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La lattuga di mare apre una nuova frontiera della produzione alimentare sostenibile – Le alghe marine, spesso sottovalutate, stanno emergendo come una risorsa cruciale per affrontare le sfide della sostenibilità alimentare globale. Tra queste, l’Ulva, comunemente chiamata lattuga di mare, si sta distinguendo per il suo elevato valore nutritivo e il suo potenziale nel trasformare i sistemi alimentari. Un recente progetto innovativo, ULVA FARM, ha sviluppato un protocollo di coltivazione all’avanguardia che promette di rivoluzionare la produzione di questa alga preziosa.

Il progetto ULVA FARM, finanziato dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, ha introdotto un metodo innovativo per la coltivazione della lattuga di mare, superando le limitazioni tecniche dei metodi tradizionali. Questo approccio ha aperto la strada a una produzione su larga scala di Ulva, garantendo alta qualità a costi ridotti.

Nordic SeaFarm, uno spin-off nato dalla collaborazione tra tre prestigiose università svedesi, è il leader del progetto ULVA FARM. Con oltre mezzo secolo di esperienza nell’ecologia marina e nella coltivazione di alghe, questa organizzazione sta trasformando la produzione di Ulva in una realtà offshore efficiente e sostenibile. Questo progresso riduce la dipendenza dalle importazioni a basso costo e di bassa qualità dal mercato asiatico, promuovendo l’autosufficienza e la sostenibilità.

Tradizionalmente, la coltivazione di Ulva è avvenuta sulla terraferma, limitando l’espansione e aumentando i costi. Questo ha spinto molti produttori e consumatori a fare affidamento su importazioni economiche ma di qualità inferiore. Ad esempio, la Svezia importa il 75% delle sue materie prime marine, inclusi pesci, crostacei e alghe. Il progetto ULVA FARM mira a cambiare questo paradigma attraverso un modello di coltivazione offshore, permettendo una produzione locale sostenibile e di alta qualità.

Nella costa occidentale della Svezia, il progetto ha già prodotto risultati promettenti, con la produzione di 530 bobine di Ulva allo stadio iniziale, che hanno portato a 23 km di filo seminato. Questo ha consentito una resa di 1 kg di Ulva per metro di corda durante la stagione di semina ottimale. Inoltre, sono stati mappati 122 ettari di aree adatte alla coltivazione industriale di Ulva, selezionate in base a criteri rigorosi come profondità e esposizione alle onde.

Nel novembre 2022, la Commissione Europea ha adottato la comunicazione “Verso un settore delle alghe nell’UE forte e sostenibile”, delineando 23 azioni per sostenere l’industria delle alghe. Questa iniziativa mira a trasformare il settore in un pilastro robusto e rigenerativo dell’economia europea, soddisfacendo la crescente domanda di prodotti a base di alghe. Si prevede che la domanda raggiungerà i 9 miliardi di euro entro il 2030, con applicazioni nei settori alimentare, cosmetico, farmaceutico e della produzione di energia.

La lattuga di mare apre una nuova frontiera della produzione alimentare sostenibile

 

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