Mese: Gennaio 2025 Pagina 15 di 18

Italia protagonista del mercato ittico europeo

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Italia protagonista del mercato ittico europeo – Il mercato ittico italiano rappresenta un pilastro fondamentale non solo per l’economia nazionale, ma anche per la cultura e l’identità del nostro Paese. Con una costa lunga oltre 7.500 chilometri e una tradizione millenaria, l’Italia si colloca tra i principali attori europei nella pesca e nell’acquacoltura, grazie alla qualità straordinaria dei suoi prodotti e alla capacità di innovare rispettando l’ambiente.

Secondo i dati dell’Osservatorio EUMOFA, l’Italia eccelle nella produzione di specie iconiche come acciughe, orate, spigole e vongole, molto richieste sia sul mercato interno sia internazionale. Tuttavia, il nostro Paese non si limita a soddisfare la domanda locale: le esportazioni di prodotti ittici italiani continuano a crescere, conquistando i mercati esteri grazie all’unicità e alla qualità garantite da rigidi standard di produzione e certificazione.

Il consumo domestico e le preferenze degli italiani

Il consumo di pesce fresco è una delle tradizioni più radicate nel Bel Paese. Dagli acciugari siciliani alle pescherie di Venezia, il pesce fresco continua a dominare le tavole italiane. Questa preferenza si traduce in un forte impegno verso il sostegno della pesca artigianale e delle piccole imprese, che mantengono viva una tradizione sostenibile e legata al territorio.

Nonostante la pandemia abbia modificato alcune abitudini, il consumo di pesce confezionato e trasformato è in aumento, soprattutto grazie alla praticità offerta dai prodotti ready-to-eat e surgelati. Questa tendenza offre nuove opportunità di sviluppo per il settore, favorendo l’innovazione nei processi produttivi e di distribuzione.

L’acquacoltura come risposta alle sfide globali

Con la crescente pressione sugli stock ittici naturali, l’acquacoltura si pone come una soluzione strategica per garantire un approvvigionamento sostenibile. L’Italia, forte di una lunga tradizione in questo settore, si distingue per l’allevamento di specie pregiate come la spigola e l’orata, garantendo prodotti di alta qualità e rispettosi dell’ambiente.

Investire in tecnologie innovative, come i sistemi offshore e le piattaforme di acquacoltura circolare, consente al nostro Paese di restare competitivo in Europa, contribuendo al contempo alla tutela degli ecosistemi marini.

Innovazione e sostenibilità: il futuro del settore

La sostenibilità è ormai un pilastro imprescindibile del settore ittico italiano. Le normative europee e nazionali promuovono pratiche di pesca responsabile, che riducono l’impatto ambientale e garantiscono la tracciabilità lungo tutta la filiera.

Parallelamente, l’adozione di tecnologie digitali, come le piattaforme per il monitoraggio dei flussi commerciali e l’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione delle risorse, sta rivoluzionando il modo in cui il settore si approccia al mercato globale.

L’Italia, quindi, non solo custodisce gelosamente le sue tradizioni, ma le integra con un pensiero orientato al futuro, dimostrando come il settore ittico possa essere un esempio di eccellenza e sostenibilità.

Essere leader in un mercato complesso e competitivo come quello ittico non è solo una questione di numeri, ma di visione. L’Italia lo dimostra ogni giorno, con un impegno che intreccia tradizione, innovazione e rispetto per il mare. Un modello che non solo alimenta il Paese, ma lo rende un punto di riferimento per tutta l’Europa.

Italia protagonista del mercato ittico europeo

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Foggia: prodotti non tracciati e insicuri, sequestrata oltre 1 tonnellata di prodotti ittici

Foggia: prodotti non tracciati e insicuri, sequestrata oltre 1 tonnellata di prodotti ittici

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Foggia

Un quantitativo di oltre una tonnellata tra cefalopodi, mitili, crostacei e altre specie ittiche, tra cui svariati chilogrammi di pregiati frutti di mare quali ostriche e tartufi di mare, tutti privi di specifica documentazione attestante la loro tracciabilità e dunque non sicuro per i cittadini, è stato sequestrato nel periodo invernale, in particolare nel periodo natalizio quando c’è un aumento considerevole di consumo di pescato, dai finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Manfredonia, in provincia di Foggia.

I militari sono stati impegnati a garantire la corretta immissione in commercio dei prodotti ittici e la sicurezza alimentare dei consumatori finali. I sequestri sono stati effettuati a seguito di vari interventi nei confronti dei trasportatori e pescatori di frodo, i quali avrebbero prodotto introiti per più di 30.000 euro. Sono in corso di esecuzione da parte dei finanzieri riscontri volti, oltre ad individuare la provenienza e la destinazione dei prodotti immessi illecitamente in circolazione, anche ad accertare la natura fiscale degli illeciti.

Fonte: Adnkronos

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Lazio: pubblicato avviso pubblico per finanziamento a comuni e autorità portuale

Lazio: pubblicato avviso pubblico per finanziamento a comuni e autorità portuale

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Lazio

La Regione Lazio, nell’ambito delle proprie attività di attuazione del Pn-Feampa 2021/2027 (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura), ha approvato l’avviso pubblico finalizzato alla promozione di investimenti per i porti pescherecci, nei luoghi di sbarco e nelle infrastrutture collettive per la vendita diretta. Il bando mette a disposizione dei Comuni e dell’Autorità portuale, operanti nel territorio regionale, fondi per un totale di 800mila euro, destinati a investimenti per la riduzione del consumo di energia e per l’efficienza energetica, per sistemi di energia rinnovabile; per le infrastrutture fisiche nei porti di pesca o nei luoghi di sbarco (nuovi o esistenti), e per migliorare la tracciabilità e le tecnologie dell’informazione (hardware e software).

“L’obiettivo di questo provvedimento è aumentare la competitività del sistema portuale del Lazio. Investire sull’efficienza energetica e sull’ammodernamento dei sistemi informatici significa accompagnare le imprese del settore verso una svolta tecnologica, che siamo convinti, porterà benefici infrastrutturali ed economici”, ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, alla Pesca e al Bilancio, Giancarlo Righini.

Le domande di finanziamento dovranno essere presentate a mezzo Pec, presso l’area decentrata agricoltura territorialmente competente entro il novantesimo giorno dalla pubblicazione dell’avviso sul Burl.

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Fonte: Adnkronos

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I pescatori del futuro. Lo studio che esplora gli scenari futuri dell’UE

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I pescatori del futuro. Lo studio che esplora gli scenari futuri dell’UE  – La pesca europea si trova oggi di fronte a un crocevia cruciale, spinta da forze globali come i cambiamenti climatici, l’evoluzione tecnologica e le crescenti pressioni socioeconomiche. Lo studio “Fishers of the Future“, commissionato dalla Commissione Europea, delinea uno scenario fino al 2050 che invita a una profonda riflessione sul futuro del settore.

I pescatori europei sono parte integrante del tessuto culturale e socioeconomico delle comunità costiere, ma le sfide che affrontano sono immense. Le temperature globali in aumento e la perdita di biodiversità stanno trasformando gli ecosistemi marini, mentre le tensioni geopolitiche e le oscillazioni economiche complicano l’accesso alle risorse. La domanda è chiara: come possono i pescatori non solo sopravvivere, ma prosperare in questo panorama in evoluzione?

Uno dei pilastri dello studio è la necessità di abbracciare la tecnologia come alleata. I pescherecci del futuro saranno sempre più digitalizzati, utilizzando strumenti avanzati per il monitoraggio delle risorse ittiche, la gestione della tracciabilità e la riduzione dell’impatto ambientale. Tuttavia, questa transizione richiederà investimenti significativi e un’ampia formazione per superare il divario digitale, che rischia di lasciare indietro i piccoli operatori.

Ma il cambiamento non riguarda solo la tecnologia. È cruciale ripensare il ruolo dei pescatori nella società. Non saranno più soltanto fornitori di cibo, ma custodi dell’ambiente marino, promotori di turismo sostenibile e attori chiave nella pianificazione spaziale marittima. Questa diversificazione, se supportata da politiche mirate, può garantire una maggiore stabilità economica e una resilienza di lungo termine.

Il report sottolinea inoltre l’importanza di rafforzare il legame tra consumatori e produttori, promuovendo prodotti ittici locali e sostenibili. Le certificazioni ambientali e le iniziative di sensibilizzazione possono svolgere un ruolo cruciale nel guidare le preferenze dei consumatori verso scelte più responsabili.

Infine, la chiave per il successo sarà una governance inclusiva e lungimirante. Solo attraverso il dialogo continuo tra pescatori, istituzioni, ONG e attori del settore sarà possibile costruire un modello di pesca resiliente, capace di rispondere ai cambiamenti del nostro tempo.

Con il 2050 all’orizzonte, il futuro della pesca europea dipenderà dalla nostra capacità di agire oggi. Lo studio Fishers of the Future rappresenta un’importante pietra miliare in questo percorso, invitando tutti gli attori del settore a un impegno comune per un’economia blu sostenibile e prospera.

La Commissione ospiterà un evento la mattina di martedì 14 gennaio 2025, in presenza a Bruxelles e online. L’evento si concentrerà sulla discussione di scenari e profili futuri dei pescatori e sull’esplorazione di come possano contribuire a costruire soluzioni pragmatiche per le sfide che il settore sta affrontando. Qui per la registrazione.

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Il panorama ittico europeo: una fotografia dettagliata del 2024

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Il panorama ittico europeo: una fotografia dettagliata del 2024 – L’industria della pesca e dell’acquacoltura nell’Unione Europea rappresenta una delle componenti chiave del mercato alimentare globale. Con il suo vasto patrimonio di risorse marine e una filiera produttiva fortemente integrata, l’UE affronta nel 2024 sfide e opportunità che riflettono le dinamiche economiche e ambientali mondiali.

Secondo l’ultima edizione del rapporto EUMOFA, il bilancio di approvvigionamento – dato che combina catture, produzione acquicola e commercio internazionale – offre un quadro chiaro dell’evoluzione del settore: mentre la produzione interna rimane stabile, l’importazione di prodotti ittici continua a crescere, evidenziando la dipendenza europea da mercati extra-UE.

Un consumo ittico stabile ma diversificato

Il consumo apparente pro capite di prodotti ittici nell’UE rimane stabile, segno di una domanda consolidata tra i consumatori europei. Le famiglie, secondo i dati riportati, privilegiano specie fresche come merluzzo, sgombro e salmone, mentre il consumo extra-domestico riflette una crescente predilezione per prodotti trasformati e pronti al consumo, con particolare successo nel segmento delle conserve e dei surgelati.

I dati rivelano che l’autosufficienza del mercato interno non è sufficiente a coprire le necessità dei consumatori: per far fronte alla crescente domanda, l’UE importa un’ampia varietà di prodotti ittici da Paesi terzi. Tuttavia, questa dipendenza pone questioni strategiche sul futuro dell’approvvigionamento e sulla resilienza delle filiere produttive europee.

Il ruolo crescente dell’acquacoltura

L’acquacoltura, che rappresenta un pilastro sempre più importante del mercato ittico UE, continua a svilupparsi grazie a innovazioni tecnologiche e modelli di gestione più efficienti. Il rapporto evidenzia come questo comparto stia diventando cruciale per garantire una produzione sostenibile e ridurre la pressione sulle risorse naturali.

Tra le specie più allevate troviamo salmone, trota e orata, che dominano il panorama europeo sia in termini di volumi che di valore economico. Tuttavia, rimangono sfide significative per l’espansione del settore, tra cui l’accesso alle risorse, i costi di produzione e la necessità di allinearsi agli obiettivi ambientali dell’UE.

Import-export: un equilibrio ancora lontano

Il commercio internazionale è un elemento chiave del mercato ittico europeo. Le importazioni extra-UE, principalmente pesce tropicale e prodotti lavorati, continuano a superare le esportazioni, generando un deficit commerciale che sottolinea l’importanza di rafforzare la competitività interna.

D’altra parte, le esportazioni europee si concentrano su prodotti ad alto valore aggiunto, come crostacei e molluschi, destinati principalmente ai mercati asiatici e nordamericani. Questo posizionamento riflette la qualità delle produzioni europee, ma evidenzia anche l’urgenza di politiche più incisive per sostenere le filiere locali.

Sostenibilità e innovazione: le priorità per il futuro

L’UE punta a bilanciare crescita economica e sostenibilità ambientale attraverso iniziative come il Patto Europeo per gli Oceani e il rafforzamento della Politica Comune della Pesca. Questi strumenti mirano a garantire un futuro sostenibile per il settore ittico, promuovendo pratiche responsabili lungo tutta la filiera, dalle catture all’allevamento.

L’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei processi e una maggiore trasparenza sul mercato sono strumenti indispensabili per migliorare la resilienza del settore. Inoltre, l’adozione di politiche più orientate alla diversificazione produttiva potrebbe contribuire a rafforzare l’autosufficienza europea.

Il panorama ittico europeo: una fotografia dettagliata del 2024

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