistenza da parte di esperti internazionali per la loro realizzazione.

Una delle tre proposte fa capo alla Regione Siciliana ed è stata presentata dal dipartimento Ambiente, guidato da Patrizia Valenti: si intitola “Decarbonizzazione del trasporto marittimo tra la Sicilia e le isole minori” e mira a ridurre la produzione di carbonio nei collegamenti e, di conseguenza, l’inquinamento dei nostri mari. L’obiettivo del progetto è, infatti, condurre analisi di fattibilità tecnico-economica per valutare la fattibilità di istituire servizi di trasporto marittimo a emissioni zero per la Regione Siciliana al servizio dei collegamenti con le 11 isole minori.

Gli altri due progetti selezionati sono del Comune di Marsala, “Indagini batimetriche e correntometriche e realizzazione di interventi di protezione e ripascimenti del litorale dall’area di colmata a torre Sibiliana“, e del Comune di Palermo, “Mare nostrum“.

«Su 20 progetti finanziati in tutta Europa – dice l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino – la Sicilia si è aggiudicata tutti e tre i posti che ogni Stato membro aveva a disposizione. Questo è il segno di quanto seriamente la nostra terra, e la nostra Regione in particolare, ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente. Un impegno costante che portiamo avanti con lo sguardo rivolto al futuro».

L’iniziativa dell’Unione Europea, oggi nella fase della selezione dei progetti cui dare assistenza attraverso valutazioni tecniche e studi di fattibilità, è stata messa a punto per conseguire entro il 2030 gli obiettivi di protezione e ripristino degli ecosistemi e della biodiversità, di inquinamento zero, decarbonizzazione e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra con lo scopo di arrivare alla neutralità climatica negli oceani, nei mari e nelle acque europee.

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Lollobrigida: approvati in Cdm importanti provvedimenti economici e sociali per futuro della pesca

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Lollobrigida: approvati in Cdm importanti provvedimenti economici e sociali per futuro della pesca – Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera il disegno di legge sulla Valorizzazione della Risorsa Mare, un passo significativo che include provvedimenti rilevanti per il settore della pesca, di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

“Con questi provvedimenti, fortemente attesi dal settore, forniamo strumenti di sostegno economico e sociale che valorizzano l’occupazione e l’attività produttiva nella pesca, strategica per l’economia italiana”, ha dichiarato il Ministro Francesco Lollobrigida.

“I principali interventi riguardano il regime previdenziale agevolato, che introduce sgravi contributivi del 50% per due anni, destinati alle imprese che assumono lavoratori marittimi precedentemente imbarcati su navi rottamate a seguito di arresto definitivo, fondamentale per preservare i livelli occupazionali nel settore della pesca marittima – ha sottolineato il ministro – e la cassa integrazione agricola, la CISOA, estesa al comparto della pesca, superando così le criticità normative che finora ne avevano ostacolato l’attuazione”.

“Il Governo Meloni risponde con i fatti alle richieste dei nostri pescatori. Dopo la modifica della legge 102 nella scorsa legge di bilancio, in cui finalmente abbiamo messo fine alla disparità tra pescatori e agricoltori, all’interno del sistema della produzione, vengono introdotte misure sociali che possono sostenere la manodopera e arginare la crisi occupazionale, anche per effetto della riduzione della flotta peschereccia nazionale. Ringrazio i colleghi, Nello Musumeci e Marina Elvira Calderone, per il prezioso lavoro svolto a favore di un settore strategico per la Nazione”, ha concluso il Ministro Lollobrigida.

Lollobrigida: approvati in Cdm importanti provvedimenti economici e sociali per futuro della pesca

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