Mese: Gennaio 2025 Pagina 3 di 18

Granchio blu, il piano straordinario

Illustrato dal Commissario Caterino ed i Ministri Lollobrigida e Pichetto

Presentato il “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu”. Prevede la collaborazione di ISPRA, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), CREA, Capitanerie di Porto ed Enti territoriali delle regioni più colpite dall’emergenza. Con un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro – stanziati nel D.L. Agricoltura – per il biennio 2025-2026, il Piano intende preservare la biodiversità degli habitat colpiti, contrastare la proliferazione della specie invasiva, prevenire ulteriori danni economici e promuovere la ripresa delle attività di allevamento e pesca. Tra le principali misure,  il contenimento e lo smaltimento del granchio blu, la protezione delle strutture di acquacoltura, la valorizzazione delle biomasse attraverso utilizzi alternativi e il sostegno economico alle imprese del settore.

Granchio blu, emergenza economica ed ambientale

Le risorse stanziate per la realizzazione del piano straordinario, si sommano agli oltre 44 milioni di euro previsti dal Masaf negli ultimi anni.

Secondo ISPRA, in Italia si contano oltre 3300 specie invasive, un numero molto importante, che ricorda l’importanza di tutelare la biodiversità marina, cioè la vita e la natura presente dei mari, elemento di benessere ambientale, di sviluppo economico e di attrattiva unica al mondo, senza trascurare l’emergenza economica per i gravissimi danni che il granchio blu e altre specie “aliene” hanno creato agli allevamenti di molluschi con danni che hanno raggiunti in alcuni casi il 100% delle produzioni”.

“Il piano contro il granchio blu – le parole del Commissario Caterino – è il frutto di un lavoro congiunto realizzato in collaborazione con ministeri, Regioni, pescatori e altri attori coinvolti, a cui va un sentito ringraziamento per il contributo fondamentale offerto. La strategia integrata prevede pesca selettiva, monitoraggio e protezione degli ecosistemi, con interventi concreti che vedranno protagoniste le flotte locali. Saranno finanziati cattura, smaltimento e installazione di recinzioni nelle aree idonee. L’obiettivo è unire competenze e risorse per ripristinare l’equilibrio ambientale e garantire il sostegno alle attività produttive”.

Next-gen seafood: Algela Fish ridefinisce la qualità ittica

Next-gen seafood: Algela Fish ridefinisce la qualità ittica

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Next-gen seafood: Algela Fish ridefinisce la qualità ittica – Nel mercato globale della pesca, dove qualità e sostenibilità non possono scendere a compromessi, Algela Fish S.R.L. si distingue come un player capace di ridefinire il concetto stesso di eccellenza ittica. Situata nel cuore pulsante della filiera mediterranea, sul porto canale di Mazara del Vallo, l’azienda ha scelto di trasformare la lavorazione del pescato in un processo di altissima precisione, fondato su innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente.

“La qualità del nostro pescato parte dal mare” afferma Giuseppe Ingargiola, Responsabile dei Rapporti Commerciali di Algela Fish. “Ogni specie che lavoriamo proviene da aree rigorosamente selezionate del Mediterraneo, garantendo un sapore e una consistenza superiori. Ma il vero valore aggiunto è nel nostro approccio: Algela Fish non è solo un’azienda di trasformazione, è un punto di riferimento per chi cerca una materia prima di elevata qualità. La nostra filiera è controllata in ogni passaggio, dalla selezione del pescato all’imballaggio del prdotto finale, per assicurare freschezza, sicurezza alimentare e il massimo rispetto delle proprietà organolettiche del pesce. Collaboriamo con pescatori esperti che condividono i nostri valori, garantendo forniture costanti e tracciabili. Questo significa che chi sceglie Algela Fish sa esattamente cosa sta portando sulla propria tavola: eccellenza autentica.”

L’approccio di Algela Fish non si limita alla selezione del miglior pescato disponibile – Gambero Rosso, Gambero Viola, Scorfano, Pesce Spada e altre specie di pregio – ma punta a una rivoluzione dell’intera supply chain. La sfida è chiara: garantire un prodotto premium che coniughi freschezza e sicurezza alimentare, riducendo al minimo l’impatto ecologico e offrendo al consumatore finale un’esperienza gastronomica senza compromessi.

“La freschezza non è un dettaglio, è il cuore del nostro lavoro” continua Ingargiola. “Ogni lotto di pesce che trattiamo viene sottoposto a controlli rigorosi già al momento della cattura. Grazie alle moderne tecniche di congelamento a bordo e alla rapidità della nostra logistica, riusciamo a preservare intatta la qualità del pescato come se fosse appena uscito dal mare. Selezioniamo solo esemplari che rispettano parametri specifici di dimensione, colore e consistenza, garantendo così un prodotto uniforme e di alta gamma. Inoltre, il nostro stabilimento di Mazara del Vallo è dotato di sistemi di monitoraggio avanzati, che ci permettono di mantenere il pesce nelle condizioni ideali fino alla distribuzione finale.”

La tecnologia è il vero cuore pulsante dell’azienda. Lo stabilimento industriale, inaugurato nel 2018, è un concentrato di automazione e processi avanzati di conservazione, che permettono di massimizzare la qualità senza alterare le proprietà organolettiche delle specie trattate. I sistemi di tracciabilità digitale consentono un monitoraggio in tempo reale di ogni lotto, dalla pesca alla distribuzione, assicurando trasparenza totale e una garanzia di origine in linea con le esigenze dei mercati più esigenti.

Ma il vero valore aggiunto è l’approccio sostenibile e circolare che Algela Fish ha adottato. Il modello produttivo è studiato per ridurre gli sprechi, ottimizzando ogni fase: dal recupero delle risorse al riutilizzo di sottoprodotti in ottica di economia circolare. L’azienda collabora con i migliori esperti per implementare pratiche di pesca responsabile, contribuendo alla tutela degli stock ittici e alla salvaguardia dell’ecosistema marino.

“La nostra filosofia è chiara: rispettare il prodotto per rispettare il consumatore” sottolinea Ingargiola. “Per questo investiamo continuamente in tecnologia e processi innovativi. L’uso del congelamento rapido a bassissime temperature, ad esempio, blocca all’istante la degradazione naturale del pesce, mantenendo intatti aroma, consistenza e proprietà nutritive. Inoltre, il nostro confezionamento è studiato per proteggere il pescato senza alterarlo, evitando sbalzi termici o manipolazioni eccessive. Lavoriamo in stretta sinergia con i nostri partner della GDO e dell’Horeca per garantire consegne rapide e impeccabili, così che ogni prodotto Algela Fish arrivi al consumatore esattamente come dovrebbe: perfetto, dal primo all’ultimo boccone.”

Nel settore ittico, il futuro appartiene a chi sa innovare senza tradire la tradizione. Algela Fish non si accontenta di seguire i trend: li anticipa. Con una strategia orientata al mercato internazionale e alla crescita sostenibile, questa realtà siciliana si posiziona come un’eccellenza che non solo distribuisce pesce di alta qualità, ma offre una visione concreta di come sarà la pesca di domani.

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Scognamiglio: svolta nell’emergenza granchio blu con piano governo

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Scognamiglio: svolta nell’emergenza granchio blu con piano governo – “Il piano di azione contro il granchio blu varato dal governo costituisce un importante risultato per la pesca e l’acquacoltura”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a margine, ieri, della presentazione ufficiale del provvedimento, che ha visto la partecipazione del commissario straordinario Enrico Caterino, i ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, e del sottosegretario di Stato Patrizio La Pietra.

“È un passaggio fondamentale – ha continuato il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – che prende forma nei tempi previsti dal cronoprogramma, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e alla presenza della commissione Agricoltura di Camera e Senato, dei presidenti e degli assessori delle giunte regionali. L’ennesima dimostrazione che attraverso uno sforzo congiunto dei diversi livelli istituzionali e delle categorie è possibile affrontare e gestire i problemi in maniera adeguata. La strategia che verrà messa in campo, elaborata su basi scientifiche, con il supporto del Cnr e di diversi istituti di ricerca, si pone almeno quattro obiettivi prioritari: il contrasto alla diffusione di una specia aliena invasiva come il granchio blu, che ha creato consistenti danni alle attività, gli indennizzi agli operatori, la trasformazione in risorsa del vorace crostaceo, attraverso la promozione di una filiera di commercializzazione, e la difesa della biodiversità degli habitat colpiti dall’emergenza. Misure articolate, dunque, per dare risposte concrete ad una criticità che si è abbattuta sulla filiera ittica, mettendo in ginocchio soprattutto in alcune aree allevamenti e pesca, con una sensibile riduzione di fatturato e numero di addetti, che ha determinato un massiccio ricorso alle importazioni di vongole da parte del mercato e forti preoccupazioni sulle conseguenze anche a medio termine nel segmento. Il piano perciò rappresenta un credibile punto di svolta, che riporta serenità e fiducia nel settore. Da parte nostra, garantiamo pieno sostegno all’attuazione degli interventi, plaudendo al lavoro svolto dai delegati del governo e dalla struttura della Direzione Pesca”.

“È opportuno sottolineare, – conclude Scognamiglio –  ancora una volta, il ruolo fondamentale che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica possono svolgere nella tutela e nel rilancio delle attività primarie, coniugandosi con il rispetto delle esigenze e dei parametri di sostenibilità ambientale del patrimonio e delle risorse naturali”.

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Acquacoltura e alimentazione sostenibile, la sfida della farina di insetti

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Acquacoltura e alimentazione sostenibile, la sfida della farina di insetti – L’acquacoltura moderna si basa su un elemento cruciale: l’alimentazione dei pesci. Con l’aumento della domanda globale di prodotti ittici, il settore sta cercando alternative più sostenibili alla tradizionale farina di pesce, una risorsa limitata e spesso soggetta a problematiche ambientali e di approvvigionamento. Tra le soluzioni più promettenti emerge la farina di insetti, considerata una valida opzione per ridurre la pressione sugli stock ittici e migliorare la circolarità delle risorse.

Tuttavia, la sostenibilità da sola non basta. L’industria ha bisogno di certezze sulla qualità e sull’autenticità degli ingredienti utilizzati nei mangimi per garantire la sicurezza alimentare e proteggere il consumatore finale. La contraffazione e la mancanza di trasparenza nella filiera rappresentano un ostacolo per l’adozione su larga scala di nuove fonti proteiche alternative.

Una recente ricerca pubblicata su ScienceDirect ha affrontato questa sfida, proponendo nuovi strumenti per verificare l’autenticità della farina di insetti destinata all’acquacoltura. Gli scienziati hanno sviluppato metodologie avanzate di tracciabilità che permettono di identificare con precisione la composizione dei mangimi, riducendo il rischio di adulterazione e garantendo una maggiore affidabilità ai produttori e ai consumatori.

L’impiego di tecnologie innovative per l’analisi dei mangimi non solo migliora la qualità complessiva della filiera, ma rafforza anche la fiducia degli operatori e dei mercati nei confronti di soluzioni alimentari alternative. In un contesto in cui la richiesta di proteine sostenibili è in crescita, la farina di insetti potrebbe diventare uno standard nel settore dell’acquacoltura, a patto che vengano garantiti rigorosi controlli e certificazioni.

L’acquacoltura del futuro passa attraverso innovazioni in grado di bilanciare sostenibilità, sicurezza e trasparenza. La ricerca continua a tracciare la strada, offrendo strumenti per un settore sempre più responsabile e attento alle esigenze dell’ambiente e del mercato globale.

 

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San Benedetto del Tronto. Un successo i corsi della nuova facoltà MA.R.I.

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San Benedetto del Tronto. Un successo i corsi della nuova facoltà MA.R.I. – La nuova facoltà di Management per la Valorizzazione Sostenibile delle Aziende e delle Risorse Ittiche dell’Università Politecnica delle Marche con sede a San Benedetto del Tronto, (primo anno accademico 2024/2025) attualmente unica nel suo genere a livello nazionale, rappresenta un’importante innovazione accademica e una risposta concreta alle sfide globali e locali legate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Questo percorso formativo si concentra sullo sviluppo di competenze interdisciplinari per gestire e valorizzare le risorse ittiche in modo sostenibile, tenendo conto delle esigenze delle imprese, delle comunità locali e degli ecosistemi marini.

Come oramai risaputo il settore ittico affronta pressioni crescenti dovute al cambiamento climatico, alla pesca eccessiva, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità. La nuova facoltà mira a formare esperti capaci di progettare e implementare soluzioni innovative per garantire la sostenibilità delle attività produttive legate al mare.

Il programma è progettato per creare professionisti in grado di supportare le aziende ittiche nella transizione verso modelli di business sostenibili. Questo contribuisce a rafforzare non solo il settore ittico locale, ma anche a posizionare le Marche come un centro di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

Gli studenti acquisiranno una formazione interdisciplinare che combina economia, gestione aziendale, ecologia marina e tecnologie innovative. Questo li prepara per ruoli strategici in aziende, enti pubblici, ONG e organizzazioni internazionali, rendendoli figure chiave per il futuro della gestione delle risorse ittiche.

Una volta completati gli studi, i laureati di questa facoltà saranno pronti a:

  • Gestire aziende ittiche con un approccio orientato alla sostenibilità e all’efficienza.
  • Sviluppare progetti di valorizzazione delle risorse marine per incrementare la qualità e la redditività del settore ittico.
  • Collaborare con istituzioni pubbliche e private per implementare politiche ambientali e strategie di economia blu.
  • Promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità, contribuendo allo sviluppo di startup e progetti nel settore marino.

L’urgenza di adottare pratiche sostenibili nei settori produttivi richiede professionisti con competenze specifiche. Il settore ittico, essenziale per la sicurezza alimentare e l’economia globale, ha bisogno di esperti capaci di bilanciare produttività e tutela ambientale. Questa Facoltà risponde appieno a queste improrogabili esigenze.

L’Italia ha una lunga tradizione nel settore ittico, e le Marche sono una delle regioni più rilevanti in questo ambito. Un focus specifico è la Blue Economy, e questa facoltà posiziona l’Università Politecnica delle Marche tra i leader nella formazione di esperti in questo campo.

La regione è ricca di aziende ittiche e cooperative che possono beneficiare di nuovi professionisti qualificati al termine dei loro studi. Inoltre, la tradizione enogastronomica delle Marche offre opportunità per la valorizzazione dei prodotti ittici.

La scelta della sede dove si tengono i corsi di studio non a caso e ricaduta su San Benedetto del Tronto. La città rappresenta un laboratorio naturale dove gli studenti possono osservare da vicino le dinamiche del settore ittico e lavorare con aziende locali. È un punto d’incontro tra modernità e tradizione nel settore marittimo, luogo adatto dove sviluppare progetti sostenibili.

La facoltà di Management per la Valorizzazione Sostenibile delle Aziende e delle Risorse Ittiche è dunque un investimento nel futuro, non solo per le Marche, ma per l’intero sistema economico e ambientale italiano. Attraverso un approccio innovativo questa facoltà risponde alle sfide globali e locali, formando una nuova generazione di leader capaci di guidare il settore ittico verso un futuro prospero e rispettoso dell’ambiente.

San Benedetto del Tronto. Un successo i corsi della nuova facoltà MA.R.I.

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