Mese: Gennaio 2025 Pagina 2 di 3

Confeuro, agricoltura e pesca: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori” 

[[{“value”:”

“Ci lasciamo alle spalle un 2024 complesso e delicato per il settore primario, messo in difficoltà dalla congiuntura economica poco felice, dai conflitti militari in corso, dal cambiamento climatico e da scelte politiche poco concrete. Per questa ragione, il 2025 sarà un anno fondamentale per la tutela e la ripresa della agricoltura e della pesca italiane.

Importante, inoltre, sarà il ruolo del nostro governo e delle grandi potenze globali nella lotta al cambiamento climatico e al contrasto alla crisi idrica: in tal senso, Confeuro chiede azioni mirate e urgenti per proteggere le nostre colture, i nostri territori e il futuro delle nuove generazioni.

A livello europeo, invece, rivolgiamo un appello a Bruxelles per una PAC più equa, sostenibile e capace di rispondere alle reali esigenze delle imprese, in particolare per il sostegno al reddito agricolo ed incentivi per le assicurazioni.
In parallelo, servirà operare a difesa delle nostre eccellenze enogastronomiche, tutelandole dalla concorrenza sleale extra UE, dall’italian sounding e dal dumping commerciale. Insomma, da fare c’è davvero tanto e Confeuro è pronta a fare la sua parte per far sentire la voce di piccoli e medi produttori del settore primario e costruire un’agricoltura più forte, sostenibile e rispettosa dell’ambiente”

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.

Ti potrebbe anche interessare: https://www.economiadelmare.org/agricoltura-e-pesca-confeuro-bene-proroga-credito-imposta-in-zes/

The post Confeuro, agricoltura e pesca: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori”  appeared first on Economia del Mare.

“}]] 

Ridotto canone annuo per imprese assegnatarie di aree di venericoltura nella laguna di Venezia

 [[{“value”:”

Ridotto canone annuo per imprese assegnatarie di aree di venericoltura nella laguna di Venezia – “Abbiamo deciso di iniziare l’anno stabilendo una riduzione del 15% del canone annuale per l’anno 2025 rispetto allo scorso anno, applicato dal Veneto Agricoltura nei confronti delle imprese assegnatarie delle aree in gestione a scopo di venericoltura in Laguna di Venezia. Riteniamo che questa attività sia assolutamente qualificante e strategica e, date le notevoli difficoltà degli ultimi anni date da fattori di varia natura, sia necessario sostenere il settore”.

Così Cristiano Corazzari, assessore della Regione del Veneto alla pesca, annuncia l’approvazione della delibera che dispone la diminuzione del 15% dell’importo del canone annuale per l’anno 2025 rispetto all’importo stabilito per il 2024, applicato dall’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario “Veneto Agricoltura” nei confronti delle imprese assegnatarie delle aree in gestione a scopo di venericoltura (per l’anno 2025 pari ad € 323,00 + IVA per ogni ettaro di superficie oggetto di sub-concessione). Inoltre la delibera prevede che, nel caso di un eventuale risultato positivo di bilancio nel corso dell’esercizio 2025, l’eccedenza utile sia destinata ad attività di pesca lagunare o progetti di sviluppo.

Oltre a questo, sulla base del risultato economico finanziario dell’esercizio 2025, inerente alla gestione dell’attività di venericoltura in Laguna di Venezia, la Giunta regionale si riserva di rimodulare il canone per l’esercizio 2026 allo scopo di trasferire sul medesimo i margini operativi derivanti dalla gestione in regime di esercizio dell’attività.

“Confidiamo che la scelta di ridurre i canoni produca effetti benefici già nel corso dell’anno 2025 – conclude Corazzari -. Sulla base dei risultati sarà valutata la possibilità di ridurre ulteriormente i canoni per il prossimo anno”.

Ridotto canone annuo per imprese assegnatarie di aree di venericoltura nella laguna di Venezia

L’articolo Ridotto canone annuo per imprese assegnatarie di aree di venericoltura nella laguna di Venezia proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori”

 [[{“value”:”

Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori” – “Ci lasciamo alle spalle un 2024 complesso e  -delicato per il settore primario, messo in difficoltà dalla congiuntura economica poco felice, dai conflitti militari in corso, dal cambiamento climatico e da scelte politiche poco concrete. Per questa ragione, il 2025 sarà un anno fondamentale per la tutela e la ripresa della agricoltura e della pesca italiane. In questo contesto, Confeuro ribadisce il suo impegno costante per la tutela delle piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro territorio e della nostra economia, e sottolinea una serie di priorità e obiettivi rilevanti. Partendo in primis dallo sviluppo del pmi agricole affinché abbiano accesso a risorse adeguate e strumenti innovativi per affrontare le sfide del mercato e garantire la sostenibilità economica e ambientale. Importante, inoltre, sarà il ruolo del nostro governo e delle grandi potenze globali nella lotta al cambiamento climatico e al contrasto alla crisi idrica: in tal senso, Confeuro chiede azioni mirati e urgenti per proteggere le nostre colture, i nostri territori e il futuro delle nuove generazioni. A livello europeo, invece, rivolgiamo un appello a Bruxelles per una pac più equa, sostenibile e capace di rispondere alle reali esigenze delle imprese, in particolare per il sostegno al reddito agricolo ed incentivi per le assicurazioni. In parallelo, servirà operare a difesa delle nostre eccellenze enogastronomiche, tutelandole dalla concorrenza sleale extra Ue, dall’italian sounding e dal dumping commerciale. Insomma, da fare c’è davvero tanto e Confeuro è pronta a fare la sua parte per far sentire la voce di piccoli e medi produttori del settore primario e costruire un’agricoltura più forte, sostenibile e rispettosa dell’ambiente”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.

Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori”

L’articolo Confeuro: “Pronti a un 2025 a tutela di piccoli e medi produttori” proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

La Cina rimodula le tariffe sui prodotti ittici

 [[{“value”:”

La Cina rimodula le tariffe sui prodotti ittici – La Cina, leader mondiale nell’import-export di prodotti ittici, ha annunciato significativi cambiamenti tariffari che entreranno in vigore nel corso del 2025. Questi aggiustamenti, che interessano gamberi, merluzzo e abalone, riflettono la strategia economica di Pechino per bilanciare il declino interno e favorire una maggiore autosufficienza produttiva. Le modifiche, pur creando nuove sfide per gli esportatori, aprono anche scenari di crescita per alcuni paesi grazie agli accordi di libero scambio.

I gamberi congelati, tra i prodotti ittici più importati dalla Cina, saranno soggetti a un aumento della tariffa della “nazione più favorita” (NPF), che passa dal 2% al 5%. Tuttavia, gli esportatori da nazioni con accordi commerciali privilegiati, come Ecuador, India e i paesi ASEAN, potranno beneficiare di aliquote ridotte, con tariffe che variano tra lo 0% e il 2,5%. L’Ecuador, in particolare, grazie all’accordo di libero scambio in vigore dal 2024, vedrà eliminata completamente la tassa sui gamberi entro i prossimi cinque anni.

Anche altri prodotti, come il merluzzo atlantico, il pollock e l’abalone, saranno interessati da modifiche tariffarie. Per il merluzzo congelato e le sue varianti, la tassa salirà dal 2% al 5%, mentre l’abalone fresco o refrigerato vedrà un aumento dal 7% al 10%. Questi incrementi, pur restando inferiori alle aliquote NPF del 7% e 10%, rappresentano un cambio di passo significativo per gli operatori del settore.

L’impatto delle nuove tariffe non sarà uniforme. Il salmone fresco importato dalla Norvegia e dalle Isole Faroe continuerà a beneficiare di una tariffa ridotta del 7%, ben al di sotto dell’aliquota standard, mentre i fornitori di Cile, Islanda e Australia vedranno azzerate le tasse grazie agli accordi di libero scambio.

Secondo l’Accademia cinese delle scienze sociali, queste modifiche sono pensate per rafforzare l’economia interna e sono conformi alle normative dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). “L’obiettivo è favorire lo sviluppo interno senza compromettere l’apertura economica,” ha dichiarato un portavoce.

Queste manovre tariffarie, che seguono un periodo di rallentamento economico globale, rappresentano una sfida per gli esportatori di prodotti ittici, che dovranno riorganizzare le proprie strategie di mercato. Al contempo, per alcuni paesi con accordi preferenziali, si prospettano opportunità di crescita, consolidando il loro ruolo di partner chiave nel commercio ittico globale.

La Cina rimodula le tariffe sui prodotti ittici

 

L’articolo La Cina rimodula le tariffe sui prodotti ittici proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Il 2025 è l’anno della ripresa per l’acquacoltura

 [[{“value”:”

Il 2025 è l’anno della ripresa per l’acquacoltura – Dopo un 2024 caratterizzato da una domanda debole e prezzi in calo, il settore dell’acquacoltura globale si prepara a una crescita significativa nel 2025. Secondo il report elaborato da Rabobank in collaborazione con la Global Seafood Alliance (GSA), la produzione di salmone atlantico, gamberi e specie d’acqua dolce come pangasio e tilapia dovrebbe registrare incrementi, con alcune aree più promettenti di altre.

La Norvegia si conferma leader nella produzione di salmone atlantico, con una crescita annua stimata del 2,2% nel 2025 e del 5,3% nel 2026. Nonostante la battuta d’arresto registrata nel biennio precedente, il miglioramento delle condizioni biologiche e il raggiungimento di pesi di raccolta più elevati offrono nuove prospettive per il settore. Anche il Cile, pur con ritmi più lenti, riprende una traiettoria positiva con un incremento dell’1,4% atteso per il 2025. Tuttavia, i volumi cileni non supereranno i livelli pre-pandemia prima del 2026.

Sul fronte dei gamberi, la situazione si presenta più complessa. Dopo anni di crescita robusta, il 2024 ha segnato un rallentamento significativo, con un aumento della produzione globale di appena l’1%. Le prospettive per il 2025 indicano un timido +2%, trainato dalla stabilizzazione dei mercati chiave. In America Latina, in particolare, la crescita rimane frenata dai prezzi bassi e dall’eccesso di offerta, con segnali di ripresa attesi solo nel medio termine.

Le specie d’acqua dolce come pangasio e tilapia si distinguono invece per il loro dinamismo. La produzione globale di pangasio è prevista in aumento del 7%, grazie alla crescente domanda cinese e alla leadership del Vietnam. La tilapia, con un incremento stimato del 5%, supererà i 7 milioni di tonnellate metriche, consolidando la propria posizione tra le proteine più richieste nei mercati asiatici.

Nonostante le prospettive incoraggianti, il settore resta esposto a sfide significative. L’incertezza geopolitica potrebbe influenzare i flussi commerciali, in particolare con gli Stati Uniti, dove la vittoria presidenziale di Donald Trump potrebbe portare a nuove tariffe sulle importazioni di frutti di mare. Con gli USA che dipendono per oltre l’80% delle loro forniture ittiche dall’estero, qualsiasi restrizione commerciale potrebbe avere ripercussioni a livello globale.

Inoltre, la lenta ripresa della domanda nei mercati europei, giapponesi e cinesi rappresenta un ulteriore elemento di incertezza. Il ritorno ai prezzi pre-pandemia per molte specie resta incerto, sebbene l’ottimizzazione dei costi di mangime e l’innovazione nelle tecnologie di allevamento possano offrire un sollievo ai produttori.

Il 2025 si profila quindi come un anno di opportunità e sfide. L’acquacoltura globale potrà riprendere slancio, ma sarà necessario affrontare con determinazione le incognite legate a mercato, costi e regolamentazioni per garantire una crescita sostenibile.

Il 2025 è l’anno della ripresa per l’acquacoltura

L’articolo Il 2025 è l’anno della ripresa per l’acquacoltura proviene da Pesceinrete.

“}]] ​ 

Pagina 2 di 3

Made with & by Matacotti Design

Privacy & Cookie Policy