Mese: Febbraio 2025 Pagina 5 di 18

Animali: progetto per proteggere le tartarughe marine dalla ‘pesca fantasma’

Animali: progetto per proteggere le tartarughe marine dalla ‘pesca fantasma’

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Progetto

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è partner di Life Oasis

Ogni anno, in Mediterraneo molte tartarughe marine possono rimanere intrappolate in attrezzi da pesca persi o abbandonati. Proteggere gli ecosistemi del ‘Mare Nostrum’ richiede un’azione coordinata e una responsabilità condivisa, fra i diversi paesi e le diverse flotte che operano al suo interno, per proteggere la nostra biodiversità, ma anche la sostenibilità della pesca e la sicurezza marittima. Life Oasis è stato istituito per affrontare questo problema, un progetto pionieristico che combina tecnologia, ricerca e collaborazione diretta con il settore della pesca e marittimo a livello internazionale e che vede il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa fra i partner. Il progetto durerà cinque anni e punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, una specie prioritaria, censita anche nella Direttiva Habitat e classificata nella Lista Rossa della Iucn come specie “Vulnerabile” a livello globale.

Reti, lenze, nasse lasciate in mare e lasciate incustodite si possono infatti trasformare in trappole mortali e possono continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni, un fenomeno noto come “pesca fantasma”.

In particolare, il progetto Life Oasis svilupperà un modello intelligente di aFad (intelligent anchored Fish Aggregating Device) cioè di dispositivi ancorati sul fondale marino usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette come le tartarughe marine. Verrà inoltre realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati nel Mediterraneo.

Fonte: Adnkronos

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Minebea Intec garantisce sicurezza assoluta nei prodotti ittici in imballaggi verticali

Minebea Intec garantisce sicurezza assoluta nei prodotti ittici in imballaggi verticali

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Minebea Intec garantisce sicurezza assoluta nei prodotti ittici in imballaggi verticali – Aprire una confezione di pesce e trovare esattamente ciò che ci si aspetta: qualità, freschezza e sicurezza totale. È questo l’obiettivo che l’industria ittica deve garantire ai consumatori, e ora può farlo con maggiore precisione grazie alla tecnologia avanzata di Minebea Intec. Il nuovo sistema di ispezione a raggi X Dylight S, progettato specificamente per imballaggi verticali, rappresenta una rivoluzione nel controllo qualità, assicurando un rilevamento preciso dei corpi estranei e il rispetto degli standard più severi.

X Dylight S è progettato per individuare con estrema precisione impurità come frammenti metallici, vetro, plastica, pietre e gomma all’interno delle confezioni di pesce. Grazie al suo design compatto e alla tecnologia a raggi X con vista laterale, il sistema è in grado di esaminare anche i packaging più complessi senza compromettere l’integrità del prodotto.

Gli impianti di lavorazione del pesce operano spesso in ambienti difficili, con temperature basse e livelli di umidità elevati. Minebea Intec ha sviluppato X Dylight S per garantire resistenza e affidabilità anche in queste condizioni, rendendolo una soluzione ideale per le aziende che vogliono ottimizzare la sicurezza alimentare senza rallentare la produzione.

Minebea Intec garantisce sicurezza assoluta nei prodotti ittici in imballaggi verticali
Minebea Intec garantisce sicurezza assoluta nei prodotti ittici in imballaggi verticali

La tecnologia di ispezione a raggi X non si limita alla rilevazione dei corpi estranei, ma consente anche il controllo della completezza del prodotto e dei livelli di riempimento. Ciò significa che ogni confezione può essere verificata in tempo reale, riducendo scarti e garantendo che il peso dichiarato sia sempre corretto.

Inoltre, il software avanzato di Minebea Intec consente una regolazione automatica dei parametri, ottimizzando il processo di ispezione e riducendo al minimo i falsi scarti. Questo si traduce in un miglioramento dell’efficienza produttiva e in una riduzione dei costi operativi.

La conformità agli standard HACCP e IFS non è mai stata così semplice: X Dylight S è dotato di una serie di interfacce digitali che lo rendono perfettamente integrabile nei sistemi aziendali. La connessione con SPC@Enterprise di Minebea Intec permette il controllo statistico del processo e l’analisi dei dati in tempo reale, mentre la funzione di accesso remoto tramite TeamViewer facilita l’assistenza e la manutenzione, riducendo i tempi di fermo macchina.

Con X Dylight S, Minebea Intec conferma il suo impegno nella creazione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per il settore ittico. L’industria della pesca e dell’acquacoltura ha ora uno strumento in più per garantire ai consumatori prodotti impeccabili, sicuri e tracciabili lungo l’intera filiera. Un investimento strategico che coniuga qualità, efficienza e conformità alle normative, proiettando il settore ittico verso il futuro.

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La Russia accelera sulla produzione di mangimi per pesci e riduce la dipendenza dalle importazioni

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La Russia accelera sulla produzione di mangimi per pesci e riduce la dipendenza dalle importazioni – La Russia compie passi da gigante verso l’autosufficienza nella produzione di mangimi per pesci, con un incremento del 19% nel 2024 rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il Paese punta a coprire il 90% della domanda interna di mangimi e l’80% di uova di salmone, riducendo drasticamente la dipendenza dalle importazioni.

Negli ultimi anni, la Russia ha avviato un’importante trasformazione del settore dell’acquacoltura, incentivata dalla necessità di ridurre l’impatto delle sanzioni e garantire una maggiore sicurezza alimentare. Prima del 2022, il 90% del mangime per salmone veniva importato, ma il governo russo ha reagito rapidamente introducendo misure di sostegno nel 2023. Tra queste, un indennizzo del 25% sui costi diretti in conto capitale per la costruzione e modernizzazione degli impianti produttivi.

La strategia di sostituzione delle importazioni ha portato alla nascita di nuovi stabilimenti nelle regioni di Kursk, Nizhny Novgorod e Astrakhan, oltre alla Repubblica dell’Ossezia del Nord-Alania. Inoltre, l’impianto esistente nella regione di Saratov è stato sottoposto a un processo di modernizzazione per aumentare la capacità produttiva. Secondo le proiezioni, entro il 2030 la produzione annua di mangimi per pesci raggiungerà le 250.000 tonnellate.

Uova di salmone: meno dipendenza dall’estero

Un altro tassello cruciale della strategia russa riguarda l’allevamento del salmone. Se fino al 2021 il 98% delle uova di salmone proveniva da Norvegia, Danimarca, Stati Uniti e Francia, nel 2024 gli allevamenti russi sono riusciti a coprire il 15% della domanda interna con produzioni nazionali. Questa evoluzione è stata possibile grazie allo sviluppo di incubatoi locali che garantiscono stock più resistenti alle condizioni ambientali del Paese e un maggiore controllo sanitario.

Per supportare questa crescita, sono stati modernizzati gli impianti di allevamento di Adler e sono stati aperti nuovi siti produttivi nelle regioni di Vologda e Yaroslavl, oltre alla Repubblica di Carelia. Entro il 2030, la Russia mira a raggiungere un’autosufficienza dell’80% nella produzione di uova di salmone.

Implicazioni per il mercato globale dell’acquacoltura

La svolta della Russia nel settore della produzione di mangimi e allevamento del salmone avrà ripercussioni significative a livello globale. La riduzione delle importazioni potrebbe ridefinire gli equilibri commerciali, soprattutto per i Paesi europei che fino a pochi anni fa erano i principali fornitori della Federazione Russa. Al tempo stesso, l’incremento della produzione nazionale potrebbe rendere la Russia un nuovo attore competitivo nel mercato internazionale dell’acquacoltura.

Il percorso intrapreso è chiaro: con investimenti mirati e una forte spinta politica, la Russia sta trasformando il proprio settore ittico in un comparto sempre più autonomo e resiliente, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel panorama globale della pesca e dell’acquacoltura.

La Russia accelera sulla produzione di mangimi per pesci e riduce la dipendenza dalle importazioni

 

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Magic Foods e la sua proposta di qualità

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Magic Foods e la sua proposta di qualità – Il settore ittico è un’arena in cui pochi emergono davvero, tra forniture incerte, qualità discutibile e una sostenibilità spesso solo sbandierata. Poi c’è Magic Foods, un nome che chi lavora nel settore conosce bene, e che non si limita a seguire le tendenze: le crea. Dal 2003, Magic Foods non si è mai accontentata di essere solo un fornitore di pesce. L’azienda ha puntato in alto, costruendo un network selezionato di produttori internazionali, testando ogni lotto con un rigore che farebbe impallidire anche i più scrupolosi. Qui non si tratta di semplici prodotti, ma di un’idea precisa di mercato: offrire un assortimento che combina qualità, affidabilità e capacità di anticipare le esigenze di chi opera nella distribuzione.

Se c’è un segreto dietro il successo di Magic Foods, è la visione. Mentre il settore si dibatte tra rincari e scarsità di materie prime, l’azienda lavora con una strategia quasi chirurgica: selezionare solo fornitori capaci di garantire non solo la qualità, ma anche continuità e trasparenza. Le parole chiave sono controllo, fiducia e innovazione. Ma cosa significa tutto questo per chi lavora con Magic Foods? Significa poter contare su un partner strategico che non si limita alla fornitura, ma che è in grado di offrire supporto costante e aggiornamenti tempestivi su tendenze e cambiamenti del settore. L’azienda sa che la velocità è essenziale, per questo investe in un team di professionisti formati e in grado di rispondere con rapidità alle esigenze dei clienti, senza compromettere la qualità del prodotto.

Ecco perché Magic Foods è più di un’agenzia di intermediazione: è un player che anticipa i bisogni del mercato. Per chi opera nella ristorazione, nella GDO o nell’import-export, significa avere un partner che non offre solo prodotti, ma soluzioni. In un settore in cui la fiducia è tutto, Magic Foods ha saputo trasformarla in un asset competitivo. E se pensate che sia solo una questione di qualità del pesce, sbagliate. Qui si parla di un’azienda che investe nel servizio e nella relazione con i clienti. Perché chi lavora con Magic Foods non si accontenta: pretende il massimo. E, a quanto pare, lo ottiene.

L’azienda si distingue anche per il suo approccio innovativo alla selezione dei prodotti, garantendo una gamma diversificata che copre le richieste dei mercati più esigenti. Dai crostacei ai filetti di pesce selezionati con cura, ogni referenza è pensata per rispondere ai più alti standard del settore. La sostenibilità non è un concetto astratto per Magic Foods, ma una pratica quotidiana che si traduce in scelte responsabili nella selezione delle materie prime e nella gestione delle risorse.

Magic Foods e la sua proposta di qualità

“In Rete” è la rubrica di Pesceinrete che racconta le aziende del settore ittico attraverso le informazioni disponibili online. Il nostro obiettivo è offrire una fotografia oggettiva delle realtà presenti sul web, con l’intento di documentare il panorama del mercato in modo trasparente e informativo.

 

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Life Oasis, progetto per proteggere le tartarughe dalla “pesca fantasma”

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è partner di LIFE OASIS, progetto europeo che salvaguarda la biodiversità marina riducendo il rischio intrappolamento che deriva da attrezzi da pesca abbandonati o smarriti

Ogni anno nel Mediterraneo alcune tartarughe marine rimangono intrappolate in attrezzi da pesca persi o abbandonati. Proteggere gli ecosistemi del ‘Mare Nostrum‘ richiede un’azione coordinata e una responsabilità condivisa, fra i diversi paesi e le diverse flotte che operano al suo interno, per proteggere la nostra biodiversità, ma anche la sostenibilità della pesca e la sicurezza marittima

Particolare di una caretta caretta

LIFE OASIS è stato istituito per affrontare la spinosa questione, un progetto pionieristico che combina tecnologia, ricerca e collaborazione diretta con il settore della pesca e marittimo a livello internazionale che vede il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa fra i partner. Il progetto durerà cinque anni e punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, una specie prioritaria, censita anche nella Direttiva Habitat e classificata nella Lista Rossa della IUCN come specie “Vulnerabile” a livello globale.

Reti, lenze, nasse lasciate in mare e lasciate incustodite si possono infatti trasformare in trappole mortali e possono continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni, un fenomeno noto come “pesca fantasma“.

In particolare, il Progetto LIFE OASIS svilupperà di un modello intelligente di aFAD (intelligent anchored Fish Aggregating Device) cioè di dispositivi ancorati sul fondale marino usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette, come le tartarughe marine. Verrà inoltre realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati nel Mediterraneo.

Una immagine di pesca fantasma

“Il progetto coniuga innovazione tecnologica e ricerca scientifica, promuovendo la sinergia tra pescatori, operatori del settore e ricercatori con azioni che si svolgono in continuità con le azioni di progetti finanziati in passato come LIFE MEDTURTLES o TARTALIFE. L’obiettivo è multiplo: prevenire la cattura accidentale delle tartarughe marine, promuovere la sostenibilità della pesca e tutelare la biodiversità – le parole del professor Casale dell’Università di Pisa, referente scientifico del progetto ed esperto nella conservazione delle tartarughe marine e nelle loro interazioni con la pesca.

LIFE OASIS (Mitigating the negative interactions of protected species with marine litter and pelagic fisheries of the Mediterranean) è un’iniziativa co-finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del Programma LIFE (GA n. 101148343 – LIFE23-NAT-ES-LIFEOASIS). Il progetto è coordinato da Alnitak Research Institute (una ONG spagnola) e vede la collaborazione di prestigiosi partner, tra cui il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche spagnolo (CSIC) e, fra quelli italiani, la Stazione Zoologica Anton Dhorn e l’Associazione Filicudi Wildlife Conservation.

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