Mese: Dicembre 2024 Pagina 2 di 16

Pesca: nel bilancio regionale veneto 3 milioni in tre anni per le calamità naturali

Pesca: nel bilancio regionale veneto 3 milioni in tre anni per le calamità naturali

[[{“value”:”

Sono 3 i milioni di euro messi a bilancio dalla Regione Veneto, 1 milione per ciascuna annualità a partire dal 2025 e fino al 2027, per sostenere le avversità e le emergenze incontrate dal settore pesca veneto. “Si tratta di uno stanziamento che si somma agli ampi sforzi messi a terra in questi anni per un comparto che è strategico per il Veneto, non solo dal punto di vista socio-economico ma anche identitario”.

Lo dichiara l’assessore regionale alla pesca, Cristiano Corazzari, per chiarire il contenuto dell’articolo 13 del collegato alla Legge di stabilità regionale 2025 – 2027 approvata la settimana scorsa.

“Lo stanziamento nasce con il fine di contrastare le avversità emergenti nel settore primario e della pesca derivanti da fattori biotici, climatici e meteorologici, da pratiche agricole, dalla globalizzazione e da ogni altro intervento sull’uso del territorio. Spetterà poi alla Giunta regionale, con apposita delibera, stabilire le diposizioni attuative, anche sulla base del confronto che avverrà al tavolo tecnico permanente costituito presso Veneto Agricoltura, coinvolgendo le principali associazioni di categoria e tutti i settori della pesca, di tutte le aree del Delta del Po e della costa veneta” conclude Corazzari.

(Cma/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

The post Pesca: nel bilancio regionale veneto 3 milioni in tre anni per le calamità naturali appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

“e-FISHING”, l’Operazione della Guardia Costiera a tutela della filiera della pesca

“e-FISHING”, l’Operazione della Guardia Costiera a tutela della filiera della pesca

[[{“value”:”

Con l’approssimarsi delle festività natalizie, periodo in cui la domanda di prodotti ittici cresce considerevolmente, la Guardia Costiera, in linea con il Piano Operativo Annuale 2024 deciso nell’ambito dalla Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha avviato una mirata campagna di prevenzione e di contrasto, a livello nazionale, per individuare potenziali fattispecie illegali nel settore che, nel tempo, si sono concretizzate anche attraverso nuovi canali, non convenzionali, al passo con lo sviluppo del mondo digitale.

Lo scopo è garantire la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole degli italiani ed il rispetto delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino evitandone il depauperamento e contestualmente anche quello di garantire la leale concorrenzialità sul mercato tra gli operatori prevenendo il diffondersi di pratiche illegali.

LE FASI

L’operazione complessa “e-FISHING”, attiva su tutto il territorio nazionale e in corso fino a gennaio 2025, si è articolata in una preliminare fase di “analisi”, durante la quale sono stati individuati i target di possibile interesse mediante un attento monitoraggio del territorio – anche attraverso le piattaforme social e dell’e-commerce, a cui ha fatto seguito una seconda fase “operativa”, che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate.

L’OBIETTIVO

Il focus dell’operazione è incentrato a tutelare il prodotto ittico made in Italy, scoraggiando pratiche illecite – anche informatizzate – finalizzate a carpire la buona fede del cittadino, danneggiare la risorsa ittica e a minare la concorrenza leale sul mercato tra gli operatori del settore. L’operazione condotta dalla Guardia Costiera si è concentrata quindi sull’attività di prevenzione e di contrasto, a livello nazionale, per individuare potenziali fattispecie illegali nel settore, che coinvolgano in particolare le importazioni e la commercializzazione di prodotti ittici provenienti da paesi terzi, la cattura e commercializzazione di specie con consentite e la compravendita di pescato in assenza delle informazioni obbligatorie in materia di tracciabilità.

Pratiche illecite che, nel tempo – e in linea con il nome stesso che si è voluto attribuire all’operazione – si sono concretizzate anche attraverso nuovi canali non convenzionali utilizzati per l’attività di rivendita e la promozione di servizi di ristorazione, come l’e-market e le piattaforme social, al passo con lo sviluppo del mondo digitale.

Si tratta di comportamenti disonesti che compromettono non solo la qualità del prodotto destinato alla vendita, ma pregiudicano anche la concorrenza leale e la capacità del cittadino di scegliere consapevolmente.

Tale attività di monitoraggio e verifica, pertanto, oltre a prevenire e individuare eventuali atti illeciti mira a garantire una filiera ittica virtuosa, che permetta di far giungere sulle tavole degli italiani prodotti sicuri, certificati e garantiti.

LA MACCHINA ORGANIZZATIVA

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha visto l’impiego di oltre 1.500 militari e oltre 450 tra mezzi terrestri e aeronavali della Guardia Costiera e ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.000 controlli, che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici di qualità e garantiti, valorizzando il lavoro degli operatori del settore onesti che rispettano le normative vigenti, a tutela del prodotto “made in Italy”.

RISULTATI DELL’OPERAZIONE “E-FISHING”:

Questi i dati salienti:

  • 746 illeciti tra amministrativi e penali;
  • 233 attrezzi da pesca sequestrati;
  • sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro;
  • circa 200 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.

ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE

Nell’ambito dell’operazione nazionale “e-FISHING”, di seguito alcune delle attività più significative condotte dai Comandi territoriali della Guardia Costiera.

  • la Guardia Costiera di Roma-Fiumicino, congiuntamente al personale della ASL Roma, ha posto sotto sequestro 670 kg. di prodotto ittico scaduto presso un centro di distribuzione all’ingrosso di Roma, destinato a essere distribuito a ristoranti etnici: un vero e proprio “outlet” del prodotto ittico, dove poter acquistare prodotti congelati – da somministrare al pubblico – prossimi alla scadenza, a prezzo ovviamente più basso, per battere la concorrenza, senza garanzie di qualità e salubrità e con seri rischi per il cittadino.

–       la Guardia Costiera di Bari, a seguito del monitoraggio di un’attività di e-marketingeffettuata sulle principali piattaforme digitali (quali Facebook, Instagram e TikTok), ha effettuato un sequestro di ricci di mare per mancanza di rintracciabilità, verosimilmente frutto di pesca di frodo in acque pugliesi (ove vige il divieto regionale); inoltre, a seguito di una mirata attività di intelligence, anche con appostamenti notturni, la Guardia Costiera di Bari ha sequestrato 10 kg. di datteri di mare a due pescatore di frodo, i quali sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria.  

  • la Guardia Costiera di Ravenna, nel monitorare le piattaforme social ha individuato un video, divenuto “virale”, del proprietario di un ristorante etnico che si adoperava per strada intento nell’ “inusuale” attività di pulizia di un tonno. A seguito dei controlli effettuati dal personale della Guardia Costiera all’interno del ristorante, sito nel centro di Bologna, è stato rintracciato del prodotto ittico congelato non tracciato e pertanto è sottoposto a sequestro;
  • la Guardia Costiera di Livorno ha sequestrato presso una pescheria di Prato circa 70 esemplari della specie denominata “granchio cinese”, la cui detenzione allo stato vivo e la commercializzazione sono vietate in quanto inserita nella lista europea delle specie altamente invasive. Inoltre, a seguito dei controlli presso punti vendita all’ingrosso e al dettaglio, la Guardia Costiera di Livorno ha posto sotto sequestro 1.250 kg. di prodotto ittico non tracciato e scaduto; 
  • la Guardia Costiera di Palermo, a seguito di un’attività di monitoraggio dei social network, ed in particolare dopo aver notato un soggetto che pubblicizzava la vendita di prodotti ittici sulla piattaforma social “TikTok”, ha effettuato il sequestro di 545 kg. di prodotto ittico vario, privo delle informazioni obbligatorie in materia di tracciabilità, che veniva venduto abusivamente su strada. La mancata tracciabilità e pertanto l’impossibilità di definirne l’origine ha portato anche al rigetto a mare di 40 astici rinvenuti e considerati, a seguito di controllo da parte del personale sanitario, ancora vivi e vitali; inoltre, a seguito del controllo presso un centro di deposito, la Guardia Costiera di Palermo ha posto sotto sequestro oltre 30 tonnellate di prodotto ittico scaduto.

RISULTATI ATTIVITA’ ANNUALE – 2024

Al netto dell’operazione complessa “e-FISHING”, l’impegno della Guardia Costiera nella funzione di controllo del settore della pesca, in linea con il Piano Operativo Annuale 2024 deciso nell’ambito dalla Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, prosegue tutto l’anno per garantire la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole degli italiani, salvaguardando il cittadino, la risorsa ittica e l’ambiente.

Nel 2024, infatti, è di oltre 9 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 800 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato – impedendone così l’ingresso ella filiera commerciale, a tutela del cittadino – principalmente per illeciti connessi alla mancanza delle informazioni obbligatorie relative alla tracciabilità del pescato, che accerta la genuinità e la provenienza del prodotto. Nel corso dell’anno, l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale oltre 100.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale, con un monitoraggio continuo, dalla cattura del pescato fino alla vendita al cittadino.

“Quest’operazione – ha dichiarato il Comandante Generale della Guardia Costiera Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone – si inquadra in un sistema di controlli consolidato, che viene svolto costantemente dalla Guardia Costiera, in mare come a terra, nell’ambito delle sue competenze in dipendenza funzionale del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che consentirà agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri e di qualità, garantendo una filiera ittica virtuosa in grado di valorizzare e tutelare il lavoro degli operatori del settore che rispettano le normative vigenti e promuovendo il prodotto made in Italy”.

The post “e-FISHING”, l’Operazione della Guardia Costiera a tutela della filiera della pesca appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

GDO 2024: volumi in crescita e focus sul settore ittico

 [[{“value”:”

GDO 2024: volumi in crescita e focus sul settore ittico – Il 2024 si chiude con dati positivi per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), segnando una ripresa sia a valore che a volume nel Largo Consumo Confezionato (LCC). Secondo Circana, il settore ha raggiunto un fatturato record di 90,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,1% rispetto al 2023, con volumi in aumento dell’1,6%. Parallelamente, l’analisi di NIQ sui consumi italiani mette in evidenza la centralità del comparto ittico, che nel 2024 ha visto un aumento del +4,3% a valore e un significativo +7,6% a volume entro agosto.

Questi numeri evidenziano un crescente interesse da parte dei consumatori verso i prodotti ittici, riconosciuti per i loro benefici nutrizionali, la sostenibilità e la versatilità in cucina. La GDO ha risposto ampliando l’offerta e migliorando la qualità dei prodotti disponibili, sia freschi che trasformati, per intercettare le esigenze di un pubblico sempre più consapevole.

Settore ittico: luci e ombre

Nonostante l’aumento complessivo delle vendite, il comparto Pescheria Fresca ha registrato un calo del -3,3% a valore nel 2024, mentre altre categorie del fresco, come Gastronomia (+4,5%) e Pane & Pasticceria (+2,5%), sono in crescita. Questo dato potrebbe riflettere una preferenza dei consumatori per prodotti ittici confezionati o surgelati, più pratici e accessibili, o problematiche legate alla disponibilità e al prezzo del pesce fresco.

D’altra parte, l’incremento delle vendite promozionali, che hanno raggiunto un’incidenza del 22,8% nel 2024, ha reso il pesce confezionato e trasformato più competitivo e ha incentivato i consumi. Questa dinamica sottolinea l’importanza di strategie commerciali mirate per sostenere e ampliare la crescita del settore.

Il rallentamento dell’inflazione ha giocato un ruolo cruciale nel 2024: l’incremento dei prezzi è stato contenuto allo 0,6%, una netta riduzione rispetto al +9,4% del 2023 e al +7,6% del 2022. Questo ha favorito una ripresa dei consumi, con gli acquirenti attratti da offerte promozionali e da prodotti ad alto valore aggiunto, come il pesce arricchito da certificazioni di sostenibilità e tracciabilità.

Un settore in evoluzione

Nel 2024, il settore ittico si conferma un pilastro strategico per la GDO, grazie all’aumento dei volumi di vendita e alla maggiore attenzione dei consumatori verso i prodotti sostenibili e di qualità. Tuttavia, le sfide non mancano: il calo del comparto Pescheria Fresca impone una riflessione sulle dinamiche di prezzo e sulla capacità di offrire soluzioni più convenienti e innovative.

L’industria ittica deve investire ulteriormente nella diversificazione dell’offerta, puntando su prodotti confezionati, ready-to-eat e a lunga conservazione, oltre a promuovere una comunicazione più efficace per educare i consumatori sulla sostenibilità delle risorse ittiche.

Cosa c’è nel futuro della GDO?

Il 2024 rappresenta un anno di transizione per la GDO italiana, con il settore ittico che gioca un ruolo sempre più rilevante. La capacità di innovare, adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle promozioni sarà determinante per il successo futuro.

GDO 2024: volumi in crescita e focus sul settore ittico

L’articolo GDO 2024: volumi in crescita e focus sul settore ittico proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate

 [[{“value”:”

Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate – Le specie marine viventi conosciute e catalogate ad oggi sono circa 230.000. Le stime basate su modelli matematici ci dicono invece che le specie previste sono intorno ai 2.150.000 il che indica che la catalogazione delle biodiversità marine e ancora lontana dall’essere completata.
Nello specifico del Mar Mediterraneo le specie sono all’incirca 17.000 composte da pesci, molluschi, crostacei e altre forme di vita acquatica. Circa il 16% del totale conosciuto e catalogato.

Il Mar Mediterraneo, culla di biodiversità, è dunque una risorsa preziosa per la comunità intera ma anche per gli amanti della buona tavola. Tuttavia, nonostante l’incredibile varietà di specie ittiche commestibili che lo abitano, circa 500, il consumo umano si concentra su un numero ristretto di pesci noti e pregiati che non supera il 4%.

Questo comportamento, frutto di abitudini consolidate e preferenze di mercato, causa un ipersfruttamento di alcune specie bersaglio mettendo a rischio l’equilibrio ecologico e la sostenibilità a lungo termine della pesca.

Pesci come la salpa, il ghiozzo, la boga, la menola, la musdea, la marmora, la triglia di fango, l’aguglia, lo sparo, senza considerare le numerose varietà di pesce azzurro, e molti altri, vengono trascurati o addirittura scartati come sottoprodotti della pesca. Essi sono solo alcuni esempi di specie che potrebbero arricchire le nostre tavole ma che spesso finiscono inutilizzate o destinate a trasformazioni industriali di basso valore.
Molte di queste specie potrebbero essere rivalutate nell’ambito di una pesca più sostenibile, sia per ridurre la pressione su specie molto sfruttate sia per promuovere una maggiore biodiversità sulle tavole valorizzandole come opportunità gastronomiche.

L’ipersfruttamento di alcune specie ha conseguenze gravi come oramai sappiamo, sia per l’ecosistema marino che per l’economia delle comunità di pescatori. La diminuzione delle popolazioni di pesci pregiati porta a squilibri negli ecosistemi, compromettendo la capacità del mare di rigenerarsi. Per i pescatori, l’eccessiva dipendenza da poche specie significa maggiore vulnerabilità economica di fronte ai cali di stock o alle fluttuazioni del mercato.

Per invertire questa tendenza e promuovere una pesca sostenibile, è fondamentale favorire il consumo di specie meno note attraverso una serie di interventi mirati come ad esempio:

  • Campagne di sensibilizzazione per far conoscere al pubblico le qualità nutritive e il sapore di specie meno utilizzate;
  • Promuovere ricette tradizionali o innovative che valorizzino queste specie, coinvolgendo chef e influencer gastronomici;
  • Creare incentivi per i pescatori che diversificano le catture e per i commercianti che offrono specie meno richieste;
  • Ridurre i costi di mercato per queste specie per renderle più accessibili ai consumatori.
  • Potenziare i mercati del pesce locale e promuovere il concetto di “appena pescato” per incoraggiare il consumo di specie locali e stagionali;
  • Sviluppare metodi per comunicare al consumatore il valore ambientale del consumo di specie meno note.

Promuovere il consumo di pesci meno noti, in realtà è stato, nel breve passato, non solo oggetto di discussione negli ambienti preposti ma in alcuni contesti ha trovato pratica applicazione. Per la verità, i risultati non sempre sono stati incoraggianti, vuoi per una certa resistenza al cambiamento da parte del consumatore ma anche per una reale mancanza di offerta e di un’informazione corretta ed esaustiva. Ciò si è tradotto in una percezione del consumatore, riguardo ai pesci meno noti, come inferiori in termini di qualità e di valori nutrizionali.

Ognuno di noi, dalle istituzioni ai pescatori, dai ristoratori ai consumatori, ha un ruolo da svolgere in questa transizione verso una pesca più sostenibile. La ricchezza del Mar Mediterraneo è nelle nostre mani: sta a noi valorizzarla e preservarla per le generazioni future.

Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate

L’articolo Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pesca: Tiozzo (Fedagripesca), ‘bene via libera a decreto per copertura interessi bancari’

Pesca: Tiozzo (Fedagripesca), ‘bene via libera a decreto per copertura interessi bancari’

[[{“value”:”

“Un’ottima notizia per le imprese di pesca in difficoltà il via libera della Conferenza Stato Regioni al decreto per il contributo destinato alla copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari. Una risposta concreta alle difficoltà strutturali del settore di accesso al credito. Ringraziamo il governo per questo segno tangibile di attenzione ad uno dei settori primari dell’economia”.

Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca

Così il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo sull’approvazione del decreto a firma del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.

Nello specifico, quella che è conosciuta come la “cambiale azzurra”, consente un contributo in conto interessi quantificato in ragione di una percentuale pari, al massimo, al 50% del tasso annuo nominale applicato dalla Banca al finanziamento. L’importo individuale per ciascun beneficiario non può comunque superare 100mila euro.

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

FONTE ADNKRONOS

The post Pesca: Tiozzo (Fedagripesca), ‘bene via libera a decreto per copertura interessi bancari’ appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Pagina 2 di 16

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy