Mese: Gennaio 2025 Pagina 7 di 18

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

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Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura – L’acquacoltura è la fonte di proteine in più rapida crescita a livello globale. La missione di ASC è di indirizzare il settore verso pratiche più responsabili dal punto di vista ambientale e sociale, utilizzando meccanismi di mercato efficienti che creino valore lungo tutta la catena.

Scopo fondamentale di questo processo è garantire la disponibilità di una quantità sufficiente di mangimi (aquafeed) di provenienza responsabile per sostenere questa crescita. Perché la questione ci coinvolge?

  •  Oltre il 70% dei prodotti ittici d’allevamento (escluse le alghe) è alimentato con mangimi.
  • I Life Cycle Assessments indicano che i mangimi possono rappresentare fino al 90% degli impatti ambientali della produzione di acquacoltura alimentata (Little et al 2018).
  • Oltre il 90% di questi impatti si verifica tipicamente durante la produzione e la raccolta delle materie prime per i mangimi attraverso la deforestazione, la conversione dei terreni, la gestione della pesca, le pratiche agricole e altro ancora.
  • Nel 2020, oltre 58 milioni di persone erano impiegate nella pesca e nell’acquacoltura a livello globale (FAO SOFIA Report 2022).

Il Feed Standard di ASC contribuisce a rendere più responsabili le pratiche di allevamento dei prodotti ittici a livello globale, assicurando che ogni ingrediente dei mangimi sia sottoposto a una valutazione del rischio per quanto riguarda l’impatto sulle persone e sul nostro pianeta e che siano riconosciute le “best practices” nelle catene di approvvigionamento dei mangimi.

Con una popolazione che, secondo le stime, raggiungerà i 10 miliardi di persone entro il 2050 e con la pesca selvatica al limite della capacità, l’importanza dell’allevamento di pesce e frutti di mare, comprese le specie alimentate, continua a crescere.

Nel complesso, l’acquacoltura rappresenta una buona alternativa nutrizionale e ambientale rispetto alla produzione di carni come il manzo, il maiale e il pollo(1) – che sono tutte alimentate utilizzando molti degli stessi ingredienti presenti nell’aquafeed.

Quali sono gli ingredienti utilizzati nei mangimi e quali sono i problemi principali?

Ogni prodotto alimentare può contenere fino a 50 ingredienti. In genere si tratta di ingredienti provenienti da proteine marine, vegetali, animali terrestri e da fonti alternative, ognuna delle quali ha una propria catena di approvvigionamento con impatti e rischi potenziali.

Perché concentrarsi sugli ingredienti vegetali e come fa ASC a garantire un approvvigionamento responsabile nelle diverse filiere di ingredienti vegetali?

Spesso si pensa che gli ingredienti marini siano i principali responsabili dell’impatto ambientale e sociale dell’aquafeed, e non la produzione di materie prime vegetali.

“Il nostro obiettivo è che tutti gli ingredienti provengano da fonti responsabili”.

Il Feed Standard di ASC è il primo standard che prende in considerazione gli impatti generati da tutti i gruppi di ingredienti chiave e dall’intera catena di approvvigionamento degli ingredienti. Questo include tutte le principali colture agricole come grano, mais e colza, oltre a soia e olio di palma, e gli ingredienti marini.

Per gli ingredienti vegetali terrestri, proprio come per quelli marini, i mangimifici certificati ASC sono tenuti a registrare e segnalare tutti gli ingredienti che costituiscono più dell’1% del volume annuale acquistato e dovranno adottare misure per garantire che siano stati acquistati in modo responsabile. Allo stesso modo, i mangimifici devono lavorare e impegnarsi per garantire che le loro catene di approvvigionamento siano prive di rischi di deforestazione o conversione dei terreni, sia legali che illegali.

Lo sapevate che il 30% della deforestazione tropicale e della conversione dei terreni è considerata legale?

In che modo l’impatto degli ingredienti vegetali influisce sull’impronta di carbonio delle specie allevate?

Spesso si sostiene che l’impronta di carbonio dei prodotti ittici pescati in natura sia molto inferiore a quella delle specie allevate…

Gran parte dell’impronta di carbonio del salmone d’allevamento, ad esempio, deriva dalla deforestazione per la produzione di soia e dalla conversione dei terreni per la produzione di altri ingredienti alimentari di origine vegetale.

Le emissioni di CO2e del salmone d’allevamento sono stimate in 5,1 kg di CO2e per chilo di alimento (prima del trasporto), mentre il salmone catturato in natura genera 4,9 kg di CO2e per chilo(2).

Lo standard ASC per i mangimi affronta questo problema, imponendo requisiti rigorosi sull’approvvigionamento degli ingredienti dei mangimi e contribuendo a ridurre la deforestazione e la conversione dei terreni all’inizio della catena di approvvigionamento.

Inoltre, i mangimifici certificati ASC dovranno registrare e comunicare il loro utilizzo di energia e le emissioni di gas serra e lavorare per migliorare l’efficienza energetica, l’uso di fonti rinnovabili e l’utilizzo di acqua.

Per stabilire degli obiettivi e progredire verso una produzione di aquafeed più responsabile, è necessaria una maggiore tracciabilità, trasparenza e collaborazione della catena di approvvigionamento. Sono proprio questi i principi fondamentali di ASC e della sua certificazione per il mangime responsabile.

Le aziende ittiche certificate ASC hanno tempo fino al 31 ottobre 2025 per transitare a mangimi conformi agli standard ASC prodotti da mangimifici certificati ASC, al fine di continuare a soddisfare il Farm Standard di ASC e mantenere la certificazione.

Mangimi responsabili: parte integrante del futuro dell’acquacoltura

 

1 - Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO). 2024. The State of World Fisheries and Aquaculture 2024 – Blue Transformation in action

2 - Gephart, J.A., Henriksson, P.J.G., Parker, R.W.R. et al. Environmental performance of blue foods. Nature 597, 360–365 (2021). https://doi.org/10.1038/s41586-021-03889-2

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Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare

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Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare – La salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente marino sono temi sempre più cruciali per il benessere del nostro Pianeta. Con questa consapevolezza, la Fondazione Acqua dell’Elba e Acqua dell’Elba – Società Benefit hanno ideato SEIF – Sea Essence International Festival, un festival internazionale dedicato alla protezione e alla valorizzazione del mare e della sua essenza. L’edizione di quest’anno, la prima in formato itinerante, si terrà dal 27 al 29 giugno all’Isola d’Elba, coinvolgendo tre Comuni elbani (Portoferraio, Capoliveri e Marciana Marina) e proponendo tre giornate di incontri, feste, dibattiti, dialoghi, confronti e spettacoli.

Giunto alla sua settima edizione, SEIF si propone di celebrare il mare come simbolo di unità in un’epoca segnata da frammentazione e disconnessione. In questo contesto, diventa sempre più centrale l’importanza di fare rete e il mare, con la sua capacità di unire terre, culture, storie e persone, si rivela un alleato fondamentale. Proprio per questo, SEIF 2025 è dedicato al tema delle “Comunità Mediterranee”.

Durante le tre giornate, il Festival offrirà un ricco programma di spettacoli, dibattiti, giochi ed esperienze, con un approccio poliedrico e multidisciplinare. Attraverso esempi virtuosi e riflessioni profonde, SEIF racconterà l’essenza del mare e l’importanza di un equilibrio tra sostenibilità ecologica, ambientale e sociale. Il Festival metterà in luce il ruolo del mare non solo come risorsa naturale, ma come spazio di incontro e crescita condivisa, dove la bellezza delle comunità si manifesta in ogni gesto di cura e rispetto.

Ritorna SEIF: il festival per la salvaguardia e la valorizzazione del mare

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Acquacoltura e sostenibilità. Nuove frontiere per i mangimi

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Acquacoltura e sostenibilità. Nuove frontiere per i mangimi – L’acquacoltura ha bisogno di un cambio di rotta per ridurre la pressione sugli stock ittici e garantire una produzione sostenibile. La soluzione? Ingredienti innovativi per i mangimi, capaci di ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza dell’allevamento. In questo scenario, l’allevamento di insetti emerge come una delle risposte più promettenti.

A Salamanca, in Spagna, è appena iniziata la costruzione della più grande fattoria di insetti al mondo. La startup biotecnologica Tebrio ha posato la prima pietra di un impianto che produrrà 100.000 tonnellate all’anno di farina di insetti, con il 60% destinato all’acquacoltura. La struttura, che coprirà 90.000 metri quadrati, punta a diventare un punto di riferimento per la sostenibilità nel settore zootecnico.

L’innovazione non è solo nella scala del progetto, ma anche nel modello produttivo. L’allevamento di Tenebrio molitor, il verme della farina, è basato su principi di economia circolare: l’alimentazione degli insetti avviene con sottoprodotti dell’industria cerealicola, riducendo gli sprechi e valorizzando risorse altrimenti inutilizzate. Dall’allevamento si ricavano proteine e lipidi per i mangimi, biofertilizzanti organici e chitosano, una sostanza impiegata nei settori farmaceutico, cosmetico e delle bioplastiche.

L’impianto sarà alimentato da energie rinnovabili e punta a raggiungere un’impronta di carbonio negativa. I pannelli solari triplicheranno la percentuale di autosufficienza energetica, mentre l’intero processo produttivo è stato progettato per minimizzare gli scarti. Questo modello di produzione si inserisce perfettamente nelle esigenze dell’acquacoltura moderna, sempre più orientata verso soluzioni sostenibili.

L’adozione su larga scala della farina di insetti nei mangimi per pesci potrebbe rappresentare un punto di svolta per il settore, riducendo la dipendenza da farine di pesce e di soia, spesso associate a deforestazione e sovrasfruttamento degli stock ittici. Le proteine da insetti, oltre ad avere un profilo nutrizionale eccellente, offrono una maggiore efficienza nella conversione alimentare e un minore impatto ambientale.

Il progetto di Tebrio non è solo una scommessa tecnologica, ma anche economica: si prevede la creazione di 150 posti di lavoro diretti e oltre 1.300 indiretti, con un investimento di 110 milioni di euro. La prima fase sarà completata entro la fine del 2025, mentre il completamento totale è previsto per il 2028.

L’acquacoltura ha bisogno di innovazione per crescere in modo sostenibile e la mangimistica rappresenta uno degli aspetti più critici. L’utilizzo della farina di insetti potrebbe rivoluzionare il settore, garantendo un’alternativa efficiente, sostenibile e scalabile per il futuro dell’allevamento ittico.

La costruzione della più grande fattoria di insetti al mondo è un segnale chiaro: il cambiamento è già in atto.

Acquacoltura e sostenibilità. Nuove frontiere per i mangimi

 

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Il Patto europeo per gli oceani unisce sostenibilità e sviluppo

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Il Patto europeo per gli oceani unisce sostenibilità e sviluppo – Fino al 17 febbraio 2025, la Commissione europea raccoglierà contributi attraverso una call for evidence, invitando stakeholder, esperti e cittadini a esprimere opinioni e suggerimenti su questa strategia fondamentale. L’obiettivo è delineare un approccio integrato alla governance degli oceani, con particolare attenzione a settori cruciali come pesca, acquacoltura e innovazione marina.

Questo nuovo patto, annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen per il periodo 2024-2029, vuole essere la base per una gestione sostenibile delle risorse marine, affrontando sfide globali come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. I contributi raccolti verranno utilizzati per definire la versione finale del Patto, che sarà presentata alla terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani a giugno 2025.

L’iniziativa punta a rafforzare la cooperazione tra i Paesi dell’UE e a incentivare investimenti strategici per la crescita dell’economia blu. Innovazione, ricerca e tecnologie sostenibili saranno i pilastri di questo cambiamento, con ricadute positive non solo sull’ambiente, ma anche sulle comunità costiere, garantendo opportunità economiche e posti di lavoro.

L’industria ittica e l’acquacoltura potranno giocare un ruolo chiave in questa transizione, adottando pratiche sempre più sostenibili e contribuendo attivamente alla costruzione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente marino.

L’invito della Commissione rappresenta un’opportunità unica per chi opera nel settore marittimo di far sentire la propria voce. Partecipare a questa fase consultiva significa influenzare direttamente le politiche future e garantire che il Patto europeo per gli oceani risponda alle esigenze reali di chi vive e lavora a contatto con il mare.

Qui le informazioni per partecipare.

Il Patto europeo per gli oceani unisce sostenibilità e sviluppo

 

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Giovanni Azzone eletto presidente di Federpesca

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Giovanni Azzone eletto presidente di Federpesca – Si è svolta sabato 18 gennaio l’Assemblea Generale di Federpesca che ha eletto Giovanni Azzone Presidente della Federazione.

Azzone è professore di ingegneria gestionale al Politecnico di Milano dove è stato rettore dal 2010 al 2016, attualmente è Presidente di Fondazione Cariplo e di Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie delle casse di risparmio. La sua esperienza sarà certamente fondamentale per accompagnare la federazione nelle sfide che attendono il settore: dalla formazione alle politiche di accesso al credito, dall’ammodernamento della flotta ad un rapporto con la ricerca scientifica che insieme alla sostenibilità ambientale consideri un maggiore equilibrio con la sostenibilità economica e sociale di un settore fondamentale per l’economia alimentare del Paese.

Giovanni Azzone succede nel ruolo a Luigi Giannini, storico Presidente di Federpesca, eletto nella stessa giornata Presidente Onorario della Federazione.

Giovanni Azzone eletto presidente di Federpesca

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